Dexter – 6×03 Smokey and the Bandit 3


Dexter - 6x03 Smokey and the BanditArrivati alla sesta stagione, Dexter ha fatto di tutto, ogni cosa che ci si poteva aspettare. Il rischio era una serie ripetitiva con i soliti turning point di circostanza: qualcuno che rischia di svelare chi si nasconde dietro l’ematologo di Miami che poi finisce in un sacchetto. Sai che novità. Ma quello che sta rivelando questo inizio di stagione è molto diverso, per certi versi in contrapposizione con quello visto fin’ora. E in questa puntata ne abbiamo forse il primo accenno.

Nel giro di sei stagioni siamo riusciti ad avere una carta emotiva sempre più profonda e sfaccettata di cosa significhi essere Dexter: dai conflitti con il padre alla possibilità di avere amici o una moglie, e abbiamo visto com’è andata: ora attorno a sé ha solo un deserto arido, niente oasi in vista. Ho anche notato come dalla prima serie in poi Dex in ogni stagione cerchi di avere una qualche relazione umana che vada oltre la semplice maschera di persona perbene e riservata, qualcuno che possa vedere il mostro che si nutre e si nasconde dietro la normalità della sua vita. La morte di Rita e la fine di Miguel sono solo pezzetti di questo mosaico incredibilmente complesso e con questa puntata andiamo ancora più in fondo alla sua personalità, dritti nell’anima di Dexter e in quello che è ora: un padre e un serial killer allo stesso tempo, alle prese con decisioni che influenzeranno la vita di un altro essere umano, di suo figlio. Il suo unico figlio. Questa serie avrà a mio avviso questo tentativo, il bisogno di avere nel suo unico figlio una speranza di relazione vera, umana e sincera.

Quello che ho sempre amato in Dexter è la capacità di creare parallelismi tra il Dark Passenger che il nostro ematologo ha dentro di sé e le situazioni contingenti che si sviluppano episodio dopo episodio, serie dopo serie e le premesse di questa stagione erano già di per sé straordinarie: devo ammettere che non vedevo l’ora di osservare Dexter confrontarsi con la fede e il dover pensare da solo al piccolo Harrison ora che cresce a vista d’occhio, con i problemi che ne sarebbero conseguiti. Su questo punto è magistrale la scelta degli sceneggiatori di contrapporre a Dexter il duo di assassini e fanatici religiosi, composti da Maestro e Allievo: sarò malizioso, ma ci vedo una similitudine seppur indiretta alla situazione che rischia di crearsi fra Harrison e Dexter. Cosa potrà mai insegnare ad Harrison? Cosa dirà a suo figlio di quello che realmente è ?

Dexter - 6x03 Smokey and the Bandit

Quello che non mi aspettavo era questo inizio un po’ fiacco, diciamo di assestamento: non sono qui a dire che quanto visto nel primo e secondo episodio sia da buttare, anzi. Nonostante ciò, abituato al grande cinema che ci ha offerto, pensavo ad un inizio più “spumeggiante”. Ora, alla terza puntata, posso dire che sono stato un ingenuo. In primis perché era troppo presto e poi perché questa serie a mio avviso ha ben altro da offrire, di più profondo e significativo: la redenzione. Penso sia questo il reale tema della serie, e Dio solo sa come si svilupperà nei prossimi episodi. Se la prima metà di questa puntata mi è sembrata abbastanza fiacca, ridondante e riempitiva, è solo perché non avevo idea di cosa sarebbe successo negli ultimi venti minuti. La situazione era di quelle classiche in cui ci si imbatte guardando Dex. Voice off a manetta che spiega la situazione emotiva, Deb con qualche problema che tra un fuck e l’altro cerca aiuto nel fratello, la ricerca della prossima vittima da insacchettare con relativo primo incontro e qualche microstoria interna al distretto, come quella del rapporto Batista – LaGuerta. Infatti in questo episodio Deb cerca di entrare nel suo nuovo ruolo di Tenente, viene esposta la contrapposizione tra lei e LaGuerta, tra Deb e Quinn e il rapporto tra Masuka e la sua nuova assistente. Dexter nel frattempo si approccia con la prossima vittima, un serial-killer, attivo quando Dex era un ragazzo, noto con l’appellativo di Fatina dei Denti per via della “firma” che lasciava sulle sue vittime, tutte prostitute: staccava loro un dente. Anche in questa puntata vediamo all’azione i fanatici religiosi, alle prese con la loro nuova vittima. Niente di nuovo o emozionante, appunto.

