Vinyl – 1×02 Yesterday Once More 1


Vinyl - 1x02 Yesterday Once MoreDopo un pilot lungo ed espositivo, che ha calcato la mano per mostrare tutti gli elementi in gioco in un modo non privo di difetti (e proprio per questo adeguato a questo tipo di racconto, come vedremo), arriva la seconda puntata a permetterci di tirare i primi fili del discorso per capire cosa ci sia davvero alla base del “progetto Vinyl”. 

È difficile non rimanere affascinati dal pilot, nonostante la sua natura particolarmente densa: l’impressione è stata infatti proprio quella di aver assistito alla messa in mostra di tutte le potenzialità, di tutti quei filoni che (per tematiche, storie o esigenze artistiche) verranno trattati nello show. Ed è forse in quest’ottica che vanno lette anche certe sbavature nel racconto, che non è perfetto ma che soprattutto non vuole esserlo: la serie si incentra su un periodo complesso, che ancora risente della psichedelia di fine anni ’60 e che si proietta verso il futuro carico di influenze e di tensioni pronte ad esplodere. In questo senso, il pilot pone le fondamenta per la serie e lo fa restituendo nella narrazione quel tipo di clima: denso, complicato, eccessivo e imperfetto.
Un secondo episodio, come questo “Yesterday Once More”, aveva il compito di chiarire se le intenzioni erano quelle di continuare in questo modo pirotecnico e adrenalinico o se il racconto poteva diminuire di qualche giro e prendersi del tempo per scendere un po’ più in profondità nelle singole storie e nei personaggi. Incredibilmente, questa puntata riesce a fare entrambe le cose.

The Jean Genie lives on his back
The Jean Genie loves chimney stacks
He’s outrageous, he screams and he bawls
Jean Genie, let yourself go.
– The Jean Genie – David Bowie (1973)

Vinyl - 1x02 Yesterday Once MoreL’episodio riprende poco dopo la conclusione del pilot, con un Richie Finestra da ore chiuso in un cinema a vedere film di Bruce Lee, ancora strafatto di cocaina e in stato di shock a causa di quanto appena subito. Già da qui capiamo come la scena finale della scorsa puntata non fosse stata messa lì semplicemente per stupire, ma come abbia un significato ben preciso nell’ottica delle conseguenze che il crollo del Mercer avrà sul personaggio interpretato da un sempre ottimo Bobby Cannavale. Più quest’ultimo viene rappresentato e più sembra ovvio che il suo percorso sarà caratterizzato dal cambiamento rivoluzionario. Dai segnali più estremi (la rottura del disco “A Passion Play” dei Jethro Tull) alle frasi più esplicite (“Forget Yes, fucking Emerson Lake and Palmer. Rock and roll, man. Like the first time you heard it”) fino alla possibilità concessa ai – per ora decisamente non pronti, come sottolinea Julie – Nasty Bits: tutto concorre a disegnare un uomo che ha un necessario bisogno di ritornare al brivido del passato per buttarsi in un futuro che è già alle porte, ma che in molti ancora non vedono. L’angoscia, il desiderio, l’esigenza interiore di sentire ancora quell’eccitazione è ciò che conduce alla ricerca (folle, esasperata nei toni, ma vera) della nuova rivoluzione – rappresentata dall’imminente svolta del punk rock.

