Westworld – 2×02/03 Reunion & Virtù e Fortuna 4


Westworld – 2x02/03 Reunion & Virtù e FortunaNon c’è nessuna peggior condanna che essere investita del ruolo di serie erede di una del passato. Chiedetelo alle (troppe) produzioni che erano state caricate di grandi aspettative, paragonate ad alcune grandi serie storiche, e crollate sotto il peso di pretese davvero eccessive. Ecco, il rischio si palesa anche con Westworld che, dopo una prima stagione di grande successo, e con Game of Thrones che volge al termine, è stata rivestita del compito di tener alto il buon nome della HBO.

Il primo episodio di questa seconda stagione aveva, in effetti, lasciato immaginare il peggio: è possibile che si siano attesi due anni dal finale della prima annata e ci si ritrovi con qualcosa che non è certo negativo, ma allo stesso tempo è anche molto distante dalle aspettative? La serie di Jonathan Nolan e Lisa Joy non aveva iniziato col piede giusto; è per questo che gli episodi “Reunion” e “Virtù e Fortuna” sono una boccata d’aria fresca: la serie ha ripreso un cammino più regolare e più giusto, riuscendo ad equilibrare molto meglio i due filoni principali che la contraddistinguono, ossia trama generale e costruzione dei personaggi.

Per quanto riguarda quest’ultima, siamo nel campo più interessante tra quelli proposti da questa serie: perché a dispetto di una trama che ancora è difficile da capire appieno – sebbene sia molto ridotta la componente di mistero che caratterizzava la prima annata di Westworld –, ben diversa è la questione dei vari personaggi (umani e non) che troviamo in questo parco. Sappiamo bene, però, che la situazione si complica parecchio quando a essere rappresentati sul piccolo schermo non sono solo degli esseri umani, con cui ci parrebbe più facile entrare in sintonia, ma dei robot costruiti e programmati per il “nostro” sfruttamento e divertimento. Il loro risvegliarsi è sempre più avanzato, ma questo non fa altro che aprire parentesi, suscitare perplessità, generare confusione.

Westworld – 2x02/03 Reunion & Virtù e FortunaChe cosa vuol dire avere una propria personalità? Il problema principale che gli host si ritrovano a dover affrontare, infatti, è che per un tempo pressoché enorme hanno interpretato un personaggio, hanno detto e pensato ciò che gli autori – la componente metanarrativa è sempre più forte – volevano fosse detto e fosse pensato. La loro esistenza non era altro che una somma di codici, la partecipazione indiretta ad un grande gioco di ruolo in cui la loro posizione era prestabilita e preimpostata; non ne erano certo i giocatori. Risvegliarsi da tutto questo non è semplicemente traumatico, è qualcosa di più. È aprire gli occhi su una realtà che non li ha mai coinvolti, in cui ogni loro singola decisione, anche adesso che sono liberi dal giogo imposto dai creatori, potrebbe essere condizionata e non indipendente. Come si può sopravvivere con il proprio passato se quel passato per tanto tempo è stato non solo dimenticato, ma soprattutto inutile al fine di costruire delle esperienze di vita? Quando Dolores parla di creature senzienti al pari di bambini non è molto lontana dalla verità: ciascuno di loro sta giocando un ruolo che non ha deciso e non ha mai potuto imparare nulla da ciò che gli è accaduto o da ciò che lo circonda; ciascuno di loro deve cominciare a farlo adesso. A questo, va poi aggiunta l’altra assurdità rappresentata dall’essere un programma, e come tale modificabile: sebbene la sequenza riguardante Rebus sia molto divertente, nel suo cambio di personalità tra prima e dopo rende palese che le emozioni degli host possono essere facilmente alterate e dunque di conseguenza anche la loro stessa natura.

Westworld – 2x02/03 Reunion & Virtù e FortunaDolores sembra essere consapevole di tutto questo. Se nel primo e secondo episodio, però, ciò che vedevamo in lei era solo la rabbia e la furia di un noi vs loro, le cose si complicano enormemente in “Virtù e Fortuna”, che ci rivela due cose fondamentali: da un lato non c’è un “noi versus loro” inteso host vs umani, ma è qualcosa di assai più complesso, dal momento che la donna non si fa particolari scrupoli a sacrificare coloro i quali non sono utili al suo scopo; dall’altro, la sua relazione con Abernathy rende palese quanto Dolores sia dotata, eccome, di emozioni. Abernathy non è il suo vero padre, lo è stato solo nell’ultima narrativa: eppure Dolores non può chiudere la porta su questo mondo che le appartiene, o meglio le apparteneva. Ancora adesso quel legame familiare che non esiste ma che fa parte della sua memoria è la conferma che gli androidi non sono semplicemente macchine, semmai ci fosse bisogno di ribadirlo ancora una volta. È solo che l’idea di passato è molto più complicata. Prendiamo Maeve: è alla disperata ricerca di sua figlia, una bambina che è stata tale solo per un tratto di tempo ed una certa narrativa, che non le è mai davvero appartenuta. Tutto questo, però, non solo non cambia la tenacia della sua scelta, ma la conduce anche a mettere a repentaglio la propria vita. Non c’è in questo alcuna differenza con il mondo umano, con tutte le contraddizioni del caso.

