Blindspot – 1×01 Pilot


Blindspot - 1x01 PilotÈ possibile dare vita a un prodotto televisivo avvincente puntando solo sul remixaggio di ciò che il cinema e la televisione hanno lasciato in eredità? Questo è il quesito alla base di Blindspot, bizzarro ibrido tra sci-fi e action thriller che inaugura la nuova stagione televisiva della NBC.

Fin dai primi minuti, il pilot gioca a carte scoperte e chiarisce allo spettatore ciò che deve aspettarsi: una sfacciata miscela di tematiche e intuizioni iconografiche già cristallizzate nell’immaginario collettivo. Basta prendere ad esempio l’ingresso in scena della protagonista, interpretata dall’atletica Jaimie Alexander: in una Times Square spettrale e deserta, per via di un allarme bomba, la donna esce fuori da un borsone, completamente nuda e ricoperta di tatuaggi, ignara di come abbia fatto a finire lì. Come se non bastasse, la ragazza è affetta da amnesia: difficile non pensare ai patimenti esistenziali vissuti da Guy Pearce in Memento di Christopher Nolan; quasi impossibile ignorare i debiti che quest’idea di partenza ha nei confronti di Prison Break, serie cult di Paul Scheuring prossima al ritorno sul piccolo schermo.

Blindspot - 1x01 Pilot

Uno dei tatuaggi della donna, chiamata Jane Doe a causa della sua identità sconosciuta, riporta il nome del coprotagonista, l’agente speciale Kurt Weller, interpretato da Sullivan Stapleton. Da qui lo spunto che dà avvio all’episodio: la ragazza inizia a collaborare con l’FBI per fare luce sulla sua identità e per risolvere tutti i segreti nascosti dietro ai nomi disegnati sulla sua pelle.
Proprio come per Michael Scofield, i tatuaggi di Jane sono il vero motore della storia: il corpo della protagonista è una mappa del tesoro vivente e ogni tatuaggio rappresenta un indizio lasciato ai protagonisti per scoprire la verità. La loro funzione, tuttavia, non si esaurisce all’interno del singolo episodio, ma ci fa intuire quello che, presumibilmente, sarà lo schema narrativo alla base dell’intera serie, ossia l’ormai consueta miscela di trama verticale (minaccia diversa ad ogni episodio, da neutralizzare grazie agli indizi nei tatuaggi) e trama orizzontale (i tatuaggi rivelano dettagli sul passato di Jane in progressione fino al climax finale).

Per quanto riguarda l’utilizzo dell’agente speciale Weller, contraltare della protagonista, parlare di semplice citazione sarebbe riduttivo: qui gli autori attingono a piene mani dalla tradizione culturale americana, sfornando un’ennesima variazione sul tema dell’eroico rappresentante della legge, risoluto e dai metodi rozzi, sotto la cui durezza si nasconde quasi certamente un trauma del passato mai risolto. L’incontro/scontro tra i due procede dunque su binari già noti: Weller è risoluto nel voler scoprire la verità su Jane e al tempo stesso difenderla, ma non è in grado di controllare le abilità della ragazza, potremmo dire i suoi “poteri”, e il suo impulso a mettersi in gioco in prima persona.

Blindspot - 1x01 PilotIl riferimento fumettistico non è affatto casuale: tra i creatori della serie spicca infatti Greg Berlanti, l’uomo che con Arrow e The Flash si è reso protagonista dell’invasione dei supereroi sul piccolo schermo. Riallacciandosi al discorso iniziale, la narrativa a fumetti è forse il modello principe della stratificazione e rielaborazione di situazioni, temi e personaggi già utilizzati, inseriti in un loop potenzialmente infinito che consente di ottenere il nuovo dal vecchio senza per questo essere banale o usurato.

Berlanti risulta, dunque, l’uomo perfetto per un’operazione di questo tipo e le sue scelte di scrittura vanno incontro appieno alle aspettative del pubblico: nella seconda parte del pilot il passato di Jane torna inevitabilmente a galla, grazie alla scoperta di numerose abilità speciali e all’utilizzo di flashback (cifra stilistica di Berlanti) che introducono il vero antagonista della storia, un uomo misterioso legato a doppio filo con Jane. Più che una donna d’azione si può parlare di una supereroina a tutti gli effetti, e la scelta di un’attrice come Jaimie Alexander, da qualche anno componente attiva del Marvel Cinematic Universe, risulta assai azzeccata.

Blindspot - 1x01 Pilot

Passando alla componente più “action” dell’episodio, la storia segue i tratti consueti delle serie procedurali, con il terrorista di turno deciso a colpire i baluardi del potere americano e la conseguente corsa contro il tempo per cercare di fermarlo. Da 24 in poi il palinsesto televisivo ha sempre dato grande spazio a storie di lotta al terrorismo a sfondo patriottico, costantemente uguali e diverse tra loro, e nel caso di Blindspot il corrispettivo più evidente è senza dubbio Person of Interest: la lotta per la difesa del Paese si combatte grazie a tecnologie futuristiche al limite della fantascienza e la città di New York assume la forma di un enorme panopticon in cui tutti sono costantemente sorvegliati e nessuna cattiva azione può rimanere nascosta a lungo.

Per tirare le somme, siamo di fronte a una serie che merita una visione prolungata? Difficile a dirsi in un contesto televisivo come quello attuale in cui il gusto del pubblico sembra sempre più orientato verso una serialità di stampo autoriale. Blindspot si affida al passato e all’efficacia del “già visto” senza fare niente per nasconderlo, e se sarà in grado di mantenere l’equilibrio tra citazionismo e rielaborazione riuscirà certamente a ritagliarsi un suo spazio tra i nostalgici delle grandi glorie della serialità che fu.

Voto: 6½  

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