Top of the Lake – 2×04/05 Birthday & Who’s Your Daddy?


Top of the Lake – 2×04/05 Birthday & Who's Your Daddy?Dopo tre episodi intensi e introspettivi, il cliffhanger nel finale di “Surrogate” ha soddisfatto la voglia di chi avrebbe voluto un po’ d’azione in una serie crime e contemporaneamente ha reso evidente quando l’azione stessa non sia necessaria per un prodotto come Top of The Lake, un crime che ha l’ambizione di andare oltre i paletti del suo genere; la prima metà di stagione ha preparato il terreno per i restanti episodi, che continuano sulla falsa riga dell’inizio, approfondendo i temi cardine dello show, non senza incorrere in qualche eccesso.

Per quanto si possano fare dei parallelismi con la prima annata dello show, è chiaro, ora più che mai, che questa seconda stagione abbia altri scopi rispetto a quella del 2013; in China Girl Campion – autrice e produttrice dello show – dà vita al suo pensiero sull’emancipazione femminile, sul rapporto della donna con l’uomo e con la società di oggi, e sul suo ruolo in essa, creando uno show – eccezionale, ma a tratti eccessivo  e non sempre oggettivo – per far arrivare un messaggio prima che per fare spettacolo. In “Birthday” e “Who’s Your Daddy?” Campion continua a parlare di donne, di mamme e di figlie, rinforzando il suo punto di vista al riguardo, ma annullando qualsiasi cosa ruoti attorno a questi temi. Prima di affrontarli, è bene muovere subito una delle critiche maggiori che si possono fare ad un’opera di questa portata, attualissima sia nei temi che nella forma: l’eccessiva severità nella rappresentazione dell’uomo.

Top of the Lake – 2×04/05 Birthday & Who's Your Daddy?Jane Campion non smentisce i suoi temi classici e decide di ritrarre personaggi maschili perlopiù negativi, non per forza cattivi, ma comunque pieni di difetti e debolezze che le controparti femminili non hanno. In questo caso Jane Campion fa un lavoro preciso sulla rappresentazione maschile, utilizzando l’uomo come mezzo per far reagire le donne e renderle più coscienti di sé (Johnno con Robin, Puss con Mary, Pyke con Julia). Il problema non sta nel fatto che i personaggi maschili  siano negativi, ma che questa cosa valga per ogni singolo uomo ritratto in China Girl. Parlando di Pyke, non è giusto considerarlo un padre e un uomo smidollato e reticente; è una figura genitoriale capace di capire che non serve imporre con la forza certi comportamenti autoritari ad una figlia teenager viziata, ingrata e con problemi psicologici, manipolata da un altro adulto, Puss (di cui si parlerà di seguito), visto da Mary come un modello da seguire e di cui si innamora. Al contrario della drammatica presto ex moglie Julia, capace di diventare la protagonista di qualunque cosa accada a qualsiasi membro della sua famiglia e troppo coinvolta dalla sua nuova relazione sentimentale per prestare attenzione alla figlia, Pyke cerca di dare supporto alla ragazza restandole vicino come educatore e padre, fallendo, ma senza mai diventare un arcigno patriarca o padre padrone. Negli episodi quattro e cinque si arriva al paradosso che Pyke – nell’universo iper-femminista di Campion l’unica figura maschile che potrebbe essere definita femminista per i motivi appena spiegati – è visto come debole e codardo; nasce così un cortocircuito, per il quale l’uomo è comunque sbagliato. Campion utilizza in modo impietoso anche gli altri uomini di China Girl, primo fra tutti Puss, un finto sognatore intellettuale rivelatosi cinico ed egoista, che getta nel baratro Mary e dà la possibilità a Robin di salvarla; dall’attacco a Robin, fino all’induzione alla prostituzione nei confronti della sua fidanzata minorenne Mary, Puss simboleggia quella categoria di uomini deboli che se la prendono solo con chi è più debole di loro. L’attacco di Brett nel finale di “Who’s Your Daddy?” riporta equilibrio nelle cose e lo obbliga a svestire i panni del bullo per salvarsi la vita.

