Billions – 1×04/05 Short Squeeze & The Good Life 1


Billions – 1x04/05 Short Squeeze & The Good LifeLa finanza rappresenta teoricamente la kryptonite dell’intrattenimento, il simbolo della noia e di uno sforzo (soprattutto di comprensione) che non prevede il piacere. Billions vorrebbe ribaltare tutto ciò, portare al centro il dramma e i conflitti umani, facendo dell’economia il recinto di una vera e propria battaglia.

1×04 – “Short Squeeze”

I protagonisti sembrano guardie e ladri ma non lo sono; c’è però sempre chi fugge e chi rincorre, sebbene i due ruoli si scambino costantemente in modo repentino. Questo quarto episodio torna a insistere sull’uno contro uno, sul confronto tra i due personaggi cardine dell’opera, che, come abbiamo visto nella recensione precedente, possono in ogni momento tramutarsi in serpi in seno per la serie, malattie autoimmuni impossibili da debellare. Si tratta però pur sempre dei due caratteri principali, due antieroi fatti e finiti, caricature definite a partire da modelli allo sbaraglio, simboli di un’umanità in inarrestabile decadenza. Non rappresentano il Bene e il Male, Axe e Chuck, bensì due facce della stessa medaglia, due variazioni sul tema del maschio americano in piena crisi di identità, perso ormai nel caleidoscopio delle proprie paure e costretto a sopraffare il prossimo, a trovare a tutti i costi un nemico da sconfiggere per dirsi davvero in vita, per dichiararsi sicuro di se stesso. Non serve a nulla l’ammonimento di Wendy nel calore della camera da letto: Chuck è il primo a sapere che non si fermerà, che anche la prospettiva di far del male alla propria famiglia non può nulla rispetto alla bramosia di vittoria, mascherata opportunamente dalla ricerca di giustizia. La sua è una caratterizzazione a dire il vero molto zoppicante, è un ritratto di un personaggio che sembra cambiare ad ogni episodio senza reali giustificazioni, se non grandi scene ad effetto come quella – di pessimo gusto e fuori da ogni credibilità – legata agli escrementi dei cani in “YumTime”.

You’re just listening to the wrong voice.

Billions – 1x04/05 Short Squeeze & The Good Life“Short Squeeze” è un episodio dalla fortissima direzionalità, giocato soprattutto su una sorta di inseguimento senza fine e impostato su due condizioni molto diverse: di fissità, quella di Chuck, e di perenne movimento, quella di Axe. Se c’è una cosa interessante è l’ibridazione col genere investigativo, una sorta di cernita di tutti gli elementi possibili per incastrare la preda. A questo schema però fanno seguito diverse esagerazioni che solo leggermente possono essere giustificate dal dispositivo narrativo costituito dall’interrogatorio. Il ritratto di Axe che emerge è infatti estremamente romanzato, figlio del racconto nel racconto elaborato dal suo sottoposto interrogato da Chuck, il quale, preso dalla paura e da una tattica probabilmente pensata in partenza, si rifugia in una rappresentazione dell’oggetto della ricerca decisamente troppo idealizzata e poco credibile.

Alla fine però chi semina vento raccoglie tempesta, e, in una serie che già non fa del realismo la sua cifra principale, la semplificazione delle dinamiche tra i personaggi finisce per far sprofondare le loro azioni in un mare di cliché a cui non è tanto facile assistere senza protestare.

1×05 – “The Good Life”

Billions – 1x04/05 Short Squeeze & The Good LifeRispetto al quinto episodio il giudizio finale è molto simile, sebbene maturato in modo profondamente diverso. Si tratta questa volta di una puntata estremamente altalenante, con dei picchi abbastanza alti in cui per la prima volta la serie dà l’impressione di voler costruire un mondo con una sua complessità e una sua anima anche al di fuori dei due protagonisti. I personaggi di Bryan e Kate ad esempio trovano in questo caso finalmente l’occasione di sbocciare e tirare fuori le potenzialità che si intravedevano in partenza. Loro sono i comprimari dietro i purosangue, uomini e donne normali alle prese con l’epica (a volte eccessiva fino alla comicità involontaria) che gli passa accanto. Assistono a una drammatizzazione romanzata della realtà, una finzionalizzazione che percepiscono in modo chiaro, opponendo tutta la loro normalità. La scena al bar è un esempio perfetto: in quei minuti emerge, molto romanticamente, il punto di vista finalmente umano su un racconto che troppo spesso è stato iperbolico e per questo inefficace.

