American Horror Story: Hotel – 5×10 She Gets Revenge 1


American Horror Story: Hotel - 5x10 She Gets RevengeA soli due episodi dalla fine, American Horror Story: Hotel inizia finalmente a raccontare una storia dai contorni più concreti, ma ormai ben lontana da quelle aspirazioni che l’inizio della stagione aveva così abilmente costruito.

Con questo American Horror Story siamo alle prese con l’ennesima esperienza di Ryan Murphy: un autore molto eclettico, che ha dimostrato grande fascinazione nei confronti del postmodernismo anni ’80 (fortissimi i richiami estetici di questa stagione) ed un’attenzione senza dubbio molto più centrata sull’esposizione che sul racconto in quanto tale. Non è un caso che, dalla terza stagione in poi, abbia smorzato notevolmente i toni orrorifici che avevano caratterizzato i primi due capitoli a favore di uno sguardo molto più patinato.

American Horror Story: Hotel - 5x10 She Gets RevengeEppure questa stagione doveva rappresentare una vistosa novità perché si doveva superare il “lutto” dell’abbandono di Jessica Lange, la vera colonna portante delle annate precedenti; l’idea di non scegliere un’altra grande diva del passato ma favorirne una del presente è stata geniale, soprattutto perché ci si è rivolti ad una “Regina dei freak” com’è Lady Gaga, una cantante più che un’attrice (ed obiettivamente, per quanto si impegni, non possiamo nemmeno paragonarla alla Lange). Lady Gaga, in questo contesto, è stata un’idea azzeccata usata tuttavia malissimo:  dopo il primo inserimento che è stato davvero efficace, Murphy e gli altri autori hanno perso la bussola e non sono più stati in grado di guidarla in un percorso affascinante, né scriverle una storia avvincente. A dir la verità, però, il problema è generale: gli autori hanno smesso di voler raccontare qualcosa. La trama in quanto tale è andata completamente a perdersi, cosa non rara con questa serie, e non c’è stata (quasi) nessuna storia individuale in grado di avere sufficiente fascino.

American Horror Story: Hotel - 5x10 She Gets RevengePrendiamo in considerazione proprio la Contessa: dopo una presentazione esteticamente potente, abbiamo capito che si tratta di una “vampira” immortale con un passato fatto di dolore ed abbandono. Estremamente attaccata ai propri feticci, amorosi o meno, preferisce ucciderli piuttosto che lasciarli liberi. Quel che però non è chiaro è perché nessuno in quell’albergo si sia mai opposto a lei, dato che non sembra dotata di poteri straordinari: perché Liz medita il suicidio e non la vendetta per quello che è accaduto al proprio amato? Che cosa impedisce a tutti loro di rifiutare le sue torture?

Queste domande sorgono anche a causa dell’uso dei personaggi di contorno, che spesso hanno solo una funzione narrativa e sono privi di una propria individualità: ancora non è chiara l’utilità di Valentino e consorte, tirati fuori dalla loro tomba eterna solo per essere uccisi in montaggio alternato. Se il loro compito era peggiorare il rapporto tra la Contessa e Donovan, si conferma come questa scrittura sia basata troppo sullo stupore che sulla coerenza interna. Ma d’altronde, un personaggio affascinante come Ramona è ancora totalmente sottoutilizzato e dopo dieci episodi è difficile immaginare per lei un recupero di qualche sorta.

American Horror Story: Hotel - 5x10 She Gets RevengeNon si naviga in acque migliori per quanto riguarda la storyline generale di John e Alex, anche perché ci illumina su un altro comportamento abituale (e al precedente collegato) del team autoriale dietro American Horror Story: il personaggio della piccola Scarlett è emblematico perché viene preso e recuperato solo in virtù degli obiettivi che gli autori si sono posti, un vero e proprio oggetto di scena. Finché serve per condurre John al Cortez è presente, poi scompare a lungo, per ritornare solo quando è utile ad un bizzarro ricongiungimento famigliare (e la madre che afferma di non essersi dimenticata di lei è imbarazzante). Niente di grave, beninteso, però questa scelta chiarisce un procedimento di scrittura che torna spesso: i personaggi sono piegati alla volontà di dire qualcosa, spesso senza una vera indipendenza e libertà d’azione.