Dexter - 6x03 Smokey and the Bandit

Sempre nell’eccellenza, ma rimaneva qualcosa di immaginabile. Ecco allora che arriva la seconda metà dell’episdio, che pur non avendo sconvolgimenti narrativi mi lascia a bocca aperta, letteralmente. Quando Dex era ormai convinto di avere in pugno il vecchio Walt, la Fatina dei Denti, ecco che questi si rivela più furbo di Dexter e lo mette alle strette: ha capito che Dexter lo aveva scoperto e quindi non può farlo andare via. Che Dexter alla fine riuscisse a scamparla era cosa ovvia, ma mi ha fatto vacillare comunque. Una volta ripresa in mano la situazione e sistemato il vecchio come da manuale, ha luogo un dialogo a dir poco illuminante. Due serial-killer con figli che parlano di cosa succede quando non hai le capacità, l’età di portare avanti quella cosa che ti dà la forza di tenere alta la maschera. Cosa succede quando hai il colpo della strega e non puoi fare una strada in salita se sei un serial-killer? Cosa ti resta?

Anche Walt ha un figlio e non sa che sia un assassino: sono anni che non ci parla nemmeno. Walt dice a Dex che finirà esattamente come lui, con solo una scatola di trofei da riguardare. Per lui erano i denti, per Dexter i vetrini. Non ti rimane altro che quello che sei stato e che nessuno può sapere mai. E’ come se sottintendesse che non c’è redenzione. La Fatina dei Denti chiede a Dexter che almeno il figlio sappia chi fosse lui in realtà, un serial killer. Qui Dexter compie un atto che ha dell’incredbile: decide di far sembrare la morte dell’uomo un infarto soffocandolo con un cuscino e lo rimette nella sua stanza all’ospizio. Credo che sia la prima volta che Dex non si sbarazza alla vecchia maniera di un cadavere, ma escluso questo è come se fosse la sua vendetta e negazione rispetto a quello che gli ha detto l’uomo. Dexter vuole vedere un’alternativa a tutto questo.
La seconda cosa che mi ha lasciato esterrefatto è stato il ritorno a casa di Dexter: pronto a sistemare l’ennesimo vetrino nella scatola, Dex si mette a pensare se è veramente solo questo che gli rimarrà e mentre pensa a ciò che lascerà a suo figlio ecco che i vetrini cadono a terra. Alcuni si sono rotti, altri sono solo usciti dalla loro posizione: sono tutti sparpagliati per terra. Ora quel sangue è solo sangue. Non ha più un volto a cui collegarlo, una vendetta a cui ricondurlo. L’ordine se n’è andato, e Dex guarda i vetrini sparsi a terra, che ben rappresentano quello che si muove dentro di lui. Ha accumulato un mucchio di cadaveri dietro di sé ma non ne resta che una macchia di sangue, e ora nemmeno quella. Che ci stiano comunicando che qualcosa nel profondo di Dexter stia cambiando? Che cominci veramente a credere nelle parole di Fratello Sam sulla redenzione? Ecco perché alla fine ogni puntata di Dexter è meravigliosa. Che sia introspettiva o di azione, venderesti l’anima per vedere la puntata successiva. Io sono già in fila.

Voto: 8

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Informazioni su lorenzongaro

Giovane sceneggiatore, folle amante della serialità americana: il mio sogno è di riuscire un giorno a scrivere la mia serie tv, e non di quelle porcate all'italiana ma qualcosa che sia almeno paragonabile alla mia serie preferita, Breaking Bad.


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