Into the Badlands – 1×01 Pilot


Into the Badlands – 1x01 PilotCon la conclusione di Breaking Bad e Mad Men, nel giro di due anni AMC si è ritrovata orfana di due dei prodotti qualitativamente più elevati del decennio. Portando sugli schermi Into the Badlands, la rete tenta di riempire il buco creatosi proponendo una commistione tra sci-fi e racconto orientaleggiante innovativa e per certi versi anche interessante.

I creatori e produttori dello show sono Alfred Gough e Miles Millar (Smallville), ma la paternità e l’ispirazione della serie vanno ricercate in un caposaldo della letteratura classica cinese, Il Viaggio in Occidente, tradizionalmente attribuito a Wu Cheng’en. Nel romanzo originale un guerriero-scimmia invincibile, dopo innumerevoli avventure, parte in compagnia del suo maestro per portare in India i Sutra e, attraverso il viaggio e la sua natura educativa e salvifica, raggiungere l’illuminazione.

Into the Badlands – 1x01 PilotIl rapporto maestro-allievo è un topos classico del racconto orientale e, insieme ad altri temi tipici – l’uomo valoroso e leale avvolto dal mistero, nobili potenti in lotta fra loro, combattimento corpo a corpo, la ricerca di un futuro migliore –, viene inserito in un mondo post-apocalittico devastato dalle guerre passate, dove imperversano violenza e morte e non c’è posto per i deboli.
La prima stagione di Into the Badlands sarà composta da sei puntate e, data la sua brevità, viene identificata dagli autori come un unico “superpilot”. Se simili dichiarazioni potrebbero farci supporre una lentezza narrativa di fondo, questo primo episodio basta a farci ricredere: in quaranta minuti veniamo trascinati in un mondo costellato di duelli all’arma bianca, schiavi e trafficanti di uomini, eserciti personali, superpoteri, tresche amorose degne della migliore soap opera, lotte per il potere, oggetti misteriosi e città dimenticate che fanno pensare a quel prodotto seriale che fa dello stupore momentaneo – a discapito di una pianificazione mirata e orizzontale della trama – la propria pietra angolare. Questa scelta narrativa rende la fruizione della puntata poco fluida e solo una regia piuttosto agile riesce a porre il giusto accento su quelli che sono i protagonisti e le vicende che li riguardano.

All’iniInto the Badlands – 1x01 Pilotzio dell’episodio viene presentato Sunny (Daniel Wu), invincibile samurai motociclista. Imbattutosi nel giovane M.K., ne prende a cuore le sorti dando così vita a quel rapporto maestro-allievo che sarà molto probabilmente uno dei fili conduttori. A far da contorno un futuro distopico fondato su un feudalesimo medioevale e governato da sette Baroni in lotta fra di loro. Se la trama non è propriamente frutto di intuizioni geniali, le intenzioni degli autori sono molto più interessanti: un mash up fra generi così diversi potrebbe dar vita ad un prodotto sui generis, in grado di fornire una valida alternativa in un mondo seriale sempre più povero di creatività e di idee nuove.

La decisione di fondere sci-fi e narrazione post-apocalittica con il racconto cinese è ammirevole, tuttavia i tipici combattimenti corpo a corpo potrebbero risultare un tasto dolente. Gli anni Ottanta e Novanta avevano visto un progressivo abbandono di questo tipo di scene che erano state relegate ai prodotti di nicchia; solo negli ultimi anni il cinema le ha riproposte, inserendole in un’estetica fumettistica di più ampio respiro. L’obiettivo della serie sembra essere simile e i mezzi per farlo non mancano: i duelli, perlomeno ad un occhio inesperto, sembrano ben curati anche a livello stilistico, e la regia fa il suo dovere nel non appesantire esageratamente. Il rischio è sempre quello di andare oltre il giusto limite perdendo di vista il sentiero tracciato dal cinema di Tarantino e rendendo lo show troppo simile a Walker Texas Ranger.

Into the Badlands – 1x01 PilotUn mondo da cui lo show ha attinto a piene mani è quello del fumetto, a partire dall’impatto visivo che riesce a creare. I colori sono accesi e brillanti, quasi innaturali, ed è molto ricercato il contrasto tra le diverse tonalità, volto a simboleggiare l‘asprezza di un mondo in cui la violenza è una grande protagonista, il sangue sgorga inarrestabile e la morte è una compagna di viaggio. Personaggi e ambientazioni, anche grazie ad una ricerca dell’inquadratura e del particolare che possa stupire (e in questo ricorda molto i vari Mad Max), non hanno difficoltà nel riempire lo schermo e sono caratterizzati in maniera marcata a partire dai loro nomi (Sunny, The Widow).

Risulta evidente comInto the Badlands – 1x01 Pilote Into the Badlands non abbia sfruttato questo pilot per dare chiara mostra delle proprie intenzioni (sempre che queste siano realmente ben definite), tenendosi aperte un ampio numero di porte. Se questa indecisione dovesse protrarsi nel tempo, la sorte della serie sarà di finire in quell’ampio baratro che ha nome “serie incompiute”; in caso contrario, la profondità di temi positivi come crescita, maturazione e illuminazione o, in alternativa, le derive negative dei protagonisti, se associati ad un’appropriata analisi psicologica, possono condurre l’intero show a livelli qualitativi molto alti.

Quaranta minuti di pilot sono troppo pochi per esprimere un giudizio sensato su una nuova serie tv, anche quando la puntata corre velocemente cercando di raccontare troppo in troppo poco tempo. Al momento lo show si configura come il più classico dei guilty pleasure (una serie in cui un cinese tatuato che scorrazza in moto per lande desolate, scanna i nemici con la katana e, nonostante tutto, rimane il buono della situazione, è un sogno proibito che non sapevo di avere), abile nell’utilizzare idee vecchie per ricreare qualcosa di nuovo. Il destino di Into the Badlands resta invece un’incognita: sarà in grado di elevarsi sfruttando i propri punti forti o naufragherà in un vano autocompiacimento annegando nell’immensità dei suoi temi?

Voto: 6+

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