Game of Thrones – 7×05 Eastwatch 11


Game of Thrones - 7x05 EastwatchA soli due passi dal finale di stagione, Game of Thrones decide di presentarci un intenso ed importante episodio di transizione. Anche se privo del pathos che ha caratterizzato l’appuntamento precedente, “Eastwatch” si rivela però di gran lunga fondamentale per la costruzione e l’anticipazione degli avvenimenti futuri della serie, senza per questo privarci di sorprese. Riportandoci immediatamente sul campo della battaglia che ha imperversato in “The Spoils of War”, gli autori ne approfittano per mettere in scena le conseguenze stesse di uno scontro così feroce, allargando l’analisi e la rappresentazione delle personalità in gioco.

La mancanza di azione dell’episodio, dunque, lungi dall’appesantire la narrazione, concorre invece ad accrescere la nostra curiosità riguardo le vicende che vedremo nelle prossime puntate. La fine della battaglia introduce un più sottile confronto fra i modi d’agire delle due Regine, messo particolarmente in risalto attraverso la scelta degli autori di sottolineare non solo le ben note differenze che intercorrono fra le due avversarie – Daenerys mira all’approvazione sociale e alla libertà dei suoi sudditi, mentre Cersei ha un’attitudine di gran lunga più cinica, conservatrice e pragmatica –, ma anche l’unico e fondamentale elemento che condividono entrambe allo stesso modo: un’inarrestabile e feroce determinazione. Da un lato, dopo la vittoria la Madre dei Draghi assume un atteggiamento sempre più intransigente (così duro da lasciare interdetto anche Tyrion), teso a ribadire ancora di più la sua forza e la sua ambizione; dall’altro lato abbiamo una Cersei sconfitta e con ormai ben poche speranze di ribaltare la situazione a proprio vantaggio, ma, nonostante questo, ancora pericolosamente decisa a continuare a combattere piuttosto che arrendersi e lasciare il campo libero alla sua avversaria.

In un contesto che sembra dunque prepararci a una feroce ed intensa guerra fra le due, però, “Eastwatch” cambia direzione approdando a una situazione che ribalta radicalmente le carte in gioco, rinunciando alla messa in scena di una narrazione forse meno rischiosa ma, di sicuro, più prevedibile.
In questo intricato legame di vicende, il personaggio che è arrivato a destabilizzare più di tutti il corso degli eventi è Jon, le cui scelte ed azioni ormai ricadono pesantemente sulle sorti della trama: l’urgenza di dover fare i conti con l’immenso e ormai vicino Esercito dei Non Morti è finalmente chiara anche agli occhi di Daenerys, la cui fiducia nei confronti del Re del Nord è a dir poco indispensabile per la vittoria contro gli Estranei.

