Waco – 1×01 Visions and Omens


Waco - 1x01 Visions and OmensEveryone was so pissed off about that guy ’cause he called himself Jesus and I was saying “Come on, the guy’s real name was Vernon! Let him be Jesus for a couple of months!”
Bill Hicks – One night at Igby’s (1993)

Rielaborare il passato per comprendere il presente: dopo l’exploit di American Crime Storyla nuova tendenza della serialità americana pare proprio quella di mettere in scena i fatti più controversi della storia recente del paese per poterli analizzare con maggior lucidità e trovarvi chiavi di lettura per la contemporaneità.

È con queste premesse che nasce Waco, prima miniserie prodotta dall’emittente Paramount Network che raduna un cast stellare per raccontare la strage dei Davidiani, setta religiosa stanziatasi nella cittadina texana di Waco e assediata per quasi due mesi dalle forze congiunte di FBI e ATF (Bureau of Alcohol, Tobacco and Firearms). La posizione cronologica dell’assedio di Waco è cruciale, poiché avviene dopo la rivolta di Los Angeles e prima del processo a O.J. Simpson, quindi in un periodo storico infiammato dalle tensioni razziali e dal disprezzo dei cittadini americani verso le forze dell’ordine. La serie però decide di mettere sullo sfondo, almeno nel pilot, l’approfondimento sociale per portare immediatamente lo spettatore nella psiche dei due protagonisti della storia: il leader religioso David Koresh e il negoziatore dell’FBI Gary Noesner. Dopo uno sguardo fugace sui primi attimi dell’assedio, il racconto si sposta indietro di nove mesi per mostrare i due uomini nel loro habitat naturale e mettere in risalto le loro affinità prima ancora che le divergenze.

Waco - 1x01 Visions and OmensTanto nell’aspetto quanto nel carattere David Koresh offre un’immagine di sé affine e al tempo stesso distante da quella che si è abituati ad associare ai leader di sette religiose. Timido e disadatto per sua stessa confessione, il predicatore si presenta come un’anima pia appassionata di musica e spinta da una genuina generosità verso il prossimo, ma sotto questa invitante facciata si nasconde un abile manipolatore capace di convertire chiunque alla propria causa facendo leva sulle loro paure e insicurezze: ne è un esempio lampante il giovane batterista Thibodeau, spirito libero divenuto nel giro di una notte membro attivo della setta e autore del libro a cui i fratelli Dowdle si sono ispirati per la realizzazione della serie. Il fanatismo religioso in America è da sempre associato alla white trash degli stati del Sud, ma la comunità rurale dei Davidiani è composta perlopiù da membri della borghesia americana, uomini realizzati professionalmente – imprenditori, professori, intellettuali – che hanno trovato una nuova ragione di vita nelle Sacre Scritture.

In uno stato come il Texas, dove la religione è l’ancora di salvezza dei poveri, David Koresh riesce ad attirare a sé la middle class tramite il suo innegabile magnetismo ma anche grazie a un’indecifrabile componente mistica che spinge i suoi adepti ad accettare le richieste più assurde del loro leader, ed è qui che iniziano lentamente ad emergere gli aspetti più oscuri e torbidi della vita nella comunità dei Davidiani. Il controllo viene esercitato dal predicatore tramite la repressione sessuale e la promessa di una ricompensa divina, ma gli autori scelgono di non esprimere subito un giudizio netto sul suo operato e insinuano nello spettatore un invitante interrogativo: Koresh crede realmente ai suoi deliri di onnipotenza o si tratta di un’elaborata sciarada per dare sfogo alle sue pulsioni più turpi?

Waco - 1x01 Visions and OmensSe David sfrutta le sue doti affabulatorie per il proselitismo, Gary Noesner le usa invece per le sue tattiche di negoziazione, e in questo episodio si assiste subito a una dimostrazione pratica delle sue abilità durante uno stallo tra l’FBI e un pericoloso nazionalista bianco. Il negoziatore, come il predicatore, usa la parola per piegare i suoi interlocutori alla propria volontà e la sua abilità sta nel comprendere le loro paure e sfruttarle per convincerli a sottomettersi. Nella sua lotta per gestire le situazioni di crisi attraverso il dialogo, Noesner è mosso da un cieco idealismo pari a quello di Koresh che lo spinge a cercare di riformare l’FBI dall’interno, ma come dimostrato dallo scontro di pensiero con i suoi colleghi dell’ATF la parola spesso soccombe alla violenza. L’anima più politica della serie emerge proprio dal conflitto tra le due agenzie governative che va ad alimentare il sempre acceso dibattito sull’ultranazionalismo imperante nelle fasce più povere della popolazione e il feticcio degli americani per le armi da fuoco; la scelta delle due agenzie di indagare sulla comunità di Waco per scampare alla gogna mediatica non può che apparire come il primo passo di una tragedia annunciata e inserisce nel racconto un’altra tematica scottante come la lotta dei cittadini americani per la libertà d’espressione e la sua effettiva accettazione da parte del potere costituito.

Nonostante la mole di temi e personaggi introdotti, l’episodio procede a ritmo serrato grazie a una forma di narrazione classica e a una regia senza fronzoli che ambisce ad esporre i fatti senza eccessivi virtuosismi, ma questa apparente convenzionalità viene compensata appieno dalla performance degli attori in scena. Michael Shannon e Shea Wigham tornano insieme dopo Boardwalk Empire  con due ruoli su misura per loro, mentre Taylor Kitsch, che già aveva dimostrato particolari doti drammatiche nella seconda stagione di True Detective, riesce a dare al suo David Koresh la giusta dose di fascino e ambiguità; tuttavia, la vera sorpresa è Melissa Benoist, la Supergirl di casa CW, qui chiamata a indossare i panni di una delle misteriose mogli del predicatore.

Fanatismo religioso, disordini sociali, politica e militarizzazione delle forze dell’ordine: Waco ambisce a fare un ritratto a tutto tondo degli Stati Uniti d’America raccontando uno dei momenti più controversi della sua storia recente; c’è il rischio che la serie perda gradualmente fascino e non riesca a sfruttare in sei episodi tutto il suo potenziale, ma l’efficace semplicità del pilot e la bravura dei suoi interpreti lasciano ben sperare per gli sviluppi futuri e gettano le basi per un nuovo affresco umano di grande potenza all’interno del panorama televisivo americano.

Voto: 7

Condividi l'articolo
 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.