Dexter – 6×04 A horse of a different color 5


Dexter - 6x04 A horse of a different colorDexter e la fede: la nuova stagione ruota intorno a questo binomio e decide di esplorare, da molteplici punti di vista, una nuova fase nella vita del nostro serial killer preferito. E’ un confronto sicuramente rischioso e ciononostante necessario: per mettere in crisi un uomo come lui non poteva che esserci qualcosa di totalmente indimostrabile.

Dico questo perché Dexter nasce come ragazzo in preda ad istinti per lui ingestibili e diventati in seguito controllabili grazie al Codice di Harry, un insieme di regole ferree che lo aiutavano a stare dentro ad uno schema ben delineato e in grado di definire e dividere quasi col righello ciò che si può fare da ciò che non si può. Crescere con delle regole ben precise è ciò che aiuta un bambino a capire la differenza tra il bene e il male ed è ciò che gli consente in seconda istanza di seguire il proprio libero arbitrio senza cadere in errori fatali. Per Dexter le regole sono state d’aiuto per molto tempo – fatta eccezione per qualche dubbio comunque placato nel giro di una stagione – ma ora qualcosa è cambiato: c’è Harrison, fonte di un amore per lui inevitabile, e c’è la crisi che da tutto questo consegue. Sarò adatto a fare il padre? Sarò adatto, come padre, a continuare a fare il serial killer? Ecco, non c’è niente di più forte dell’ignoto e dell’inspiegabile per mettere in crisi una serie di questioni che, fino a qualche anno prima, il nostro caro Dexter avrebbe classificato come delle vere e proprie certezze, in ordine e in fila come erano un tempo i suoi vetrini.

I do believe I do not have all the answers.”

Dexter - 6x04 A horse of a different colorTutta questa lunga introduzione ci porta direttamente alla quarta puntata, nella quale diverse situazioni si inseriscono a minare dal fondo le certezze di Dexter.
Fratello Sam è un ottimo inserimento in questo senso: lui arriva dove nessun altro potrebbe, proprio perché non impone la sua visione delle cose e non giudica il prossimo solo perché non riesce ad accettare l’esistenza di qualcosa di superiore.
Si limita a porre le giuste domande e osservazioni e anche una frase scontata come “You may say I can’t prove that God exists, but, uh… You can’t prove he doesn’t” riesce a scuotere il granitico Dexter. Non dimentichiamo, inoltre, che, grazie al racconto di Sam, veniamo a conoscenza di un dettaglio importantissimo per il nostro protagonista: anche il suo nuovo amico, in qualche modo, è nato nel sangue; proprio in questo episodio ci viene offerto il racconto dell’infanzia di Sam e quel suo sottolineare “il sangue dappertutto… sulla sua maglietta di Superman” (simbolo dell’infanzia) e il conseguente “No surprise I ended up in prison”, manifesta ancor più apertamente il collegamento tra i due. L’unica differenza tra Sam e Dexter è che quest’ultimo ha avuto Harry come padre e questo lo ha salvato.

Dexter - 6x04 A horse of a different colorProprio in quest’ottica di razionalità vulnerabile – e al contempo di quella “open mind” che Sam suggerisce a Dex – si inserisce l’operazione di Harrison e la naturale, umana e prevedibile richiesta di aiuto che qualunque genitore si ritrova a fare nel momento della disperazione. Passi il discorso davanti al distributore della Nescafè, ma il caffè che scende proprio quando lui si lascia andare alla promessa mi è sembrata una scena troppo tirata. Avrebbe avuto senso davanti ad una persona più spirituale, una di quelle che (in momenti di crisi) fa discorsi come “se adesso succede questo, allora le cose andranno così”, ma Dexter non è ancora arrivato a quel punto: dunque la scena finisce con l’essere fuori luogo e inutile.

Ben più utile, invece, è il caso dell’Apocalisse e la riflessione di Dexter che, sebbene sottolinei la sua estraneità al concetto di fede, evidenzia un genere di dubbio che non è mai stato sollevato fino ad ora: ci sono cose che nemmeno la scienza può spiegare e benché lui non sia in grado di vedere una mano invisibile dietro ad una situazione – nemmeno quella che per coincidenza, o forse no, gli sottopone un caso del genere proprio in questo momento – è più che certo di non avere tutte le risposte.
Insomma, non è un’ammissione di fede, ma certo non è una negazione: è un dubbio, la consapevolezza di non sapere tutto. E trovo che questa sia, almeno per ora, la scelta migliore che si potesse operare.