Ponte di collegamento tra l’umano e l’artificiale è Bernard, il quale si ritrova nel bel mezzo di due gruppi: da un lato è un androide, per cui dovrebbe simpatizzare con la loro posizione di ribellione, dall’altra è stato costruito per ospitare la mente e l’aspetto di uno dei fondatori dei parchi, e dunque dovrebbe essere perfettamente in linea con le intenzioni generali degli esseri umani. In tutto questo, quindi, Bernard ci offre il punto di vista privilegiato per entrare davvero nel discorso narrativo che gli autori stanno cercando di costruire, senza però permettere allo spettatore di afferrare appieno la complessità di una trama che è ben lungi dall’essere completamente dispiegata.

Westworld – 2x02/03 Reunion & Virtù e FortunaLa trama, per l’appunto. Sebbene, come si diceva, sia ancora impossibile afferrarne tutti i fili, ci sono dei filoni principali che si rendono più evidenti e possono dunque essere già valutati. Primo fra tutti: funziona al momento abbastanza bene l’introduzione dei team esterni della Delos che svolgono il ruolo di contraltare “violento” (e vera sfida) alla ribellione degli host. Il mondo esterno entra sempre più al centro del discorso: prima con le visite di Dolores in “sogno”, quindi con l’ampliamento dello sguardo su altri parchi e altre realtà. Tutte, finora, accomunate da un profondo senso di sfruttamento e di dominio: il Far West da un lato e l’India coloniale dall’altro palesano entrambi il desiderio di conquista e di sporco e facile dominio del ricco umano di successo (non è un caso che gli umani siano pressoché tutti bianchi) su una popolazione servile e tutto sommato indifesa. Sarà dunque interessante capire se nel terzo parco, quello che riguarda il Giappone dei samurai, il sistema operi sulle stesse prerogative. Quel che sappiamo è che alcune linee narrative si avviano ad incontrarsi, e ciò è un bene perché il rischio di dispersione è decisamente troppo ampio. Ecco perché unificare alcuni percorsi risulta essere una scelta saggia in direzione di una compattezza che non può far altro che rafforzare la scrittura.

In conclusione, dunque, il giudizio su questi due episodi non può che essere molto positivo: da un lato Westworld si lascia andare ad un racconto sul passato, impostando con serietà alcune linee narrative senza dimenticarsi di dare ai propri personaggi ed alla propria mitologia quella solidità di cui hanno bisogno; dall’altro conferma la propria abilità di intrattenere e, a fronte di una minore astrazione (e con qualche scivolone in meno nei dialoghi), di possedere quelle qualità per cui era stata apprezzata nel primo anno – riducendo alcune delle maggiori criticità che la vedevano protagonista. La serie di Jonathan Nolan e Lisa Joy, dunque, si conferma una delle maggiori serie d’intrattenimento di questo 2018, in grado di unire molti ingredienti ed equilibrarli dando vita ad un risultato ancora apprezzabile.

Voto 2×02: 7½
Voto 2×03: 8

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Informazioni su Mario Sassi

Ormai da anni ho capito che il modo migliore per trascorrere le ore in aereo è il binge watching di serie TV. Poche cose battono guardare LOST mentre si è sull'oceano.


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4 commenti su “Westworld – 2×02/03 Reunion & Virtù e Fortuna

  • Michele

    Mah. Sono sempre più perplesso. A volte mi sembra una specie di inside out con telecomando. Altre volte un’opera concepita per un’unica stagione trasformata in paciugo hard boiled con spunti filosofici alla nolan sulla memoria e su quel che ci rende Uomini. Per fortuna piena di momenti godibili per ora senza capo nè coda. Vedremo. Si può vedere, ma per i miei gusti c’è troppa violenza gratuita a compiacere un certo pubblico. Ora arriverà pure il sesso ed il cerchio sarà chiuso.

     
  • fabrizio

    Tre episodi assolutamente inguardabili, senza nè capo nè coda, con dialoghi e situazioni imbarazzanti da film western di terz’ordine. Oltretutto con incongruenze varie, quali il ruolo di Bernard e l’autonomia decisionale ed energetica dei Residenti ribelli, che non si capisce bene da dove venga. Viene veramente da chiedersi che bisogno c’era di proseguire una serie che si era chiusa in maniera perfetta, spingendo i personaggi oltre le loro ragionevoli possibilità narrative. Amen.