Star Wars Rebels – Stagione 4 1


Star Wars Rebels - Stagione 4Dopo quattro stagioni e settantacinque episodi, si è conclusa la serie animata Star Wars Rebels, la prima produzione audiovisiva della Disney dopo l’acquisto della Lucasfilm. C’erano grandi aspettative per queste ultime sedici puntate, a cui spettava il non facile compito di portare a conclusione le varie linee narrative lasciate in sospeso al termine della terza annata, nonché quello di risolvere quesiti importanti nell’economia della saga, in particolare l’assenza di vari personaggi – in primis Kanan e Ezra – dalle vicende della Ribellione narrate tra Episodio IV e VI.

L’Inizio della Fine

La prima parte di stagione si è dunque focalizzata sulla chiusura di alcuni archi narrativi ancora aperti, una scelta – e un obbligo – che ha portato però a un risultato non sempre soddisfacente, nonostante la non trascurabile presenza di tie-in con i capitoli cinematografici, come il ritorno di Saw Gerrera e le sue indagini sulla costruzione della Morte Nera.

Star Wars Rebels - Stagione 4La doppia premiere “Heroes of Mandalore” è in questo senso emblematica, in quanto presenta molti spunti apprezzabili ma non pienamente riusciti. Il ricongiungimento di Sabine con il padre, ma ancora di più il suo dover confrontarsi con le ripercussioni delle armi da lei create durante gli anni all’accademia Imperiale (motivo per cui ha deciso di unirsi a Hera e alla nascente Ribellione), non riescono a mettere a frutto in maniera del tutto efficace il loro potenziale emotivo e narrativo, complici alcuni dialoghi didascalici e scelte poco coraggiose. La presunta morte della madre sembra infatti aprire scenari molto cupi, salvo poi arrivare alla rivelazione che Ursa Wren è ancora viva, vanificando in buona parte la portata del racconto. È un peccato che molte volte – ma, come vedremo, non sempre – Rebels si tiri indietro di fronte a tematiche di questo tipo, ma è del resto comprensibile dato che si tratta pur sempre di una serie animata che trova in un pubblico molto giovane il suo principale target di riferimento. Lo stesso può dirsi della scelta finale di Sabine di non guidare il popolo di Mandalore ma di riunirsi ai Ribelli: nonostante la sua decisione sia a ben vedere in linea con il concetto di famiglia acquisita da sempre presente nella serie, la sua definitiva trasformazione in leader dei mandaloriani avrebbe forse reso più giustizia al personaggio e al percorso da lei compiuto. La Dark Saber passa quindi nelle mani di un personaggio già visto in Clone Wars, Bo-Katan Kryze.

Come spesso accade nelle stagioni finali, vediamo infatti riapparire molti volti noti agli appassionati della saga. Tra questi c’è, come si accenava, Saw Gerrera, la cui figura però non viene approfondita a dovere, lasciando quel senso di potenziale sprecato che già si percepiva in Rogue One. Il suo personaggio avrebbe potuto infatti offrire uno sguardo molto affascinante sull’operato della Ribellione e le sue vicissitudini interne, con la nascita della cellula dei Partisans, ma anche qui il tempo materiale non è sufficiente per esplorare al meglio il suo estremismo, cosa che avrebbe reso più comprensibili le sue azioni, spesso radicali e controverse. Ad ogni modo, è interessante vedere come, in seguito a una missione con Sabine e Ezra, Saw ottenga le informazioni che lo porteranno su Jedha nella sua lunga indagine sulla super-arma dell’Impero. Si tratta di uno di quei momenti che vanno ad aggiungere dettagli al cammino di figure di importanza storica nella saga, contribuendo a creare un forte senso di connessione tra le varie storie che costituisce la linfa vitale di un universo espanso della portata di Star Wars.