Vinyl - 1x02 Yesterday Once MoreL’essere sopravvissuto al crollo del palazzo costituisce per Richie un segno inequivocabile del destino: deve seguire quella via ad ogni costo, e di costi qui si parla, nel senso più letterale che ci sia. Rinunciare all’accordo con la PolyGram ponendosi contro tutti, in una sequenza che sin dall’apertura sulle note di Bowie si manifesta in tutta la sua esagerazione ed esasperazione – fino alle mosse di un Richie-Bruce Lee da antologia –, porta finalmente la serie, alla sua terza ora di trasmissione, a chiarire maggiormente la direzione intrapresa.
Vinyl racconta le vicende di personaggi che rappresentano non delle persone realmente esistite ma dei precisi protagonisti dell’epoca, che sono stati – per motivi diversi – responsabili di uno dei più grandi cambiamenti musicali della storia del secolo scorso. Sembra scontato, ma non lo è: il pilot, nella sua esigenza multiforme di mostrarci tutto secondo ogni declinazione, aveva offerto un ottimo quadro generale ma non era ancora stato in grado di farci comprendere quale fosse il vero focus della serie, che poteva – dopo la prima puntata – essere più o meno qualunque cosa. Le vicende di un produttore discografico alle prese con lavoro, vita mondana e omicidio? La rappresentazione di un’epoca in cui solo tangenzialmente entrano dei protagonisti particolari, perché di qualche storia bisogna pur parlare? Un’enorme scusa per poter mettere in scena tutta la musica di quegli anni (in dosi elevatissime, come anche questa puntata mostra)? Domande estreme, ma che dimostrano come il primo episodio sia riuscito a porre le basi per procedere in modi molto diversi fra di loro. L’intenzione è ora decisamente più chiara, e lo diventa in una puntata che sfrutta il passato sin dal titolo come chiave per interpretare il presente e come ispirazione per arrivare al futuro.

It’s a screen test, dear, so I can make her a superstar.

Vinyl - 1x02 Yesterday Once More“Yesterday Once More”, nome dell’episodio, è anche il titolo di una canzone che sorprendentemente non riguarda Richie (o meglio, non in modo specifico) ma Devon, anche lei alle prese con un passato che grida alle sue spalle quanto più aumentano le frustrazioni del presente.
È grazie ai suoi ricordi, funzionali ad esprimere la sua condizione attuale, che abbiamo anche la conferma del discorso (di cui sopra) sui tipi dell’epoca e sulla precisione chirurgica con cui vengono rappresentati degli esatti “esemplari” di quei tempi. In una mossa forse prevedibile, ma di grandissimo fascino, la fotografa Devon risulta essere stata al centro dei movimenti di fine anni ’60, coinvolta non solo nel mondo musicale dell’epoca – come dimostra la sua conoscenza di Nico e dei Velvet Underground – ma anche in quello artistico, rappresentato da uno stupefacente John Cameron Mitchell nei panni di Andy Warhol alle prese con i suoi screen test.

Vinyl - 1x02 Yesterday Once MoreL’esigenza di tornare ad un tempo in cui creatività e amore erano fortemente legati, proprio ora che le cose non vanno bene in nessuno dei due campi, è perfettamente esplicitata dalla scena in cui Devon impugna la macchina fotografica: immortalando una classica scena di “distruzione rock ‘n’ roll”, utilizza un danno creato proprio da quel marito che sta sentendo sempre più lontano rispetto a un tempo, e questo mentre al telefono giungono le notizie di un suo coinvolgimento nel crollo del Mercer. C’è mancanza, nostalgia, arrabbiatura, ma al contempo voglia di riprovarci, cercando il più possibile di stare vicino ad un Richie pieno di segreti; un uomo che sembra continuare a salvarsi (l’edificio, le indagini che non riguardano l’omicidio ma Morris Gold) ma che è al contempo distrutto, lacerato interiormente dal senso di colpa e soprattutto da una spinta estrema verso “qualcosa” a cui non sa ancora bene dare un nome. È questa esigenza a rendere Finestra il protagonista tormentato che è, in un’ottica che lo destina a compiere un passo importantissimo ma a subirne al contempo le più difficili conseguenze, dettate proprio dalla sua caratterizzazione; ed è in questa stessa misura che la moglie Devon appare come una figura ancora più tragica, incastrata in quella stessa angoscia da cui possono scaturire sia la creatività che la disperazione.

Hey, hey, it’s all about the songs, guys.

Vinyl - 1x02 Yesterday Once MoreIn mezzo a tutto questo si muovono altri personaggi, meno presenti ma fortemente caratterizzati, e soprattutto la musica, che continua a costituire un tappeto sonoro (e non solo) ad altissima intensità e densità. Se le vicende di Zak vengono rappresentate in un modo che, pur senza giungere a scene drammatiche, manifesta in modo concreto le conseguenze delle scelte di Richie, quelle di Julie hanno il duplice scopo di funzionare da comic relief della puntata (come i momenti, esilaranti e sopra le righe, in cui funge da spalla di Richie durante la riunione dell’A&R) e di portare avanti la trama dell’evoluzione musicale – insieme a Jamie e al lavoro con i Nasty Bits.