Game of Thrones - 7x05 EastwatchLa scena che vede il docile approccio dello spaventoso Drogon nei confronti di Jon strizza gli occhi agli spettatori (i soli a conoscere il vero motivo di questo atteggiamento) ma, al tempo stesso, rappresenta senza sforzo l’inevitabile avvicinamento della Regina a suo nipote, che vede nell’assenso del drago un’ulteriore spinta a decidere di unire le sue forze con quelle del Re del Nord. Non è passato inosservato, a tal proposito, il passo letto distrattamente da Gilly che fornisce la prova della legittima discendenza di Jon da Rhaegar Targaryen, incrementando così il particolare gioco di rimandi e di indizi importanti che gli autori offrono al pubblico, molto utilizzato in questa settima stagione. L’approvazione di Daenerys riguardo un ipotetico accordo con Cersei e la decisione di mostrare a quest’ultima le prove dell’esistenza dei Non Morti introduce una delicata situazione di stallo, il cui probabile armistizio che ne seguirà apre dunque la strada a una narrazione dai risvolti inaspettati: era legittimo, arrivati a questo punto, prevedere che le ultime puntate della settima stagione si sarebbero concentrate sullo scontro fra Cersei e Daenerys per poi dedicarsi, l’anno seguente, alla grande lotta contro l’Esercito dei Non Morti. Ora, però, si profila improvvisamente un nuovo ed inaspettato orizzonte che mira all’unione (almeno teorica) delle Regine contro la grande minaccia proveniente dal Nord, aprendo così la strada a un gran numero di svariate soluzioni.
Il progetto è senza dubbio intrigante, ma è anche facile preda dei difetti che hanno caratterizzato questa stagione, dovuti in gran parte alla repentina velocità con cui Game of Thrones si avvia verso i capitoli finali. Certo, la narrazione ha bisogno di proseguire spedita, ma è facile trovarsi talvolta destabilizzati dinanzi alla visione di episodi che, per quanto ben fatti, soffrono di una narrazione spesso troppo frammentata. Frutto di motivi pratici più che narrativi, questa rapidità – alla luce degli avvenimenti di “Eastwatch” – potrebbe far incappare la serie nella scomoda posizione di dover raccontare troppe cose in poco tempo, rischiando di snaturare e indebolire la narrazione. Tuttavia, per quanto rischiosa, la necessità di lestezza fin qui non ha danneggiato la messa in scena complessiva dello show, che invece si dimostra in generale riuscita.

Anche questo quinto episodio, dunque, accanto all’introduzione delle già citate novità cruciali, riesce ad analizzare con discreta efficacia le numerose storyline, dando particolarmente risalto all’evoluzione dei rapporti fra i principali personaggi, offrendo a molti di loro nuove sfide e nuovi obiettivi da conseguire.
L’importante dialogo fra Cersei e Jamie (conclusosi con la notizia della gravidanza della Regina) rivitalizza non solo la relazione fra i due, ma soprattutto spinge la sovrana ad adottare un atteggiamento del tutto differente rispetto a quello dettato dalla mera voglia di potere e di vendetta che l’ha guidata fin qui: la prospettiva della maternità dona una nuova determinazione a una donna che, a seguito della morte dei figli, ha agito con la rabbia di chi non ha più nulla da perdere. Adesso, invece, è probabile che la possibilità di dare un nuovo futuro alla casata dei Lannister al fianco di Jamie porterà Cersei ad agire con modalità differenti, tese a un possibile approccio più razionale e strategico. Alla luce degli ultimi avvenimenti, non stupisce quindi l’intenzione della donna di voler usare l’accordo con Daenerys a proprio vantaggio, avvicinandosi sempre di più al modus operandi del padre, mirato allo sfruttamento e allo studio attento e sottile di ogni minima possibilità di successo.
La necessità di mostrare il Non Morto a Cersei apre dunque la strada a una nuova, pericolosa e avvincente avventura, che ha permesso agli autori di inserire altri personaggi da aggiungere alla spedizione di Jon oltre la Barriera: il ritorno del Mastino ma, soprattutto, l’atteso ritorno del giovane Gendry (munito di martello e desideroso di azione) introducono quello che sarà di certo un momento fondamentale per la narrazione del finale di stagione.

Game of Thrones - 7x05 EastwatchNonostante la grande molteplicità di personaggi e avvenimenti, “Eastwatch” sottolinea ancora di più la capacità di Game of Thrones di unire e condizionare diverse situazioni che, a una prima occhiata, sembrano indipendenti l’una dall’altra. La parentesi dedicata a Grande Inverno, infatti, innesta delle dinamiche che potrebbero incidere pesantemente sullo sviluppo complessivo della trama: il ricongiungimento di Arya e Sansa non ha messo fine all’onnipresente ostilità e sfiducia reciproca che intercorrono tra le due e offre così a Ditocorto la succulenta possibilità di sfruttare l’incomprensione delle sorelle a proprio vantaggio. Il sospetto della sorella minore nei confronti delle tendenze fin troppo ambiziose di Sansa è forse un po’ troppo forzato, ma assume senso alla luce delle dinamiche messe in moto da Baelish.
La trappola in cui l’uomo fa cadere Arya – mostrandole di proposito la lettera che Sansa ha scritto a Robb nella prima stagione mentre si trovava sotto le grinfie di Cersei – distoglierà l’attenzione di entrambe dai suoi subdoli propositi, dandogli così via libera per l’attuazione indisturbata dei suoi ambiziosi e silenziosi piani, incrinando enormemente il già delicato equilibrio presente a Grande Inverno e minacciando così la riuscita degli obiettivi dello stesso Jon, che, al suo ritorno, potrebbe trovare una situazione a dir poco complessa e potenzialmente sfavorevole.

