Homeland – 5×08/09 All About Allison & The Litvinov Ruse 7


Homeland – 5x08/09 All About Allison & The Litvinov RuseGiunta a un passo dal finale, questa quinta stagione di Homeland continua a mantenere un andamento altalenante: a un esordio ricco di stratificazioni tematiche segue una stasi narrativa che, con l’intento mal riuscito di concentrarsi sullo sviluppo delle interrelazioni tra i vari personaggi, ha notevolmente indebolito l’assetto generale del racconto. 

“All About Allison” e “The Litvinov Ruse” sono due episodi molto diversi tra loro e in un certo senso complementari: per accrescere la suspense (e anche la credibilità) della caccia ad Allison era necessario comprendere fino in fondo la reale natura del suo legame con i russi, oltre a chiarire il ruolo che Carrie ha giocato in tutta la vicenda.
Al di là del loro valore intrinseco, questi due episodi si qualificano come necessari alla comprensione del magma di eventi che segue al tentato omicidio di Carrie, ovvero l’incidente scatenante che ha portato l’ex-agente della CIA a ritornare sui suoi passi. Dal punto di vista esclusivamente narrativo questo intreccio non fa una grinza; tuttavia, se attuiamo una riflessione sullo sviluppo logico di azioni che, per quanto ampiamente relegate nel contesto fantapolitico, traggono la propria valenza da un rapporto di verosimiglianza con la realtà storica odierna, il meccanismo comincia leggermente a scricchiolare.

Homeland – 5x08/09 All About Allison & The Litvinov RuseA ragion di ciò, è difficile non chiedersi se il rischio che Carrie riuscisse a smascherare il doppio gioco di Allison era davvero così grande da rendere necessario il suo omicidio. Questo atteggiamento potrebbe essere un rimando al mito di eccessiva scrupolosità spesso associato al popolo russo; ma se così fosse, tra zelo e ossessiva precisione, come hanno potuto compiere l’errore di ordinare proprio a Quinn di uccidere Carrie? Come è potuto accadere che Allison non abbia controllato chi fosse l’uomo di Saul, e se l’ha fatto, come le è sfuggito il legame tra Carrie e Quinn?  Alla luce di tali considerazioni, l’intero artificio narrativo che dà il via alla stagione rischia di sgretolarsi portandoci di nuovo a ricorrere a una cospicua dose di sospensione dell’incredulità – pratica non nuova per una serie come Homeland – al fine di godere delle conseguenze positive che derivano da tali presupposti. Infatti, nonostante il punto di partenza della storia possa sembrare un mero artificio, lo sviluppo narrativo che ne è seguito non è affatto privo di soluzioni interessanti e soprattutto è ancora ricco di spunti per la realizzazione di un buon finale di stagione.

Welcome to Operation Iraqi Freedom.

Homeland – 5x08/09 All About Allison & The Litvinov Ruse“All About Allison” si presenta con una doppia linea temporale: alla Carrie latitante si sovrappone l’immagine di una giovane agente al suo primo vero incarico importante.  Oltre ad avere il mero scopo di far luce sulle vicende che portarono Allison ad aderire al fronte russo, i numerosi flashback dell’episodio hanno anche il merito di mettere Carrie in diretto confronto con se stessa e con quell’entusiastico atteggiamento con cui arriva in una Baghdad distrutta da attentati ed esecuzioni. Al suo cospetto una Allison stanca, sfiduciata, e inaccuratamente prodiga di segnali che la giovane Carrie non riesce a cogliere. Il confronto con una parte così importante del suo passato è un mezzo per porre in rilievo, ancora una volta, come l’indole della spia, per quanto scacciata e nascosta, sia ancora parte integrante della sua essenza. Durante l’incontro con Allison a Reinbek, l’atteggiamento di Carrie è supplichevole – I had a life. I want it back –, e desideroso di ritornare verso quella vita che era riuscita a crearsi lontano da tutto ciò; ma una volta trovato l’anello mancante, l’ingresso nella mente del traditore fa sì che la sua indole sgorghi fluente come un fiume al crollo di una diga.

Homeland – 5x08/09 All About Allison & The Litvinov RuseInfatti, nel corso di “The Litvinov Ruse”, Carrie mostra quella determinazione propria del personaggio, nonché quella ritrovata vitalità tipica di chi si trova nel posto giusto al momento giusto.
A ciò contribuisce molto il ritrovato legame con Saul, personaggio che nel corso della stagione ha avuto un trattamento un po’ anomalo. Dapprima presentato in una veste marcatamente ambigua, il suo ruolo si è andato rimpicciolendo in favore dell’ascesa di Allison, fino a diventare una semplice pedina narrativa atta a riportare Carrie nel mirino dell’azione. Tuttavia, la frustrazione di Saul in seguito alla verità su Allison potrebbe essere un buon espediente per riportare l’uomo al centro dell’azione, soprattutto in vista di una possibile missione volta a contrastare – o ad appoggiare? – le ultime dichiarazioni di Allison circa il suo coinvolgimento con i russi.

We’re supposed to build a functioning society in the middle of that. What don’t they get in Washington?

