Girls – 6×04 Painful Evacuation


Girls – 6x04 Painful EvacuationQuanto può essere disorientante percepire lo scarto tra chi siamo e chi invece credevamo di essere? Ampliando l’analisi sul percorso evolutivo di Hannah, questa ultima annata di Girls si sofferma sul racconto di questa controversa percezione di sé, con una delicatezza espositiva che ne dilata l’analisi.

American Bitch”, con la sua aguzza ambiguità, aveva già iniziato l’approfondimento della crescita umana e caratteriale della nostra protagonista, adesso però “Painful Evacuation” va oltre: alla sottigliezza metaforica segue la brutalità del tangibile, portando Hannah a confrontarsi con un’immagine di se stessa che non conosce e che la induce a una consapevolezza di sé che, per quanto sia ancora in divenire, comincia già a configurarsi come un nuovo modo di approcciarsi al reale.
Travolta da un dolore ordinario, Hannah si ritrova a fare i conti con una notizia che cambia completamente il suo modo di guardare a se stessa: come un pugno allo stomaco, quello stesso Joshua che anni fa – nel corso di quel piccolo gioiello che è “One Man’s Trash” – aveva inconsapevolmente dato avvio a un viaggio verso l’autodeterminazione di sé, adesso si ripresenta come portavoce di un annuncio che mette in discussione tutte quelle certezze che fino a questo momento sembravano fisse e immutabili.

Girls – 6x04 Painful EvacuationNon è la notizia in sé a sconvolgerla, quanto quella reazione istintiva con cui distrugge la più ovvia immagine che chiunque potrebbe avere accostando Hannah a un’ipotetica maternità. La scrittura di questa breve sequenza si snoda esile tra mille stratificazioni: Joshua, cercando di ovviare alla mancanza di copertura sanitaria di Hannah, si offre di aiutare un’amica dandone per scontata la difficoltà, riuscendo, nel pieno intento di farle del bene, a essere offensivo e indelicato. In questa fase del racconto, utilizzare un personaggio legato al passato è un altro modo con cui questa stagione finale attua un confronto con il percorso svolto fino a qui.
Esiste ancora quell’Hannah di cui Joshua serba il ricordo? Quella ragazza che passa da sconosciuta a intima amante con una facilità ingenua e disarmante? Non è difficile rispondere a questa domanda: certo che esiste ancora, come anche l’esordio di quest’annata ci dimostra, ma se si mette in relazione “All I Ever Wanted” con “One Man’s Trash” si nota come è ampia e complessa l’evoluzione del personaggio dalla seconda alla sesta stagione.

I’ve always thought that I was working towards this moment when everything else would fall away and I would just be, like, alone and able to just indulge my thoughts.

Girls – 6x04 Painful EvacuationUna delle caratteristiche più singolari di questo episodio sta nella rappresentazione del disorientamento di Hannah, che nel percorso dall’ospedale a casa si trascina via in uno stato di insolito silenzio; neanche lo scontro con Adam e Jessa suscita alcuna reazione, come se qualcosa fosse riuscito a fagocitare quell’endemico egocentrismo che la porta a dire sempre ciò che pensa, a buttarsi nelle cose con una loquacità a volte anche aggressiva. Ciò è ancora più evidente perché questa reazione è inserita in un contesto narrativo corale, in cui alla situazione di Hannah ne vengono affiancate altre, altrettanto rilevanti per l’economia della serie. Da questo punto di vista, l’intreccio narrativo assume un’importanza considerevole: mentre l’evolversi del racconto porta gli altri personaggi a fare sproloqui su se stessi, il cerchio di silenzio che chiude Hannah in un angolo di se stessa rimbomba ancora di più.
Aver appena asserito con fermezza all’imperativo di Ode Montgomery (Childlessness is the natural state of the female author) e poi scontrarsi con la rivelazione di una gravidanza crea un’ulteriore banco di prova per confermare la fissità di quell’immagine di sé più volte decantata. Il destino mette Hannah, di nuovo e forse in maniera più sfumata e più complessa rispetto allo scorso episodio, di fronte alla perpetrazione di una coerenza che lei stessa credeva assoluta. Proiettate in quel silenzio si infrangono numerose domande: vaneggiare una coerenza su determinate opinioni vuol dire davvero che c’è solo un modo di affrontare gli imprevisti della vita? Se abbiamo delle opinioni, allora abbiamo già un prontuario di azioni e reazioni con cui affrontare le cose? Oppure, molto più semplicemente, dobbiamo imparare ad affermare che niente può essere preventivato e che l’apertura al cambiamento è la cosa più importante per rimanere se stessi?

I wanna die inside the mouth of a lion with you.

Girls – 6x04 Painful EvacuationAl silenzio di Hannah fa eco l’incessante flusso di parole degli altri protagonisti; Marnie in particolare non riesce a smettere di inondare ogni interlocutore con qualsiasi pensiero ingombri la sua vuota mente. La separazione da Desi aveva dato avvio a una crescita emotiva che sembrava illuderci su un possibile cambiamento, ma l’evolversi degli eventi – la scoperta della dipendenza di Desi, lo sterile rapporto con Ray – non lasciano intravedere altro che una profonda deriva in un narcisismo senza confini, narrato in maniera così diretta da risultare anche ilare. Convinta di avere l’obbligo morale di essere forte, non si rende conto di avere solo una potenza distruttiva, che annienta ogni uomo le stia accanto, prima Desi, ora Ray. I consigli di Herm toccano implicitamente la questione, mettendo Ray in rapporto con la sua reale condizione. Intelligente, acuto e pieno di potenzialità, ma annientato dal bisogno di avere una gratificazione in campo sessuale: Ray crede di essere una persona migliore se una ragazza completamente fuori dalla sua portata come Marnie ha scelto di stare con lui. Ovviamente non è solo la relazione con Marnie a decretare il disagio di Ray, che ha radici ben più profonde e bisogno di scosse ben più rilevanti. Ma, indipendentemente da ciò che sia successo realmente a Herm, scontrarsi anche solo con l’idea che una condizione di angoscia possa avere conseguenze tragiche potrebbe far nascere in Ray l’embrione di una rivitalizzante spinta interiore.

It explains everything about human nature. How even with the best of intentions we can’t help but hurt each other.

Girls – 6x04 Painful EvacuationCome avulsi dalla realtà e persi nella costruzione di un mondo in cui la loro follia possa diventare consuetudine, Jessa e Adam cominciano a porre le basi della loro catarsi con un brainstorming che rimpasta tutte le loro emozioni svuotandole di quella dolorosa tangibilità che le ha connaturate finora. In un fluire di luoghi comuni – le cose più autentiche sono solo quelle che son successe davvero, non importa quanto faccia male ma bisogna scavare dentro se stessi per giungere alla verità – non si rendono conto di quanto questa idea geniale non sia altro che la ripetizione di quell’esperimento già fatto da Hannah con la loro storia: per quanto il loro rapporto sia morboso, per quanto riescano a esistere solo l’uno nell’altro isolati da tutto e da tutti, tra di loro ci sarà sempre lo spettro di Hannah che come un filo invisibile porta la mano dell’uno e la poggia su quella dell’altra.

“Painful Evacuation” è un altro episodio a conferma della maturità stilistica raggiunta da Lena Dunham, e della coerenza narrativa di un prodotto che si avvia alla sua conclusione seguendo un percorso già idealmente perfetto: qualsiasi sia la fine, Girls ha già dato prova della sua grandezza.

Voto: 8+

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