Gomorra – 2×05/06 8


Gomorra - 2x05/06Dopo le prime due coppie di puntate, incentrate in modo specifico su personaggi vecchi e nuovi, è con questi due episodi che si entra davvero nel vivo dell’azione e soprattutto è qui che cominciano a svelarsi le vere conseguenze di quanto accaduto finora: la decapitazione del potere, il riassetto delle alleanze e soprattutto i nuovi legami tra i personaggi stessi. 

Se la prima stagione si era infatti incentrata sulla presentazione di un potere consolidato e sulla successiva rovina, partita dall’interno come un cancro e destinata a fare in mille pezzi il grande clan Savastano, con questa seconda stagione si sta assistendo al difficile periodo successivo, in cui la perdita della testa del potere ha portato il corpo stesso a disgregarsi, a dividersi in parti più piccole – di sicuro meno forti ma non certo meno combattive.
Il vuoto di potere ha da sempre, storicamente e al di là della criminalità, portato ad un inasprimento delle tensioni interne, ed è questo a cui assistiamo soprattutto nel sesto episodio, che raccoglie le conseguenze di scelte scarsamente ponderate, di convinzioni antiche e di nuovi margini d’azione, e le fa esplodere, senza più regole e senza più intoccabili.

Gomorra - 2x05/06Ma è soprattutto nei legami tra i tre personaggi principali rimasti che si delinea il cambiamento totale, non prima di aver dato ancora per un attimo uno sguardo al passato, ad una parvenza di legame e di famiglia che – entro la fine delle puntate – si disgrega nuovamente, questa volta forse per sempre. Queste due ore seguono infatti un andamento insolito, che ha nella fase centrale (in chiusura della quinta puntata e apertura della sesta) una sorta di riavvicinamento tra le parti, posto quasi come ultimo e definitivo tentativo di ricostruire un’unione che semplicemente, come si prenderà atto poi, non esiste più. Si fa più volte riferimento al passato e al futuro, come se proprio nell’arco di queste puntate si stesse consumando la cesura tra le due parti: e, come sempre, è nei momenti di passaggio che si delineano le confusioni maggiori, i passi falsi, i sovvertimenti di pensieri e di poteri.

Spara, che me so’ stancat’.
– Genny e Ciro –

Gomorra - 2x05/06L’intero quinto episodio si articola in preparazione al momento clou, che arriva infatti in chiusura di puntata con un incontro-scontro tra i due ex amici, quasi ex fratelli, ora dai due lati opposti della barricata ma con ancora molto a legarli. Non andrebbe mai dimenticato quanto Ciro sia stato una sorta di fratello maggiore per Genny, pronto a proteggerlo e a mentire per lui (il famoso sparo della prima stagione) e quanto Genny stesso abbia quasi approfittato della sua presenza per aspettare a crescere, come se il padre potesse fare ancora per un po’ a meno di lui fintantoché c’era l’altro “figlio” su cui puntare.
Di acqua sotto i ponti ne è passata, e, per quanto Ciro abbia ucciso Donna Imma e abbia cercato di uccidere anche Genny, permane da entrambe le parti un’eco del passato che li porta in quel confronto a comportarsi in modo molto diverso da come ci eravamo immaginati. È forse a questo che serve quel climax precedente per le strade di Trieste, in cui entrambi vengono seguiti di spalle dalla macchina da presa come se questa volesse seguirli nel loro percorso interiore, nella preparazione ad un momento che li metterà a nudo più di quanto loro stessi si possano aspettare.

Gomorra - 2x05/06C’è infatti qualcosa di strano nel loro incontro, e non certo perché Genny non spara: ma perché i dialoghi tra i due sono intimi, personali, in un momento in cui dovrebbero essere solo due nemici, uno davanti all’altro, con l’obiettivo di uccidersi a vicenda senza essere eliminati come conseguenza. Davanti al riferimento a Donna Imma e al tentativo di uccidere lo stesso Genny, Ciro sorprendentemente confessa l’assassinio di Deborah, non solo quindi esponendo una sua vulnerabilità, ma quasi a giustificazione di quella scia di sangue; quasi a dire “non era personale, Genny, io uccido chiunque mi si metta in mezzo, anche chi amo io”.
È nella reazione successiva di Ciro, nel suo piegarsi su se stesso quando Genny se ne va lasciandolo in vita, che capiamo quanto la confessione di tutta la stanchezza e persino del dolore di una vita vissuta “con la morte accanto” sia uno dei pochi momenti di verità dell’uomo; una verità che, forse, poteva rivelare solo a qualcuno che conosceva da così tanto tempo.

