The Walking Dead – 6×14 Twice As Far 12


The Walking Dead - 6x14 Twice As FarDopo un episodio ricco di azione e violenza incontrollata ai limiti dell’assurdo e uno di introspezione davvero poco significativo, The Walking Dead piazza il suo solito filler che va ad anticipare i due capitoli finali di un’annata che, al netto di quattordici episodi, si rivela fallimentare.

Come filler si intende un episodio di una serie nel quale non vi sono significativi passi avanti per quanto riguarda la trama principale, ma è ben chiaro che questa definizione è difficilmente adattabile ad un segmento narrativo di The Walking Dead, poiché è già un’impresa ardua individuare quale sia il percorso logico intrapreso dagli autori in questa stagione. Intendiamoci, filler non è sinonimo a prescindere di “brutto episodio”, infatti si possono individuare alcuni riempitivi di eccellente fattura (Breaking Bad – 3×10 Fly), ma è anche ovvio che una puntata di questo tipo rallenta per forza di cose il ritmo della narrazione, mettendo in pausa i grandi temi per concentrarsi, magari, su questo o quel personaggio. Purtroppo per una serie con un equilibrio già precario come The Walking Dead, nella quale i personaggi non rappresentano certo la punta di diamante del prodotto, questi rallentamenti sono critici dal punto di vista dell’intrattenimento, e “Twice As Far” ne è la conferma, mettendo in mostra tutti i difetti tipici di questo genere di episodi.

The Walking Dead - 6x14 Twice As FarSi è parlato lungamente dei problemi di ripetitività congeniti alla serie, e questi si ripropongono anche nella struttura di molti degli episodi filler che ci sono stati presentati nel corso di questi anni. La configurazione tipo di suddetti episodi è: una parte del gruppo dei sopravvissuti si allontana dalla base per qualche motivo; vengono intercettati e/o attaccati da un altro gruppo, magari dopo essersi divisi; qualcuno viene ferito o muore, in questo secondo caso nel 90% dei casi si tratta di un personaggio secondario che riceve un approfondimento rapido nello stesso episodio; i sopravvissuti infine tornano alla base. Questa ciclicità nella sequenza degli eventi è rimasta immutata e continua a venire riproposta dagli autori: lo scopo è quello di colpire gli spettatori con una morte brutale improvvisa, ma ciò che attira di più ormai è la sua messa in scena rispetto all’effettiva empatia verso il personaggio di contorno che viene tolto dai giochi.

The Walking Dead - 6x14 Twice As FarQuindi Denise si unisce alla schiera di personaggi secondari analizzati last minute solo per dare un senso alla loro morte nell’episodio. Il focus su di lei nel corso della stagione non è stato abbastanza importante da poterla considerare una “perdita rilevante” all’interno dell’economia della serie; questo dimostra ancora una volta la sottomissione della narrazione alle affezioni del fandom, sempre più decisore ultimo dei destini dei personaggi. Non vi è più una direzione generale intrapresa dagli autori, non si può nemmeno più parlare di pianificazione della stagione, poiché settimana dopo settimana è sempre più chiaro di come si cerchi di tirare avanti fino al colpo di scena di fine stagione (che quest’anno dovrebbe essere rappresentato dall’arrivo di Negan).

The Walking Dead - 6x14 Twice As FarNon si possono non spendere due parole sul rinnovato tentativo di utilizzare alcune scelte stilistiche non abituali per esprimere i concetti che la serie vuole analizzare: nella prima parte di “Twice As Far”, infatti, ci viene mostrato un effetto dissolvenza particolare per sottolineare la ripetitività della giornate ad Alexandria, fino alla rottura di questa routine che culmina nella scelta sofferta di Carol. Non è la prima volta che The Walking Dead prova ad uscire dal seminato, lo aveva fatto in “First Time Again” con l’impiego di un bianco e nero fastidioso e sgradevole alla visione, che aggiungeva poco o nulla all’episodio. In questo caso l’effetto è pressoché identico, confermando come questi tentativi sono sì da incoraggiare se servono a dare una scossa all’immobilità della struttura delle puntate, ma che dovrebbero essere studiati con più coscienza da parte degli autori e con un’attenzione maggiore al loro effetto su schermo.

