Black Mirror – 4×01 USS Callister 8


Black Mirror - 4x01 USS CallisterLa passata stagione di Black Mirror, nonostante gli inciampi e alcune imperfezioni di base, aveva dato prova di saper utilizzare il materiale di partenza declinandolo in generi diversi, spaziando dall’horror di “Playtest” ad un episodio di difficile inquadramento come “San Junipero“. Dopo due annate impostate su schemi fissi e sorrette dall’immaginazione e dalle turbe di Charlie Brooker, l’escursione su terreni inesplorati  aveva dato nuova linfa ed incisività al progetto. Era quindi con atteggiamento curioso e fiducioso che si approcciava la visione di uno show che, durante i settantacinque minuti di “USS Callister”, ha dimostrato di non avere esaurito le sue carte.

Exploring the furthest reaches of the known universe and beyond.

Nell’agosto 2016, in un clima di trepida attesa, è stato messo in vendita No Man’s Sky, un videogioco di ambientazione fantascientifica potenzialmente rivoluzionario. La novità del prodotto consisteva nel mettere a disposizione dei giocatori un universo sterminato generato proceduralmente, lasciando agli utenti l’assoluta libertà di esplorarlo e definire le modalità di gioco, liberi da qualsiasi vincolo di storyline. Infinity, il multiplayer protagonista dell’episodio, condivide molte caratteristiche con No Man’s Sky, rendendo ancora più inquietante l’affinità tra il mondo raccontato dallo show e l’universo reale: “Uss Callister” tratteggia un futuro possibile, le cui radici sono profondamente intrecciate con il presente.

Am I dreaming?

L’evidente estetica fantascientifica (in particolare Star Trek) aveva dato vita a numerosi interrogativi al momento della messa a disposizione dei trailer. Il nuovo corso e l’impronta di Netflix avevano già dimostrato di saper sperimentare, discostandosi almeno in parte dalla natura puramente distopica dello show. Nonostante ciò risultava difficile conciliare i costumi di un cast che sembrava di ritorno da una convention su Star Trek e l’essenza tragica e pessimistica di Black Mirror.
Il risultato finale, per quanto non brillante a livello creativo – sono evidenti una serie di scelte opinabili nello svolgimento del plot su cui ritorneremo – , è soddisfacente. A partire dalle ottime interpretazioni di Jesse Plemons (Breaking Bad, Fargo), Michaela Coel (Chewing Gum), Jimmy Simpson (Westworld) e soprattutto Cristin Milioti (How I Met Your Mother, Fargo), “USS Callister” traspone su schermo una delle risposte possibili ad un’importante domanda del nostro presente: è possibile tracciare una linea di confine definita tra il videogioco e il cosiddetto “mondo reale”?

Black Mirror - 4x01 USS Callister Al di là di questioni su cui Charlie Brooker fornisce il suo personale punto di vista, il primo episodio di Black Mirror si schiude portando alla luce temi attuali di particolare rilevanza.
Subito dopo una sequenza introduttiva in bassa qualità atta soprattutto a strizzare l’occhio ai fan più entusiasti della fantascienza televisiva, il racconto vero e proprio sembra seguire i binari di una narrazione classica e leggermente stereotipata: un uomo sottostimato ma di intelligenza visionaria si imbatte in una donna che ne apprezza la genialità e sembra in grado di andare oltre le apparenze. L’andamento tipico della commedia romantico-natalizia subisce un brusco contraccolpo nel momento in cui viene resa evidente la vera natura di Robert Daley: in contrasto con lo stilema Disney de Il Gobbo di Notre Dame e La Bella e la Bestia, ad una pessima impressione non corrisponde un animo buono e generoso ma un’altrettanto pessima interiorità.

Stealing my pussy is a red fucking line.