Homeland – 5x08/09 All About Allison & The Litvinov RuseIl focus su Allison e la scoperta che il suo rapporto con i russi non è legato a una precisa scelta ideologica, ma è il frutto di un ricatto, per quanto possa sembrare una soluzione semplicistica, apre invece un enorme varco sul piano della caratterizzazione del personaggio. Forte di uno sviluppo ambiguo e ampiamente stratificato, Allison è di certo il personaggio meglio riuscito della stagione. Sempre misurata e attenta è stata in grado di dominare l’ombra da cui è apparsa, diradandola gradualmente fino a ergersi a protagonista in questi ultimi due episodi. L’approfondimento, seppur sommario, della sua condizione lavorativa a Baghdad, nonché del suo personale giudizio sull’operazione Iraqi FreedomYou can’t shove democracy down people’s throats –, creano un sostrato situazionale in cui la decisione di cedere alle avances di Nazari, e soprattutto di mettere le mani su otto milioni di dollari, non pare poi così assurda. La messa in rilievo di questa avida forma di egoismo è anche un importante filtro attraverso cui comprendere una serie di comportamenti – la commissione dell’omicidio di Carrie, la relazione con Saul – tesi per lo più a proteggere se stessa piuttosto che a obbedire a una causa o semplicemente a un ordine.
Ciò che ha creato Allison – ovvero il suo egoismo – molto probabilmente sarà ciò che la distruggerà, non prima però di provare a risorgere ancora una volta dalle ceneri di una schiacciante colpevolezza utilizzando le straordinarie capacità di manipolazione delle informazioni che dieci anni di infiltrazione le hanno insegnato.

Google “Ghouta, Syria.”

Homeland – 5x08/09 All About Allison & The Litvinov RuseIl vero tallone d’Achille di questa stagione è la storyline che vede protagonista Quinn, completamente avulsa dal resto della narrazione e con delle dinamiche che ricalcano un po’ troppo alla lettera le varie situazioni in cui il personaggio si è spesso ritrovato ad agire. È superfluo rimarcare quanto appaia forzata l’accidentalità dell’incontro con il gruppo di jidahisti, o anche la decisione di seguirli in Siria senza preoccuparsi minimamente di ciò che è accaduto a Carrie – su cui pende appunto una condanna a morte che lui stesso ha finto di aver eseguito. Al di là di ciò, la decisione di porre la vicenda in un filone parallelo non solo annulla lo sviluppo del personaggio, ma limita la stessa potenza della storyline in cui è coinvolto, che di per sé presenta un notevole grado d’interesse: mentre nei piani alti l’uno si oppone contro l’altro alla ricerca di una verità che si prospetta scomoda per tutti, il mondo va avanti e i jidaisti sono pronti a sferrare un nuovo attacco. Il fatto che la location in cui si trovano sia di nuovo Berlino lascia sperare che i due frammenti narrativi possano di nuovo incrociarsi, riuscendo anche a riportare lo show lungo quella direttrice espositiva di cui è maestro: suspense, adrenalina, e soprattutto analisi delle conseguenze oggettive di quegli intrighi internazionali in cui i vari personaggi sono attivamente coinvolti.

Homeland – 5x08/09 All About Allison & The Litvinov RuseIn conclusione, è impossibile non notare che questi due episodi, al di là del loro singolo valore, hanno il merito di creare un metaforico parallelo tra la Baghdad del 2005 e le manovre russo-americane sulla Siria di oggi: quello che succede adesso – l’uccisione del General Youssef da parte dei russi è merito del reclutamento di Allison – è una conseguenza di ciò che è successo allora – è durante l’operazione Iraqi Freedom che Nazari, di accordo con i russi, ha sottratto quel denaro che ha corrotto Allison. Il sottotesto aperto da un simile accostamento simbolico rappresenta una delle migliori qualità di questa stagione di Homeland: usare la finzione per creare spunti di riflessione su domande che siamo portati a farci ogni giorno di fronte ai notiziari.

“All About Allison” e “The Litvinov Ruse” sono due episodi non eccelsi ma necessari, in cui le trame del racconto non fanno in tempo a diramarsi che ritornano a tendersi in maniera ancora più fitta, lasciando aperti spiragli per un imprevedibile finale di stagione.

Voto 5×08: 7
Voto 5×09: 7½

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7 commenti su “Homeland – 5×08/09 All About Allison & The Litvinov Ruse

  • peter

    a mio avviso, è condivisibile l’analisi di Francesca (complimenti), tranne il voto, piuttosto ingeneroso.
    Il problema è che la quinta stagione, legandosi così tanto alla contemporaneità dei fatti (è il suo alibi o la sua carta vincente) corre continuamente su un filo sospeso. Il cambio di potere in Siria, lo scontro Russia-Usa, l’attività dei terroristi islamici, l’infiltrazione nelle metropoli occidentali (mancano solo le accuse alla Turchia), sembra davvero di stare dentro la cronaca politica quotidiana. Secondo me, finora, gli autori hanno fatto miracoli di tempismo e capacità di approfondimento (in questo senso, Homeland sta anticipando il cinema hollywoodiano di un paio di anni almeno). E poi ci sono momenti di grande spettacolarità, all’altezza delle prime stagioni: l’inseguimento di Allison ad esempio. I veri punti deboli sono certamente Quinn (effettivamente lo hanno messo in un vicolo cieco, narrativamente forzato e poco credibile; ma da come ne usciranno dipenderà il risultato finale della stagione) e soprattutto il giovane hacker , capace di risolvere qualsiasi problema. Troppo facile. Un voto in meno, ma comunque 8 Homeland lo merita.