The Walking Dead - 6x14 Twice As FarSono pochissimi gli spunti davvero interessanti che questa puntata lascia allo spettatore, ma nessuno di essi viene sviluppato al meglio nel corso dell’episodio. Capita spesso che la serie prenda un personaggio “forte”, come è sempre stato Carol, e lo porti ad una crisi interiore da cui avrà difficoltà a riprendersi; in questo caso la donna non riesce più a sopportare l’abitudinarietà a cui sono sottoposti i sopravvissuti e il modo in cui viene affrontato l’omicidio di altri esseri umani. Il vuoto della sedia a dondolo, che contrasta con il posacenere invece pieno di cicche di sigarette, è un rispecchiamento del vuoto che pervade l’anima di Carol, così come lo è il suo sguardo perso, incapace di trovare una soluzione alternativa in un mondo che non ne prevede. Seppur parzialmente coerente con il personaggio, l’evoluzione a cui è soggetto viene schiacciata dalla scelta di lasciarlo troppo in disparte in questo episodio: Carol appare solo all’inizio e alla fine, e la sua scelta è il risultato di quello che accade ad altri, non a lei in particolare (anche se è stata la protagonista assoluta la settimana scorsa in “The Same Boat”).

The Walking Dead - 6x14 Twice As FarMolto più incolori tutti gli altri personaggi presenti: le love story trasversali tra Abraham/Sasha e Rosita/Spencer sono quanto di più noioso la serie potesse propinarci, solo mostrate e mai veramente raccontate; Eugene rimane costretto ad una caratterizzazione stereotipica e troppo inesplorata, tanto che l’interesse verso di lui nell’episodio è riconducibile solo al modo insolito con cui tenta di cogliere di sorpresa il suo assalitore; Morgan è funzionale nell’essere il perno morale che porta alla decisione di Carol e ai ripensamenti di Rick sul modo in cui sta gestendo la situazione, ma anche in questo caso quei pochi attimi in cui lo vediamo servono più a ricordarci della sua esistenza che altro.

La stanchezza narrativa e la povertà di idee di The Walking Dead cominciano a diventare troppo pesanti anche per la serie stessa, che rischia di implodere da un momento all’altro. Non bastano più i colpi di scena salva-vita, piazzati nei punti strategici della stagione, per tenere a galla un prodotto che ormai da anni ha perso tutte le potenzialità che un budget così alto gli permetteva. “Twice As Far” è un altro episodio dimenticabile e ripetitivo; un filler costruito nello stile classico della serie, utile solo a riempire uno slot degli episodi prima del finale di stagione.

Voto: 4/5

Qui i punteggi relativi all’episodio del nostro The Walking Game.

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Informazioni su Davide Tuccella

Tutto quello che c'è da sapere su di lui sta nella frase: "Man of science, Man of Faith". Ed è per risolvere questo dubbio d'identità che divora storie su storie: da libri e fumetti a serie tv e film.


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12 commenti su “The Walking Dead – 6×14 Twice As Far

  • Joy Black

    LA NOIA. Non c’è bisogno neanche di argomentare hai detto praticamente tutto tu. Una storia che si ripete ancora e ancora e ancora, con i filler tutti identici.

    Voto 4 perchè le aspettative ormai sono quelle che sono.

     
  • Frenky

    Sinceramente io ho apprezzato il bianco/nero della 6×01, non l’ho trovato per nulla sgradevole e fastidioso alla visione, anzi funzionale allo sviluppo dell’episodio (parere personale, non vuole essere un attacco alla recensione).
    Per quanto riguarda la questione della ripetitività e della morte dei personaggi secondari, ahimè, quanto avrei voluto vedere la freccia piantarsi nel cranio di Abraham (come accade nel fumetto), piuttosto che vedere morire un personaggio di cui, alla fine, non frega nulla a nessuno. Mi dà fastidio non avere più “paura” per i personaggi principali (cosa che un tempo la serie riusciva a trasmettermi) poiché so già che, se non siamo nel finale di stagione, non accadrà nulla a nessuno di loro (a volte neanche in questa occasione).

     
  • Tommy2407

    Ma perchè si ostinano a fare 16 episodi a stagione se poi devono scrivere questi orribili filler ? Perché mettere una puntata così anti-climatica a pochi passi dal finale di stagione pubblicizzato come il più forte di sempre (tanto per cambiare)? Capisco che conviene spremere la mucca più tempo possibile ma così gli ascolti calano. Fai come fanno le altre serie cable e tieniti sui 10/12 episodi e sono pronto a scommettere che tutti ne riceveranno i benefici.

