Halt and Catch Fire – 3×03/04 Flipping the Switch & Rules of Honorable Play


Halt and Catch Fire – 3x03/04 Flipping the Switch & Rules of Honorable PlayTrama lineare e ben sviluppata, attenzione all’assetto relazionale tra i vari personaggi, ampio spazio riservato all’approfondimento delle criticità con cui ogni carattere è portato a scontrarsi: questi i punti di forza di una serie come Halt and Catch Fire, consolidati nel corso della scorsa annata e, come ci rivelano queste prime quattro puntate, riconfermati appieno in questa stagione.

“Flipping the Switch” e “Rules of Honorable Play” proseguono, ampliandolo, il discorso avviato con i primi due episodi, occupandosi, per esempio, di dare un contesto più preciso al ritorno di Joe come rilevante motore narrativo, oppure di approfondire come il cambio di scenario possa influire su Mutiny, e soprattutto sui suoi protagonisti: Cameron, Donna, Gordon e Boz.
Tutto sembra rimasto apparentemente uguale: il caos della sala dei programmatori, i tempi di lavoro, i ruoli da svolgere, ma la Silicon Valley emana un’energia nuova, quasi impercettibile, che riesce a scalfire i precari equilibri su cui si poggia il difficile contesto professionale – e personale – di Mutiny. La dipartita di Ryan verso gli affascinanti lidi proposti da Mc Millan, l’acquisizione di Swap Meet, l’ingerenza di Diane, la crisi di Cameron sono tutti elementi che pur non sconvolgendo del tutto l’azione attuano nell’animo dei protagonisti una sottile mutazione di cui non tutti sembrano accorgersi pienamente. In questi due episodi ogni personaggio arriva a scontrarsi con il proprio limite: qualcuno ne prende coscienza e si adopera per superarlo (Joe), qualcun altro si lascia andare a riflessioni sullo stato attuale delle cose (Boz), rimettendo in discussione alcuni elementi reputati certezze assolute (Cameron).

It’s the only piece left that I wrote by myself. Alone in my bedroom, just me. Back when this whole place was just me.

Halt and Catch Fire – 3x03/04 Flipping the Switch & Rules of Honorable PlayL’abbandono di Ryan, la sfuriata di Gordon, l’acquisizione di Swap Meet e la decisione di addossarsi l’intera riscrittura del codice creano un cortocircuito che pone Cameron sulla soglia di una crisi, umana e professionale, molto diversa da quelle affrontate finora. La genialità che la contraddistingue è sempre stata una sorta di paravento dietro cui rifugiarsi, ma adesso il confronto con i ritmi della Silicon Valley cambia leggermente le carte in tavola. Qui non è più quel fenomeno raro come in Texas, e il confronto con coloro che hanno creato imprese innovative e si son ritrovati a vendere – come Doug e Craig –  la mette in una posizione ambigua. Nonostante sia Mutiny ad aver comprato Swap Meet, Cameron non riesce ad allontanare la paura di una possibile disfatta: nel suo astio contro Doug vi è un’inconscia proiezione di quei comportamenti che metterebbe in atto se si dovesse trovare nella sua stessa situazione, ovvero vendere Mutiny. È assurdo, e allo stesso tempo perfettamente normale, aver paura di perdere ciò che si ha nel momento di maggior successo: quando ci si specchia per la prima volta nel ruolo di padrone è inevitabile proiettarsi verso chi è stato acquisito, con il timore che un domani i ruoli potrebbero invertirsi.
Halt and Catch Fire – 3x03/04 Flipping the Switch & Rules of Honorable PlayMa se da un lato questa possa essere la più grande paura di Cameron, dall’altro il confronto con Doug e Craig fa emergere quelle criticità del personaggio che abbiamo già imparato a scorgere sin dagli esordi: Cameron è un genio solitario, che mal si adegua al gioco di squadra. Tuttavia, se la creazione individuale ha gettato la base ideativa di un progetto vincente come Mutiny, non è detto che sia la strada da seguire per lo sviluppo dell’impresa; lo sa Joe, lo pensa Diane e molto meno esplicitamente lo pensa anche Donna.
Cameron è in una posizione limite: oberata di lavoro, indisposta dalle continue ingerenze di Doug, si ritrova al di fuori dalle dinamiche di gestione dell’azienda. La fiducia nella sua partner era la sua ancora di salvataggio, ma i nuovi sviluppi di gestione la portano a mettere tutto in discussione: Donna è davvero dalla sua parte? Se dovesse cominciare a dubitare delle sue capacità, come potrebbe andare avanti quella collaborazione su cui ha puntato tutto?

Good is the enemy of great.