Per concludere, “Eastwatch” è un episodio che, pur non prestandosi alla spettacolarizzazione delle puntate precedenti, si rivela tuttavia cruciale per i futuri sviluppi della serie: variegato ed equilibrato, il quinto appuntamento di Game of Thrones incrementa la curiosità degli spettatori con la delicata (e inaspettata) preparazione degli eventi che domineranno la fine di questa settima stagione. L’apertura verso un ventaglio di possibili e contemporanee situazioni differenti sottolinea l’intenzione degli autori di conquistare ulteriormente quella maturità narrativa che riuscirebbe a sviluppare appieno le innumerevoli potenzialità della serie. Non ci resta ora che aspettare la visione degli ultimi episodi per scoprire se si tratta o meno di una scommessa vincente.

Voto: 7+

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11 commenti su “Game of Thrones – 7×05 Eastwatch

  • luigi

    Da lettore di Martin devo purtroppo dire che il piano della cattura dello zombie da mostrare a Cersei e’ , citando il buon anima, una c……..ta pazzesca!Fa crollare tutto quello di buono che c’ e’ stato in questa serie.Delusione enorme.Credo che molti fan siano d’ accordo con me.Non rimane che la speraranza che la storia nei libri proceda in maniera del tutto diversa.

     
    • Marco

      Col passare dei mesi sta nascendo in me la convinzione che il piano francamente assurdo, unito a tutti i piani falliti da Tyrion nella settima stagione, siano frutto di un solo aspetto: Tyrion è innamorato di Daenerys e, consciamente o meno, sta cercando in tutti i modi di evitarle battaglie, anche a costo di strategie improbabili quale quella appunto del non morto ad Approdo del Re.
      Questo tra l’altro spiegherebbe anche l’occhiataccia che lancia quando Jon e Daenerys si appartano.
      Naturalmente questa può benissimo essere una “giustificazione a posteriori”, ma credo che la 7a stagione sia in tutto e per tutto una stagione di transizione, e che dovremo aspettare l’8a per giudicarla oggettivamente.
      Per quanto riguarda tutto il resto delle critiche invece la cosa che mi fa sorridere è che intanto ci sono sempre state fin dalla prima stagione incongruenze di tempi e trama, e inoltre si continua ad affermare che da quando DD hanno dovuto arrangiarsi da soli lo show è calato. Questo non è vero a mio avviso, la 6a stagione è a mio parere la più bella di tutte.
      Vedremo.

       
      • Boba Fett

        Nella saga scritta Tyrion è uno dei pretendenti! In fuga dopo l’uccisione del padre, affronta un lungo e periglioso viaggio per arrivare a Meereen e raggiungere e sposare la Madre dei Draghi…

         
        • luk

          Ma quando mai…i pretendenti sono Victarion Greijoy e Quentyn Martell..Tyrion viene catturato da Jorah cosi come accade nella serie per essere portato a Daenerys e ottnere così il perdono dopo aver tradita. Forse dovresti rileggere meglio i libri perchè qualcosa ti è sfuggito…

