The Night Of – 1×06/07 Samson and Delilah & Ordinary Death 5


The Night Of - 1x06/07 Samson and Delilah & Ordinary DeathThe Night Of può essere considerato, per molti versi, il noir perfetto. Lontana dalla volontà di inventare un genere, la serie HBO preferisce inserirsi in qualcosa di già noto e testato, facendo del perfezionamento maniacale della messa in scena il suo enorme punto di forza.

Fin dal secondo episodio, infatti, quello che ha interessato i creatori Price e Zaillian è stato lo studio dell’ambiente creato, dei personaggi che lo compongono e delle motivazioni che li spingono a fare quello che fanno. In altre parole, la notte che dà il titolo allo show non è interessante in quanto mistero irrisolto da decifrare col tempo, ma piuttosto come motore di una vicenda che è in grado di mettere a nudo certi individui e il contesto in cui hanno vissuto finora. È questo, in fondo, l’obiettivo del genere di cui si sta parlando: sfruttare un espediente narrativo molto forte per analizzare la natura umana, la corruzione delle istituzioni, un certo tipo di cultura. Il  caso in questione è importante e merita attenzione, ma non è tutto lì; è lo sfondo che conta.

The Night Of - 1x06/07 Samson and Delilah & Ordinary DeathÈ anche per questo che “Samson and Delilah” e “Ordinary Death” funzionano così bene: ogni svolta presentata, ogni rivelazione gode di una costruzione alla base incredibilmente stratificata. I personaggi di Chandra e del detective Box, in particolare, vengono approfonditi in questi due episodi in modo che le sequenze che li riguardano risultino il più vere ed umane possibili; i colpi di scena non vivono solo (anzi, quasi per nulla) dell’effetto sorpresa in sé, ma piuttosto dell’impatto su degli individui che sono stati tratteggiati in modo accurato e minuzioso.
Il personaggio di Chandra, ad esempio, sperimenta un’evoluzione fortissima ma allo stesso tempo credibile, introdotta come semplice assistente al caso per via delle sue origini e trasformatasi gradualmente in un perfetto avvocato difensore per il caso di Nasir. Il misto di pragmatismo quasi scolastico ed educazione impeccabile che sfoggia in aula è qualcosa che emergeva già quando rivestiva un ruolo di contorno, ma è interessante notare come su queste due caratteristiche si siano sviluppate delle sfumature totalmente nuove, rendendo il suo carattere molto più forte e deciso; arriva con un po’ di sorpresa e goffaggine la sequenza del flirt con Naz in cella, ma c’è da dire che risulta utile a far riemergere le debolezze della donna, a sottolineare che il suo cambiamento così repentino non è riuscito a cancellare del tutto alcuni impulsi più ingenui.

The Night Of - 1x06/07 Samson and Delilah & Ordinary DeathSi tratta quindi di un metodo di caratterizzazione che privilegia il realismo, la costruzione, le piccole variazioni a cui assistiamo nel vedere i personaggi approcciarsi agli eventi, ma non solo; parliamo anche di un’introspezione forte, che, nonostante l’attenzione maniacale per il comportamento umano, riesce a rimanere impressa grazie all’utilizzo di alcune formule narrative. Si pensi solo al personaggio di John Stone, forse il più riuscito (aver dietro qualcuno come John Turturro certamente non è d’intralcio) dell’intera serie: la lotta per l’autoaffermazione di un avvocato ormai alla deriva diventa presto qualcosa di interessante grazie all’utilizzo di poche semplici introduzioni dalla valenza simbolica. La prima che viene in mente è di sicuro l’eczema, rappresentazione fisica della salute della sua carriera professionale ed infatti in via di guarigione negli ultimi tempi; curioso come la cura arrivi solo nel rivolgersi a qualcuno di anticonvenzionale, che si tratti della bottega del cinese o del caso apparentemente irrisolvibile trovato per pura fortuna. Ma quello che risulta ancora più significativo negli ultimi episodi è l’introduzione del gatto in casa di John, qualcosa di cui l’uomo è deciso a prendersi cura nonostante la chiara influenza negativa sulla sua salute; il parallelo con Naz è evidente ed inquietante, e la spirale di eventi in cui l’avvocato si è ritrovato (l’inseguimento di Reade, le minacce del patrigno di Andrea) non lascia dubbi sul pericolo che lo aspetta nell’episodio conclusivo.

