11.22.63 – 1×07/08 Soldier Boy & The Day in Question 12


11.22.63 - 1x07/08 Soldier Boy & The Day in QuestionNell’ambito delle produzioni seriali troppo spesso capita che un buon concept venga alla lunga rovinato dall’eccessivo prolungarsi del racconto, dettato da continui rinnovi che poco hanno a che vedere con le esigenze creative dello show.

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Molto più raro è che avvenga il contrario, cioè che la narrazione non trovi lo spazio adeguato per svilupparsi in maniera compiuta. Ecco, questo è il caso di 11.22.63.
Dopo una partenza convincente, l’impressione suscitata dal blocco centrale di episodi è che la necessità di condensare il testo di King (che ammonta a più di 800 pagine) in una miniserie di sole otto puntate non abbia giovato al racconto, complici alcune scelte autoriali non particolarmente riuscite.

11.22.63 - 1x07/08 Soldier Boy & The Day in QuestionNe è risultata infatti una narrazione estremamente lineare, forse troppo se consideriamo la premessa su cui si basa la storia, in cui a prendere il sopravvento sono stati i rapporti personali dei protagonisti, anche perché più semplici e immediati da mettere in scena rispetto al tema della continua riscrittura del tempo. Lungi dallo snaturare il senso del materiale d’origine – quella raccontata da King è anche, se non innanzitutto, una storia d’amore –, questo focus ha però finito con lo sprecare quasi del tutto l’enorme potenziale del tema del viaggio temporale, il quale paradossalmente è rimasto sullo sfondo per buona parte della serie. Il fatto che Jake riesca a portare a termine la sua missione al primo colpo, senza particolari dubbi o ripensamenti, è solo l’esempio più eclatante di questa operazione.

11.22.63 - 1x07/08 Soldier Boy & The Day in QuestionAgli episodi finali spettava quindi il compito di rimettere il racconto in carreggiata, giungendo finalmente a fare i conti con la questione dell’alterazione del passato e le implicazioni che questa porta con sé: ciò si è tradotto in due puntate diametralmente opposte sul piano del ritmo – lenta e pressoché superflua la prima, stracolma di eventi e informazioni la seconda –, a conferma della cattiva gestione del rapporto tra materiale e minutaggio attuata da Bridget Carpenter e dal suo team. “Soldier boy” sembra infatti viaggiare con il freno a mano tirato, perdendo tempo in attesa del finale: l’espediente della perdita della memoria da parte di Jake, che si accompagna alla continua segnalazione dell’inesorabile scorrere dei giorni, è chiaramente volto a far salire il livello di tensione in vista della conclusione, senza però riuscire nell’intento.

11.22.63 - 1x07/08 Soldier Boy & The Day in QuestionLa facilità con cui Jake accetta le incredibili informazioni sulla sua vita e la sua missione, per poi riacquistare convenientemente i suoi ricordi poche ore prima dell’attentato, non può non far storcere il naso, rendendo l’amnesia l’ennesimo ostacolo innocuo e posticcio posto di fronte al protagonista, non in grado di scalfire minimamente la prevedibilità degli eventi. Va meglio sul versante dei personaggi, Bill e Lee in particolare: la fine tragica del primo non fa che confermare come l’arrivo di Jake negli anni Sessanta abbia portato con sé una scia di morti (destinata a culminare con il finale), mentre la caratterizzazione di Oswald continua sapientemente a muoversi in una zona grigia fatta di paranoia, fragilità e disillusione, che lo rende molto umano.

11.22.63 - 1x07/08 Soldier Boy & The Day in QuestionGiungiamo così al finale, che pur mostrando più di uno spunto interessante, risulta inevitabilmente azzoppato dalla frettolosità con cui gli avvenimenti si susseguono uno dopo l’altro senza soluzione di continuità, privandoli di molto del loro potenziale. In poco più di un quarto d’ora assistiamo alla morte di Oswald e Sadie, seguiti a ruota dall’arresto e dallo scagionamento di Jake, e, come se non bastasse, il tutto si conclude nel modo più conveniente possibile, ovvero lasciando sullo sfondo e fondamentalmente irrisolti i dubbi sull’esistenza di una cospirazione, a cui tanta attenzione era stata dedicata nel corso delle puntate precedenti. La scelta di non sbilanciarsi su un fatto storico così noto controverso è comprensibile, ma ciò va a svuotare di peso molti degli avvenimenti visti in precedenza, rendendo la componente mystery poco più di un semplice riempitivo: l’elaborazione di un piano, le indagini sul rapporto tra Lee e George, tutto si risolve in una semplice corsa e in un colpo di fucile, che di certo non necessitavano di tre anni (o sette puntate) di preparazione.

11.22.63 - 1x07/08 Soldier Boy & The Day in QuestionSenza dubbio il momento più interessante e sorprendente regalatoci da “The Day in Question” è quello del ritorno di Jake al presente dopo il salvataggio di JFK: il paesaggio distopico che gli si para davanti – reso senza troppa fantasia con edifici in rovina e una palette di colori desaturati – ha comunque un forte impatto drammatico, ulteriormente amplificato dal racconto di Harry, che con poche frasi dipinge uno scenario inquietante fatto di esplosioni atomiche, rivolte e campi di concentramento.