Gomorra - 2x05/06Lo stesso Genny, davanti alla rivelazione dell’omicidio di Deborah, reagisce nel modo più inaspettato, chiedendo come Ciro l’abbia rivelato alla figlia: una domanda sorprendente, se si pensa alla dinamica dell’intero dialogo, che evidenzia come i due siano legati, anche non volendo, da un passato che non può che chiamarli entrambi.
Uno stralcio d’umanità? Sì, ma dura poco. Giusto il tempo di passare la notte ed incontrarsi nuovamente, sotto l’occhio vigile di Don Aniello, per stringere un patto che porterà solo a sangue e devastazione. Entrambi faranno di nuovo scelte terribili, con Ciro che cercherà di far esplodere dall’interno la già precaria situazione del clan Savastano confinato nel rione, e Genny che proverà a fare il capo in absentia.

O sang se mastica ma nun se sputa, Patri’.
– Genny e Don Pietro –

Non sono solo passato e futuro ad essere più volte ripresentati nei dialoghi delle puntate, ma anche un concetto che viene ripetuto in due occasioni: padre e figlio sono la stessa cosa. Forse lo erano un tempo, di sicuro lo erano quando Don Pietro era ancora convinto di avere un certo controllo, sia sul figlio che sul resto del mondo; ma alla luce della nuova autonomia mostrata da Genny, la reazione del padre rappresenta l’esatta cifra di questo doppio episodio, una tripartizione che passerà attraverso un riavvicinamento per poi concludersi con una scissione probabilmente definitiva.
Gomorra - 2x05/06Il primo tentativo di Don Pietro davanti all’evidente messa in disparte è infatti quello di imporre la sua volontà su Genny: non è un caso che la puntata inizi proprio con la costruzione di quella pistola che il padre metterà nelle mani del figlio e che, proprio nel suo non utilizzo, sarà la causa di tutti gli eventi successivi. Quello di Don Pietro è un rifiuto che è un misto di orgoglio e di rabbia per il potere che sente scivolare dalle mani e soprattutto perché non riesce ad accettare il passaggio di consegne ad un figlio ritenuto ancora debole. Il confronto tra i due, quella sorta di riavvicinamento che anche in questo caso avviene a metà del racconto (a inizio sesto episodio), porta ad una seconda fase in cui le tensioni si allentano e il padre decide di dare una possibilità a quel ragazzo che per una volta chiede fiducia, quello stesso figlio che – e non è una coincidenza – scopre proprio in questi episodi che diventerà padre a sua volta.

Gomorra - 2x05/06Ma Genny vuole avere tutto continuando a “tenere un’altra prospettiva”, come dice parlando del suo vivere lontano da Secondigliano, guadagnando soldi da un accordo che ha condannato il clan Savastano e che ha solo in lui la parte vincente, ormai sempre più lontana non solo dal posto ma anche dagli amici di un tempo, che vivono e ragionano in un altro mondo rispetto al suo.
Lo strappo con il passato si misura anche attraverso quella pistola che ‘O Track punta verso quello che un tempo era non solo un suo amico, ma anche un punto di riferimento; quello per cui lui e tutti gli altri hanno lottato e che ora opera come una mano invisibile, “un fantasma”, come gli fa notare Cardillo, a cui è difficile stare dietro.
Genny vorrebbe essere una versione moderna del padre ma non riesce a fare i conti con il territorio da cui ha deciso di allontanarsi; e al contempo, forse, vorrebbe essere come Ciro, disposto a sacrificare persino suo moglie pur di tenere il potere (è infatti solo dopo il loro incontro che Genny cerca di rimettere Azzurra al suo posto, ricordandole che non deve mettersi in mezzo tra lui e “il suo sangue”).
Il risultato è un’ulteriore divisione, un’escalation di violenza che non solo lancia da un punto di vista extra-diegetico il vero racconto della seconda stagione, ma inaugura una nuova fase della vita a Napoli che rischia di condurre ad una guerra peggiore di quella che si è cercato di evitare proprio con quell’accordo.
La terza e ultima fase della reazione di Don Pietro giunge a chiusura delle puntate (“A sto punto per me la parola di Gennaro non conta chiù nu cazz’”), sancendo così la definitiva divisione tra i due.