Il Sacrificio di Kanan

Star Wars Rebels - Stagione 4È però con le sette puntate conclusive che Rebels dà il meglio di sé, raggiungendo i picchi di qualità visti in passato, ad esempio nel finale della seconda stagione o in “Twin Suns” l’anno scorso. La mid-season premiere, grazie alla morte di Kanan, entra infatti di diritto nei momenti più toccanti dell’universo di Star Wars, mettendo a frutto l’incredibile lavoro fatto in quattro anni su questi personaggi. Il tutto arriva dopo il culmine emotivo tra lo Jedi e Hera, il cui rapporto costituisce senza dubbio uno degli aspetti più riusciti della serie, per la delicatezza con cui è stato rappresentato nel suo lento evolversi. Il suo “I love you” e il conseguente bacio rendono ancora più straziante il destino di Kanan, il quale si sacrifica per salvare Hera e i suoi compagni, imprimendo una svolta fondamentale alle vicende della Ribellione; le emozioni poi continuano quando Zeb e Chopper ricevono la notizia della morte del loro amico. L’abbraccio del Lasat con Ezra e la stretta di mano del droide con Hera regalano dei momenti di profonda commozione, a dimostrazione non solo dello stretto legame che si è instaurato tra i membri del Ghost, ormai una famiglia a tutti gli effetti, ma anche, e soprattutto, di quello che hanno saputo creare con il pubblico nel corso degli anni.

Come si accennava, oltre che per l’incredibile impatto che ha su Ezra e gli altri, il gesto di Kanan va analizzato anche nell’ottica degli eventi che da lì a poco toccheranno tutta la galassia. Sappiamo che il progetto di Thrawn per la costruzione dei TIE/D Defender stava avanzando in parallelo con il progetto Stardust di Krennic – la costruzione della Morte Nera – e l’apparizione di Tarkin ci fa capire che quest’ultimo nutriva dei seri dubbi sull’operato del Direttore. Se non fosse stato per Kanan e l’esplosione delle cisterne di combustibile che portavano avanti il lavoro nelle fabbriche di Lothal, l’Imperatore avrebbe quindi quasi certamente dato la precedenza al lavoro di Thrawn, una scelta che con molta probabilità avrebbe cambiato le carte in tavola nella guerra tra Impero e Ribellione, se consideriamo che i TIE del grande ammiraglio erano estremamente efficaci contro gli X-Wing e gli altri mezzi della Resistenza. Sono elementi di questo tipo che danno maggiore spessore al lavoro di Filoni e del suo gruppo di sceneggiatori, i quali hanno abilmente operato all’interno della mitologia della saga senza scalfirne gli elementi cardine – la Morte Nera –, ma anzi contribuendo ad arricchirla e approfondirla in maniera intelligente.

La Forza

Star Wars Rebels - Stagione 4Un altro pregio della serie è stato quello di ampliare il discorso sulla Forza, portandolo ben oltre il mero “alzare le rocce”, parafrasando Rey in The Last Jedi. Il lungo racconto che ruota attorno al tempio Jedi di Lothal ha infatti permesso la costruzione di un percorso sia per la Forza che per Ezra che ha raggiunto il suo culmine in “A World Between Worlds”, una puntata dalle forti influenze indianajonesiane che segna indubbiamente un momento di svolta per l’intero universo narrativo di Star Wars.

Il sistema di portali che sembra connettere, attraverso la Forza, tutto l’universo sia in termini spaziali che temporali, pur non costituendo un vero e proprio strumento per il viaggio nel tempo, rappresenta infatti un’enorme novità per la mitologia della saga. Si tratta di una scelta molto coraggiosa, che ha fatto storcere il naso a più di un appassionato, ma che a ben vedere affonda le radici nell’arco narrativo dei Mortis della terza stagione di Clone Wars (creato dallo stesso Lucas) e nelle parole di Yoda in Episodio V – a dimostrazione della profonda conoscenza di Filoni del materiale e della sua bravura nel gestirlo e ampliarlo in maniera coerente. Sarà interessante vedere se questo elemento verrà ripreso e sviluppato successivamente, magari addirittura introducendolo all’interno dei prossimi capitoli cinematografici, o se, in in pieno stile Indiana Jones, gli accessi ai portali sono stati definitivamente chiusi. Sicuramente il salvataggio di Ahsoka attraverso questo espediente dimostra come dietro a Rebels ci sia stato un lungo lavoro di pianificazione, già in atto alla fine della seconda stagione, il quale apre inoltre scenari interessantissimi per il futuro delle serie animate targate Star Wars, in cui l’ex apprendista Jedi costituisce ormai un trait d’union imprescindibile.

