Better Call Saul – 4×01 Smoke 3


Better Call Saul - 4x01 SmokeFra i ritorni più attesi di quest’estate non poteva di certo mancare Better Call Saul, ormai amatissimo non solo per essere lo spin-off di una fra le serie più belle e celebri degli ultimi tempi, ma soprattutto perché ha dimostrato di possedere una qualità narrativa e visiva che non è mai venuta meno in nessuna delle tre stagioni precedenti. Quello dedicato a Jimmy McGill e alla sua lenta ma inesorabile trasformazione in Saul Goodman è un percorso curato nei minimi dettagli che ha permesso alla serie di brillare ben presto di luce propria, nonostante dipendesse da un colosso come Breaking Bad.

Quel buffo e sconsiderato avvocato che nella serie madre aveva risvolti più che altro comici si è rivelato come uno dei personaggi più complessi e tragici dell’attuale scenario televisivo. Dopotutto, lo stesso Vince Gilligan ha ammesso che la trasformazione di Jimmy in Saul Goodman è una vera e propria tragedia: è chiaro, infatti, che – nelle sue ingenuità e nei suoi difetti – Jimmy ha sempre mantenuto una bontà e un’empatia di fondo destinate a scomparire progressivamente man mano che ci si avvicina alla personalità dirompente di Saul. Il passaggio verso questa nuova dimensione non è mai definitivo né improvviso e non è mai scatenato da qualche evento particolare, per quanto importante esso sia: la trasformazione del nostro protagonista è graduale e complessa e, soprattutto, prevede la coesistenza delle due personalità (o, almeno, di una parte di esse) nello stesso tempo. Se la terza stagione ci ha offerto sprazzi decisivi di ciò che sarà Saul in un Jimmy che non aveva ancora perso tutte le sue caratteristiche, questa quarta annata ha tutta l’aria di avviarci verso la perdita dei tratti più “umani” di Jimmy.

Il tragico finale della terza stagione ha infatti indirizzato la narrazione di Better Call Saul su un sentiero che sembra essere molto più cupo e carico di tensione rispetto al passato. In questo senso, la morte di Chuck e, soprattutto, l’elaborazione della perdita del fratello maggiore da parte di Jimmy, è cruciale. “Smoke”, nell’approcciarsi alle conseguenze del suicidio di Chuck, ribadisce ancora una volta l’intelligenza e l’originalità degli autori dello show, che hanno dimostrato nuovamente quanto la gestione del silenzio sia fondamentale per colpire appieno la curiosità e l’interesse degli spettatori.
Il mutismo riflessivo in cui Jimmy si chiude dopo aver saputo di Chuck è, per la maggior parte della puntata, ben poco decifrabile, soprattutto perché le battute del protagonista sono così poche da poter essere contate sulle dita di una mano. Tuttavia, si capisce fin da subito che il silenzio di Jimmy non è soltanto il silenzio di chi soffre per la perdita di una persona cara: l’ottima interpretazione di Bob Odenkirk rende ben chiaro che la mente di Jimmy è in completo subbuglio non solo per lo shock e per l’elaborazione del lutto ma, con tutta probabilità, lo è soprattutto per l’elaborazione del proprio senso di colpa.

Better Call Saul - 4x01 SmokeÈ davvero difficile pensare, infatti, che Jimmy non abbia capito fin da subito che non si è trattato di un incidente: il protagonista conosceva molto bene le abitudini e l’organizzazione quasi maniacale del fratello, realizzando ben presto che una disattenzione simile non poteva essere casuale. Chuck ha quindi deciso di togliersi la vita e, fra le ragioni che lo hanno spinto a compiere questo gesto estremo, i diverbi con Jimmy hanno sicuramente svolto un ruolo fondamentale nell’accrescere il suo malessere. La chiusura di Jimmy in seguito alla notizia della morte del fratello può essere letta, dunque, non solo come la spontanea reazione allo shock della perdita, ma soprattutto come una presa di coscienza per aver contribuito, in buona parte, all’accaduto. Un fardello, questo, che ha aleggiato nella mente di Jimmy per la maggior parte dell’episodio e che, in alcuni frangenti (come nella scena in cui ascolta l’elogio funebre) ci ha quasi fatto credere che il protagonista stesse per soccombere sotto il suo peso.

Ma la splendida, breve e intensissima scena finale ha riversato sullo schermo il rifiuto di Jimmy di accollarsi questa responsabilità: sfruttando la disperazione e le paure di Howard (scosso come non lo abbiamo mai visto prima), Jimmy, con una vera mossa alla Saul Goodman, ha scaricato il proprio senso di colpa sulle spalle di Howard, cercando così di assolvere se stesso, davanti allo sguardo sconvolto di Kim. Come si è detto prima, la trasformazione del protagonista non è improvvisa, ma graduale; una lenta erosione che colpisce, volta dopo volta, l’empatia di Jimmy. Tuttavia, non è possibile negare che questo improvviso slancio opportunistico dell’uomo sia il frutto di una trasformazione sempre più radicale: anche adesso, infatti, nel momento in cui l’emotività di Jimmy dovrebbe essere quantomeno scossa, si impone la forma prototipale di Saul Goodman – il cui emergere non poteva essere rappresentato in modo migliore –, il frutto di quella che è innanzitutto una progressiva perdita di se stessi.