     
  • Magicocentro

    In effetti se Carrie non avesse subito tutti sti attentati mai si sarebbe insospettita dei russi e dei suoi legami con Allison neanche io vedo tutta sta impellenza di farla fuori. Vedere le serie tutte d’ un fiato e non a distanza di una settimana aiuta a rilevare incongruenze…

     
  • Magicocentro

    Altra cosa che non si afferra a mio parere bene, non so se la commentatrice ha scritto qualcosa in proposito… io le motivazioni di tutto questo astio per 3/4 di stagione da parte di Saul non l’ ho ben capito… Anzi cologo l’ occasione perché qualcuno lo chiarisca… Saul non approva il lavoro della fondazione, ch per portare aiuti viene a patto con terroristi, Ezbolla o cosa?

     
    • Komandante83

      Direi che Saul non approva la scelta di Carrie perchè quel tipo di fondazioni “collabora” con quelle che figure che organizzazioni come la CIA vorrebbe eliminare.
      Quindi non solo non rispetta figure come Otto, ma addirittura è sconvolto dal fatto che Carrie, essendo stata “dall’altra parte della barricata” come dice Saul stesso, ora lavori per lui.

       
  • Komandante83

    Sto recuperando ora la 5a stagione, purtroppo sono rimasto un pò arretrato, ma arrivato alla puntata 9 non condivido i voti, o più in generale i giudizi, fin qui espressi dagli autori.
    Secondo me la 5a stagione è al massimo da sufficienza, ma non ne sono nemmeno convinto, ed ora espongo 4-5 fatti che mi portano a questa affermazione:

    1) All’improvviso il capo della CIA (Dar Adal) e il suo secondo (Saul) sembrano diventati due incapaci. Stiamo parlando dell’agenzia di intelligence più potente del mondo condotta da figure che non sono più credibili, specialmente Saul. Dopo essere finito nelle mani dei terroristi in quel modo nella scorsa serie come può tornare a ricoprire tanto imporante?
    Come è possibile non nutrire il minimo dubbio su Allison, anzi addirittura credere quasi ciencamente sue illazioni?

    2) Queen nella scorsa stagione stava per uccidere, da solo, uno degli uomini più ricercati, pericolosi ed inaccessibili sulla faccia della terra. Non solo dovendo eludere la sorveglianza islamica, ma addirittura anche senza il supporto della CIA visto che faceva tutto da solo. Già questo basterebbe a non renderlo credibile, ma ammettendo di farlo una spia del genere come può ora essere diventato a dir poco goffo?
    La sua storyline poi è ancora meno credibile, salvato per caso da un ex medico musulmano buono sul punto di morire in riva al molo, ex medico però compagno di un nucleo terrorista attivo..

    3) Carrie quando entra in possesso del telefono dei sicari russi mandati alla posta per uccidere Queen chiama l’unico numero salvato, risponde Allison che scopriamo essere sua “vecchia conoscente” e non riconosce la voce, nemmeno un dubbio le viene? (E’ in germania, il telefono avrà avuto caratteri russi e le risponde un’americana, perchè l’accento non puoi non riconoscerlo e non ti viene un dubbio?)
    Non solo, braccata e senza speranza è proprio la persona che va a contattare..

    4) I Russi che motivo avevano per non voler più eliminare Carrie?
    A loro di lei frega meno di zero, è solo una minaccia ed infatti avevano architettato una strategia per farla uccidere, prima nel viaggio in Siria e poi dal sicario della CIA (Queen) senza che loro si sporcassero le mani.
    Andata buca, scoprono che lei è diventata ancora più pericolosa perchè in possesso di documenti che solo lei potrebbe decriptare e legarli ad Allison e tanto altro, dovrebbero volerla morta più che mai, unico problema non sanno dove sia.
    Incredibilmente è lei che contatta Allison e loro senza il minimo motivo li non la eliminano, con la scusa “basta spargimento di sangue”.
    Stiamo scherzando? Dopo tutto quello che avevano fatto prima?

    Homeland era troppo ben curato nelle prime 3 serie perchè si possano accettare sceneggiature del genere, già la serie 4 era stata in alcuni punti non credibile, ma questa è pure peggio.
    Spero che qualcuno abbia la pazienza di leggere il mio commento e nel caso mi sia sfuggito più di qualcosa che mi venga segnalato perchè amavo questa serie!

     
    • Federica Barbera

      Ciao! Dunque, considera che è passato un po’ di tempo e magari ho ricordi un po’ annebbiati ma se non erro il riferimento era a Maksim Litvinov, ministro degli esteri russo negli anni ’30 che fu poi anche ambasciatore negli Stati Uniti 😉