Gomorra - 2x05/06Quel potere che un tempo era minacciato solo dagli scissionisti è ora completamente a pezzi: Ciro e gli altri capi, non sempre d’accordo, da una parte; il clan dall’altra con i due Savastano in conflitto; nel mezzo ‘O Track e tutti gli altri che hanno deciso di rivoltarsi e di fare il loro gruppo.
Si preparano tempi duri per la seconda parte di questa cupissima stagione, meno iconica rispetto alla prima e forse per questo ancora più spaventosa e imprevedibile.
La scelta di entrare solo ora nel vivo di un conflitto inevitabile e su larga scala è notevole, soprattutto perché la serie non si obbliga a seguire tempistiche prestabilite e ha anzi (in maniera piuttosto inusuale) dedicato la prima parte delle puntate a costruire le basi di quello a cui assisteremo da qui in poi, che non promette nulla di buono.
Gomorra si dimostra di nuovo capace di stupire anche dopo eventi incredibili come quelli di settimana scorsa, ma soprattutto si e ci pone in una posizione di incertezza, di caos e follia davanti alla quale è difficile provare a prevedere che cos’altro di terribile potrà succedere.

Voto 2×05: 8½
Voto 2×06: 8½

Condividi l'articolo
 

Informazioni su Federica Barbera

La sua passione per le serie tv inizia quando, non ancora compiuti i 7 anni, guarda Twin Peaks e comincia a porsi le prime domande esistenziali: riuscirò mai a non avere paura di Bob, a non sentire più i brividi quando vedo il nanetto, a disinnamorarmi di Dale Cooper? A distanza di vent’anni, le risposte sono ancora No, No e No. Inizia a scrivere di serie tv quando si ritrova a commentare puntate di Lost tra un capitolo e l’altro della tesi e capisce che ormai è troppo tardi per rinsavire quando il duo Lindelof-Cuse vince a mani basse contro la squadra capitanata da Giuseppe Verdi e Luchino Visconti. Ama le serie complicate, i lunghi silenzi e tutto ciò che è capace di tirarle un metaforico pugno in pancia, ma prova un’insana attrazione per le serie trash, senza le quali non riesce più a vivere. La chiamano “recensora seriale” perché sì, è un nome fighissimo e l’ha inventato lei, ma anche “la giustificatrice pazza”, perché gli articoli devono presentarsi sempre bene e guai a voi se allineate tutto su un lato - come questo form costringe a fare. Si dice che non abbia più una vita sociale, ma il suo migliore amico Dexter Morgan, il suo amante Don Draper e i suoi colleghi di lavoro Walter White e Jesse Pinkman smentiscono categoricamente queste affermazioni.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

8 commenti su “Gomorra – 2×05/06

  • magicblack

    Recensione perfetta, come al solito. Ho apprezzato particolarmente la pistola realizzata con stampante 3D (chi ha seguito Dark Net l’anno scorso l’avrà capito subito). Ottima rappresentazione degli anni moderni, di come cambia il mercato delle armi e come la tecnologia, purtroppo, può aiutare questo mercato. Pregio non da poco, nelle serie americane, di solito, per dimostrare che siamo nel 2016 mostrano più volte gli ultimi modelli di smartphone usciti sul mercato. Chapeau per Gomorra, ancora una volta!

     
    • Federica Barbera L'autore dell'articolo

      Grazie! Concordo, e infatti iniziare la puntata così – oltre alle conseguenze di cui parlavo nella recensione – ha l’indubbio merito di porre l’accento anche sull’aspetto, meno “urlato” ma non meno presente, delle conseguenze della tecnologia anche all’interno del mondo della criminalità

       
  • Genio in bottiglia

    Grande coppia di puntate. Con il procedere di questa seconda stagione, si ha sempre più l’impressione di guardare nell’abisso, e gli eventi che si susseguono paiono scandire nient’altro che un gigantesco count down. La prima stagione conteneva ancora frammenti di speranza, tutto quel male magari serviva solo a preparare una sorta di deviata declinazione del bene. La sicurezza per la famigliola di Ciro, la gestione del potere al femminile di Donna Imma, il sogno romantico di Genny con Noemi, lo status quo di Don Pietro. Ormai non c’è più niente. Sono saltate le amicizie, sono saltate le regole, sono saltate le mogli (strangolate dalle mani dei mariti), è saltata ogni visione non biecamente maschile (Scianel brucia chi la rapina, non che Donna Imma fosse uno stinco di santo). E’ saltata la famiglia. Il figlio vende il padre per una barca di quattrini. Il padre, con lo sguardo nel vuoto, preannuncia una guerra che non può più risparmiare il figlio. Non che prima la speranza fosse di casa a Gomorra. Ma qui si è raggiunto un nuovo livello. Pensavo oggi, mentre vedevo l’ultima puntata, che una terza stagione la potrebbero ambientare solo al cimitero. O in una centrale atomica prima che esploda. Veramente degno di nota il lavoro di Sollima e degli altri per quanto veloce stanno facendo procedere il tutto. E quanto bene, ovviamente. Recensione fantastica, Federica.