Infinity diventa quindi la valvola di sfogo del personaggio interpretato da Jesse Plemons, un universo di sua proprietà in cui è un “asshole god”. Al piano di lettura tecnologico e sociale si aggiunge una chiave più emotiva e personale;  Infinity è l’antidoto all’oceano di solitudine e disprezzo in cui sguazza Daley, un luogo in cui può obbligare gli altri ad apprezzarlo attraverso il suo potere.
Scritta ben prima del caso Weinstein “USS Callister” gode di una “fortunata” coincidenza temporale: è impossibile non notare il parallelismo raccontato dall’episodio tra lo scandalo che ha coinvolto Hollywood, lo show business e non solo, e il malsano esercizio della supremazia e dell’autorità frutto di una concezione errata della mascolinità.
Oltre la retorica sui rischi della tecnologia, viene spontaneo interrogarsi sul rapporto con la realtà virtuale, anche quella declinata ludicamente. Non siamo neppure vicini alla clonazione digitale ma la possibilità di creare avatar somiglianti a sé stessi e, più in generale, di inserire particolari del nostro mondo in un universo fittizio rende necessario porsi delle domande sulle motivazioni alla base della passione per i videogiochi: è un modo di esercitare il potere? È un’alternativa ad una realtà su cui non abbiamo controllo? O è semplice svago?

You gotta believe me.

Black Mirror - 4x01 USS CallisterNonostante una durata di settantacinque minuti un importante difetto di “USS Callister” è la difficoltà nel tirare le fila in prossimità della conclusione: dopo aver introdotto una serie di spunti dalle interessanti implicazioni scientifico-filosofiche – universi che contengono altri universi, rappresentazione della mente a partire da stringhe di codice – ne rifiuta ogni ulteriore ampliamento concentrandosi su una svelta risoluzione dell’intreccio. La regia, firmata da Toby Haynes (già visto alle prese con Doctor Who), dimostra una certa confidenza con il materiale fantascientifico di partenza ma rimane contagiata dalla fretta finale dando origine ad alcuni buchi di trama (come era possibile che Nanette non si fosse accorta di non avere più i genitali? Che fine hanno fatto i cloni in forma di mostro che Daley aveva disseminato sui vari pianeti dell’universo? Sono semplicemente morti senza neppure essere menzionati?).

Per concludere Black Mirror confeziona un episodio  in cui convivono parti ben riuscite, come l’impronta parodica sul materiale fantascientifico, l’agilità nel gestire le scene comiche e un’idea di partenza fertile e coesa, e momenti più zoppicanti soprattutto a livello narrativo e di trattazione dei temi introdotti. Allo stesso tempo lo show dimostra ancora una volta di sapersi reinventare e di poter esistere anche al di là di un’estetica fosca e inquietante; non faccia ingannare l’apparente risoluzione positiva: è vero, il villain è sconfitto, probabilmente  morto, e i protagonisti sono vivi e liberi, ma sono pur sempre intrappolati in un videogioco.

Voto: 7

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8 commenti su “Black Mirror – 4×01 USS Callister

  • Carolina

    Complice una manciata di linee di febbre, residuo di una recente influenza, ho trascorso qualche ora “avvinta” da alcuni episodi di Black Mirror, tra scenari e personaggi inaspettati seppur talvolta ingenui. Serie particolare, da provare.
    L’articolo ha suscitato in me quel tanto di curiosità che mi ha spinta a vedere un primo episodio; cosi si sono dipanati percorsi e aperti orizzonti nuovi. Altri episodi sono seguiti – e seguiranno – quasi per una “naturale necessità”. Grazie per la recensione ricca e di ampio respiro.

     
  • Setteditroppo

    Appena finito di vedere. Un voto in più. Otto. Per me i buchi di trama sono irrilevanti nella dinamica divertita e in parte ironica con la quale si svolge il racconto. Episodio che riesce a farci ridere ma anche pensare e anche inquietare oltre che deliziarci come fan di Star Trek (tra l’altro in pieno periodo revival con due serie in onda). Infine un ottimo cast. Io sono pienamente soddisfatto. Si comincia molto bene.

