SerialFight: Daredevil Vs Jessica Jones


SerialFight: Daredevil Vs Jessica JonesPer il SerialFight di questa settimana torniamo ad occuparci del Marvel Cinematic Universe. Dopo aver visto scontrarsi gli show targati ABC, questa volta è il turno di quelli frutto del fortunato binomio Marvel-Netflix: Daredevil e Jessica Jones.

Il sodalizio tra la Casa delle Idee e la piattaforma di streaming ha segnato un vero e proprio salto di qualità per quanto riguarda le comic series, innanzitutto per l’ambiziosità del progetto – che mira a lanciare ben quattro serie, le cui storyline e i cui protagonisti confluiranno poi nel crossover Defenders –, ma ancor di più per l’inedita maturità narrativa e formale mostrata dai due show andati in onda finora, ben al di sopra degli standard che solitamente si attribuiscono a quelli che vengono considerati meri prodotti d’intrattenimento.

SerialFight: Daredevil Vs Jessica JonesLe due serie sembrano infatti aver accolto il meglio della tradizione cinematografica del genere, riuscendo a coniugare la cupezza e l’introspezione della trilogia di Nolan alla solidità d’impianto e alla capacità di non prendersi mai troppo sul serio tipica di casa Marvel, dando vita a due prodotti in grado di gestire con grande consapevolezza il rapporto con un genere estremamente codificato, e spesso considerato di serie B, come quello del racconto supereroistico. Il terreno di scontro tra i due show sarà quindi proprio il rapporto con i topoi di riferimento, nel suo oscillare tra adesione e rilettura.

Il supereroe

Il punto di partenza per mettere a confronto le due serie non può che essere l’analisi della figura del supereroe. Molti sono gli aspetti che accomunano Daredevil e Jessica Jones: il loro essere “supereroi” non viene mai dato per scontato, ma anzi viene costantemente problematizzato e messo in discussione, fino a divenire il cuore del racconto. Se però nel caso di Murdock questa riflessione assume una dimensione più ampia, imperniata sul concetto di giustizia, in quello di Jessica invece il discorso assume, almeno in apparenza, un tono più personale e intimistico.

SerialFight: Daredevil Vs Jessica JonesA fronte di una origin story estremamente tradizionale – l’acquisizione dei poteri in seguito a un incidente, la perdita del padre –, il personaggio di Daredevil acquista spessore tramite l’efficacissimo e costante confronto che viene a instaurarsi su un duplice fronte: quello con la sua identità “civile” e quello con la figura del villain. Gli autori, nel corso delle due stagioni, hanno saputo sfruttare appieno le potenzialità insite nel doppio ruolo di avvocato e giustiziere del protagonista, usandolo come strumento per porre al centro della narrazione il conflitto etico dell’eroe, perennemente scisso tra le sue due identità. Ad ampliare poi in maniera esponenziale la portata di questa dinamica troviamo l’ottimo uso che il team di Goddard ha fatto degli antagonisti – Fisk e The Punisher in primis –, i quali divengono uno specchio in cui l’eroe può misurare i limiti e i rischi insiti nel suo modus operandi: eroe e villain sono infatti entrambi spinti ad agire al di fuori della legge nella convinzione di farlo per il bene della città, dando vita a un’interessante assimilazione tra le due figure che va a erodere dall’interno le manichee contrapposizioni di buono/cattivo e giusto/sbagliato che di solito caratterizzano questo rapporto.

SerialFight: Daredevil Vs Jessica JonesMa veniamo a Jessica Jones, vera e propria antieroina la cui caratterizzazione e le cui vicende la rendono una figura del tutto inedita nel panorama delle comic series. Jessica, ancora più di Matt, è un personaggio tormentato, ricco di difetti e continuamente in lotta con i suoi personalissimi demoni. Nello specifico però, lo show di Rosenberg – in parte insieme ad Agent Carter – ha segnato una svolta nel MCU, non solo per aver finalmente messo un personaggio femminile al centro della narrazione, ma soprattutto per il modo in cui ha saputo fondere in maniera organica questo elemento con i tradizionali topoi di riferimento, facendo così assumere al racconto una stratificazione di significati che trascende i limiti del genere. Ecco quindi che la cornice supereroistica, pur non perdendo la sua autonomia, diviene una cassa di risonanza utile a dare voce a tematiche complesse – innanzitutto l’abuso fisico e psicologico di Kilgrave, ma anche l’amicizia con Trish –, donando al percorso di reazione e di rinascita di Jessica una rilevanza e uno spessore rivoluzionari per il panorama supereroistico, sia televisivo che cinematografico. Rosenberg riesce dove persino Whedon, la cui lezione resta comunque fondamentale, aveva fallito: mette in scena un’eroina credibile e tridimensionale, smarcandola finalmente dalla posizione subordinata o comunque accessoria a cui di solito i personaggi femminili sono relegati.
Per questi motivi, nonostante l’ottima scrittura del personaggio di Daredevil, il primo punto va a Jessica Jones.

Il villain

Sembrerà forse strano, ma uno degli elementi fondamentali che hanno segnato la riuscita delle due serie Netflix è proprio la rappresentazione del villain. Questi infatti non vengono mai banalmente contrapposti all’eroe, ma anzi instaurano con i protagonisti dei rapporti complessi e sfaccettati, che vanno indirettamente ad arricchire la caratterizzazione di entrambi. Gli antagonisti di Daredevil e Jessica Jones sono infatti quanto di più lontano ci possa essere dal tradizionale villain bidimensionale, la cui malvagità è determinata a priori e non contempla incertezze interpretative.