La Battaglia per Lothal

Star Wars Rebels - Stagione 4Dopo le rivelazioni del tempio Jedi, l’ultimo triplo episodio rappresenta la logica e giusta conclusione della serie: forse c’erano troppe aspettative a riguardo e magari anche il desiderio di vedere Rebels collegarsi a Rogue One, con il gruppo pronto a partire per la battaglia di Scariff, ma a ben vedere la scelta di concludere la serie laddove era iniziata, con il salvataggio di Lothal, si è rivelata la migliore, per quanto all’apparenza anti-climatica. La liberazione del pianeta natale di Ezra ha rappresentato anche il modo migliore per portare a compimento il percorso del protagonista: da ladruncolo di strada a apprendista Jedi, fino a diventare un vero leader in grado di sacrificarsi e compiere la missione iniziata dai suoi genitori. Nel corso delle stagioni Ezra ha inoltre sviluppato una sensibilità e un legame molto particolare con la Forza, che ha trovato nel rapporto con le varie creature incontrate per la galassia il suo fulcro – fondamentale nelle ultime puntate è stata ad esempio la sua interazione con i Loth-wolf. In quest’ottica l’apparizione dei Purrgil, veri e propri risolutori della battaglia, può essere letta come un modo intelligente non solo per dare maggiore spessore a uno dei vari e inevitabili episodi filler della serie, ma anche per proseguire il messaggio animalista che ha sempre contraddistinto lo show. Se in alcuni casi il target ha limitato il potenziale della serie, in altri lo show è comunque riuscito a trattare tematiche importanti, dall’ecologia all’integrazione, elementi spesso difficili da raccontare ai più piccoli ma che, attraverso le avventure di Ezra e gli altri, hanno trovato un canale ideale per esprimersi.

Il Futuro dopo Rebels

Star Wars Rebels - Stagione 4Gli ultimi minuti aprono le porte a numerose speculazioni. Di recente infatti è stato confermato che la Disney ha registrato il dominio Star Wars Resistance; la speranza è quindi che la prossima serie animata, quasi certamente ambientata dopo gli eventi della trilogia originale, vedrà Sabine e Ahsoka inoltrarsi nelle Unknown Regions alla ricerca di Ezra, mentre, forse, Hera e gli altri si uniranno alle fila del generale Organa nella fondazione della cellula che andrà a contrastare il Primo Ordine. Qualunque sia il futuro, è evidente che la saga si sposterà sempre di più verso le Unknown Regions. Fondamentale sarà quindi la presenza di Thrawn, che non a caso è sopravvissuto alla battaglia su Lothal per finire con Ezra nelle Regioni Ignote, da cui proviene il suo popolo (i Chiss) e che quindi conosce molto bene. Che cosa li aspetti nelle Unknown Regions è altro materiale per speculazioni: ciò che sappiamo è che l’Impero si è trasformato nel Primo Ordine proprio lì grazie alla presenza di Snoke e che la loro esplorazione potrebbe costituire una vera e propria ventata d’aria fresca per la saga, pur con tutti i rischi che un allontanamento (geografico e tematico) dalla galassia conosciuta porterebbe con sé.

L’ultima stagione di Rebels si può quindi definire un’ottima conclusione per la serie. Rimane sicuramente un po’ di delusione per la prima parte, ma il legame instaurato con i personaggi ha reso anche le avventure meno entusiasmanti comunque godibili grazie alle loro interazioni. Nel complesso, Filoni ha dimostrato di conoscere al meglio Star Wars e di sapere alla perfezione come inserirsi ed arricchire l’amplissima mitologia della saga, rendendo Rebels un’aggiunta importante e imperdibile per gli appassionati. Ezra e gli altri lasciano quindi un vuoto davvero molto grande, ma il finale aperto ci fa sperare che li rivedremo presto.

Voto stagione: 7/8
Voto Serie: 7½

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