Arrowverse Crossover Event – Invasion!


Arrowverse Crossover Event - Invasion!È stato un autunno molto intenso per i supereroi di casa CW, soprattutto in vista della settimana immediatamente successiva al giorno del Ringraziamento, quella del tanto atteso Crossover Event su cui si sono concentrati i maggiori investimenti della rete.

Negli Stati Uniti si è fatto un gran parlare di questo esteso e ricco evento televisivo e i maggiori esperti di fumetti delle principali testate internazionali si sono alternati nell’elogiare la maturità e la sicurezza narrativa con cui l’universo interconnesso guidato da Greg Berlanti è arrivato a questo crossover.
Quantunque oggi appaia come un organismo dalle componenti ottimamente integrate, l’ecosistema narrativo in questione non nasce così come lo conosciamo oggi ma si forma e si sviluppa anno dopo anno. In principio c’era infatti la sola Arrow, serie che, pur non arrivando mai ad essere una pietra miliare della serialità televisiva, nelle prime due stagioni ha ricevuto una decisa quantità di elogi. Dall’anno successivo è nata The Flash, spin-off basato sull’uomo più veloce del mondo, andato in onda parallelamente alla terza stagione di Arrow e con la quale ha dato vita a un paio di interessantissimi crossover. L’anno seguente è arrivata una terza serie originale ad aggiungersi all’universo narrativo, Legends of Tomorrow, composta da eroi meno conosciuti ma non meno interessanti, una squadra di Custodi del Tempo che si muove tra presente, passato e futuro. In quello stesso anno andava in onda sulla CBS la prima stagione di Supergirl, serie dedicata alla cugina di Superman. Quest’anno le cose sono cambiate, perché quest’ultima serie è stata acquistata dalla CW e l’Arrowverse può quindi contare quattro serie televisive tutte interconnesse tra loro.

There she goes. Off to her spaceship time-travelling like it’s totally normal.

Arrowverse Crossover Event - Invasion!Com’è quindi la situazione attuale? Un modo per spiegarla può essere tornare per un attimo all’atavico dibattito Marvel vs DC: se al cinema tutto quello che sta riuscendo alla Marvel non sta riuscendo alla DC, in televisione i rapporti si invertono rendendo quello targato CW-DC il multiverso narrativo più maturo in circolazione. Spesso si è detto che la coerenza narrativa e l’attenzione al progetto complessivo sono il segreto della Marvel – e il tallone d’Achille della DC al cinema – grazie soprattutto alla figura coagulante di Kevin Feige; ecco, in TV il rapporto si ribalta perché Greg Berlanti è a tutti gli effetti il Kevin Feige dell’Arrowverse, colui che sviluppa e protegge l’intero progetto.
Berlanti e le writer’s room dei singoli show stanno mettendo in piedi qualcosa di più unico che raro, che solo in questo Crossover Event dichiara realmente tutte le sue qualità. La CW ha saputo dare vita a un ecosistema narrativo interconnesso, persistente e durevole, composto da quattro show televisivi che dal lunedì al giovedì occupano il prime time della rete. Un mondo popolato da supereroi della DC Comics possibile fino ad oggi solo negli albi dei fumetti, scandito da show che al contempo dialogano dal punto di vista stilistico e conversano ciascuno con la propria anima. Supergirl è quello più femminile, pieno di gender issues e rivisitazioni dei classici archetipi supereroistici sotto questa prospettiva; The Flash è una storia colorata, giovane, piena di nerd e dal ritmo indiavolato; Arrow rappresenta l’origine di tutto e nasce come una serie cupa su una sorta di Batman minore ma che col tempo adatta la sua anima a un progetto complessivo che ne cambia in parte i connotati; Legends of Tomorrow è quella più divertente, piena di outsider e con un gusto per i viaggi del tempo che la accomuna a Doctor Who.
I crossover tra due serie ci sono sempre stati (basti pensare ai celebri incroci tra Buffy e Angel) in TV, ma quello che sta succedendo quest’anno rappresenta un passo in avanti sostanziale ovvero l’esperienza televisiva più vicina possibile alla narrazione fumettistica, in cui quattro storie (e altrettanti show) convivono nello stesso universo narrativo e, nel momento in cui si incontrano, consentono ad ogni personaggio di portare avanti la propria storyline e allo stesso tempo di partecipare a quella generale, che li vede tutti coinvolti nello stesso momento.

