Gilmore Girls: A Year in the Life – 1×01 Winter


Gilmore Girls: A Year in the Life - 1x01 WinterDopo una settima annata in gran parte deludente (per pubblico, critica, attori) che aveva visto l’esclusione dei coniugi Palladino dalla stagione, torna con un attesissimo revival Gilmore Girls, noto in Italia come Una Mamma per Amica, con quattro episodi della durata speciale di un’ora e mezza ciascuno sotto il marchio Netflix. 

L’attesa per quello che è diventato uno degli show più chiacchierati dell’anno (anticipato da costanti novità sul cast, parole misteriose promesse da Amy Sherman-Palladino molto tempo fa e piccoli aggiornamenti dal sapore sempre più nostalgico) è terminata il 25 novembre, con la messa on-line di tutti gli episodi programmati per la stagione – per l’occasione ribattezzata con una citazione beatlesiana Gilmore Girls: A Year in the Life , ciascuno con il nome di una delle stagioni a partire dall’inverno.

Gilmore Girls: A Year in the Life - 1x01 WinterSpesso (a torto) sottovalutata, la serie ha rappresentato per molti nati tra gli anni ’80 e ’90 uno show non solo divertente e commovente, ma anche intelligente e spesso foriero di un’eleganza e di una gentilezza profonde, in un mix che – grazie ad un linguaggio rapidissimo e sempre attuale – non è mai invecchiato, né quando andava in onda, né ora che sono passati tanti anni dal pilot (trasmesso su WB nel lontano ottobre 2000).
Il fulcro della serie, come è evidente, sta proprio nel legame tra le ragazze Gilmore e nella realtà in cui entrambe sono inserite, costituita principalmente da due parti: Stars Hollow, la fittizia cittadina del Connecticut in cui vivono, e la famiglia Gilmore. È da qui che bisogna partire per comprendere questo revival, nell’aria da anni e richiesto a gran voce dai fan, ma diventato realtà solo dopo un evento che ha cambiato per sempre il cast, che ha influenzato questo episodio e addirittura l’impostazione stessa dell’intera operazione.

“Hi, Grandma. It’s so good to see you. How are you?”
Well, I am a Gilmore.”

Gilmore Girls: A Year in the Life - 1x01 WinterAlla fine del dicembre 2014 è venuto a mancare Edward Herrmann, celebre interprete di Richard Gilmore: un personaggio non sempre presente nelle puntate ma fondamentale nell’equilibrio del racconto, sia come quarto polo in grado di bilanciare il non sempre facile trio Emily-Lorelai-Rory, sia per il suo carisma e per il ruolo di marito e nonno (e figura paterna contraddittoria), dotato di una particolare e apprezzatissima vis comica sempre in bilico tra il naïf e lo snob, mai una volta caricaturale o fuori luogo. La sua dipartita non poteva che essere raccontata, ma il grande pregio dei Palladino è stato quello di utilizzare l’evento della morte per mettere le tre donne Gilmore davanti alla loro vita e osservarne gli sviluppi.
“Winter” risulta quindi una puntata che trasforma l’assenza di Herrmann in presenza, enorme e inamovibile quasi quanto il gigantesco quadro che lo raffigura, prendendo il vuoto lasciato da Richard Gilmore e osservando come questo costringa i tre personaggi cardine ad un bivio, in cui le loro vite – in un modo o nell’altro – devono cambiare.
Di nuovo, l’elegante (e brutale) onestà con cui i Palladino ci raccontano con apparente leggerezza cose in realtà difficilissime I’m just stressed out and kind of feeling my mortality lately , dice Lorelai alla figlia – torna a far capolino tra Hartford e Stars Hollow; e, sebbene ciascuna di loro debba affrontare il proprio percorso, inevitabilmente le loro strade si incrociano e si influenzano, tra una risata, un caffè, uno scotch e cattiverie impossibili da rimangiarsi.

“Tell them how your intolerable mother yelled at you at your father’s funeral. They can all console you and tell you what a witch I am and how perfect you are!”
Full freakin’ circle.”