     
    • Davide Dibello L'autore dell'articolo

      Ciao Setteditroppo,
      io non sono fan di Star Trek e quindi fatico a cogliere gli occhiolini agli spettatori, e se li colgo non sono particolarmente colpito, ma sinceramente ho fatto fatica ad entusiasmarmi come è capitato a te. Non sono un purista dello stile originale e quindi ben vengano contaminazioni e snaturamenti ma il cambio di ritmo finale e il focus sulla narrazione a discapito delle riflessioni introdotte per me cancella tutto quanto di buono era stato costruito fino a quel momento. Il colmo è che si tratta di un episodio lunghissimo. Black Mirror non è mai stato di grande finezza nelle sceneggiature ma con un minutaggio così ampio si poteva creare un racconto più organico. Nulla da dire sul cast che, assieme al tono ironico e all’ispirazione comica, sostiene un episodio che altrimenti sarebbe davvero povero di contenuti, o meglio, un episodio incapace di sviluppare i suoi argomenti. Probabilmente se dovessi ridare il voto ora sarei ancora più basso.

       
      • Setteditroppo

        Ciao Davide, non so… sono d’accordo con te che la storia prenda un po’ il sopravvento sul resto tuttavia a me l’approccio a tratti farsesco e cmq leggero mi è piaciuto molto perché non me l’aspettavo, certo, dovrei rivederlo in un altro orario…;) e cmq il fatto di essere un fan di star trek (il primo eh), mi sa che fa la differenza.

         
      • Michele

        Mi introduco. Scusa. Sono un fan di Star Trek storico. Ho visto tutte le stagioni di Black Mirror. Di questa ho amato moltissimo il VI episodio per esempio, ed il V a parte il finale, sdolcinato ed inutile. Voto a Mcallister? 4 meno meno. Cosi`. Per dire

         
        • Setteditroppo

          Ciao Michele, mi pare che il tuo voto sia più che altro una provocazione perché mi pare arduo scendere motivatamente al di sotto della sufficienza per un qualsiasi episodio di Black Mirror, di una qualsiasi stagione. Confido che tu non sia uno di quei fan che sacralizzano le serie per cui tifano e sulle quali, in conseguenza di ciò, non amano pregiudizialmente alcun tentativo di rivisitazione, seria o scherzosa che sia. Il mio voto alla puntata è un po’ meno entusiasta alla luce dell’intera stagione, ma comunque resta ampiamente positivo. Per me, questo episodio si gioca la palma di migliore con il quarto, Hang the DJ: forse perché entrambi sono, come dire, sulla scia creativa, seppure un gradino o due gradini sotto, dei migliori episodi della scorsa stagione (c’è bisogno di citarli?) Certo, l’intera stagione paga un prezzo in termini di mancata originalità e quindi di capacità di sorprenderci e/o di inquietarci nel profondo; è un problema di cui anche il buon Brooker avrà consapevolezza. Mi auguro che l’autore torni ad avere l’inspirazione degli anni migliori e non solo il talento che ha dimostrato anche quest’anno.

           
  • Pigi

    Non sono un fan di Star Trek, credo di non aver mai visto un episodio completo.
    Avevo letto commenti poco entusiasti sull’episodio, quindi non mi aspettavo molto.
    Sono rimasto piacevolmente sorpreso. Secondo me è un ottimo episodio, qualche pecca narrativa l’ho notata anche io ma niente di imperdonabile.
    L’episodio di Natale 2015 ha aperto un mondo, (in realtà già accennato in “Be right back”) quello delle coscienze digitali, giustamente sfruttato e con vette di splendore come San Junipero. Tutto molto bello, non vorrei però che si avvitassero troppo su questo aspetto.

     
  • Ald

    L’episodio è molto ben recitato e curato nell’estetica. Purtroppo non è scritto particolarmente bene. È una brutta copia di “bella vita” di jerome bixby, racconto geniale e terribile, e secondo episodio del film ai confini della realtà.
    Poi non si capisce perché Daly non riesca a uscire dal programma e rimanga addirittura incosciente e quindi destinato a probabile morte fisica. Né si capisce perché la ragazza debba rubare il DNA se tanto lui morirà (in caso contrario si sarebbe comunque rinappropriato facilmente del DNA, quindi inutile rubarlo). Voto 6.