Halt and Catch Fire – 3x03/04 Flipping the Switch & Rules of Honorable PlaySpeculare a Cameron, attraversando un concetto di individualismo completamente diverso, l’ego di Joe Mc Millan ricomincia a illuminare il racconto, frammentandolo in modo che il confronto simmetrico tra due genialità acquisti un valore più ampio: l’acume dei due personaggi viene messo in relazione creando un paragone implicito tra teoria e pratica che accresce notevolmente il tono della narrazione. Joe, come Cameron, interiorizza su se stesso ogni successo – I am the product –, ma sa benissimo di non aver le risorse necessarie per poter fare tutto da solo. Cameron, dal canto suo, è ancora vittima di una genialità che non le permette di delegare ad altri ciò che per lei rappresenta una priorità, sottovalutando l’importanza dell’impegno da dedicare alla gestione commerciale del suo operato: è producente fare tutto da sola quando la stanchezza ti impedisce di presenziare a una cena in cui si dovrebbero discutere le sorti della tua azienda?
Joe, dall’alto della sua “ignoranza” in ambito informatico, conosce fin troppo bene tutta questa parte del gioco; tuttavia, nonostante la sua verve imprenditoriale lo induca a creare le condizioni per ottenere il massimo del fatturato possibile, c’è una voce che lo spinge a tener fede a quelle dichiarazioni con cui annunciava il rilascio gratuito della versione per utenti del suo antivirus.
Per quanto ci abbia creduto, non ci ha mai sperato davvero, ma una volta scontratosi con la fiducia di Ryan e lo scetticismo di Cameron in lui scatta qualcosa, e conscio di non poter farcela da solo chiede al giovane programmatore di aiutarlo a trovare una fonte di guadagno alternativa per poter sopperire alle eventuali perdite. Joe è come combattuto tra l’immagine di se stesso che conosce bene, e con la quale ha sempre raggiunto vette altissime, e l’immagine dell’uomo che vorrebbe essere: un genio dalle sembianze da maestro zen – come lo definisce Cameron – che riesce a fatturare nonostante garantisca ai suoi “adepti” che “la libertà dalla paura è un diritto”.

I am sick and tired of being punished.

Halt and Catch Fire – 3x03/04 Flipping the Switch & Rules of Honorable PlaySin dal finale della scorsa stagione è apparso evidente che le dinamiche di riconciliazione dei coniugi Clark nascondevano quella tempestività in grado di creare una miccia pronta a esplodere da un momento all’altro. Il fiammifero è l’umiliazione di Gordon, inserito in un contesto decisionale senza avere la sensazione che il suo parere valga davvero qualcosa. In “Flipping the Switch” il suo ego, distrutto da costrizioni domestiche e subordinazioni professionali, esplode completamente, montando una sfuriata che, sorvolando sulla sua malattia, si concentra solo su quell’irrazionale tradimento di cui si sente colpevole. Per quanto imputi a Donna la colpa di “punirlo”, è lui a sentirne il peso maggiore, soprattutto perché al ricordo di quella sbandata si unisce la consapevolezza della sua malattia. In “Rules of Honorable Play”, attraverso un focus sui quei sintomi annotati in un taccuino, questa sensazione diventa esplicita. Solo quando si sente “indispensabile” per la risoluzione di una criticità interna all’azienda – creare un rafforzamento del gruppo composito di Mutiny e Swap Meet – riesce a controllare i sintomi invalidanti di un male non ancora compreso, non ancora accettato: basta solo sentirsi davvero utile e risolutivo per archiviare – seppur momentaneamente – le dimostrazioni fisiche di una malattia che funziona da countdown verso una risolutiva autodeterminazione di sé, al di là di Donna, al di là di Joe, al di là Mutiny.

I’m working on it.

Halt and Catch Fire – 3x03/04 Flipping the Switch & Rules of Honorable PlayPer quanto anche Donna risulti provata dalle discordie familiari, il suo approccio verso le incomprensioni con il marito è completamente diverso: Mrs Clark non intende lasciare la presa della sua azienda, e nonostante le angustie personali non abbandona minimamente quella linea d’attacco con cui porta avanti il buon nome di Mutiny. Donna è fino ad ora il personaggio più solido della serie: ricco di controverse ambiguità, ma perfettamente atto a controllarle e a saperle indirizzare verso una risoluzione. Lucida, dinamica, non si lascia corrompere da intemperie familiari e tira dritto verso l’obiettivo da raggiungere: l’acquisizione di Swap Meet.  Ma il vero salto di qualità si ha in “Rules of Honorable Play”, quando interpreta le considerazioni di Diane – I think these guys are a big asset – come un monito a schierarsi contro Cameron: Donna comincia a credere che la ragazza non abbia le risorse adatte per poter ottemperare alla scelta di addossarsi l’intero lavoro da svolgere, così si nasconde dietro Diane per far valere una decisione che sicuramente Cameron non avrebbe condiviso. La sottile bugia con cui raggiunge il suo scopo ha le potenzialità di diventare una grande scelta strategica oppure una colossale dichiarazione di guerra, lasciandoci presagire scenari che, se ben sfruttati, potrebbero portare il racconto verso livelli ancora più alti.

Glad I could be of service.

Halt and Catch Fire – 3x03/04 Flipping the Switch & Rules of Honorable PlayTra genio e risolutezza, lontano da intemperie professionali e personali, John Bosworth comincia a ritastare l’efficacia di una destrezza dissoltasi nel ruolo di “uomo di fiducia” di Mutiny. L’improvvisazione con cui ha ridotto il valore d’acquisto di Swap Meet ha ridestato in lui un desiderio di lotta che ogni giorno vede infrangersi nel perfetto espletamento delle sue mansioni: intermediario per Cameron e Donna, spalla per Diane, balia di Gordon. Boz sente una smania crescere sulla sua pelle, ma non sa più qual è il modo per cedervi, o meglio, ha paura che il cambiamento a cui si è votato possa avere conseguenze irreversibili. In disparte, senza esplicite esternazioni, si lascia scivolare di dosso quel ruolo di anima della festa per concentrarsi su un flusso di pensieri che potrebbe presto trasformarsi in azione.

“Flipping the Switch” e “Rules of Honorable Play”, nella loro semplicità d’insieme, riescono a portare il racconto verso un punto di imminente rottura, lasciandoci sperare in un prosieguo all’altezza dell’ottimo esordio.

Voto Episodio 3: 7/8
Voto Episodio 4: 8

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