I need to claw back a sense of normalcy.

Arrowverse Crossover Event - Invasion!Parlare di maturità per un progetto così ampio, così complesso, con un tale successo commerciale e interno a una rete in costante evoluzione vuol dire tante cose. Una di queste – sicuramente tra le più importanti – è legata alla diffusione pervasiva di alcune delle tematiche principali del brand CW, presenti in tutti i suoi ultimi show e che influenza anche quelli dell’Arrowverse. La costante della rete ultimamente è quella di raccontare storie che ruotano attorno a protagoniste femminili originali (Jane The Virgin, Crazy Ex Girlfriend) o in ogni caso distinte da eroine il cui peso narrativo risulta essere molto importante (The 100). Questo processo di rebranding della CW è arrivato ad invadere in maniera decisa anche l’universo di Berlanti, utilizzando come vettore perfetto Supergirl e l’eroina che dà il titolo alla serie: si tratta infatti di uno show che ragiona costantemente in chiave femminista ribaltando gli stereotipi del genere e prestando sempre un’attenzione specifica a tutto ciò che riguarda la diversity culturale, etnica e sessuale.
L’arrivo di Supergirl nel multiverso DC-CW comporta l’incremento d’importanza delle questioni appena citate e il loro osmotico passaggio da questa serie alle altre tre. Il Crossover Event è anche l’occasione per dar vita a un confronto tra i supereroi stessi che ruota attorno alla nuova eroina proprio utilizzando il discorso sulla diversità (in primis sessuale), che vede Oliver Queen (Arrow) come colui che subisce cambiamenti culturali che non riesce neanche a capire, Kara (Supergirl) come il polo opposto e Barry (Flash) come il più giovane, quindi il meglio predisposto a superare gli steccati del passato e fare da mediatore.

Great. Saved by geeks.

Arrowverse Crossover Event - Invasion!Tra le caratteristiche che denotano questo nuovo corso stagionale dell’Arrowverse e la sua attuale maturità c’è senza dubbio uno stile molto più maturo e consapevole, sia del medium utilizzato sia della materia trattata. Così come le spinose tematiche di genere, che da Supergirl si diffondono nelle altre serie, sono affrontate con una brillante leggerezza, anche tutto ciò che riguarda il mondo dei fumetti è affrontato con un’ironia ed un approccio metanarrativo che attualmente rappresentano lo stadio più maturo del genere. Sono passati anni dal Cavaliere oscuro di Nolan e il Marvel Cinematic Universe ha cambiato il modo di raccontare i supereroi: una lezione che Berlanti dimostra di aver imparato alla perfezione.
Le quattro serie infatti non sono (più) incentrate su un solo personaggio – il supereroe – ma ruotano tutte attorno a una squadra, un team composto da caratteri tutti variegati e complementari, tra i quali non può mancare la figura nel nerd, il personaggio “meta” per eccellenza, l’anello di congiunzione privilegiato tra le serie e lo spettatore. Se una delle caratteristiche di questo crossover è quella di esaltare le caratteristiche delle singole serie e risultare un concentrato delle loro qualità, da questo punto di vista funzionano perfettamente le interazioni tra Felicity e Cisco, i geek di Arrow e The Flash che giocano a fare gli eroi ma che soprattutto incarnano i classici personaggi ordinari in circostanze straordinarie, che realizzano il sogno della loro vita stando fianco a fianco a una squadra di supereroi e dando vita a numeri comici di spiccata intelligenza.