Fortunatamente la scrittura della coppia John/Alex in quanto tale funziona meglio ed è sotto certi punti di vista affascinante: solo ora che John ha abbracciato la sua natura di serial killer è tornato riconoscibile agli occhi della moglie che l’aveva abbandonato. La presa di coscienza di ciò che è veramente – e di ciò che potrebbe continuare ad essere anche dopo l’ultimo omicidio rituale che gli manca – lo fa paradossalmente tornare ad essere il marito tanto desiderato da Alex (che nel frattempo è comunque diventata anche lei un “mostro”). La famiglia si ricompone col recupero di Holden (ma povera Scarlett); peccato solo che tutto ciò significhi una Sally sfruttata ad ora come oggetto sessuale e niente altro, anche se l’apparizione fugace del demone che l’accompagna sembra promettere altro di molto interessante.

American Horror Story: Hotel - 5x10 She Gets RevengePer fortuna la serie non è completamente fuori fuoco e qualcosa che funziona c’è e si chiama Liz. La sua storyline è la più riuscita della stagione, anche perché non c’entra praticamente niente con tutto il resto della narrazione. La potente immagine di un debole e timido uomo che si realizza e libera con l’arrivo di trucco e paillettes è perfettamente poggiata sulle spalle di un delicatissimo Denis O’Hare; in più il perdono ricevuto dal figlio tanto temuto è la scintilla necessaria per abbandonare i propositi suicidi su cui si era instradata. Liz è arrivata a quel punto della sua vita in cui ha fatto i conti con il proprio passato e può ora affrontare la morte consapevole che, se dovesse andare tutto in malora, almeno non si ritroverebbe come ospite eterno dell’Hotel Cortez.

La scrittura, quindi, si fa qui più riuscita (e diciamolo, avremmo potuto trovare una storyline del genere in qualsiasi altra serie, il contesto orrorifico è praticamente solo tangente) e coinvolge anche la bella amicizia che unisce Liz e Iris, una donna che abbraccia in pieno la scelta di uccidersi perché ormai non ha più nulla che la lega a questo mondo.  La volontà di uscire di scena con un botto è azzeccata ed è anche il cliffhanger giusto per dare un sussulto ad una storia ormai troppo sonnecchiante. L’idea che a gennaio si ritornerà con gli ultimi due episodi, però, porta ad interrogarsi sul senso di questa stagione ed è poco soddisfacente dover confermare che ad un esordio riuscito non è corrisposto uno svolgimento altrettanto all’altezza; American Horror Story, ormai come d’abitudine da tre stagioni, si avvia stancamente verso la conclusione.

Voto: 5+

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Informazioni su Mario Sassi

Ormai da anni ho capito che il modo migliore per trascorrere le ore in aereo è il binge watching di serie TV. Poche cose battono guardare LOST mentre si è sull'oceano.


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Un commento su “American Horror Story: Hotel – 5×10 She Gets Revenge

  • Teresa

    Non sono d’accordo neanche con le virgole di questa recensione. Lady gaga mi è piaciuta moltissimo (e non sono una sua fan), l’inserimento dell’icona Valentino l’ho trovato quasi geniale, e il discorso sull’ossessione amorosa irrealizzabile della contessa (e dell’ossessione di Donovan per lei) idem mi è piaciuto molto
    Valentino nella sua seconda vita resta quello che è sempre stato: un oggetto inafferrabile d’amore, portato via troppo presto dalla morte. Il discorso sull’amore che si nutre di fantasmi e di desiderio irrealizzabile mi sembra svolto molto bene, per tutti i personaggi.
    Il discorso sull’Estetica poi qui mi sembra più complesso che nelle altre stagioni, ma mi dilungherò semmai per il finale.
    Insomma, AHS a me sta piacendo molto (e non sono una fan neanche di Murphy).