Camping – 1×02/03 Going to Town & Fish Trip


Camping - 1x02/03 Going to Town & Fish TripCamping, la nuova serie creata e scritta da Lena Dunham e Jenni Konner per HBO, si sta rivelando un prodotto riuscito: lucido nel dettagliare le minuzie psicologiche di certi tipi di individui e nel disegnare nello spazio di un fazzoletto di terra (il perimetro di un camping organizzato tra amici) la miniatura di una fetta di società americana.

Sono proprio il secondo e il terzo capitolo a confermare con più forza e con maggior chiarezza rispetto all’introduttivo pilota come il progetto della serie sia quello di affiancare – secondo un metodo di scrittura già utilizzato dalla Dunham in Girls – due linee tematiche molto ben delineate, parallele e a tratti intersecate per raccontare una dimensione piccola e intima e una dimensione più estesa e generale: da una parte l’attenta descrizione della realtà privata di un singolo individuo dal carattere forte, particolare e a suo modo respingente, e dall’altra la fotografia di una realtà sociale eterogenea, controversa e caratterizzata da armonie e contrasti ben specificati. È evidente il tentativo di raffigurare una persona e il suo contesto, il singolo e la moltitudine con cui si relaziona, il piccolo e il grande senza soluzione di continuità in un flusso irreggimentato da una vis comica pungente e da una concretezza, una consapevolezza narrativa nella gestione dei personaggi raffinata e puntuale, capace di equilibrare il peso dei singoli personaggi all’interno dell’economia del racconto per ottenere ora ritratti corali ora primi piani molto individuali.

Il tutto funziona attraverso situazioni apparentemente molto superficiali e invece organizzate con precisione, direzionate verso il raggiungimento di una rappresentazione puntuale del complesso carattere di Kathryn e della compagnia di amici coinvolta nel folle progetto della protagonista. Nel secondo episodio la catena di eventi si avvicina al parossismo e alla caricatura: un’insignificante baruffa durante un gioco di squadra è utilizzata per sottolineare l’ansia ipocondriaca e la paura della morte del personaggio interpretato da Jennifer Garner; una grottesca avventura sessuale in un negozio è funzionale per rivelare il divario psicologico tra due personaggi; una serata passata in un bar tra alcol e balli si rivela arena di azioni immature, sconclusionate e scorrette. In “Going to Town” infatti l’accento caricaturale è posto sugli eventi per sottolineare la natura anormale di alcune situazioni sociali, la realtà anomala di alcuni comportamenti e la complessità delle relazioni interpersonali. Il risultato dell’utilizzo di questo tono umoristico, apparentemente piatto e fine a se stesso, è in realtà parte di quella profondità contenutistica molto diretta propria della comunicazione che non è non inficiata da troppo intricati ragionamenti concettuali.

Camping - 1x02/03 Going to Town & Fish TripDa pochi eventi narrativi legati dallo stesso tono comico, qualche inquadratura confezionata con le giuste misure e ottime interpretazioni, emerge tutta la complessità dei personaggi e in particolare di quello principale: l’attaccamento spropositato verso gli affetti personali di una madre incapace di contenere la propria insicurezza è esilarante nei termini formali – grazie alla versatilità espressiva della Garner e al vasto spettro delle sue smorfie comiche –, ma in fondo caratterizzato da una leggera malinconia, una patina di inquietudine impersonata da un personaggio instabile e ossessionato dal controllo. La logica tranquillità del figlio perfettamente consapevole del carattere particolare del genitore è invece un’istantanea altrettanto divertente (perché anticlimatica rispetto al terrore della madre), che per contrasto – assieme anche al comportamento dell’altra ragazza presente nella storia – rivela i problemi degli altri personaggi adulti, il loro infantile ragionare su argomenti importantissimi come la differenza di genere, l’importanza dell’emancipazione femminile, il potere della sincerità.

Il terzo episodio gioca proprio sullo sbandare emotivo di questi adulti bambini apparentemente mai cresciuti, diversi nella visione del mondo ma legati da un’incompetenza comportamentale esilarante. “Fishing Trip” non utilizza però il linguaggio dell’eccesso marcato per raccontare la loro condizione, ma prende il respiro e procede per momenti riflessivi di stallo (anche geografico), disparati lungo la durata dell’episodio e intorno al perimetro della zona naturale del camping. Di nuovo si sviluppa il confronto madre-figlio attorno a un tavolo in mezzo allo spiazzo principale; si entra nelle tende delle varie coppie e nelle pieghe di problemi personalizzati – da una ricaduta alcolica ignorata a problematiche di coppia irrisolte e novità matrimoniali in arrivo; si procede poi in un momento “maschile” raccolto nell’attività della pesca e in un momento “femminile” per un taglio di capelli a suo modo rivoluzionario.

Camping - 1x02/03 Going to Town & Fish TripÈ attraverso questi momenti narrativi semplici, incorniciati da una comicità intermittente (ma sempre riuscita) e focalizzati su una risoluzione collettiva delle problematiche individuali, che l’episodio dispiega i nodi problematici sottesi all’apparente tranquillità della situazione, forzatamente creata dall’amicizia vacanziera e dai programmi della protagonista: alcuni personaggi prendono all’amo verità personali a lungo allontanate, altri riscoprono se stessi abbandonando parti fondamentali della loro personalità, tutti cercano di trovare nel confronto con gli altri il giusto spazio per confidarsi o confessare ad alta voce nervosismi interiori.
Nel terzo episodio l’attenzione sulla protagonista è meno marcata e l’atmosfera è più corale rispetto al secondo. L’episodio però non ne risente, anzi, trova forza anche dai suoi altri personaggi: interessanti anche se meno estremi, tipici anche se meno tipizzati, simpatici anche se meno buffi, rappresentano non solo un grande insieme indistinto da considerare in relazione alla protagonista ma anche un gruppo eterogeneo, composto da individui differenti. Proprio attraverso gli altri personaggi la serie riesce ad ampliare il focus e a raccontare la psicologia di una moltitudine di caratteri, avvicinandosi sempre di più in un crescendo progressivo all’affresco di una parte (quella più vicina alle autrici) della realtà contemporanea americana.

“Going to Town” e “Fish Trip” trattano in fondo gli stessi argomenti, in due modi differenti ma ugualmente validi. Riescono a proseguire quanto di buono veniva lasciato intendere dalla prima mezz’ora di visione e allo stesso tempo a promettere qualcosa di più. Grazie a ottime interpretazioni (su tutte quella della Garner) e a una scrittura di qualità, semplice ma non semplicistica, profonda anche nello studio della superficie, Camping si dimostra un prodotto meritevole di attenzione.

Voto 1×02: 8
Voto 1×03: 8

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Informazioni su Leonardo Strano

Convinto che credere che le serie tv siano i nuovi romanzi feuilleton sia una scusa abbastanza valida per guardarne a destra e a manca, pochi momenti fa della sua vita ha deciso di provare a scriverci sopra. Nelle pause legge, guarda film; poi forse, a volte, se ha voglia, studia anche.

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