Lore – 1×01 They Made a Tonic


Lore – 1x01 They Made a TonicMolto probabilmente il 2017 sarà l’anno con il più alto numero di produzioni televisive realizzate negli Stati Uniti. Siamo in piena Peak TV, dove la quantità non è scindibile dalla qualità e tutti tentano strade nuove per imporsi sul mercato. Amazon da qualche anno a questa parte si è affermato come uno dei principali player sul mercato e Lore è solo l’ultima delle sue interessantissime creature.

Quando nel 2015 John Landgraf, Chief Executive Officer della FX, parlò di Peak TV, in tanti (lui compreso) pronosticavano una saturazione del mercato e una conseguente e progressiva contrazione della produzione nel corso degli anni. La storia dice che si sbagliavano, che le scripted series sono aumentate di anno in anno, che i soggetti produttivi e distributivi sul mercato americano e globale si moltiplicano senza sosta e che la Peak TV mai come in questo periodo costituisce uno strumento oltremodo interessante per analizzare la produzione seriale contemporanea. Quella che inizialmente rappresentava una critica al sistema televisivo è diventato uno dei modi più ficcanti per definirlo.

A partire da modalità di distribuzione non tradizionali e da un capitale a disposizione maggiore rispetto a quello di quasi tutti i suoi competitor, Amazon costituisce uno dei simboli di questa florida era televisiva, incorporandone alcune delle caratteristiche principali, in primis la diversificazione. L’aumentare della concorrenza ha infatti imposto la necessità di percorrere nuove strade e tentare di intercettare le nicchie di pubblico attraverso linguaggi nuovi.
Dopo la multiforme narrazione di Patriot e la militante e culturalmente elevatissima I Love Dick, arriva Lore, una serie capace di pescare dal meglio della serialità contemporanea ma al contempo di guardare ad altre forme espressive, riuscendo a proporsi come un prodotto originale e, stando al primo episodio, di assoluto interesse.
La concorrenza sempre più spietata spinge inevitabilmente ad alzare l’asticella e Amazon, come sta dimostrando nell’ultimo anno, ha i mezzi per poter puntare sempre più in alto. Lore prende infatti le mosse (e il titolo) da un podcast di enorme successo ed estremamente apprezzato dalla critica realizzato da Aaron Mahnke. A partire dal vastissimo campo della tradizione folkloristica, l’autore di volta in volta approfondisce racconti e superstizioni diffusisi nel tempo indagandone l’origine e gli effetti sulla psicologia individuale e collettiva. Si tratta di storie spesso spaventose o che in ogni caso hanno a che fare con la paura, sentimento utilizzato dall’autore per ispezionare le principali caratteristiche della natura umana.

Lore – 1x01 They Made a TonicUna buona parte del merito di Amazon risiede nella scelta di realizzare una serie originale da un podcast del genere. Innanzitutto ci vuole coraggio, perché immaginare la trasposizione audiovisiva di un podcast interamente raccontato in prima persona e dedicato all’analisi di alcune delle principali questioni che stanno al crocevia tra credenze popolari, superstizione e scoperte scientifiche, significa provare a battere territori non comuni. Tra i tanti interrogativi a cui la serie è chiamata a rispondere c’è in primo luogo la natura del racconto: è possibile realizzare una scripted series da un podcast del genere? In secondo luogo il registro stilistico adottato: che tipo di linguaggio deve avere uno show che prende le mosse da un podcast nato per stimolare l’immaginazione dell’ascoltatore?
Le redini dell’operazione sono affidate a Glen Morgan storico sceneggiatore di The X-Files, il quale con l’aiuto dell’autore del podcast ha sviluppato una prima stagione di sei episodi, tutti autoconclusivi e impostati sulla voce dello stesso Aaron Mahnke nel ruolo di narratore. Dal punto di vista dei materiali però la serie si presenta come un interessantissimo ibrido che alterna immagini d’archivio a sequenze di finzione realizzate con attori veri, risultando stilisticamente plurale e sfaccettata.

Il primo episodio racconta della diffusione della malattie e di quanto fosse destabilizzante un mondo in cui il contagio non era stato ancora spiegato scientificamente e le medicine costituivano una sorta di strumento magico. L’Ottocento costituisce un terreno fertilissimo sotto questo punto di vista, specie per quanto riguarda il rapporto tra le scoperte scientifiche e le credenze popolari, che spesso sfocia nella fiducia in entità soprannaturali di diversa natura, soluzione privilegiata per combattere la paura.
La forza di questo primo episodio sta nel fondere l’aspetto descrittivo e illustrativo tipico di una vera e propria ricerca con quello narrativo che fa da ossatura drammaturgica principale (caratteristiche che dovrebbero essere mantenute anche negli altri episodi). In realtà questo tipo di commistione esiste già nella materia prima a cui la serie si ispira, tuttavia dal punto di vista audiovisivo è davvero interessante l’incrocio tra il racconto del narratore sull’origine delle credenze legate ai limiti tra la vita e la morte e i segmenti di finzione che mettono in scena una famiglia del New England alle prese con le morti causate da un’epidemia e con le tentazioni offerte da un mondo in cui si alternano senza soluzione di continuità medicina sperimentale, magia nera, occulto e soluzioni più o meno legate al soprannaturale.

Lore – 1x01 They Made a TonicLore, sin dal suo episodio d’apertura, si dimostra uno show decisamente originale, dotato di una personalità riconoscibile e realizzato con grande attenzione.
Uno dei meriti principali della serie è quello di fondere con precisione alcune delle principali innovazioni della televisione statunitense degli ultimi anni e rilanciare proponendo uno stile innovativo sia dal punto di vista narrativo che estetico. La dimensione antologica (episodica) di Lore deve moltissimo al lavoro fatto negli ultimi sette anni da Ryan Murphy, il quale ha sviluppato il filone antologico (stagionale) in maniera significativa con serie come American Crime Story e Feud che sono andate a toccare alcuni dei nervi scoperti della società a stelle e strisce. È American Horror Story però la serie a cui il nuovo prodotto di Amazon si ispira maggiormente, prendendo spunto dalla volontà di realizzare un catalogo sull’horror americano per dare vita a un’antologia di racconti sul folklore.
A partire da queste basi Lore cerca di spingersi oltre, unendo il piano documentaristico a quello finzionale, riuscendo così a realizzare un interessante dialogo tra un percorso di ricerca storica e antropologica sulle origini del folklore popolare e il reenactment narrativo che di volta in volta viene messo in scena.

“They Made a Tonic” è un esordio molto promettente che presenta la serie come una delle più intriganti novità di questo autunno televisivo grazie a uno stile che mescola live action, animazione e immagini di repertorio (vere e finte) in un footage che fa della giustapposizione dei materiali visivi e sonori una delle sue più interessanti peculiarità.

Voto: 8

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Informazioni su Attilio Palmieri

Di nascita (e fede) partenopea, si diploma nel 2007 con una tesina su Ecce Bombo e l'incomunicabilità, senza però alcun riferimento ad Alvaro Rissa. Alla fine dello stesso anno, sull'onda di una fervida passione per il cinema e una cronica cinefilia, si trasferisce a Torino per studiare al DAMS. La New Hollywood prima e la serialità americana poi caratterizzano la laurea triennale e magistrale. Attualmente dottorando all'Università di Bologna, cerca di far diventare un lavoro la sua dipendenza incurabile dalle serie televisive, soprattutto americane e britanniche. Pensa che, oggetti mediali a parte, il tè, il whisky e il Napoli siano le "cose per cui vale la pena vivere".

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