Shameless – 7×08 You Sold Me the Laundromat, Remember? 1


Shameless - 7x08 You Sold Me the Laundromat, Remember?L’ottavo appuntamento di questa settima stagione rappresenta per Shameless il punto di arrivo di alcune delle storyline che hanno dominato fino a questo momento e la concentrazione di temi principali in un racconto che si muove verso il naturale esaurirsi della stagione.

Tra i vari meriti che bisogna riconoscere a Shameless c’è sicuramente, oltre all’arguzia di alcune situazioni e al divertimento per le surreali ed eccessive scene create durante l’anno, anche l’aver portato uno sguardo unico e quasi inedito sulla situazione delle classi economiche più svantaggiate dell’America periferica. La serie parla di quella fetta di popolazione il più delle volte ignorata dalla politica – se non in periodi elettorali – che deve lanciarsi in imprese ardue ed eccessive per potersi permettere di sbarcare il lunario ed arrivare alla fine del mese, quella gente che vive in zone difficili per l’alta diffusione di alcolismo e droghe, povertà e violenza. Shameless, inoltre, non affronta questo tema con la durezza di un The Wire, ma sceglie di farlo con un mix, non sempre equilibrato, di drama e comedy, con quest’ultima che tende solitamente a farla da padrona.

Shameless - 7x08 You Sold Me the Laundromat, Remember?Beninteso, i personaggi di cui parla la serie non sono sempre delle vittime: alcuni di essi sono così perfettamente calati in questo scenario da farne parte e contribuire a renderlo tale. Non c’è un buonismo di fondo né un moralismo di alti livelli che vede i protagonisti ergersi titanicamente contro il sistema: loro del sistema sono una fetta importante e cercano di sfruttarlo quanto più possibile e loro conveniente. Ciò rende ancor più esplicito, però, che questo particolare stile di vita, con le dovute eccezioni, non è una scelta ma una necessità di adattamento: in sette stagioni il sistema governativo e burocratico è intervenuto o per essere truffato, o per creare disagio e interrompere il precario equilibrio sul quale i Gallagher si trovano.

Non è solo un racconto sociale, però, ma anche una narrazione di personaggi che lottano disperatamente per uscire dallo stallo nel quale vivono, che cercano per quanto possibile di ergersi oltre la mediocritas alla quale si sentono condannati. L’esito, però, in un terribile specchio delle idee verghiane del secolo scorso (segno che alcune cose non passano), sembrerebbe suggerire l’impossibilità di andar oltre il prevedibile e previsto, l’incapacità di questi personaggi di affrancarsi davvero dalla vita precedente, condannati come sono a ricadere costantemente nelle loro abitudini e nei loro meccanismi.

Shameless - 7x08 You Sold Me the Laundromat, Remember?Il caso più eclatante, ovviamente, è quello che riguarda Phillip Gallagher alle prese con una insperata seconda chance di rientrare nel mondo accademico. Sotto la spinta del proprio professore e della nuova compagna Sierra, Lip sembra di nuovo credere di avere una possibilità di rimediare agli errori commessi: è costretto ad una walk of shame in cui deve sentirsi descrivere diverso da com’è al momento, in cui deve raccontare il proprio pentimento e sperare che le persone che ha davanti siano in grado di perdonare i suoi errori. Nel parallelismo da lui espresso con Frank – ma conclusione semplice anche per qualsiasi spettatore – si evidenzia al massimo quanto la situazione tra i due sia pericolosamente simile: Frank ha buttato via il suo intero potenziale per darsi all’alcolismo e al sesso, si è lasciato irretire dalla situazione in cui ha vissuto e ha perso la sfida. Lip, che fino a quel momento pareva rassegnato ad una vita modesta e senza prospettive future di una certa entità, si ritrova a poter analizzare il proprio carattere, le proprie ambizioni e le proprie speranze. La descrizione che ne fa Ian è quella che abbiamo sempre saputo e intravisto dietro quella coltre di ambizione e testardaggine: Lip è il più brillante della famiglia, ma è anche ostinatamente convinto di non meritarsi quello scarto di intelligenza che può aiutarlo ad uscire dal ghetto. Vi è – forse – riuscito Carl, ma Lip sembra condannato a fallire. Ed il fallimento arriva, inesorabile, ad infrangere le speranze del ragazzo proprio ora che si era finalmente convinto a lasciarsi andare e a sperare. Il “no” arriva come il colpo di grazia e quell’equilibrio che lo aveva mantenuto sobrio finora collassa e rovina, ancora una volta, ogni cosa.

Shameless - 7x08 You Sold Me the Laundromat, Remember?Il desiderio di emergere dalla vita a cui è stata condannata riguarda anche Fiona e questo nuovo corso che ha intrapreso dalla fine della sua relazione con Sean: via la Fiona che passava da un uomo all’altro alla ricerca di quel “qualcosa” che le mancava e che cercava nelle relazioni sentimentali. Siamo alle prese con una Fiona più libera, più consapevole delle proprie potenzialità, che può permettersi incontri sessuali sfuggenti e sogni da imprenditrice. L’errore di aver comprato la lavanderia è sempre più chiaro man mano che le difficoltà ed i problemi si accumulano all’interno del nuovo posto di lavoro; la speranza che tutto possa risolversi da solo è chiaramente un mero desiderio. C’è una cosa, però, che a Fiona stavolta gira bene ed è la possibilità di fare affidamento sugli altri membri della sua comunità: se c’era un tema troppe volte dimenticato dalla serie e qui riportato in auge con grande successo è che le persone che vivono in una certa condizione sociale di difficoltà e stenti si ritrovano con più facilità a fraternizzare e ad aiutarsi senza chiedere nulla in cambio. La comunità del South Side si ritrova così tutta insieme ad aiutare Fiona nel suo sogno di riscatto sociale in quello che diventa uno dei momenti più riusciti ed emozionanti della stagione finora; e questo ancor più valorizzato se si considera lo sfruttamento di un’amicizia, quello tra la ragazza e Kevin, troppe volte messa in secondo piano (elemento che risolleva anche la trama del trio amoroso che ormai ha già smesso di dire qualcosa).