The Night Of - 1x06/07 Samson and Delilah & Ordinary DeathIn tutto questo si introduce il caso Khan, come già detto più una scusa per mettere sotto la lente d’ingrandimento alcuni aspetti della società statunitense che un modo per arrivare alla verità sulla notte dell’omicidio. Qualunque sia l’obiettivo di tale linea narrativa, comunque, la sua riuscita è fuori discussione: gli sviluppi che osserviamo dipanarsi in aula traggono forza dalla potenza della scrittura di Price e Zaillian, dalla loro sottigliezza nel gestire qualunque cambio di rotta mostrandone le implicazioni in termini di impatto sociale e sui personaggi. E così con l’avanzare del processo emergono le  sue devastanti conseguenze, che vanno da quelle su scala più ridotta (come la difficoltà di trovare lavoro della madre di Naz) a quelle più universali, come l’aggravarsi dell’odio condiviso nei confronti della popolazione islamica americana. È indubbio come uno dei punti di forza di The Night Of, concepita come un racconto della cultura post 11 settembre, stia anche nel suo fortissimo legame con l’attualità, con il sentimento ora più che mai tristemente vivo del terrore verso lo straniero che viene utilizzato come cavallo di battaglia da certi esponenti politici; potrebbe non essere stato questo l’obiettivo degli autori, ma la potenza della messa in scena crea un legame con la nostra realtà che porta la serie a compiere un passo in avanti in termini di importanza e rilievo sociale.

The Night Of - 1x06/07 Samson and Delilah & Ordinary DeathMa il processo di Naz ha anche un’altra radice, una questione che all’inizio pareva non poter esistere e che ha cominciato ad emergere con l’introduzione di nuovi elementi narrativi: possiamo davvero credere all’innocenza di un individuo del genere?
In fin dei conti, quella che all’inizio era una caccia alla verità è stata intelligentemente deviata verso un’analisi del carattere del personaggio, del lato più violento che nasconde e che è emerso con forza negli ultimi episodi. Più che scoprire se è stato o meno Naz, il dubbio riguarda la sua effettiva capacità di portare a termine un omicidio; se prima il ritratto debole ed ingenuo del personaggio lo rendeva totalmente inadatto ad un’azione del genere, ora la situazione è stata quasi ribaltata. La trasformazione fisica e psicologica del protagonista è dovuta in parte alla permanenza in prigione, ma la violenza e la freddezza di alcuni eventi (la vendetta sul falso amico che l’aveva ingannato, la condanna a morte dell’omosessuale al servizio di Freddy) non fanno che insinuare il dubbio nella mente dello spettatore. Dopotutto, il lato più pericoloso di Naz si inserisce perfettamente nel ritratto culturale che la serie sta cercando, tratteggiando il protagonista come da una parte dotato di un’attitudine violenta latente, dall’altra forzato dall’odio e dal razzismo a sfoggiarla come meccanismo di autodifesa. A questo punto, la scoperta della verità viene a maggior ragione depotenziata: anche se non fosse stato Nasir Khan ad impugnare il coltello, siamo sicuri di poterlo etichettare come individuo innocente e soprattutto non pericoloso?

Proprio in questo sta la grande forza di The Night Of: nella sottigliezza del dubbio, nella precisione e nella cura di un racconto che è intimo ed attuale allo stesso tempo – ed è forse in questo che l’influenza di The Wire sulla scrittura di Price si fa sentire maggiormente. Perché sarà anche vero che la HBO sta arrancando leggermente nei grandi drama, ma sulle sue miniserie originali (e si pensi a The Jinx, a Show Me a Hero) c’è davvero poco di cui lamentarsi.

Voto 1×06: 8
Voto 1×07: 9

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5 commenti su “The Night Of – 1×06/07 Samson and Delilah & Ordinary Death

  • terst

    Questa serie mi sta appassionando particolarmente, e ho notato una cosa. La bellezza della regia, l’analisi dei personaggi e della loro evoluzione, sta facendo passare in secondo piano quello che uno si aspetterebbe fosse il fulcro della serie, ovvero l’assassinio di Andrea. Nel corso degli episodi, sono stati presentati diversi ulteriori sospettati: dal guidatore del carro funebre al patrigno, al tipo col nome della farmacia, a, perché no, il vicino di casa. Tutti lasciati lì in sospeso. Tutti (o quasi) probabili Red Herring. E anche il motivo dell’interesse di Freddy per Naz è quantomeno sospetto, mi sembra strano che l’abbia così preso sotto la sua ala protettrice solo perché l’unico con un minimo di cultura. Anche perché non è che li sia mai visti fare grossi discorsi culturali… Tra l’altro, un errore su un sito (che lo chiamava Freddy Night, invece di Freddy Knight) mi ha fatto pensare che nel titolo della serie ci fosse un indizio.
    Il mio punto è che non sono sicuro se questo spostamento del focus sui personaggi sia un pregio della serie, fino in fondo; ormai manca un episodio alla fine e mi chiedo come faranno a riunire tutti i fili e dare un finale soddisfacente, o se lascerà un senso di incompiutezza, di un’opera che finisce per dare più importanza alla forma che alla sostanza. Spero vivamente di essere smentito!

