This Is Us – 1×18 Moonshadow


This Is Us - 1x18 MoonshadowLa prima stagione di This is us si è conclusa in maniera eccellente. Durante tutto il suo percorso, agilmente disteso in diciotto episodi, ha legittimato il favore immediato della critica e fomentato il tifo del pubblico.

È successo grazie a un gioco d’anticipo su aspettative, previsioni e critiche e a una equazione capace di coniugare qualità e quantità con poche crepe o caracolli. Tuttavia le statistiche, per quanto ufficiali e sempre utili, possono aiutare ben poco all’analisi necessaria; analisi che richiede, anzi comanda, sentimento e attenzione per quegli afflati emozionali che più hanno caratterizzato la serie. D’altronde, è stato detto in tutte le salse e su tutta la linea, This is us è una serie sulle emozioni, sull’insieme famigliare che le argina, le soggettivizza e sugli affluenti temporali coinvolti: un banchetto stilistico e tematico contornato di schemi registrati, non turbinii narrativi casuali e potenzialmente confusionari.

This Is Us - 1x18 MoonshadowGrazie a questo controllo e a questa sicurezza è stato possibile sbobinare una storia che “va vissuta in avanti e può essere capita solo all’indietro” e che trova peso nell’amalgama tra tempo e sue appendici naturali, quali la nostalgia, il ricordo, la memoria famigliare nelle svolte più semplici; invece, in quelle più sofferte, il senso di un termine ultimo e di countdown per la vita, il motore di appuntamenti tra destini. Come conviene a un finale di stagione, “Moonshadow” testimonia bene tutte queste caratteristiche e le eleva al quadrato per rimpolpare di sentimento l’evento, figlio di un crescendo emotivo spiazzante, costruito nelle ultime puntate con l’arrivo di Sophie, il crollo nervoso di Randall, il lutto per William e il fantasma sempre meno astratto della morte di Jack (che con grande sorpresa non ha chiuso questa stagione).

È sorprendente poi che l’episodio sia così ben bilanciato con i precedenti malgrado la composizione inedita, concentrata soprattutto su Jack e Rebecca, in un palleggio temporale che si allarga da prima del loro primo incontro fino alla separazione, per irradiare di un senso più grande (quasi di una simbologia “mitologica”) la questione sul rapporto tra i due, protagonisti di un amore ancora saldo ma complicatosi col matrimonio. La scelta di impostare la puntata sul tema dell’incontro, che prima è un “calcolo” della serendipità e poi è rincorsa e speranza di chiarimento, in questo senso vince a mani basse: l’eco di due note che, sebbene consumate dal tempo, si conoscono come parte dello stesso accordo è l’immagine metaforica che suggerisce una relazione nata dalla musica, ma anche minacciata da questa (uno squisito paradosso, servito dagli autori con grande maestria e senza forzature, che poi si riversa come tratto ereditario su Kate).

This Is Us - 1x18 MoonshadowAnche grazie alle esplosive interpretazioni di Ventimiglia e della Moore, l’episodio non ha sofferto la mancanza degli altri protagonisti (limitati dal montaggio in tre brevi “battiti” informativi), che invece avevano trainato l’azione a tempo presente con un intrico di svolte decisionali e capovolgimenti biografici di non poco conto. Questo sempre secondo il disegno generale, responsabile della danza di grandi temi declinati e tradotti nella realtà quotidiana con una semplicità grezza: non per banalizzare a favore di un facile riscontro di pubblico, ma per un racconto che centri a colpo sicuro testa e cuore dello spettatore.

Così hanno perfettamente senso le scelte di Kate, Randall e Kevin: rispettivamente cantare, voler adottare un bambino e cercare una stabilità con Sophie, oltre che un avvio di carriera nel mondo del cinema. Sono promesse nuove, che cercano di assestare i difetti provocati forse da un vecchio vuoto, una vecchia spaccatura: la dipartita improvvisa e ancora misteriosa della colonna della famiglia. Non a caso queste promesse ci dicono di più sulle personalità dei personaggi, cresciuti lungo la stagione grazie a prese di coscienza, a chiarimenti, a discussioni e segreti nascosti in bella vista.

This Is Us - 1x18 MoonshadowLa stagione però non si è sottratta a qualche sbavatura occasionale. Ad esempio, il romanticismo tra Kate e Toby, prolungandosi e sostituendo il problema del peso a quello della reticenza sul lutto di Jack, ha dimostrato di avere il fiato corto, forse per colpa di vicende contemporanee molto più interessanti.
La serie ha rivelato invece tutto il suo potenziale con la fine della parabola di William, straordinaria quanto la puntata a lui dedicata: un tour de force nel passato del personaggio, avvitato su poesia e musica, che è culminato nella sovrapposizione tra identità paterne e filiali, tra perdita e ricordo. Difficile non rabbrividire e piangere per la commozione quando Randall afferra tra le mani il volto morente di suo padre, proprio come il suo padre adottivo faceva con lui da piccolo per calmare gli attacchi di panico; un momento potentissimo, coronato da una regia e da una scrittura a stretto contatto e capaci di aprire lo schermo. Altrettanto d’impatto il discorso finale di Jack e la silente rivelazione del significato della collana di Rebecca, in due scene che chiamano all’applauso incondizionato.

“Moonshadow” è stato quindi un ottimo finale, che ha confermato la freschezza della serie dimostrando di essere un vigoroso e inaspettato colpo di vento dentro i cardini cigolanti di un genere ultra-calcato grazie a un concept approfondito nelle sue ramificazioni più ardite, sia per le caratteristiche in gioco, sia per la bravura degli attori e degli autori. La prova di ciò, se ce ne fosse bisogno, è anche il rinnovo per altre due stagioni. Non ci resta che aspettarle.

Voto episodio: 8
Voto stagione: 8½

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Informazioni su Leonardo Strano

Convinto che credere che le serie tv siano i nuovi romanzi feuilleton sia una scusa abbastanza valida per guardarne a destra e a manca, pochi momenti fa della sua vita ha deciso di provare a scriverci sopra. Nelle pause legge, guarda film; poi forse, a volte, se ha voglia, studia anche.

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