Gilmore Girls: A Year in the Life - 1x01 WinterSe è vero che si fatica a descrivere Rory senza parlare di Lorelai, è impossibile cercare di capire Lorelai senza passare attraverso le somiglianze e le differenze con sua madre Emily. “Winter” si sofferma sull’inevitabile crisi che colpisce le due, non solo perché a livello statistico non sanno stare più di tre puntate senza discutere, ma perché la morte di Richard doveva obbligatoriamente portare entrambe verso la rottura. È stato lui più volte a mediare tra le due donne della sua vita, e, benché sia stato un padre spesso assente, ha rappresentato per Lorelai il genitore con cui ha avuto il rapporto meno conflittuale – in senso positivo ma anche negativo. Infatti, l’incapacità di Lorelai di controllare i suoi sfoghi – come accade la sera del funerale – va inquadrata in un senso molto più ampio del mero “è sempre la solita”, ossia all’interno di un conflitto con la figura paterna mai sanato ma a onor del vero mai davvero esploso, e che proprio per questo ha sempre costituito per Lorelai una sorta di meccanismo bloccato. Se già nella prima stagione (1×10 “Forgiveness and Stuff”) si poteva intuire la portata di questo difficile rapporto (Lorelai si era trovata in difficoltà ad entrare nella camera d’ospedale dove giaceva suo padre), qui il suo senso di solitudine e al contempo di rabbia profonda esplode, complice lo scotch, in uno sfogo necessario ma nel luogo e nel momento sbagliato.

Gilmore Girls: A Year in the Life - 1x01 WinterLa mela, tuttavia, non cade lontana dall’albero: e se Lorelai riesce a ferire sua madre con il suo essere inadatta e fuori luogo, Emily si sfoga a sua volta, rivelando (non che ce ne fosse bisogno, ma sempre con un realismo eccezionale) che per entrambe la miglior difesa è l’attacco senza filtro del pensiero. Ma è da qui che parte, o che prende il via dopo qualche tempo di incubazione, la riflessione di Lorelai sul suo rapporto con Luke: non è certo con gentilezza che Emily pone alla figlia questioni come matrimonio e maternità mancate, ma è quella spinta di cui Lorelai ha bisogno per cominciare a mettersi in discussione e capire cosa vuole dalla sua vita.
Non da meno è l’intervento della figlia sulla madre, in una mirabile scena in cui il dolore per la vacuità del tutto, che coglie chiunque a seguito di un lutto così grave, viene messa in scena con i soliti dialoghi esilaranti eppure carichi di un’emotività di cui si è davvero sentita la mancanza: e così si passa dall’interpretazione di un’eccelsa Kelly Bishop, capace di far ridere anche solo con due parole come “No joy” mentre getta un abito, alla riflessione educata e pensata di Lorelai, che con il suo “Mom… nothing is gonna bring you joy right now. Nothing. Your husband just died riporta realismo e affetto tra i pensieri di una donna che si sente soffocare perché non sa più che fare della sua vita.

“You’re not excited about Neil Patrick Harris.”
I’m very excited for Neil Patrick Harris if this is what he wants.”

Gilmore Girls: A Year in the Life - 1x01 WinterVedere finalmente insieme, felici e con anni di relazione alle spalle, Lorelai e Luke era uno dei desideri più noti tra i fan, soprattutto fra quelli che non avevano affatto apprezzato il matrimonio-lampo con Christopher. È comprensibile da un punto di vista creativo il motivo per cui in questo revival la donna e Luke non siano già sposati – sarebbe stato un evento troppo importante per essere relegato nel magico mondo dell’off-screen –, ma questo (come quasi ogni scelta di “Winter”) viene utilizzato dai Palladino come chiave in più per comprendere un rapporto solo all’apparenza facile e sereno, e che invece nasconde un certo appiattimento (nelle scelte non prese, nelle decisioni non discusse), figlio della paura di rovinare ancora le cose; come se, lasciando tutto fermo e vivendo una vita fatta di routine identiche a dieci anni prima, non ci fosse il rischio di vedere tutto collassare di nuovo su se stesso.