Heroes vs. Aliens

Arrowverse Crossover Event - Invasion!Se Arrow è la serie da cui nasce l’intero universo, quest’anno il baricentro si sposta su Flash, il quale è protagonista dell’espediente narrativo scatenante del macro-racconto che investe tutte le serie e che gradualmente porta gli show verso questo crossover. Grazie al flashpoint che ha dato vita a diverse linee narrative, cambiando i connotati di tutte le storie e modificando i rapporti tra passato e presente, Berlanti sincronizza i quattro show e crea conflitti che arrivano a un momento di reale scioglimento (anche se non definitivo) solo con il Crossover Event.
Dopo un “lancio” nel finale dell’episodio di Supergirl, il crossover si articola nei tre episodi successivi, ciascuno col proprio stile, i quali, nella loro tripartizione, rappresentano l’inizio, lo svolgimento e la fine di una lunga, unica storia. Quello di The Flash è il cuore generativo del racconto che in quanto tale rappresenta il momento di chiamata a raccolta degli eroi e, come da copione, quello in cui questi si pongono in conflitto reciproco grazie all’escamotage dei Dominators che, controllando le loro menti, danno vita a un tutti contro tutti entusiasmante.
Quello di Arrow è un episodio speciale al quadrato, perché oltre a rappresentare il punto medio della storia collettiva è anche il centesimo episodio della serie, che gli autori omaggiano con una puntata speciale, narrativamente sperimentale e capace di tirare fuori personaggi che hanno popolato tutte e cinque le annate della serie. L’episodio è ambientato in una sorta di Matrix che crea una realtà alternativa dove quasi tutto è cambiato ma in cui pian piano ogni trasformazione denuncia la sua artificialità attraverso brevi ma sempre più frequenti visioni, che hanno il compito di sottolineare l’evoluzione dei rapporti trai personaggi principali della serie.
Il tassello finale spetta a Legends of Tomorrow, che, oltre a portare avanti le principali storyline dei Custodi del Tempo, sfrutta la sua anima collettiva per tematizzare la nascita di un gruppo di eroi fatto di nerd coraggiosi, umani dalle grandi qualità morali, metaumani e alieni, tutti finalmente dalla stessa parte.

Every year we pull it off and it’s a small miracle, and then the next year we try to find a way to increase the degree of difficulty.” (Marc Guggenheim, co-creator di Arrow)

Arrowverse Crossover Event - Invasion!Al termine di tutte queste analisi, e dopo aver sviscerato alcune delle principali peculiarità di questo crossover e dell’intero progetto, non resta che cercare di capire quali sono stati i risultati di questa complicata operazione. Senza dubbio la CW ha investito tantissimo in questo progetto, aumentando il budget delle serie, senza fare le cose di fretta e lavorando in mondo intensivo sul marketing dell’evento. I risultati sono sotto gli occhi di tutti*: l’episodio di Supergirl che ha dato inizio al macro-capitolo è stato il monday night più visto della rete da molti anni a questa parte, l’episodio di The Flash ha visto un aumento dei rating del 39% sul precedente, quello di Arrow ha conosciuto un incremento addirittura del 120%, mentre quello di Legends of Tomorrow è stato il più visto della storia della serie.
Questa settimana televisiva costituirà senza dubbio un punto di non ritorno per la CW sia sul piano economico che su quello della consapevolezza delle proprie forze, innanzitutto per quanto riguarda la voglia e la possibilità di sperimentare ancora. Come testimoniato dalla citazione in apertura, il successo del Crossover Event porterà gli autori ad osare ancora di più ed in effetti ci sarebbe spazio per alzare ulteriormente l’asticella. L’episodio di Supergirl infatti era totalmente scollato dal resto, salvo lanciare l’inizio del crossover nel finale; dunque per l’anno prossimo l’obiettivo potrebbe essere proprio quello di realizzare un racconto che invece di tre comprenda tutti e quattro gli show, aumentando il coefficiente di rischio ma anche la complessità dell’operazione, dando così all’ultima arrivata il suo meritatissimo spazio.

Nonostante alcune imperfezioni e la rinuncia a sfruttare al meglio l’episodio di Supergirl, questo Crossover Event rappresenta un esperimento assolutamente riuscito, che tra le altre cose porta definitivamente a compimento quella fusione tra fumetto e televisione che da diversi anni ormai in tanti hanno provato a realizzare, con risultati più o meno soddisfacenti.

Voto: 7½

* Dati presi da questo articolo su Vulture.

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Informazioni su Attilio Palmieri

Di nascita (e fede) partenopea, si diploma nel 2007 con una tesina su Ecce Bombo e l'incomunicabilità, senza però alcun riferimento ad Alvaro Rissa. Alla fine dello stesso anno, sull'onda di una fervida passione per il cinema e una cronica cinefilia, si trasferisce a Torino per studiare al DAMS. La New Hollywood prima e la serialità americana poi caratterizzano la laurea triennale e magistrale. Attualmente dottorando all'Università di Bologna, cerca di far diventare un lavoro la sua dipendenza incurabile dalle serie televisive, soprattutto americane e britanniche. Pensa che, oggetti mediali a parte, il tè, il whisky e il Napoli siano le "cose per cui vale la pena vivere".

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