Shameless - 7x08 You Sold Me the Laundromat, Remember?Non nascondiamo, però, le perplessità: Fiona sembra comunque destinata al fallimento, pare aver fatto il passo più lungo della gamba e probabilmente dovrà pagarne le conseguenze in un futuro disastro. La serie ha questa costante, infatti: quando i personaggi vedono uno spiraglio di successo e di felicità, qualcosa inevitabilmente arriva a distruggere il tutto. Né possiamo dimenticare un’altra caratteristica che è emersa da questo episodio (ma già da qualche appuntamento a questa parte, in verità), ossia il fatto che Fiona approfitti palesemente della demenza di Etta, utilizzando la sua carta di credito per gli acquisti che le servono. Questo comportamento, un’altra parte della preziosa eredità di Frank, ribadisce che siamo alle prese con un racconto estremamente sincero e realistico, in cui anche i personaggi “positivi” secondo gli schemi canonici della narrazione possono indulgere in comportamenti tutt’altro che onorevoli. I fratelli Gallagher sono il prodotto della società, con tutte le storture e le bruttezze del caso: ma sono anche emblema che in una situazione di tale difficoltà possano nascere soggetti di ben altra levatura.

Ragion per cui dispiace vedere Ian costretto di nuovo ad un ruolo ancillare. Dopo la grande attenzione ricevuta nel corso della quinta stagione, il personaggio interpretato da Cameron Monaghan è stato di nuovo ridimensionato, stavolta a solo soggetto romantico o come spalla di altri. Per quanto sia stato emotivamente efficace lo scambio ed il supporto che ha dato al fratello Lip – il rapporto tra i due resta la relazione migliore della serie –, non ha altra narrazione intorno a sé che la questione amorosa. E l’imminente ritorno di Mickey non sembra promettere niente di diverso (anche se, a onor del vero, le interazioni tra i due hanno avuto grande importanza nell’economia delle stagioni precedenti).

Shameless - 7x08 You Sold Me the Laundromat, Remember?D’altronde, se si cerca l’emblema del fallimento e dello spreco di risorse, bisogna ritornare a quel Frank che abbiamo imparato a conoscere per le astute e folli strategie atte a trarre il massimo del beneficio dal minimo dello sforzo. Frank è l’ubriacone molesto convinto di essere indispensabile, incapace di rendersi conto del fallimento che incarna e ostinatamente certo del proprio valore e del proprio ruolo sociale. Messo da parte anche dalla nuova famiglia che si era creato – e che non aveva avuto remore a fregare –, Frank Gallagher è ora ancora una volta costretto a vivere sul momento, cercando invano di riprendersi l’affetto dei propri figli e al contempo costruirsi un nuovo futuro dove poter sopravvivere (adesso è il turno di Etta). Frank non ha alcuna intenzione – e forse non ha nemmeno più speranze – di tirarsi fuori dalla propria condizione esistenziale.

Le difficoltà del South Side di Chicago si rendono altrettanto evidenti nella storyline di Debbie che, nonostante rappresenti un problema reale – le ragazze-madri –, non riesce a sollevarsi da una noiosa mediocrità anche a causa di un eccesso di stupidità di quel personaggio, Debbie appunto, che negli ultimi anni è stato a più riprese deviato e forse persino snaturato. Le sue azioni sono troppo stupide per essere considerate accettabili, il suo cadere nella trappola fin troppo telefonato per coinvolgere davvero fino in fondo lo spettatore che sembra ormai rassegnato a vederla perdersi dietro i propri problemi ed i propri difetti.

Shameless, dunque, ha in questa settima stagione un passo profondamente diverso e questo episodio conferma lo stato di grazia generale. Al netto di una serie di zavorre ormai congenite che non permettono di godere appieno dell’impatto innovativo che la serie aveva avuto al suo nascere, continua a risalire la china dopo una stagione a dir poco annebbiata e riprende una narrazione in sé più coerente ed efficace, con uno sguardo sul piano sociale che rappresentava il punto di forza della narrazione passata.

Voto: 8

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Informazioni su Mario Sassi

Ormai da anni ho capito che il modo migliore per trascorrere le ore in aereo è il binge watching di serie TV. Poche cose battono guardare LOST mentre si è sull'oceano.


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Un commento su “Shameless – 7×08 You Sold Me the Laundromat, Remember?

  • Teresa

    Io dico solo che questo per me è stato uno dei migliori episodi di Shameless di SEMPRE. E questo, dopo ben 7 stagioni, vuol dire molto.
    Un equilibrio perfetto di dolce e amaro.
    Se Shameless fosse stata un’altra serie, avremmo avuto il ritorno di Lip al college. E invece no, dopo le belle parole del prof e di Ian, abbiamo lo schiaffo in faccia.
    Quanti film e serie abbiamo visto, in cui una situazione del genere si risolve in maniera positiva? Ma Shameless ti ricorda sempre che la vita vera è un’altra cosa, e che spesso ti sputa in faccia.
    Io amo questo non scadere mai nella retorica, nel banale, nel melenso.
    Alla faccia di tutte le serie hipster con pretese di realismo, Shameless ti fa ridere e poi ti prende a schiaffi in faccia con la forza della realtà.
    Amo questa serie, pur con tutti i suoi difetti, perché non somiglia a nessun’altra.