           
  • SerialFiller

    Guardando la sesta puntata anche devo dire che la sceneggiatura sia andata definitivamente im vacca purtroppo e lo dico da amante viscerale di game of thrones.
    Restando sulla quinta puntata credo che il piano messo in atto da Benioff e Weiss abbia mostrato delle lacune nin perdonabili.
    In particolar modo il coraggio sta mancando e l originalità ha fatto spazio ad un comodo “creiamo delle situazioni che possano lasciare tutti vivi e vegeti per l ultima stagione e poi si vedrà”.
    Una su tutte la scena iniziale di questa puntata.
    Dopo l eccellente finale di spoils of war era lecito aspettarsi una sorte diversa per jaimie e bronn, invece li ritroviamo vivi e vegeti al di la del fiume. Nessun dothraky a cercarli? Daenarys non smuove mezzo mondo per recuperare chi voleva ucciderla e uccidere il suo figlio Drogon? Come hafatto jamie a risalire la corrente con quell’armatura e una mano dorata? Come se nulla fosse i 2 in piena battaglia la fanno franca e volano via ad approdo del re. Imperdonabile.
    Mi sta anche bene anzi mi sembra coerente provare a conquistare i 7 regni senza bruciare tutti e attaccare approdo del re ma consegnare un estraneo a cersei x farla collaborare ora che è all angolo che senso ha? Rischiare la vita dei piu valorosi guerriwri a disposizione (e non solo) per questo mi sembra una trovata da folli.
    Bruciare i tarly senza pensarci su 2 volte e senza consultarsi con nessuno è completamente out of character.
    Nel nord sansa e arya non hanno mai avuto un cobfronto e sono disposte a mettersi l uno contro l altra dal nulla. Una abile stratega ormai come sanss e una killer spietata ma abile come arya probte a darsi battaglia x un bigliettino abilmente messo in giro da baelish? Come fidarsi di dicorti se sia arya che sansa non perdono occasione per dire e dirsi quanro egli sia viscido e inaffidabile?

    Insomma gia in questo episodio 5 ci sono buchi e sclete sconcertanti e per chi vedrà la 6 assisteremo all apoteosi del non sense.

    Mi dispiace moltissimo.

     
  • Antonio

    Non sono d’accordo. La puntata non mi è piaciuta per nulla. Il piano di Daenerys e Jon; Cersei che non fa una piega quando sa che Tyrion è giunto ad Approdo del Re; la facilità con cui Sam prende i libri nella sezione proibita della biblioteca e casualmente trova notizie sui genitori di Jon; il ritorno di Jorah, il Mastino e, soprattutto, Gendry ripescati giusto per formare la compagnia dell’anello; la rapidità con cui si succedono gli eventi… va bene che manca poco alla fine, ma così non va.

     
  • Anna

    Era cominciata bene questa settima stagione ma sta finendo male. Fanservice, tele trasporto e ritorni improbabili, trama che non sta in piedi. Credevo sarebbero riusciti a fare meglio. Peccato, occasione sprecata. Speriamo si riprendano nell’ottava.

     
    • luigi

      E’ vero era cominciata bene questa stagione ma rischia di diventare la peggiore e non solo, potrebbe portare a una rivolta dei fan dei libri contro la serie.Temo che continuando cosi’ i fan di Martin apriranno una campagna contro gli autori della serie tv paragonabile a quella contro Lucas ai tempi di episodio1 ( che sedondo me era comunque mille volte meglio di episodio7 e scusate la digressione!).

       
  • Setteditroppo

    L’espediente del non morto da catturare e portare ad approdo del re è stato il punto di caduta più basso del nuovo corso, un espediente narrativo che non credo possa essere farina del sacco di Martin, ma magari scopriamo che è proprio così…boh! Il punto è che provo anch’io un senso di insoddisfazione per la prima volta in questa stagione (difetti ce ne sono stati ma fin qui non avevano superato i pregi) ed ora sono un po’ in apprensione a poche ore dal prossimo episodio di cui non ho voluto sapere nulla. A questo punto preferisco la prevedibilità della trama alle “brillanti invenzioni” del duo, spero di sbagliarmi.