Inside No. 9 – 4×03/04 Once Removed & To Have and To Hold


Inside No. 9 – 4×03/04 Once Removed & To Have and To HoldInside No.9 è, per dirla alla Forrest Gump, come una scatola di cioccolatini: non puoi mai sapere quello che ti capita e lo spettatore deve prepararsi al fatto che alla fine di ogni episodio potrà essere spaventato, intenerito, divertito, rattristato o molto turbato, ma anche ognuna di queste cose insieme in egual misura. Nella sua quarta stagione, la serie culto di Steve Pemberton e Reece Shearsmith sta continuando il suo percorso antologico unico spaziando tra i generi e regalandoci episodi dalla riuscita sempre eccellente, quando non praticamente perfetta.

La doppietta di episodi “Once Removed” e “To Have and To Hold” è il perfetto esempio dell’andamento di questo show e delle caratteristiche che lo rendono un vero e proprio gioiello della corona televisiva britannica. Pur essendo entrambi afferenti allo stesso genere crime, ognuno dei due spicca per un utilizzo estremamente peculiare del tema: dove “Once Removed” indulge alla commedia e utilizza un espediente narrativo originale per raccontare una dark comedy dalla struttura semplice in origine, “To Have and To Hold” preferisce la narrazione tradizionale e un tono realista, intimo, che ci porta con andamento malinconico verso un’inaspettata conclusione.
Inside No. 9 è sempre magistrale nel suo utilizzo dell’unità di spazio (e spesso anche di tempo) come unico vincolo allo sviluppo di una trama che nella sua brevità riesce sempre a racchiudere un citazionismo mai banale, l’esercizio di stile registico e attoriale sempre di altissimo livello e la volontà di lasciare sempre senza parole lo spettatore, spesso attraverso twist imprevisti – come nel caso di “To Have and To Hold” –, ma a volte anche solo grazie alla perizia della costruzione dell’episodio, come accade in “Once Removed”. Entrambi gli episodi risultano così, pur se diversissimi tra loro, rappresentativi della serie e dell’utilizzo che questa fa del formato antologico.

If I don’t fill your slot today, it might be weeks before I can get up again.

Inside No. 9 – 4×03/04 Once Removed & To Have and To HoldSe i migliori episodi di una serie sono quelli che ti fanno voglia di tornare indietro e rivederli da capo, “Once Removed” utilizza questo espediente e lo rende struttura portante della narrazione: come Westworld, prende una storia crime apparentemente banale (un killer viene ingaggiato per uccidere qualcuno, seguono imprevisti) e la riavvolge partendo dalla fine, tornando poi indietro di dieci minuti per volta svelando a mano a mano gli eventi cruciali al complicarsi della trama, appunto quegli imprevisti che partono proprio dal numero 9 del titolo, per la prima volta utilizzato come casus belli del plot di un intero capitolo. Il risultato è una raffinata slapstick dark comedy, in cui ogni dettaglio e ogni equivoco sono cruciali alla degenerazione degli eventi e vengono disseminati, spesso in forma di gag prevalentemente fisiche, lungo tutto lo svolgersi della storia. Una macchia che dà il via a uno sviluppo degli eventi trova la spiegazione alla propria origine dieci minuti dopo, un tappeto che si sfila da sotto i piedi di qualcuno si trova lì per un motivo triviale e plausibilissimo, e stupidi dettagli come secchi d’acqua e vestaglie assumono un ruolo fondamentale.
Al di là della maestria comica, di derivazione chiaramente teatrale, che traspare da queste scelte narrative, in “Once Removed” e i suoi banali oggetti domestici troviamo anche la manifestazione fisica di uno dei temi portanti della serie, quella banalità del male e del crimine che sempre caratterizza i protagonisti degli episodi più dark di Inside No. 9: killer che sbagliano indirizzo, casalinghe che tramano piani di vendetta contro i mariti, figlie amorevoli che nascondono piani criminali, il tutto inscenato nel più comune cottage della più tranquilla campagna inglese.

The picture on the box bears no resemblance to the actual jigsaw.

Inside No. 9 – 4×03/04 Once Removed & To Have and To HoldLa stessa banalità si trova nelle confezioni di noodles istantanei e nei puzzle di “To Have and To Hold”, probabilmente uno degli episodi migliori dell’intera serie, che usa un setting molto simile – una villetta dei sobborghi anziché un cottage, ma con la stessa aria di tranquillità domestica persino un po’ spenta e deprimente – per creare un plot che parte come un insieme di scene da un matrimonio in crisi per toccare le profondità macabre dei più crudi fatti di cronaca nera.
Anche qui ci sono coniugi che tramano l’uno alle spalle dell’altra, ma, dove nell’episodio precedente dominava la struttura e il tono comedy, qui ci si approccia alla storia con apparente intento realistico per poi procedere lentamente e inesorabilmente verso una sorta di versione british del film “Room“, dimostrando ancora una volte, se necessario, l’enorme capacità della serie di maneggiare con abilità drammatici cambiamenti di tono.
La regia di David Kerr e l’abilissima scrittura sorreggono un episodio in cui l’uso della luce e delle inquadrature, insieme all’abile costruzione del sistema di indizi attraverso il dialogo, sono altrettanto importanti rispetto alle prove attoriali di Steve Pemberton e Nicola Walker nei ruoli rispettivamente di Adrian e Harriet, coniugi di mezza età dalla mediocrità solo apparente.

In una brevissima mezz’ora Pemberton e Shearsmith, come sempre, riescono a dipingere piccoli affreschi terrificanti della vita quotidiana, che indipendentemente dal genere di riferimento hanno sempre un aggancio con la realtà, che sia cronaca, omaggio nostalgico o semplicemente la riproduzione a tinte fosche della nostra stessa quotidianità. Sotto l’ombrello generico del canovaccio da black comedy (o ancora più generico della comedy), Inside No. 9 improvvisa ad ogni episodio cercando l’inaspettato, l’inconsueto, concentrandosi sulla reazione dello spettatore tanto quanto sulla qualità della messa in scena; e ogni volta, immancabilmente, coglie nel segno.

Voto 4×03: 7 ½
Voto 4×04: 8+

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Informazioni su Eugenia Fattori

Bolognese di nascita - ma non chiedete l'età a una signora - è fanatica di scrittura e di cinema fin dalla culla, quindi era destino che scoprisse le serie tv e cercasse di unire le sue due grandi passioni. Inspiegabilmente (dato che tende a non portare mai scarpe e a non ricordarsi neanche le tabelline) è finita a lavorare nella moda e nei social media, ma Seriangolo è dove si sente davvero a casa.

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