Shameless – 6×03 The F Word 1


Shameless – 6x03 The F WordDopo cinque annate caratterizzate dall’alternanza tra buona scrittura e derive surreali, in grado di mettere alle corde le più ostinate sospensioni dell’incredulità, in questo episodio Shameless riesce a mettere in campo la componente grottesca che ci aveva fatto innamorare, purtroppo senza liberarsi definitivamente dei difetti che la accompagnano dalla scorsa stagione.

Gallagher’s rain

Shameless – 6x03 The F WordGli esordi di Shameless raccontavano la storia di persone la cui vita faceva essenzialmente schifo e che, soprattutto, non avevano la possibilità di emergere dal pantano di povertà, violenza e soprusi a cui erano condannati. Ciò che rendeva così smaccatamente divertente e, per certi versi, anche innovativo lo show era proprio questo immobilismo, questa assenza di sbocchi ed orizzonti positivi. Tutti noi amavamo guardarli mentre, scalcinati e sofferenti, affrontavano le difficoltà, per vedere fin dove erano disposti ad arrivare prima che la loro personalissima etica intervenisse. La vita di Gallaghers & Co., per motivi ambientali o di carattere dei personaggi, era ben rappresentata da una partita di poker in cui si ha come punteggio massimo “Carta alta”: puoi bluffare una, due, anche tre volte, ma, nel continuo reiterarsi delle mani, sei destinato alla sconfitta.
L’evidente impossibilità di mantenere un simile tono espressivo ha portato lo show ad evolversi lentamente ma radicalmente, con risultati non sempre ineccepibili. In “The F Word” vediamo il primo tentativo di elevarsi dalla mediocrità dei primi due episodi; un tentativo non del tutto riuscito ma quantomeno lodevole, che riesce nello scopo di produrre un episodio gradevole.

Shameless – 6x03 The F WordUno dei punti di forza della serie è sempre stata l’abilità dei personaggi nel muoversi – anche singolarmente – all’interno di un contesto corale che comprendeva l’allargata famiglia Gallagher e pochi altri, ma la sopraggiunta necessità di ampliare gli universi narrativi ha portato i protagonisti a scontrarsi con la difficoltà di crearsi un percorso personale: i cinque fratelli sembrano inseguirsi l’un l’altro in una sorta di codipendenza a volte distruttiva ma necessaria, che però è limitante a livello narrativo in quanto ripetitiva. Accantonando tutte le critiche possibili alla storyline riguardante la gravidanza di Debbie – i cui comportamenti cominciano a seguire un filo logico diverso da “Sono un’adolescente e faccio quello che mi pare” solo in questo episodio –, essa verrà molto probabilmente risolta dal fatto che Fiona si trova nella medesima situazione; dall’altra parte, il processo di maturazione di Ian, che sembra aver superato l’apatia causata dall’assunzione delle medicine, passa attraverso lo scontro verbale e fisico con il fratello.

Il personaggio interpretato da Emmy Rossum deve aver peccato di hybris più volte per giustificare un tale accanimento nei suoi confronti. La “Punizione divina”, che si manifesta sotto forma di gravidanza indesiderata, è solo un’ironica goccia in un mare fatto di ex vendicativi, fidanzati tossici, fratelli malati o criminali ed ogni sorta di sfortuna partorita da un tragediografo amante della fiction. Essere un Gallagher in Shameless è una condanna che ti lascia poca libertà di manovra; la sceneggiatura degli ultimi episodi, per inseguire e giustificare quanto questa “condanna” aveva comportato a livello di trama, aveva compiuto una serie di misfatti intervenendo in maniera imperdonabile sulla caratterizzazione dei protagonisti. La storyline della gravidanza di Debbie aveva trasformato la ragazzina da matura e giudiziosa in una macchietta in piena crisi adolescenziale, mentre la pscicopatica ed irrazionale personalità di Carl era stata nascosta sotto una maschera da criminale freddo e navigato. In “The F Word” vediamo un parziale ritorno ad una scrittura più coerente che vede le prime crepe aprirsi nello scudo di certezze di Debbie ed un Carl di nuovo ragazzino alle prese con le turbe dell’adolescenza e le sue tipiche assurdità.