     
    • Joy Black

      Finchè continuano a macinare soldi e milioni di spettatori a loro 16 episodi vanno benissimo. Tanto la gente continua a guardarli.

       
      • Tommy2407

        A causa di ciò inoltre moltissime persone continuano a dire “tutti guardano questo show, deve essere bello per forza” e quando tutti avranno capito la vera natura della serie saremo già arrivati alla 12esima stagione (hanno detto che hanno il materiale per arrivare fino lì e anche oltre) e chi si è visto si è visto

         
  • Dario

    Mi sono visto questa puntata dopo la 3×09 di black sails.
    Come vedere un film di Vanzina dopo uno di Leone.
    Un suggerimento se volete accettarne uno non recensite più sta serie è inutile.

     
  • Zamjatin

    uff…
    – Carol che si allontana dal gruppo (per poi tornare magari come deus ex machina)… check
    – morso a cattivone per uscire da una situazione impossibile … check
    – gruppo di cattivoni che ammazza uno subito per mettere le cose in chiaro … check
    – scritte farneticanti sui muri… check.

     
    • Davide Tuccella L'autore dell'articolo

      In che senso? Che è un insulto a Breaking Bad? L’ho citata proprio per creare il contrasto tra un episodio riempitivo, perchè effettivamente lo è, ma eccezionale a suo modo, proprio per far capire che i buoni filler esistono 😀

       
  • Boba Fett

    Ho notato un paio di errori grossolani, uno di montaggio, l’altro di scrittura. Voi penserete che è da matti andare a cercare il pelo nell’uovo (marcio), ma sono comunque dei segnali che testimoniano il punto di non ritorno dello show che peggiora di episodio in episodio in ogni suo aspetto (Davide cita quell’effetto sfocatura ai lati del frame in apertura che fa tanto anni ’80). Comunque, sbaglio o nella ripresa della routine alla fine, quando si riapre la saracinesca dell’emporio c’è ancora Denise? E non trovate paradossale l’assenza di Tara alla sua sepoltura?

     
    • Davide Tuccella L'autore dell'articolo

      Ciao Boba Fett!
      Avevo notato l’assenza di Tara, cosa che ha sconvolto anche me in mezzo a tutto il resto; avrei voluto scrivere anche quello ma in fondo si aggiunge alla gran quantità di cose assurde e senza senso dell’episodio, mi sembrava infierire troppo.
      Anche perchè io soffro a parlare male di The Walking Dead, non perchè speri in una ripresa ormai impensabile eh, ma perchè sono un fan del fumetto e di Kirkman in generale, speravo che mi toccasse recensire un episodio meno brutto. 😀

       
      • Coimbra

        Tara non c’e’ perche’ se n’e’ andata via con l’altro nero hippie al quale di tanto in tanto fanno fare un minuto in video.
        Pero’ la loro partenza l’hanno accennata ma non ce l’hanno mai fatta vedere (come spesso accade in questo telefilm che non ha abbastanza tempo per raccontare decentemente le storie dei suoi troppi personaggi). Magari alla fine ce li faranno vedere catturati e sentenziati a morte da Negan ed anche li’ ci si chiedera’ ma quando li ha catturati?, come? e dove stavano andando?

        Perche’ ormai questo show non sa piu’ nemmeno raccontare le sue storie imbarazzanti e repetitive .

        L’esercito di Negan e’ cosi’ terribile che fino ad ora ha subito innumerevoli perdite replicando solo con l’uccisione di uno dei personaggi secondari piu’ patetici.

        E sottolineamo l’assurdita’ di uno scontro a fuoco con armi automatiche a due-tre metri di distanza dove ai nostri non viene fatto nemmeno un graffito. Ed anche gli altri se la sfangano abbastanza bene; purtroppo sono sempre I telefilm dell’A-Team il punto di riferimento per gli autori di questa roba.

        Ma il punto focale e’: ha senso un telefilm che si dipana per 14 puntate basandosi solo sull’hype dei fan del fumetto (che soffre degli stessi grossi limiti…) per vedere comparire Negan?!

        La stessa roba che due stagioni fa vivevano per l’arrivo di Morgan e come quell’hype sia stato ripagato l’abbiamo visto tutti…