Vinyl - 1x02 Yesterday Once MoreL’utilizzo della musica continua, anche in questo episodio, ad essere elevatissimo e imprescindibile dal resto. Si potrebbe contestare – e molti lo hanno fatto – che un uso così massiccio di canzoni che scivolano via una dopo l’altra porti ad una svalutazione delle stesse, che perderebbero di importanza proprio a causa del loro abuso. In “Yesterday Once More” c’è, in misura maggiore rispetto al pilot, la volontà di utilizzare la musica non solo per rappresentare quell’epoca, ma soprattutto per approfondire il valore delle vicende, che acquisiscono grazie alle canzoni (sia a livello musicale che testuale) significati più ampi e stratificati. Non tutte ovviamente servono a questo scopo e non tutte centrano l’obiettivo; ma c’è l’evidente e precisa volontà di fare un lavoro diverso dal solito, con significati non necessariamente univoci che si intersecano nell’arco di tutta una puntata. Questo secondo episodio sembra mettersi davvero alla prova in questo senso e, pur senza toccare vette di eccezionalità, il risultato è lodevole.

La conclusione della puntata vede Richie rivolgersi nuovamente a Lester Grimes, a cui è legato non solo per la vicenda per cui è stato interrogato dalla omicidi, ma anche e soprattutto per un debito nei suoi confronti, la cui riscossione potrebbe portare a benefici da entrambe le parti. Se Vinyl riuscirà a gestire tutte queste sue componenti senza strafare o cadere in cliché di genere, allora avremo a che fare con un prodotto la cui complessità sarà un valore aggiunto e non un ostacolo; ad ora la strada, non senza qualche difficoltà, sembra essere questa.

Voto: 8+

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Informazioni su Federica Barbera

La sua passione per le serie tv inizia quando, non ancora compiuti i 7 anni, guarda Twin Peaks e comincia a porsi le prime domande esistenziali: riuscirò mai a non avere paura di Bob, a non sentire più i brividi quando vedo il nanetto, a disinnamorarmi di Dale Cooper? A distanza di vent’anni, le risposte sono ancora No, No e No. Inizia a scrivere di serie tv quando si ritrova a commentare puntate di Lost tra un capitolo e l’altro della tesi e capisce che ormai è troppo tardi per rinsavire quando il duo Lindelof-Cuse vince a mani basse contro la squadra capitanata da Giuseppe Verdi e Luchino Visconti. Ama le serie complicate, i lunghi silenzi e tutto ciò che è capace di tirarle un metaforico pugno in pancia, ma prova un’insana attrazione per le serie trash, senza le quali non riesce più a vivere. La chiamano “recensora seriale” perché sì, è un nome fighissimo e l’ha inventato lei, ma anche “la giustificatrice pazza”, perché gli articoli devono presentarsi sempre bene e guai a voi se allineate tutto su un lato - come questo form costringe a fare. Si dice che non abbia più una vita sociale, ma il suo migliore amico Dexter Morgan, il suo amante Don Draper e i suoi colleghi di lavoro Walter White e Jesse Pinkman smentiscono categoricamente queste affermazioni.


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Un commento su “Vinyl – 1×02 Yesterday Once More

  • Boba Fett

    Ho trovato questo secondo episodio decisamente migliore del primo e non solo perché dà il vero inizio alla storia e ai suoi tantissimi personaggi, come è nello stile della Hbo, ma anche per uno stile meno caricaturale e per certi versi teatrale del Pilot. Insisto nel considerare uno Scorsese minore quello visto la settimana scorsa rispetto ad esempio allo splendido pilot di Boardwalking Empire sempre da lui diretto, qui sempre oltre le righe o, per rimanere in tema, fuori dai solchi.
    Comunque i presupposti per un grande show ci sono davvero tutti e un apprezzamento davvero speciale lo devo fare agli autori del title design davvero splendido nel sottolineare quanta “polvere” si annidava nei solchi della grande musica, ma anche in questo il marchio di fabbrica Hbo non si smentisce.