Girls – 6×02 Hostage Situation


Girls – 6x02 Hostage SituationScritto, diretto e (ovviamente) interpretato da Lena Dunham, “Hostage Situation” è uno degli episodi più belli che l’autrice abbia firmato per Girls. Una puntata che non sarebbe mai potuta esistere prima dell’avvicinarsi della fine, e che sicuramente trae gran parte della sua forza anche in virtù della chiusura. 

Per ben sei anni abbiamo visto come Lena, in primis attraverso il personaggio di Hannah e poi di tutte le altre ragazze, sia riuscita a costruire uno sguardo totalmente suo sul mondo, profondamente personale, riconoscibile ed originale – soprattutto nel momento del suo debutto. E se fin qui siamo dinanzi ad un argomento già ampiamente discusso e parzialmente certificato, si aggiunge invece la più spinosa ed interessante discussione circa la capacità o meno dell’autrice di saper sintetizzare dalla sua unica angolazione l’intera generazione di cui fa parte, quei millennials di cui si parla fin troppo.

Girls – 6x02 Hostage Situation Non a caso lo scorso episodio, che ha inaugurato questa sesta stagione, si è aperto con l’ennesima provocazione di Lena/Hannah sull’argomento, ma con un mood ben diverso rispetto al passato, dove l’arroganza naif che l’ha sempre contraddistinta sembra aver lasciato il posto ad un approccio semplicemente naif, a tratti quasi rassegnato. L’impressione è che in un certo senso tra le parole di Hannah e la sua voglia di costruirsi davvero una carriera ci sia finalmente corrispondenza e che alle intenzioni della ragazza seguano delle scelte di “vita” coerenti. In fondo, era – e in parte lo è ancora – proprio nello scarto tra il dichiarato a parole dalle varie protagoniste (non solo da Hannah) e le loro azioni che Girls ha cercato cogliere i tratti somatici della sua generazione. “Hostage Situation” inizia infatti come una sequenza continua di questi momenti in cui Hannah, Marnie, Jessa e Shosh sono incoerenti con loro stesse e poi, di conseguenza, lo rivelano tramite le loro azioni allo spettatore. Basta pensare alla prima scena con Desi e Marnie impegnati nel circolo vizioso del ritorno dell’attrazione con l’ex, in cui abbiamo la stessa Marnie che già in “All I Ever Want” è riuscita a fare il contrario di ogni sua parola e che vediamo qui perpetrare lo stesso errore. La stessa cosa vale per Hannah, alle prese questa volta con la convinzione che dire ad Elijah dell’affair Desi/Marnie non faccia assolutamente di lei una persona che non sa mantenere segreti.
Il tentativo di raccontare una generazione non passa per gli eventi, i fatti o molto più semplicemente per la trama, ma per un sottotesto costruito negli anni, per i caratteri sottostanti, per l’irrazionalità o la logica che si intravede in ciascuno di loro, nella bravura della Dunham di non fermarsi alla descrizione di un momento, di uno spaccato storico o sociale, ma di provare ad indagare di cosa si compone un tipo umano comune – come ad esempio, se stessa.

Girls – 6x02 Hostage SituationE l’arma più potente che Lena (e di conseguenza Hannah) ha sempre avuto è l’ironia. Ogni singola situazione passa per il filtro della sua dissacratoria ironia che funziona come strumento chirurgico attraverso il quale mettere in risalto le incoerenze, le assurdità e gli estremismi delle loro azioni. La psychosexual hamster wheel di Desi e Marnie a cui Hannah non si sottrae in nome di un sedicente attaccamento alla verità e a Ray non ha praticamente nulla di plausibile, ma è il modo oggettivo e fattuale per cercare di rendere tangibile qualcosa che per definizione non lo è. La vanità e la vacuità di Marnie vengono rappresentati questa volta con il tentativo dei due amanti di simulare Grace Kelly e Cary Grant in “Caccia al Ladro“, diventando così la copia sbiadita dell’immagine di una coppia, perché l’unico modo che hanno per trascinarsi ancora per un po’ è prendere le sembianze sbiadite di qualcun altro.