Better Call Saul - 4x01 SmokeTutto in “Smoke”, a partire dal titolo della puntata fino alla visione della casa distrutta di Chuck, rimanda alla distruzione e alle ceneri che ne rimangono, al peso dell’assenza, alla mancanza di solide basi per ri-costruirsi. Non stupisce, dunque, che Vince Gilligan abbia anticipato che questa stagione avrà picchi di intensità tali da eguagliare e, forse, superare quelli di Breaking Bad. L’intera puntata è permeata, infatti, da una tensione di fondo non solo connessa alle vicende di Jimmy, ma anche a quelle di Gus e Nacho, sempre più intense e, ormai, sempre più vicine a delineare quel mondo che abbiamo conosciuto con Walter White. Anche per questo si spiega il motivo per cui lo spazio dedicato a Mike e al suo nuovo lavoro sia insolitamente più ironico, mirato ad alleggerire proprio questa tensione che investe, in un modo e nell’altro, tutti i personaggi dello show.

Dopotutto, il flash forward di inizio puntata non fa che suggerire che quest’angoscia si intensificherà con il succedersi degli eventi, anticipando una stagione che si è avviata con un’impronta decisamente cupa. La cura della regia e la bravura degli attori, inoltre, non sembrano essere state scalfite affatto: Better Call Saul ha tutta l’intenzione di continuare a contraddistinguersi per una qualità a dir poco inamovibile e ben difficile da eguagliare.
“Smoke”, insomma, riconferma i tantissimi pregi di uno show che, con la sua accuratezza dei dettagli e, soprattutto, con il suo rispetto nei confronti della complessità del proprio protagonista e dell’intero universo di Breaking Bad, dimostra di poter sfornare ancora episodi di alto livello, preparando il campo ad una stagione che si preannuncia avvincente e intensa.

Voto: 8

 

Condividi l'articolo
 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

3 commenti su “Better Call Saul – 4×01 Smoke

  • Boba Fett

    Lentamente ed inesorabilmente ci avviciniamo al punto di non ritorno. La muta di Jimmy, ma anche il congiungimento con l’altro mondo, quello di Walter White, che qui vediamo penzolare come un Arbre Magique dallo specchietto del taxi. E più ci si avvicina, più aumenta la tensione perché sappiamo che, dopo Chuck, altri caratteri vicino a lui spariranno, forse per sempre.
    Jimmy non approfitta della momentanea debolezza di Howard per il colpo di grazia, me lo sarei aspettato, ma è evidentemente ancora presto; però ci regala un momento emotivamente splendido: il suo silenzio, il suo sguardo, il suo personalissimo bilancio di una vita mentre ascolta al telefono tutti i traguardi del fratello maggiore…

     
  • Michele

    Ottima prima puntata!
    La tensione già si vedeva, per esempio nella parte in cui il dipendente di Madrigal ha l’auto scarica che non riesce ad avviarsi. Io pensavo che sarebbe esplosa…
    La scelta migliore, però, è stata quella di far morire Chuck. Questo dà credibilità alla storia, oltre che lasciare un macigno sulla coscienza di Howard e ancora più su quella di Saul. È molto ironico come sia proprio il primo che emerga come una figura nobile e positiva: pronto a riconoscere i meriti del collega, vedi il necrologio che Saul non riesce nemmeno ad ascoltare, e anche a farsi un esame di coscienza e a esternare il suo senso di colpa al fratello. Se ci pensate, ci vuole un bel coraggio a farlo!

    Saul invece sprofonda sempre di più nella sua parte meschina che lo farà diventare un farabutto. Per farlo deve diventare necessariamente uno che manipolazione la realtà e crede alle sue bugie. In questo l’ultima scena è proprio rivelatoria. Da questo punto di vista, il flash forward diventa un contrappasso, in cui Saul sconta i peccati precedenti e la “facilità” con cui poteva inventarsi una sua realtà di comodo.

     
  • Setteditroppo

    Nessuna serie, nel 2018, è riuscita a scalzare da un ideale medaglia d’oro, l’ultima stagione di The americans, neppure The handmaid’s tale… solo la perfezione stilistica di Better Call Saul può riuscirci (pur partendo dallo svantaggio di non essere alla fine del racconto) come già annuncia quest’impeccabile primo episodio. Ho ancora qualche resistenza che mi porto dietro dalle scorse stagioni sulla necessità della storia parallela di Mike (ma in questa puntata è centratissimo come spiega bene la recensione) ma più s’avvicina il mondo di BB e meno l’avverto, e il vecchio fan che è in me prende il sopravvento. Sono molto curioso.