Altra nota molto positiva sono le due donne che fanno capolino alle spalle dei protagonisti: Wendy e Lara, personaggi dalle grandi potenzialità sia come caratteri individuali sia come elementi essenziali di un racconto che gioverebbe molto di una loro maggiore centralità. È in particolare l’ambiguità la cifra dei loro personaggi, l’instabilità che questa nasconde e la loro potenziale influenza sugli uomini che hanno accanto.

So much bullshit I’m dealing with here, I lost track.

Billions – 1x04/05 Short Squeeze & The Good LifeArriviamo ai problemi principali: ancora una volta parliamo dei due protagonisti e delle loro esagerazioni non necessarie, così come delle evoluzioni drastiche e inspiegabili. Axe mette in piedi un piano che in realtà meriterebbe un’attenzione molto più approfondita anche dal punto di vista dell’impatto sull’economia e delle implicazioni etiche che comporta. Soprattutto, però, è il come lui porta avanti questo piano ad essere tutto sbagliato. Gli autori inseriscono una sorta di crisi di identità che colpisce vita privata e lavorativa e inganna lo spettatore senza alcun motivo, dando vita a una commistione di registri a dir poco schizofrenica.

Le cose non sono molto diverse per quanto concerne Chuck, il quale ormai sembra ripetere sempre gli stessi schemi, tutti legati a variazioni sul tema del conflitto di interesse e alla voglia di non farsi mettere i piedi in testa da un uomo più potente, carismatico e affascinante di lui. Per entrambi i protagonisti non manca l’abuso di metafore e luoghi comuni davvero fastidiosi: il salto con l’elastico come bisogno di un brivido insostituibile; la digressione cinematografica che apparenta Axe a Inglourious Basterds, ma al contempo sottolinea la mancanza di basi citando Citizen Kane; o l’identità sadomasochista di Chuck che dovrebbe sintetizzare una personalità già chiarissima allo spettatore, ripercorrendo un terreno ormai battuto fino all’usura.

Al netto delle differenze sostanziali tra i due episodi (la prima puntata più omogenea, la seconda costellata di alti e bassi) il verdetto è sostanzialmente lo stesso, ovvero un giudizio che rispecchia una serie che, pur essendo godibile, costituisce una parziale delusione delle aspettative riposte in partenza.

Voto 1×04: 6½
Voto 1×05: 6½

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Informazioni su Attilio Palmieri

Di nascita (e fede) partenopea, si diploma nel 2007 con una tesina su Ecce Bombo e l'incomunicabilità, senza però alcun riferimento ad Alvaro Rissa. Alla fine dello stesso anno, sull'onda di una fervida passione per il cinema e una cronica cinefilia, si trasferisce a Torino per studiare al DAMS. La New Hollywood prima e la serialità americana poi caratterizzano la laurea triennale e magistrale. Attualmente dottorando all'Università di Bologna, cerca di far diventare un lavoro la sua dipendenza incurabile dalle serie televisive, soprattutto americane e britanniche. Pensa che, oggetti mediali a parte, il tè, il whisky e il Napoli siano le "cose per cui vale la pena vivere".


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Un commento su “Billions – 1×04/05 Short Squeeze & The Good Life

  • Barton Fink

    Si sì tutto vero. E’ evidente che Billions non è Leftovers o Rectify o ancora più in alto a livello tecnico American crime. Però è divertente, rapido e quasi credibile. Cosa che manca da un po’ alle novità seriali dell’ultimo anno. Homeland man e Giamatti sono bravi bravi, anzi sono tutti bravi. Ma vogliamo parlare della moglie di Halt & catch fire (altro gioiello seriale) che canta !!!! 🙂