The Strain – 3×01 New York Strong 1


The Strain - 3x01 New York StrongQuando era approdata in TV, complice il forte richiamo del suo creatore Guillermo del Toro, The Strain prometteva di riscrivere il genere horror in televisione.
Arrivati alla terza stagione bisogna dire che quelle promesse sono state ampiamente disattese, ma questo non significa che la serie non possa essere definita un piacevole intrattenimento.

La parte finale della scorsa stagione aveva messo in luce le difficoltà in cui la serie era incappata fino a quel momento: trame secondarie banali se non disastrose, alcuni personaggi poco riusciti ed una trama generale non sempre all’altezza della situazione. A fare da contraltare vi erano, indubbiamente, segni di miglioramento rispetto al primo anno, così come era evidente a tutti il tentativo – abbastanza riuscito – di puntare su alcuni personaggi, Setrakian e Eichhorst in particolare, che erano risultati ben più interessanti di altri. Adesso, privi di terribili ricordi del passato (Coco Marchand, per dire), gli autori si sono affacciati a questa terza stagione con una nuova prospettiva. Consapevoli che il genere horror è diventato, anche per la serialità televisiva, sempre più complesso (esperimenti come American Horror Story e Stranger Things possono fungere da esempi sui nuovi percorsi aperti al genere), Hogan e Del Toro preparano in questa premiere il terreno per una nuova narrazione che non sia un netto cambio col passato, ma un avanzamento di quanto di già riuscito c’era lo scorso anno.

The Strain - 3x01 New York StrongSono già i primi minuti, infatti, a rendere chiaro come non vi sia nessuno hiatus – è utile ricordare che dal pilot a questo episodio sono trascorsi appena 20 giorni di trama – e che si ricomincia praticamente da dove si era lasciato: Eph disperato per la morte di Nora e la scomparsa del figlio Zach, Setrakian impegnato nello studio dell’Occido Lumen alla ricerca del punto debole del Padrone, Justine Feraldo sempre più occupata a liberare New York dalla pestilenza imperante. La scrittura si fa sempre più sicura di sé e delle proprie prospettive, confermando l’intenzione di ripartire subito in quarta: non ci sono al momento grandi stravolgimenti di trama né chiari indizi che nuovi eventi cambieranno le carte in tavola. Ciò rende più complesso cercare di determinare dove si voglia andare a parare nell’arco della stagione, perché una narrazione di ampio respiro non è ancora immaginabile; ma forse è proprio questo a non far mai perdere il ritmo all’episodio che si mantiene in generale su un livello piuttosto buono, in grado di miscelare con efficacia azione e tensione.

The Strain - 3x01 New York StrongE dunque più attenzione alle azioni dei personaggi e al loro modo di intrecciarsi con i differenti livelli in cui la trama tende a svilupparsi: grande spazio, ovviamente, viene riservato ad Ephraim, che ormai dà il figlio per “morto” mentre sta cercando di lavorare su un’arma biologica che possa aiutare la lotta agli strigoi. Lo scontro con il Padrone, la cui figura evanescente da animale braccato continua a non convincere, si sviluppa dunque su due piani che andranno prima o poi a convergere: un livello realistico/scientifico e quello esoterico/magico. La quarantena e la presenza dei Navy SEALs e degli uomini della Feraldo – che intanto si conferma ancora una volta carismatica ed efficace sullo schermo – rappresentano con accuratezza come l’umanità potrebbe reagire ad un virus di questo tipo, che non ha affatto i contorni della tipica malattia da confinare e risolvere. La scelta dunque di una guerra batteriologica, che include in sé l’idea che il vampirismo sia un problema da poter risolvere con i metodi più umani, mette in evidenza alcune delle differenze sostanziali – e forse per questo più riuscite – tra questo racconto di vampiri e quelli a cui siamo abituati: gli strigoi, nel loro essere creature mutate perlopiù prive di una coscienza propria, si stanno a loro volta evolvendo per adattarsi meglio all’ambiente circostante e per difendersi dai propri predatori. Se il processo dovesse continuare, e dunque i mezzi conosciuti da Ephraim e dagli altri dovessero via via rivelarsi sempre più inefficaci, ci sarà un bel cambiamento di passo per una serie che con intelligenza non ha voluto abbandonare il suo lato più scientifico.

The Strain - 3x01 New York StrongSul fronte più tradizionale, che per assurdo significa l’aspetto più metafisico, l’Occido Lumen continua ad avere un ruolo di primo piano. Spesa quasi l’intera stagione precedente nel tentativo di recuperare questo testo che conserva in sé la promessa di distruzione del Padrone, adesso Setrakian è alla disperata ricerca della giusta chiave di lettura che possa fornirgli le risposte desiderate, passando attraverso una trasfigurazione ormai pressoché totale in Abraham Van Helsing (ma può un amante dell’horror classico quale Del Toro non tenere in costante considerazione il capolavoro di Stoker?). Anche l’alleanza con Quinlan e indirettamente con gli ultimi Anziani rimasti potrà rivelarsi narrativamente una scommessa fortunata, a patto che a quella storia non venga riservato solo un ruolo ancillare ma possa fornire un calderone mitologico da cui attingere a piene mani.

The Strain - 3x01 New York StrongRimane poco spazio per l’approfondimento umano dei personaggi, che hanno comunque già avuto il loro bel da fare nelle scorse stagioni; e se Fet torna a funzionare molto meglio ora che è libero dal triangolo amoroso che lo vedeva coinvolto lo scorso anno – ma nel frattempo sempre più impegnato in un bel rapporto umano con Setrakian –, non può dirsi lo stesso di Ephraim, che ormai da tre anni a questa parte (ma ricordiamolo, solo 20 giorni diegeticamente parlando) è costretto a ripiegarsi tra dolore e rabbia. Zach, di cui nessuno sentiva sinceramente la mancanza, non è stato trasformato dalla madre in un vampiro, ma è la merce di scambio per avere l’Occido Lumen. Non solo dunque il libro si conferma essenziale – se il Padrone lo teme significa che c’è davvero la chiave per eliminarlo –, ma sarà probabilmente la causa di una frattura interna al gruppo anti-Padrone. Qui il timore di finire incastrati in una narrazione troppo prevedibile si affaccia all’orizzonte, ma è ancora presto per allarmarci.

Insomma, non si può dire che questo sia un cattivo ritorno per The Strain, tutt’altro: funziona, diverte e continua con coraggio il proprio racconto. Non c’è molto da immaginare dal futuro perché la sensazione di una nuova stagione non si avverte – non c’è nessun elemento di novità diretta se non la squadra speciale che viene rapidamente eliminata – ma questo non significa che non si possa proseguire nel solco di quanto tracciato, sperando sempre che non si scivoli nel pericoloso fango in cui la seconda stagione con qualche difficoltà si è tenuta fuori.

Voto: 6½

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Informazioni su Mario Sassi

Ormai da anni ho capito che il modo migliore per trascorrere le ore in aereo è il binge watching di serie TV. Poche cose battono guardare LOST mentre si è sull'oceano.


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Un commento su “The Strain – 3×01 New York Strong

  • il seriaiolo

    Per me The Strain rimane una serie da sufficienza, dall’esecuzione approssimativa. Sono pochissimi i personaggi di cui m’importi qualcosa e spero vivamente che Zach Goodweather muoia il prima possibile. Mai visto un personaggio tanto pessimo e scritto così male.