SerialFight: Daredevil Vs Jessica JonesPer la serie di Goddard – che al contrario di Jessica Jones può ormai vantare un parco villain abbastanza nutrito –, sono emblematiche le figure di Kingpin e The Punisher. Nonostante il loro essere funzionali alla riflessione identitaria dell’eroe, i due personaggi vengono infatti tratteggiati con una cura e una dignità pari a quella del protagonista, che gli permette di smarcarsi dagli stereotipi del genere. Fondamentale in questo senso è innanzitutto l’uso del flashback che, senza mai sfociare nel didascalico, ha dipinto due origin story dall’enorme impatto emotivo, rendendo comprensibili le motivazioni che stanno dietro le loro azioni – il rapporto con il padre per Fisk, lo sterminio della famiglia per Castle. Altrettanto importanti sono poi le relazioni che i due instaurano nel corso delle vicende, come la bella storia d’amore tra Kingpin e Vanessa e il rapporto tra Punisher e Karen. In entrambi i casi non si tratta di espedienti per innescare una banale redenzione; non c’è buonismo in Daredevil, ma una scrittura attenta a umanizzare ognuno dei personaggi messi in scena, attingendo a piene mani a una gamma di sfumature – potremmo dire quelle che stanno tra il villain vero e proprio e l’antieroe – che di rado viene sfruttata in questo tipo di prodotto.

SerialFight: Daredevil Vs Jessica JonesUn discorso simile, ma forse non altrettanto articolato, può essere fatto per Kilgrave. Il suo potere, quello del controllo mentale, basta già da solo a renderlo un villain estremamente affascinante e per certi versi atipico; a questo si aggiungono poi l’ottima performance di Tennant e la bravura degli autori nel dipingere, soprattutto verso il finale, una persona in fin dei conti vittima del suo stesso potere, che gli è stato imposto contro il suo volere e che lo ha lentamente reso schiavo del suo egoismo. D’altro canto, però, l’Uomo Porpora resta un personaggio fondamentalmente funzionale al percorso di Jessica, che quindi tende ad appiattirsi sulla sua ossessione per la donna non riuscendo a raggiungere la tridimensionalità e la portata tragica di Fisk e Castle.
In questo caso, quindi, il punto per la  categoria se lo aggiudica Daredevil.

Setting e action

Ambientate nel medesimo quartiere newyorkese – Hell’s Kitchen –, le due serie Netflix riescono nell’arduo compito di bilanciare le esigenze di uniformità visiva con l’espressione di una personale cifra stilistica. Da un lato quindi abbiamo le atmosfere più intimistiche di Jessica Jones, esplicitamente debitrici al noir, e dall’altro il tono cupo e più votato all’action di Daredevil. Quando si parla di comic series e cinecomic, è impossibile prescindere dalle scene di combattimento, che spesso divengono il solo fulcro d’interesse del prodotto, finendo col fagocitare tutto il resto – dalla trama alla costruzione dei personaggi. Non è però questo il caso di Daredevil e Jessica Jones, che come abbiamo visto sono entrambe sostenute da una scrittura solida, in grado di coniugare – con proporzioni diverse – la dimensione action con una vocazione più introspettiva.

SerialFight: Daredevil Vs Jessica JonesIn Jessica Jones è anzi quest’ultima ad avere un ruolo preminente: le sequenze d’azione passano infatti spesso in secondo piano, divenendo quasi dei passaggi obbligati volti semplicemente a movimentare il racconto, ma quasi mai in grado di catturare l’attenzione dello spettatore – fa eccezione lo scontro tra Jessica e Luke del penultimo episodio; al contrario, in Daredevil queste assumono un livello di spettacolarità e raffinatezza del tutto inedito, ma senza prendere il sopravvento sulla storia.

SerialFight: Daredevil Vs Jessica JonesL’abilità nelle arti marziali di Murdock ha permesso infatti la creazione di coreografie mozzafiato ma al tempo stesso dotate di elementi di realismo – ad esempio la rappresentazione della fatica durante il combattimento –, spesso arricchite da virtuosismi registici che hanno reso alcune di queste sequenze memorabili e perfettamente in grado di tenere testa ai cinecomic dai budget stellari. I piani sequenza di “Cut Man” e “Dogs to a Gunfight” sono solo due degli esempi più eclatanti di quella che può essere considerata una messinscena in generale più ambiziosa e dotata di una maggiore personalità rispetto a quella di Jessica Jones – pensiamo ad esempio all’inconfondibile fotografia dei notturni –, oltre che sostenuta, soprattutto nella seconda annata, da uno sforzo produttivo maggiore, che va per forza di cose a incidere sulla resa finale del prodotto.
Anche questo punto va quindi, inevitabilmente, a Daredevil.

IL NOSTRO RISULTATO

In definitiva, pur ribadendo l’alta qualità di entrambi gli show, Daredevil ha finora mostrato una maggiore abilità nel bilanciare spettacolarità e introspezione, raggiungendo così un perfetto equilibrio tra adesione e rilettura dei topoi del racconto supereroistico. La vittoria va quindi, per 2 a 1, allo show di Drew Goddard.

IL VOSTRO RISULTATO

Anche questa settimana il vostro parere coincide con nostro: infatti con ben il 71,7% dei voti su Facebook e Twitter avete dato la vittoria a Daredevil, mentre Jessica Jones ha raccolto il 28,3%.

Settimana prossima la nostra rubrica va in pausa, la prossima sfida si terrà a partire da lunedì 22 agosto.

Condividi l'articolo
 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.