The Deuce – 1×04 I See Money


The Deuce - 1x04 I See Money Arrivato a metà della sua prima stagione, The Deuce conferma ciò che qualunque seguace di David Simon aspettava di trovarsi davanti, non tradendo le aspettative e dando vita a personaggi già indelebili dopo pochi episodi.

Freddo ed espositivo come una dettagliata inchiesta giornalistica, caldo e umano come la più avvincente delle narrazioni: è questo mix che ha reso la scrittura televisiva di Simon unica nel suo genere e, in un certo senso, irripetibile. Ogni volta che ci si approccia ad uno dei sui lavori, si viene totalmente travolti dalla quantità di dettagli, storie e micromondi che lo scrittore/giornalista riesce a tirar fuori dagli universi che esplora, arrivando a conoscerli così bene da farceli sembrare vivi e reali.  Questo, unito ad uno spiccato talento per il racconto corale, costituisce la cifra del successo delle sue serie tv e anche di The Deuce, che sembra guardare al lungo termine nel voler raccontare la legalizzazione e la diffusione dell’industria del porno negli Stati Uniti.

Siamo infatti ancora alla radici della questione e ben lontani dal nucleo principale della serie, ma non sentiamo alcun fastidio tanto è avvolgente il mondo di personaggi che Simon ha ideato per traghettarci in questa storia.  Questo quarto tassello è un ulteriore approfondimento delle dinamiche che regolano l’universo di The Deuce, che si concentra questa volta sul potere dei soldi come motore non solo dei conflitti esterni, ma anche di quelli interni ai personaggi.

The Deuce - 1x04 I See MoneyThe Deuce è un mondo in cui è il vile denaro a far girare tutto, soverchiando concetti come la morale e la giustizia. Si guardi a Abby e Vincent, due personaggi per certi versi speculari nel loro tentativo di mantenere l’integrità dei propri principi. Più si addentrano nei meandri di questo labirinto, più li vediamo cedere a tentazioni in un gioco che vede il compromesso come regola numero uno: Abby accetta di fare la cameriera vestita solo con un succinto body e flirta con un ragazzo per ottenere soldi per pagare l’affitto; Vince vorrebbe essere solo un lavoratore onesto, ma continua a farsi coinvolgere negli affari di una criminalità che vuole sfruttare il suo talento offrendogli fama e successo. Il finale lascia già intendere che più si alzerà il guadagno, più alto sarà il prezzo da pagare in termini morali.

Il denaro muove tutto in un contesto di potere e sfruttamento, in cui le disuaglianze sociali costituiscono la struttura ferrea su cui poggia questo mondo.  Quel “I see money” che dà il titolo all’episodio, e che sembra dare movimento a tutti i personaggi, può essere coniugato come opportunità di successo per i più forti e solo come opportunità di sopravvivenza per i più deboli. Passare da una condizione all’altra è invece assolutamete vietato, come ci mostra qui la splendida parabola di Candy, che vediamo intrappolata in una routine stancante e frustrante che sembra tarpare il volo al suo desiderio di crescita e cambiamento.
Questo episodio ci mostra più di altri che, in un contesto vorticoso di giro di soldi, c’è una cosa che deve rimanere com’è per dare a tutto stabilità: l’etichetta di sfruttatori e sfruttati che non può essere modificata, specialmente per le donne, a cui è importante non far capire il potenziale che potrebbero avere come esseri umani pensanti (in questo senso, risulta perfetta e agghiacciante la scena in cui un gruppo di uomini applaude Candy come un’eroina, ma solo per aver ucciso un uomo per infarto grazie alle sue “doti”).

The Deuce - 1x04 I See MoneyNon è un caso che tra le due outsider, Abby e Lori, chi si sia meglio integrata nel contesto sia proprio la seconda, che subito ha sposato le regole di quel mondo, accettando la propria condizione in quel contesto di potere. Chi invece si mimetizza con uno sguardo osservatore, come Sandra, la giornalista del Times, fatica a capire come funziona il tutto, ancorata forse ad una prospettiva esterna e giudicante. Ciò che ci insegna la serie è che invece The Deuce è una “no-go zone” per il giudizio, per la morale e per la giustizia. È un posto intoccabile dove non esistono preconcetti, ma si vive in armonia con le sue leggi selvagge.
Ecco perché ogni contatto umano è bandito: la storia lesbo fra le due prostitute si consuma in segreto dai loro protettori, l’amore tra Vince e Abby esplode nell’oscurità di un bar vuoto, il bacio tra Candy e Jack ha un sapore di proibito, e l’amicizia tra Abby e Darlene non viene ben vista dal protettore Larry. Proprio la dinamica tra questi due personaggi femminili si candida a diventare così una delle più interessanti, anche solo per il confronto tra una ragazza borghese che ha potuto permettersi (finora) di avere dei principi morali ed una prostituta a cui non è nemmeno stato concesso di pensare di poter alzare la testa in quanto individuo libero e in quanto donna.

The Deuce - 1x04 I See MoneyIl volersi pensare come soggetti identitari e non come oggetti definiti da altri è il terreno conflittuale su cui tutti i personaggi muovono i loro passi, ed è proprio il loro sgomitare in questa routine e in questo mondo così splendidamente narrato che li fa emergere e li rende già memorabili agli occhi dello spettatore. Di nuovo, Simon narra un mondo incorporando in unico grande affresco la prospettiva degli insider e degli outsider, dei ribelli e degli ubbidienti, degli arrivisti e degli altruisti. I suoi sono sempre riflessi universali della condizione umana, che però ogni volta prendono i costumi e i connotati di un microcosmo definito e studiato in tutti i suoi dettagli, uno spaccato che ogni volta viene portato alla luce con grande perizia investigativa.

Con una sapienza narrativa unica nel suo genere, e con una fluidità nel racconto corale che ha forse come unico e ancora indiscusso maestro Robert Altman, questo episodio di The Deuce continua a farci entrare in un vortice che ti risucchia dolcemente senza far sentire la pesantezza di passare in continuazione da un personaggio all’altro. È un vortice ipnotico che ti avvolge senza che poi tu sia più capace di uscirne. Come detto all’inizio, infatti, la serie gioca sul lungo termine e si sta prendendo tutti i suoi tempi, ma come è accaduto per Baltimora, New Orleans e Yonkers, possiamo già essere sicuri che quel mondo e quei personaggi un giorno ci mancheranno irremediabilmente.

Voto: 8½

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