Gilmore Girls: A Year in the Life - 1x01 WinterLe accuse di Emily, crude e soprattutto crudeli, fanno però breccia nella mente e nel cuore di Lorelai, ed è davvero doloroso ascoltare i due eterni “compagni” ammettere che non hanno avuto figli perché non ne hanno mai davvero parlato; e così anche il matrimonio (voluto, organizzato, poi rimandato e dunque cancellato alla fine della sesta stagione) diventa eternamente posposto non solo per volontà della Palladino, ma anche per una motivazione tutta narrativa che non sa affatto di posticcio o di arrangiato per l’occasione, ma di perfettamente connaturato ai personaggi e alla loro storia. La leggerezza surreale apportata alla vicenda con la questione delle madri surrogate e con una superba Liza Weil nei panni di Paris Geller non fa che portare alla naturale conclusione un pensiero che ormai entrambi sentono fuori tempo massimo, ma che non fa che avvicinare ancora di più al punto di rottura un equilibrio che non potrà continuare così ancora per molto.
A riprova che, tolti alcuni evidenti inserti dal sapore prettamente nostalgico, la scrittura dei coniugi Palladino sappia perfettamente inglobare esigenze extra-diegetiche alla trama, ecco che anche l’assenza di Sookie (dovuta a problemi tra la produzione e Melissa McCarthy risoltisi solo a riprese già iniziate) diventa un ulteriore elemento destabilizzante per Lorelai, che viene costretta su ogni fronte a prendere in nuova considerazione la sua vita per decidere finalmente che direzione darle.

I feel like this is my time to be rootless and just see where life takes me, and travel wherever there’s a story to write.

Gilmore Girls: A Year in the Life - 1x01 WinterSe le parti dedicate a Lorelai e ad Emily sono ben congegnate, lo stesso non si può dire interamente per Rory. La questione lavorativa funziona meglio perché volta in modo chiaro a mettere in crisi anche lei, che a 32 anni cerca ancora di autoconvincersi che lo scopo della sua vita sia lo stesso di dieci anni prima – vagare tra un lavoro e l’altro senza fissa dimora, vedere dove questo la porterà. Ma il disagio si fa evidente attraverso frasi che suonano sempre più come ripetute allo sfinimento per sentirle vere, tip tap notturni per scaricare le tensioni, vita divisa in scatole in giro per il mondo; e anche attraverso la sempre realistica Emily (“Why is everyone treating this like it’s a normal rite of passage?”), che cerca di riportare alla realtà non solo la nipote, ma anche Lorelai con la sua eccessiva indulgenza (“For now she’s Jack Kerouac. She’s On the Road-ing it”) e Luke di conseguenza (anche se il suo orgoglio paterno è uno degli elementi più comici e teneri della puntata).

Gilmore Girls: A Year in the Life - 1x01 WinterQuello che non ha funzionato è stato cercare di trasportare questo stato di precarietà anche sul piano emotivo, con due trovate che, seppur in modo diverso, non hanno reso giustizia al personaggio. Da una parte troviamo di nuovo Logan, partner a tempo parziale e impegnato in un’altra relazione, con il quale Rory non fa che ripetere errori che le abbiamo già visto compiere – essere “l’altra” risale addirittura a Dean –, senza contare la totale assenza di contestualizzazione emotiva, dato che il rapporto tra lei e Huntzberger si era concluso col rifiuto di una proposta di matrimonio. Sorvolando su molte cose, Rory viene presentata mentre frequenta di nascosto Logan ogni volta che si trova a Londra per lavorare con Naomi Shropshire (un’esilarante Alex Kingston), ma la cosa suona artificiosa sin dall’inizio. Questo viene peggiorato anche a causa di chi troviamo dall’altra parte, ossia la cosa peggiore di questa puntata: Paul. Anche se, per essere il più possibile giusti nonché coerenti, sarebbe bene ignorare completamente questo personaggio, siamo purtroppo costretti a farci i conti, non solo perché il tentativo di renderlo un surreale comic-relief è stato troppo persino per una serie come Gilmore Girls, che ha spesso fatto del non-sense la sua bandiera, ma anche perché è impensabile che questa relazione duri davvero da due anni in questo modo. La sensazione è che qui si sia voluto strafare nel tentativo di essere divertenti, ma con risultati opposti rispetto a quelli sperati.

No, not Uber. Ööö-ber. Three “O’s” instead of a “U”.