     
    • Federica Barbera L'autore dell'articolo

      Grazie! Diciamo che forse parlare di speranza anche nella prima stagione era un po’ difficile, soprattutto dopo episodi come il 9 e il 10 (che tra l’altro toccarono a me come recensione, una delle più difficili della mia vita) in cui quel minimo di empatia che potevamo avere con un personaggio (Ciro) venne spazzato via in un modo che a ricordarlo mi fa sentire ancora quel pugno allo stomaco.
      Però capisco quello che vuoi dire: allora c’era se non altro quel concetto di famiglia che, per quanto inserito in una realtà terribile, c’era ed era innegabile. Qui non c’è più manco questo: e questi due episodi hanno davvero il pregio di avere una struttura che lo rimarca, in cui allo status quo si succede una timida speranza che viene poi massacrata alla fine, come a sottolineare una volta per tutte che non c’è niente di positivo in quello che ci aspetta. Non che avessimo ancora dubbi, ma così è terribile. E la cosa che mi stupisce ancora di più è che dopo gli eventi delle prime puntate, a primo impatto queste due possono sembrare quasi di transizione, e invece ad uno sguardo più approfondito rivelano a mio avviso la vera natura della stagione. Che è, purtroppo, terrificante.

       
      • sixfeet

        Pienamente d’accordo. Fra l’altro, nel caso non fosse stato abbastanza chiaro nella prima stagione, in questi episodi viene ulteriormente rimarcato come nella criminalità organizzata non vi sia neanche quel minimo di onore e lealtà, sempre presenti invece nei tipici mafia-movie. Qui tutti tradiscono tutti. Ripeto, solo chi non ha visto la serie può pensare che certi elementi possano generare emulazione.

         
        • Federica Barbera L'autore dell'articolo

          Ma infatti il commento tipico è “premetto che non ho visto la serie, ma credo che…” e giù di idiozie su quanto i ragazzini possano essere influenzati da quello che vedono e “spinti ad andare a fare quella vita” fatta di soldi facili, quando invece bisognerebbe portare Gomorra nelle scuole, proprio per il motivo opposto.
          Nessuno che veda Gomorra può uscirne se non con uno stato di disagio altissimo.

           
  • Rand

    Io le ho trovate buone, come al solito, ma sempre con quel vago senso di “già visto” che Gomorra mi ha sempre dato, fin dall’episodio 1×01. Intendiamoci, è una buona produzione, eccezionale per essere italiana, ma io continuo a vedere troppi espedienti narrativi tirati per i capelli e troppi buchi nella trama, sempre alla ricerca del colpo di scena che a volte risulta inutile e forzato. Ripeto, è godibile e la guardo e continuerò a guardarla, ma i suoi difetti ce li ha eccome. Per me il voto medio di questi due episodi è un 6e mezzo, forse 7.

     
    • Federica Barbera L'autore dell'articolo

      Ciao Rand, entrando nello specifico ad esempio di questi due episodi, quali sono gli “espedienti narrativi tirati per i capelli” e i “buchi nella trama” che riscontri? Perché sul fatto che Gomorra non sia un prodotto perfetto possiamo convenire (ricordo, sempre tirando in ballo i due episodi della scorsa stagione su Ciro e Danielino, che pur essendo davvero ottimi avevano indubbiamente una certa rapidità nel collegare molti punti per arrivare a quel risultato, e si sentiva), però i difetti che dici tu sembrano cose che ti cambiano drasticamente il giudizio, quindi mi interesserebbe capire quali sono. Insomma, diciamo che per me i prodotti semplicemente “godibili” sono altri. 😉 Questo non vuol dire che non ci siano difetti (quale serie non ne ha?); però per me è e rimane un prodotto di fattura pregevolissima, che soprattutto si sforza di raccontare una realtà molto difficile in un modo che io non trovo affatto scontato.
      Sono curiosa di sapere quali sono questi difetti enormi che vedi!