Gli appassionati di fantascienza probabilmente avrebbero apprezzato un maggiore approfondimento di questo aspetto del racconto, ma è chiaro che negli intenti degli autori questo scorcio di presente alternativo ha unicamente lo scopo di porsi come uno strumento di catarsi per il protagonista. Parlare di viaggi nel tempo comporta inevitabilmente una presa di posizione sulla concezione della storia, del destino e del libero arbitrio. Non è chiaro se il Tempo (spesso trattato come un’entità senziente) volesse ostacolare Jake proprio per evitare questo peggioramento della linea temporale o se il risultato vada invece interpretato come una sorta di vendetta, o prova di forza, messa in atto in risposta all’alterazione temporale; ma al di là di ciò la conclusione di King sembra oscillare in modo abbastanza efficace tra una celebrazione della complessità e imprevedibilità della storia, impossibile da manipolare in maniera efficace, e l’adagio leibniziano secondo cui, nonostante tutto, viviamo nel migliore dei mondi possibili.

11.22.63 - 1x07/08 Soldier Boy & The Day in QuestionSi tratta di un’idea forte che appunto si presta a diverse chiavi di lettura, ma che viene in un certo senso indebolita dall’altra grande questione che emerge nel finale: quella del loop temporale di cui parla lo Yellow Card Man. Anche in questo caso la necessità di sintetizzare e semplificare il racconto sembra dar vita a spiegazioni abbastanza ambigue e confuse, a tratti quasi in contraddizione con quanto visto poco prima: la presenza di un loop sembra infatti presupporre l’inalterabilità del passato, che invece Jake è stato in grado di modificare in maniera più che sostanziale. Questa soluzione, indice della scarsa considerazione degli autori nei confronti degli aspetti più prettamente fantascientifici della storia, permette ad ogni modo di tornare a concentrarsi su quello che può essere considerato come il vero cuore pulsante del racconto: la storia d’amore tra Jake e Sadie.

11.22.63 - 1x07/08 Soldier Boy & The Day in QuestionNel corso delle puntate molto spazio è stato infatti dedicato alla loro relazione, senza però mai riuscire a centrare veramente il bersaglio: giunti alla fine del loro percorso, entrambi rimangono personaggi pressoché bidimensionali, che poco si distanziano dagli stereotipi dell’eroe e della damsel in distress; di conseguenza anche il loro rapporto non è riuscito ad acquisire una profondità adeguata, nonostante i gesti eclatanti che li hanno visti protagonisti. Ecco quindi che la sequenza finale, con il sacrificio di Jake e il loro incontro nel presente, pur essendo apprezzabile per il suo tono agrodolce, risulta inevitabilmente privata di molta della sua portata drammatica ed emotiva, in quanto non preceduta da un’adeguata preparazione.

In definitiva 11.22.63, nonostante le ottime premesse, non può che considerarsi come un ulteriore adattamento televisivo deludente dell’opera di King: senza particolari guizzi creativi dal punto di vista della messa in scena, spesso mediocre nelle performance attoriali e raffazzonato nella scrittura, lo show probabilmente avrebbe giovato di un minutaggio superiore – o forse semplicemente di una miglior gestione del tempo a disposizione.

Voto 1×07: 6-
Voto 1×08: 6/7
Voto stagione: 6

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12 commenti su “11.22.63 – 1×07/08 Soldier Boy & The Day in Question

  • Eugenia Fattori

    Bella recensione Simona, anche se da lettrice devo segnalare che molte delle cose deboli (il poco spazio dato alla conclusione distopica, la perdita della memoria, la conclusione molto veloce dei fatti e la sospensione del giudizio sulla cospirazione) sono in effetti così anche nel romanzo. Vero è che, come dici per la storia d’amore e in generale per tutta la serie, sembrano più frettolosi e perdono di senso perché sono state perse tante cose prima. Come dici tu, e mi trovi totalmente d’accordo anche qui, la durata della miniserie (almeno con così pochi episodi) non è assolutamente adeguata alla ricchezza del materiale di partenza. Da Kingiana accanita ho visto ben di peggio e questa miniserie tenderei a salvarla, ma da Franco e Abrams mi aspettavo sinceramente di meglio!

     
    • Davide Tuccella

      E’ vero, a contar le pagine sono sezioni del racconto molto rapide anche nel romanzo, ma per la complessità di informazioni e di avvenimenti sono molto più digeribili e comprensibili in forma scritta piuttosto che in formato televisivo.
      Detto ciò alla fine si torna sempre al punto centrale evidenziato da Simona: otto puntate sono nulla, anche se dalla terza alla settima ho fatto davvero fatica a guardarle, pensare che avrebbero potuto scrivere più episodi tutti in quel modo non mi entusiasma.