Gilmore Girls: A Year in the Life - 1x01 WinterE infine c’è lei, l’altra grande protagonista di Gilmore Girls: Stars Hollow. Questo è il punto in cui i Palladino non possono e non riescono praticamente mai a fallire, perché nonostante anni e anni di vicende assurde, riunioni di paese inverosimili e le centinaia di diversi lavori di Kirk, non c’è modo di deludere nessuno grazie a dei personaggi scritti così bene e con caratteristiche così peculiari da poter quasi vivere di vita propria. E certo, alcune scene hanno il sapore del “necessario ai fini del revival” (intendiamoci, gli Hep Alien saranno per sempre nei nostri cuori, ma la scena delle prove in casa lascia di stucco il pubblico tanto quanto Paris), ma altre hanno il merito di riportarci in un posto che ci sembra di non aver mai lasciato. La litigata (con riconciliazione) tra Luke e Taylor rende del tutto normale una conversazione che parte dalle fosse biologiche e finisce con le password del wi-fi, la nuova impresa lavorativa di Kirk risuona al passo coi tempi e incredibilmente sua, e l’idea del maiale Petal (la cui rilevanza supera di diverse spanne quella di Paul) come animale domestico dopo l’indimenticato gatto-Kirk è così perfetta che non si può che applaudire mentre cerca di scappare nella notte mentre Kirk la insegue. Inutile poi aggiungere qualcosa su Michel, che insieme al suo accento e al suo cinico sarcasmo non smette di farci sorridere dal 2000.

Ma la vera forza di Gilmore Girls si trova nella scrittura: non solo perché i copioni delle puntate sono sempre stati, a detta degli attori, i più lunghi con cui si sia mai lavorato, ma anche per la capacità di impregnare i noti dialoghi al fulmicotone di riferimenti legati ad ogni ambito della contemporaneità, sempre con un occhio di riguardo al passato soprattutto per ciò che riguarda libri, film e musica. Da Marie Kondo con il suo best-seller mondiale a Neil Patrick Harris, da Ben Affleck alla Marvel, le variazioni sul tema diventano potenzialmente infinite, ed è per questo che nonostante l’età della serie la sua scrittura è una delle poche cose che non risente in alcun modo il passare degli anni.

Con l’ennesima mossa vendicativa di Emily (che incastra Lorelai con un appuntamento dalla terapeuta), si chiude il primo episodio di questo Gilmore Girls: A Year in the Life: nonostante qualche evidente strizzata d’occhio al pubblico e qualche piccolo ostacolo per strada, la puntata scorre velocissima a dispetto dei suoi 90 minuti, lasciandoci con la voglia di vederne ancora e ancora. Perché, come dice Rory, it’s “so good to be home”.

Voto: 8

Note:

– I cambiamenti per Emily iniziano a notarsi dalla permanenza di Berta per molti mesi: già visibile durante il funerale, è ancora in casa 4 mesi dopo (una vera novità per Emily, per anni l’incubo di qualunque cameriera) con tanto di famiglia al seguito. Una nota curiosa: il personaggio dell’incomprensibile Berta è interpretato da Rose Abdoo, la nota Gypsy di Stars Hollow.
– Tra i ritorni della puntata, merita una menzione, per inutilità seconda solo a quella di Paul, la comparsata di Chris Eigeman, l’insopportabile Jason Stiles.

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Informazioni su Federica Barbera

La sua passione per le serie tv inizia quando, non ancora compiuti i 7 anni, guarda Twin Peaks e comincia a porsi le prime domande esistenziali: riuscirò mai a non avere paura di Bob, a non sentire più i brividi quando vedo il nanetto, a disinnamorarmi di Dale Cooper? A distanza di vent’anni, le risposte sono ancora No, No e No. Inizia a scrivere di serie tv quando si ritrova a commentare puntate di Lost tra un capitolo e l’altro della tesi e capisce che ormai è troppo tardi per rinsavire quando il duo Lindelof-Cuse vince a mani basse contro la squadra capitanata da Giuseppe Verdi e Luchino Visconti. Ama le serie complicate, i lunghi silenzi e tutto ciò che è capace di tirarle un metaforico pugno in pancia, ma prova un’insana attrazione per le serie trash, senza le quali non riesce più a vivere. La chiamano “recensora seriale” perché sì, è un nome fighissimo e l’ha inventato lei, ma anche “la giustificatrice pazza”, perché gli articoli devono presentarsi sempre bene e guai a voi se allineate tutto su un lato - come questo form costringe a fare. Si dice che non abbia più una vita sociale, ma il suo migliore amico Dexter Morgan, il suo amante Don Draper e i suoi colleghi di lavoro Walter White e Jesse Pinkman smentiscono categoricamente queste affermazioni.

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