Girls – 6x02 Hostage Situation L’amicizia tra Marnie e Hannah è sempre stata quella che ha ricevuto un’attenzione maggiore e che, in un modo o nell’altro, è rimasta anche la più integra di tutte. In questo episodio e grazie alla fuga verso Poughkeepsie (che sostituisce la Costa Azzurra, in pratica), rivediamo almeno due ragazze su quattro in un ambiente diverso dalle strade o case minuscole di New York, cioè in una casa isolata dal mondo esterno, dove in un certo senso si attivano anche dei meccanismi diversi – in questo caso, magicamente pratici. L’ultima volta che le abbiamo viste circondate dalla natura risale a quel bellissimo episodio della terza stagione che era “Beach House“, dove anche lì era stata Marnie a far muovere le sue amiche verso un luogo ameno in nome della riscoperta dei “vecchi tempi”, che era invece la mossa egoistica per provare a lenire le personali ferite che le aveva lasciato Charlie. Basta prendere “Beach House” come punto di partenza e “Hostage Situation” come punto di arrivo per capire quanta strada abbia fatto Girls: i suoi personaggi possono essere ancora schiacciati dalla loro immobilità, ma i loro egoismi non sono più passati al setaccio dall’unica angolazione della Dunham, ovvero quella narcisistica della terza stagione. Ora la visione si amplia, inquadra sì gli stessi limiti e lascia fare loro le stesse assurdità, come frugare nella valigetta dell’ex marito e spaccare a terra le sue pasticche di Oxycon, ma questa volta l’ironia fa venire fuori il lato puramente divertente della cosa, smettendo di essere giudizio sarcastico e diventando addirittura un momento di tenerezza e reciproco supporto. Inutile dire che il momento più bello, subito dopo la sequenza che riprende quasi gli stilemi dell’horror, è il dialogo tra Marnie ed Hannah sul pavimento della cucina, dove alla promessa di essere amiche per sempre segue la frase che in un solo colpo sintetizza Girls (e forse anche cosa sono questi strani millennial): but seriously, Marnie, it can be pretty hard to have… observations about other people when you’re only thinking about yourself.

La sensazione è che per sei anni Hannah abbia fagocitato ogni cosa, incasellato tutto nella monopolizzazione del proprio punto di vista e del proprio egoismo, per trasformarlo oggi in rassegnata spensieratezza, importandone un po’ da Montauk, e un po’ dall’incontro fortuito con una sorta di strega ex-modella di Brooklyn che non rimpiange la city.

Girls – 6x02 Hostage SituationNon a caso l’altro personaggio che sta cercando di uscire fuori dallo stallo della sua vita è Shoshanna, che si ritrova incastrata ad una serata cui tiene particolarmente con Jessa, la stessa che mai avrebbe voluto al suo fianco e che Shosh identifica come primo essere infestante della sua vita. Nell’ansia di dare un senso alle loro vite, le due cugine si sono allontanate, convinte entrambe di aver trovato la strada giusta, dove una prova ad affermarsi nel marketing, e l’altra ci prova prendendo le sembianze di una sedicente vera femminista uscita dagli anni Ottanta. Lo scontro finale chiuso dall’isteria di Shosh e dal “grow up” di Jessa verso la cugina, per quanto lontano dalle parole rassicuranti e dalla ritrovata coordinazione tra Marnie e Hannah, vorrebbe sortire lo stesso effetto: l’apertura alla verità, la voglia finalmente di affrontare un problema senza ricacciarlo indietro o semplicemente ignorarlo. Certo, sono passati anni da quando Shosh ha perso il suo passaggio per Aruba e per far parte di Jamba Jeans, ma, al di là (come sempre) dell’idiozia delle argomentazioni, quello che rimane in fondo è la voglia di emancipazione e crescita, di slegarsi da zavorre o pesi che non permettono di avanzare. Anche quando coincidono con legami di sangue.

“Hostage Situazion” è quindi un episodio sul confronto tra i vari personaggi e, internamente, anche sul contrasto tra passato e presente, perché riprende dall’esterno tante situazioni tipiche di Girls ed le fa lavorare sotto una luce nuova, che finalmente arriva e sembra davvero riuscire a portare verso il compimento un percorso iniziato sei anni fa – e per cui era difficile immaginare un epilogo.

Voto: 8½

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Informazioni su Sara De Santis

abruzzese per nascita, siciliana/napoletana per apparenza, milanese per puro caso e bolognese per aspirazione, ha capito che la sua unica stabilità sono netflix, prime video, il suo fedele computer ed una buona connessione internet

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