       
    • Simona Maniello

      Grazie Eugenia 🙂 sì, è vero che alcuni problemi (o almeno scelte che non ho apprezzato molto) hanno origine nel romanzo, ma ho avuto come l’impressione che la sceneggiatura li abbia acuiti e non poco, sia perchè il tempo a disposizione non era molto, sia perchè non hanno gestito bene quel poco che avevano. Insomma, non ha molto senso tagliare sulla parte fantascientifica se poi non riesci a fare un lavoro adeguato su quella sentimentale.

       
  • magicblack

    Recensione perfetta, condivido ogni punto, tranne che il voto. Anzi, tranne i voti. Troppo larghi di manica, sia per l’ultima puntata che per la serie in generale. Ma non voglio stare qui a parlare di numeri, meglio parlare del contenuto. Aggiungo a quanto già detto da te, Simona, che la sceneggiatura, a mio avviso, è stata parecchi sempliciotta anche nell’episodio finale. Perché Sadie entra (inutilmente) con Jake nella stanza in cui si trova Lee? Non ha nessun motivo di entrare lì, se non il banalissimo “scopo funzionale” di essere uccisa. Ancora peggio si è fatto con Jake che crede ciecamente alle cose dette dall’uomo misterioso. Jake non ci pensa più di 30 secondi, torna nel presente e lascia Sadie nel passato. Per me, da non lettore del libro, si è fatto un grande errore nella realizzazione di questa serie. Gli episodi erano pochi e sono stati gestiti malissimo, si poteva fare molto, ma molto, meglio. Per me è un bel 5, nulla di più. Mi mancheranno Sarah Gadon e le magiche ambientazioni degli anni ’60.

     
    • Simona Maniello

      Grazie magicblack 🙂 sono d’accordo, la parte del loop in particolare è stata resa in maniera troppo semplicistica e superficiale, al limite del plot hole. Sui voti ho deciso di essere generosa e di dare comunque la sufficienza (anche qualcosa di più al finale) perché nonostante tutto sul versante degli adattamenti di King rappresenta un passo avanti rispetto a disastri come Under the Dome.

       
  • Andrea d

    Ho letto il libro ormai diverso tempo fa e non ricordo bene tutti i dettagli. Certamente alla serie manca tanto tutta la parte iniziale del libro nella quale il protagonista fa vari esperimenti per verificare le conseguenze delle sue azioni sul presente.
    Detto questo chiedo a voi una conferma in merito ad una potenziale clamorosa svista nella sceneggiatura.
    Nella settima puntata Jake perde la Memoria e per tutto il tempo Sadie cerca di aiutarlo a ricordare. La svolta avviene quasi per caso quando Jake ricorda dove abitava. Ma Sadie appena un paio di puntate prima non aveva scoperto il suo piano proprio portandogli le lasagne a casa? Se ho capito bene abbiamo una puntata su 8 totalmente inutile e campata per aria. Errore imperdonabile per una serie che effettivamente pecca proprio di superficialità ed eccessiva semplificazione della trama di King.

     
    • magicblack

      No, Jake aveva un’altra casa a Jodie, ed è lì che Sadie gli porta le lasagne, scoprendo le registrazioni. Se rivedi la puntata noterai questo particolare, anche dagli interni della casa, totalmente diversi dalla casa “principale” di Jake.

       
  • Ste Porta

    D’accordo con la recensione e sottoscrivo appieno il commento di Eugenia.
    Dissi già in tempi non sospetti che 8 puntate erano troppo poche, forse anche 10 non sarebbero bastate: ma è così per tutti gli scritti di King, di cui purtroppo tutta la profondità si perde irrimediabilmente con la trasposizione.
    È tutto fatto di fretta, ma di sicuro è una delle migliori trasposizioni degli ultimi anni da opere di King. L’unica mini-serie (erano tre puntate) fatta assolutamente benissimo fu “La tempesta del secolo”… di cui, guarda caso, la sceneggiatura era scritta direttamente da King. 🙂

    Consiglio a tutti vivamente di recuperare il romanzo: ha uno dei finali più belli e meglio scritti degli ultimi 15 anni almeno. 🙂

     
  • davidebene

    Ho amato il libro e non potevo perdermi questa serie. Bella recensione.
    All’inizio temevo il peggio ma poi tutto sommato questa serie un 6 se lo merita. Purtroppo in 8 puntate tanti aspetti sono stati tralasciati e le tematiche sono state trattate in modo molto frettoloso…peccato si poteva fare di più.
    Però devo ammettere che ho molto apprezzato il finale, secondo me le ultime scene con Sadie (sia l’incontro a Lisbon Falls che il ballo) sono proprio azzeccate…mi sembrava di rileggere il libro. Anche se il loro rapporto non è stato cosi enfatizzato ed approfondito durante le puntate precedenti, la conclusione è stata super.
    Voto alla serie 6
    Voto alla conclusione 7+

     
  • franco

    Credo che l’idea di King sia stata geniale ma che non abbia saputo sfruttarla, penso che i temi da trattare fossero troppo grandi anche per il grande King. Il libro è ovviamente più profondo della serie tv ma altrettanto superficiale. Peccato