Top of the Lake – 2×04/05 Birthday & Who's Your Daddy?Il tema della donna, al contrario, è toccato con ben altra sensibilità: se nella prima stagione veniva raccontato il forte conflitto tra matriarcato e patriarcato, ora il racconto è più intimo e materno. È proprio il rapporto madre/figlia il motore di China Girl, ciò che dà origine alle vicende e ciò che le alimenta in ogni puntata: Cinnamon e suo figlio non nato, Robin e i suoi figli non nati, Robin e Mary, Julia e Mary, Miranda e la sua bambina sono tutte le declinazioni al tema che Campion ci racconta, creando un intreccio di madri e di figlie che lega ogni singola storyline di Top of the Lake, connettendo vita privata e lavoro, passato e presente, errori fatti ed errori ripetuti. Non è un caso se nella premiere un enorme ventre materno – l’oceano che bagna Bondi Beach – dà alla luce la sua bambina, chiusa in una valigia, che diventerà anche la sua tomba; questa metafora spiega il forte pessimismo di Campion sul tema, frutto di una biografia altrettanto dolorosa – l’autrice perse il suo primo figlio dodici giorni dopo il parto. In questo modo si spiega perché le donne di China Girl siano molto forti ma altrettanto infelici, perché siano sole anche se madri, senza la capacità di creare una connessione con chi hanno partorito o con chi le ha partorite, nonostante non desiderino altro; la ricerca della felicità attraverso la maternità è rappresentata da Campion come un tentativo vano e inutile.

Robin Griffin resta la madre più interessante tra tutte quelle che Jane Campion ci propone; in un solo personaggio l’autrice riesce a condensare una grande quantità di caratteristiche, rendendo la detective molto più complessa che nella stagione uno. In entrambi i contesti Griffin combatte per una donna che sta ai margini della società – Tui, una bambina, e Cinnamon, una prostituta – e di cui nessuno si interessa; in China Girl, però, la donna inizia ad identificarsi con la madre morta grazie a quel groviglio di relazioni madre/figlio che lega ogni personaggio dello show – non a caso il feto della ragazza è di 17 settimane, come 17 sono gli anni di Mary. Come la giovane prostituta, anche Robin ha perso i suoi figli, perché non in grado di proteggerli prima o dopo il parto; si sente dunque in obbligo di risolvere il caso, perché dare giustizia a Cinnamon vorrebbe dire darla anche a se stessa e quindi a Mary.

Top of the Lake – 2×04/05 Birthday & Who's Your Daddy?Oltre che per questa rappresentazione sentita e attenta dell’universo femminile, Top of the Lake merita attenzione anche per il suo racconto puntuale di certe realtà sociali australiane; Jane Campion, nata in Nuova Zelanda – dove è ambientato TOTL 1 – e residente a Sydney – dove è ambientata la seconda stagione – ci fa arrivare forte e chiaro il suo commento sulla questione prostituzione, legale in quel Paese, ma sfruttata da persone che, pur rispettando la legge, alimentano l’immigrazione ad hoc di giovani asiatiche. L’aver puntato un riflettore su questa realtà è di per sé una grande denuncia ad un sistema che non funziona o almeno è troppo permissivo; l’intreccio con il grande tema delle gravidanze surrogato funge da megafono ad entrambe le situazioni, che Campion racconta stando sempre dalla parte di chi ne è vittima.

Per questi motivi, la coppia di episodi “Birthday” e “Who’s Your Daddy?” non solo è cruciale per comprendere la poetica e il pensiero di Jane Campion sul mondo, ma funge anche da passerella perfetta per il gran finale, aprendosi con le conseguenze di un atto violento – l’aggressione di Al ai danni di Robin – e chiudendosi con un altro atto violento – l’irruzione di Brett al Silk 41 e il colpo esploso subito prima dei titoli di coda. Il finale di stagione avrà il compito di dare una degna chiusura a tutte le storyline che si sono intrecciate in questa breve annata e svelarci, finalmente, chi ha ucciso Cinnamon.

Voto 2×04: 8
Voto 2×05: 8

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Informazioni su Davide Canti

Noioso provinciale, mi interesso di storytelling sia per la TV che per la pubblicità (in fondo che differenza c'è?!). Criticante per vocazione e criticato per aspirazione, mi avvicino alla serialità a fine anni '90 con i vampiri e qualche anno dopo con delle signore disperate. Cosa voglio fare da grande? L'obiettivo è quello di raccontare storie nuove in modo nuovo. "I critici e i recensori contano davvero un casino sul fatto che alla fine l'inferno non esista." (Chuck Palahniuk)

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