     
    • Pietro Franchi L'autore dell'articolo

      Penso che parlare di “più importanza alla forma che alla sostanza” però sia sbagliato: The Night Of è una serie attentissima alla messa in scena, è vero, ma non è mai fine a se stessa. Semplicemente quella che per alcuni può essere considerata l’unica forma di “sostanza”, ovvero quella narrativa, la risoluzione del caso, viene messa lievemente in disparte per analizzare le sue implicazioni sui personaggi e sull’ambiente presentato. E’ quello che succede in ogni noir che si rispetti, ma concentrarsi su altri elementi non vuol dire perdere di sostanza, tutt’altro!
      Anzi, al contrario, quello che secondo me accade è che, dopo una costruzione di questo tipo, le aspettative per quanto riguarda la risoluzione del caso sono più aperte che mai, perché quello che conta è che il finale che ci aspetta risulti significativo in termini di impatto sui personaggi e sul senso dello show. Non sarebbe più deludente costruire una trama la cui risoluzione ha l’unico scopo di spiegare l’omicidio iniziale? Dopotutto, in un caso del genere la storia sarebbe quasi fine a se stessa, ed eventuali colpi di scena avrebbero l’unico obiettivo di provocare sorpresa nel pubblico, trasformando il tutto in un semplice giocattolone (come accaduto nel settimo episodio di Mr. Robot, per chi la segue). Non sarebbe questo un tipo di prevalenza della forma sulla sostanza?

       
      • terst

        Hai ragione, si può dire che l’indagine in realtà non sia altro che un pretesto per indagare sull’animo umano, e ci sta tutto. Però, almeno per me, ci sono allora un po’ di elementi che ogni tanto trovo un po’ troppo fini a sé stessi ( il presunto pestaggio da parte di Duane Reade alla fine dell’episodio 5, il pusher che aveva venduto la droga a Andrea, il tipo con cui parlava il patrigno di A. al funerale, il motociclista la notte dell’omicidio e così via… sicuramente ne dimentico qualcuno, perché sono davvero tanti). A me sembra che siano lì solo per riportare l’attenzione sulle indagini (ma allora perché buttare in mezzo una marea di possibili sospetti?), per “soddisfare” il lato crime della serie, e da quel punto di vista per me risultano abbastanza affastellati e carenti. Possono essere visti come meri espedienti per mostrare l’evoluzione dei personaggi (Stone che e per una volta, per qualche strano motivo, prende a cuore davvero un caso e si “scopre” investigatore ben migliore di quanto chiunque gli dia credito, e disposto a pagarne il prezzo sulla sua pelle?) Per me, solo fino a un certo punto.
        Hai ragione nel dire che di sostanza ce n’è eccome, però per quanto sia una serie che sto apprezzando tantissimo da ogni punto di vista, se devo trovarne un difetto è quello di non riuscire a bilanciare bene i due elementi, e a fronte di un’analisi dello sviluppo dei personaggi estremamente realistica e approfondita, la parte “crime” ogni tanto risente di una inferiore attenzione nella scrittura.

         
        • Pietro Franchi L'autore dell'articolo

          Hai ragione, senz’altro, i passaggi che tu hai elencato hanno il chiaro obiettivo di riportare l’attenzione sul lato investigativo della vicenda, il che ha un gran senso. Quello che intendevo dire è che spesso il focus della serie sembra essere più sulle implicazioni dei fatti che sui fatti stessi; non che questi ultimi non siano rilevanti, ma le loro conseguenze rivestono (nell’ottica degli autori) un’importanza maggiore.
          Questo per dire che certo, tutti gli aspetti da te elencati sicuramente troveranno un senso nell’ultimo episodio, ma diciamo che il rischio che questo possa “peccare” di prevedibilità (o anche di alcuni semplicismi, che come dici tu non sono mancati occasionalmente) può essere benissimo bilanciato dalla capacità di Price e Zaillian di dargli un senso più profondo in termini di impatto sociale e sui personaggi. In altre parole, la costruzione così attenta potrebbe finire per potenziare la trama (dotandola di un significato più complesso) piuttosto che indebolirla!

           
  • Sergio

    La serie mi sta piacendo molto, soprattutto per l’atmosfera e i dialoghi. Trovo originale e interessante che lo spettatore prima é convinto dell’innocenza di naz avendo visto cosa é successo nel primo episodio, ma piano piano il dubbio cresce. Unico neo ho trovato i personaggi e le scene della prigione un po’ troppo patinati.