It’s like bringing your daughter to work day.

Shameless – 6x03 The F WordUn altro aspetto positivo di questo episodio è il (speriamo) definitivo abbandono della commemorazione di Bianca. Dal trapianto di fegato è diventato sempre più difficile trovare uno spazio per Frank che, calata la gradazione alcolica nelle proprie vene, ha perso buona parte della propria verve. Accantonati gli atteggiamenti feticisti nei confronti di oggetti della defunta, William H. Macy riveste per un giorno i panni di “Good old Frank”, guidando Debbie tra i meandri dei sotterfugi legislativi ed introducendola ufficialmente ai segreti del vivere alle spalle dello stato.
Il sodalizio tra padre e figlia riconduce il discorso verso l’identità dei Gallagher e una sorta di predestinazione: per quanto si sforzino di elevarsi dall’ambiente degradato in cui sono nati, i geni di Frank ed i Monica sono dentro di loro, pronti a manifestarsi nei momenti meno opportuni e a dar vita a comportamenti autodistruttivi. Un esempio è quello di Fiona che, in cerca di stabilità, pensa di averla trovata in un ex tossico che proprio ex non è; o il comportamento di Ian, incapace di credere abbastanza in se stesso e quasi definitivamente distrutto dalla perdita di Mickey e dal bipolarismo (il pompiere che lo soccorre a fine puntata è un cliché così tanto cliché da risultare geniale).

Shameless – 6x03 The F WordIl sorriso, in “The F Word”, è affidato alle storyline di Carl e Kevin. Entrambe funzionano per metà, anche se per motivi molto differenti. Kevin incarna il comic relief perfetto, seppure all’interno di spezzoni inutili e campati in aria a livello narrativo come quelli di quest’anno: la sua abilità a livello espressivo fa passare in secondo piano le incongruenze della trama, permettendo allo spettatore di godersi la scena come se fosse indipendente dal resto della puntata. Discorso diverso va fatto sullo smercio di armi da fuoco all’interno della scuola, messo in atto da Carl: è in questa situazione che riemerge il vecchio Shameless, scanzonato e beffardo, in grado di proporre storie poco realistiche (non esiste motivazione alcuna per cui l’intero corpo docente di una scuola debba approvvigionarsi di pistole da un minorenne quando lo può fare tranquillamente in un qualsiasi negozio di armi) giustificandole con la loro comicità intrinseca e, al tempo stesso portare lo spettatore a riflettere su temi caldi come il degrado delle scuole e il Secondo Emendamento.

Dopo aver fatto discutere a lungo sulle proprie difficoltà nel corso della stagione passata e su un inizio non proprio scoppiettante di 2016, Shameless rispolvera i propri punti di forza dimostrando con i fatti di non essere un prodotto finito e giustificando il rinnovo per la prossima annata. Se le prime puntate ci avevano fatto disperare, mettendo in scena personaggi apparentemente dimentichi del proprio background emotivo, con questo episodio Shameless corregge leggermente il tiro e cambia rotta rispetto agli errori più recenti, pur restando impantanata tra le proprie insicurezze classiche. “The F Word” è un episodio godibile che non ci fa gridare di giubilo ma nemmeno rimpiangere l’ora trascorsa a goderci le disavventure della famiglia più sfortunata d’America.

Voto: 7½

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Un commento su “Shameless – 6×03 The F Word

  • Andrea

    Ottima recensione! Indubbiamente la migliore puntata delle tre ma questo ancora non è Shameless. O forse è Shameless, il fatto è che 6 stagioni iniziano a pesare e non ci ritroviamo più a sorprenderci, emozionarci, incazzarci come una volta. Quello che facciamo è guardare la puntata, sorridendo qualche volta e nulla più. L’importanza di concludere una serie nel giusto momento è che, una volta finita, proverai un forte sentimento di dispiacere ma, è così che deve andare! Non ha senso portare avanti una serie fino allo sfinimento. So che è stata rinnovata per una settimana stagione ma spero che già da questa inizi a delinearsi un punto d’arrivo per tutti.