Banshee – 4×01 Something Out of The Bible


Banshee - 4x01 Something Out of The BibleUn po’ a sorpresa, visti i sempre buoni ascolti, Banshee giunge alla sua ultima stagione. E lo fa con una premiere che ci introduce al gran finale spiazzando completamente ogni aspettativa dello spettatore… forse anche un po’ troppo.

Lì dove infatti ci aspettavamo che il racconto riprendesse dai tanti cliffhanger lasciati in sospeso, ci ritroviamo invece direttamente catapultati due anno dopo gli eventi che hanno concluso la fortunatissima terza annata. I personaggi sono cambiati, ma soprattutto la cittadina di Banshee si è trasformata, protagonista di una metamorfosi talmente inaspettata da risultare a tratti anche un po’ disorientante.

Banshee - 4x01 Something Out of The BibleL’espediente del salto temporale tra una stagione e un’altra è sempre un rischio, sia che esso sia usato per ragioni narrative che meramente produttive (si veda Boardwalk Empire, costretto ad accorciare drasticamente i tempi vista la precoce chiusura da parte di HBO). Per Banshee, le motivazioni risiedono probabilmente nel tentativo di giustificare l’assenza delle location più familiari al pubblico, visto lo spostamento della produzione dalla North Carolina alla Pennsylvania. La nuova Banshee appare infatti una cittadina completamente trasformata, molto meno rurale rispetto a quella che conoscevamo: è una piccola metropoli in divenire, che ha perso gli sfondi bucolici delle campagne hamish e si è trasformata in un amalgama di fumi e di zone industriali, uno spersonalizzato groviglio labirintico di metallo che ha reso il setting qualcosa di molto più oscuro e tetro. Addio ampie vedute, dunque, quello che rimane sono solo esterni claustrofobici e interni ancora più angusti (vuoi anche una macchina da presa che indugia in maniera quasi ossessiva sui primissimi piani dei protagonisti).

Banshee - 4x01 Something Out of The BibleIl nuovo volto di Banshee è la perfetta ambientazione per la stagione finale di una serie che da sempre si è voluta addentrare nell’anima nera dei suoi personaggi, fino a raccontare (sempre in maniera molto pulp e fumettistica) la loro personale follia. Ed è proprio tale caos interiore che emerge in maniera potentissima da questa premiere, in cui i personaggi sono in bilico tra immagine pubblica e immagine privata, in cui le loro doppie identità hanno perso l’antico e precario equilibrio e sono precipitate nell’alienazione: Hood sceriffo e criminale, Carrie madre e vendicatrice, Proctor sindaco e mafioso, Kurt poliziotto e nazista. Se una delle loro due identità incarna un’immagine di purezza e giustizia, specchio della possibilità che Banshee, nella sua immagine più bucolica, aveva loro offerto, l’altra invece incarna la zona oscura che, una volta liberata, può ora dare sfoga a tutta la sua insana follia.

Banshee - 4x01 Something Out of The BibleSe questo emerge in maniera molto chiara e incisiva, è purtroppo anche vero che il salto temporale porta con sé un ostacolo probabilmente invalicabile: la premiere paga infatti il fatto di dover raccontare, di dover spiegare, anziché semplicemente mostrare e costruire la storia; paga la necessità di doversi riallacciare al passato perdendo la libertà di potersi esprimere nel presente, facendo risultare tutto un po’ troppo introduttivo e manchevole di quei guizzi a cui finora la serie ci aveva abituato. In più, il salto temporale, soprattutto per chi non è particolarmente amante di questo espediente narrativo, produce inevitabilmente un parziale distacco tra lo spettatore e i personaggi, mostrati in una veste improvvisamente del tutto nuova, senza che ci sia stata raccontata la loro evoluzione. Che lo si voglia o no, esso è dunque un espediente che costringe il pubblico ad uno sforzo razionale che limita il suo godimento emozionale, quel piacere puramente superficiale ed epidermico che è stato per anni la linfa vitale della serie.

Banshee - 4x01 Something Out of The BibleFortunatamente, però, la serie sa bene il fatto suo e, come mezzo per riallacciare passato e presente, non utilizza semplicemente un evento qualunque, ma di fatto ci regala un colpo di scena che mai avremmo immaginato e che ci costringe a ripensare in parte la serie stessa: ovviamente parliamo dell’omicidio di Rebecca. Se infatti tutti attendiamo di scoprire il destino finale dei nostri protagonisti, quello di uno dei personaggi principali (tra l’altro quello con una tra le evoluzioni più importanti dello show) ci viene già subito sbattuto in faccia: Rebecca è morta, uccisa al termine di una catena di eventi probabilmente avvenuti nel gap di due anni che la serie ha saltato. Ed è questo che riaccende la curiosità, una scelta talmente provocatoria narrativamente da diventare un catalizzatore che trasforma il salto temporale nel vero protagonista di questa storia.

Banshee - 4x01 Something Out of The BibleE così, a sorpresa, Banshee si trasforma in un mystery, un thriller con venature noir che vedrà le singole storyline probabilmente incontrarsi proprio intorno all’omicidio della nipote di Proctor. E’ un Banshee dunque con un’identità del tutto diversa dal passato, meno smargiassa e più raffinata se vogliamo (che sia questo un bene o no, sta al singolo deciderlo), più sofisticata narrativamente che improntata al godimento estetico e action. Anche la divisione così netta tra le storyline (Hood, Proctor, Carrie e Kurt si incontrano, ma al momento sembrano ognuno andare nella propria direzione) sembra puntare ad una storia meno corale e più incentrata sull’approfondimento individuale del personaggio, che porta dunque Banshee all’esame di maturità dopo anni passati a divertirsi in maniera genuinamente spensierata.

Banshee - 4x01 Something Out of The BibleBanshee si è presa un rischio, e si muoverà ora su binari molto più fragili di quelli degli anni scorsi: tutto dipenderà dall’uso più o meno saggio dei flashback, dal modo di sciogliere la trama, da come farà combaciare l’intrattenimento e lo sviluppo dei personaggi e, infine, anche dalla maniera in cui altri protagonisti verranno riportati nella trama (soprattutto Job e i figli di Carrie). Alcune scelte, certo, già risultano un po’ troppo facili e stereotipate: la decisione di fare del protagonista una figura cristologica, la trasformazione di Carrie in vigilante notturno (con tanto di strizzatina al mondo dei supereroi dannati tanto di moda), nonché il triangolo amoroso che coinvolge i due fratelli Bunker, sembrano tutte un po’ troppo convenienti e già viste, messe lì per innescare determinati meccanismi (anche semplicemente a livello simbolico). Ciò non fa che inficiare l’efficacia della puntata a livello di stupore e sorpresa; e le poche scene splatter, come la quella della tortura, non bastano a sollevare l’asticella di una premiere di forza introduttiva che lascia più speranze che certezze per il futuro di questa ultima annata.

Voto: 7

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