…but this is a horse of a different color”

Dexter - 6x04 A horse of a different colorDexter percepisce la differenza tra sé e quello che, alla fine di questo episodio, diventa ufficialmente un assassino seriale. Cosa dire del Doomsday killer? Il caso è incredibilmente più interessante di quanto avessi scommesso all’inizio della stagione e finalmente siamo tornati a livelli ottimali per quanto riguarda le scene del crimine, anzi, i tableaus, come il nuovo detective Mike-from-Chicago puntualmente osserva. Se già lo scorso episodio era terminato con l’esibizione dei Quattro Cavalieri dell’Apocalisse, qui scopriamo come sono stati fatti manichini – e già qui mi lancio con un “how fu*king creepy”, per dirla in Deb’s style – ma soprattutto assistiamo ad un nuovo omicidio, la cui rappresentazione scenica è una delle cose più inquietanti e meglio congegnate fino ad ora: il killer avrebbe potuto benissimo far trovare la ragazza già morta, ma il punto era proprio quello di far vedere la scena nel suo svolgersi: proprio come a teatro – motivo per cui il termine tableau è davvero azzeccato – ciò che importa non è tanto dove si arriva, ma come.
Certo, il fatto che una scena del genere sia stata totalmente rovinata dalle locusteseriously? – è un vero peccato, innanzitutto perché altamente prevedibili (nessuno ha pensato ad un alveare, vero?) e poi perché, diciamolo, sono state rese graficamente male.

Dexter - 6x04 A horse of a different colorIn rete si parla molto della coppia Travis-Gellar e di quanto il secondo potrebbe essere una proiezione mentale del primo; in tutta onestà, non so dire quale delle due ipotesi sia la migliore. Se da una parte abbiamo un professore scomparso da tre anni e che non abbiamo visto nemmeno una volta interagire con qualcuno di diverso dal suo “alunno”, d’altra parte abbiamo lo stesso professore che spia Travis e la cameriera e che vediamo solo noi; senza contare l’intuizione di Dexter sui due killer: certo, potrebbe essere la mano di un solo assassino che ha in sé due parti differenti, ma così facendo avremmo uno sdoppiamento di personalità, non un’astrazione mentale diversa da sé – che è invece ciò che vediamo. Ciò non toglie che sarebbe un’interessante sviluppo dell’intera vicenda.

In chiusura, vediamo come se la sono cavata le storie di contorno.
Deb-LaGuerta-Matthews: non so quanto Deb sia consapevole di essere stata tirata in mezzo in qualcosa di più grande di lei, in ogni caso ce la sta mettendo tutta per essere all’altezza del ruolo e personalmente la supporto in pieno. Non farle perdere le sua caratteristiche predominanti (la schiettezza e il suo linguaggio da scaricatrice di porto) è la scelta giusta, così come premiarla per questo: avere qualcuno che davanti alle telecamere è esattamente come nella vita di tutti i giorni non è cosa da poco. In compenso, LaGuerta si sta facendo odiare tantissimo, ed è una cosa positiva: il suo personaggio è disegnato per funzionare bene da stronza, non da amica che si fa le trecce con Deb o da moglie di Batista (fortunatamente un caso chiuso).
Vince e Ryan: spero caldamente che la questione della mano rubata non si concluda così. Tirare di nuovo in ballo l’Ice Truck Killer solo per una banale storia di soldi e affitti non fa onore alla prima stagione e a tutta la storia di Brian. Ma confido nella nuova assistente di Masouka e nel fatto che ritirare fuori i vecchi casi avrà qualche conseguenza nel rapporto Deb-Dexter.
Quinn-Batista: seriamente? Era necessaria la pausa cannetta?

Voto: 7/8

 

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Informazioni su Federica Barbera

La sua passione per le serie tv inizia quando, non ancora compiuti i 7 anni, guarda Twin Peaks e comincia a porsi le prime domande esistenziali: riuscirò mai a non avere paura di Bob, a non sentire più i brividi quando vedo il nanetto, a disinnamorarmi di Dale Cooper? A distanza di vent’anni, le risposte sono ancora No, No e No. Inizia a scrivere di serie tv quando si ritrova a commentare puntate di Lost tra un capitolo e l’altro della tesi e capisce che ormai è troppo tardi per rinsavire quando il duo Lindelof-Cuse vince a mani basse contro la squadra capitanata da Giuseppe Verdi e Luchino Visconti. Ama le serie complicate, i lunghi silenzi e tutto ciò che è capace di tirarle un metaforico pugno in pancia, ma prova un’insana attrazione per le serie trash, senza le quali non riesce più a vivere. La chiamano “recensora seriale” perché sì, è un nome fighissimo e l’ha inventato lei, ma anche “la giustificatrice pazza”, perché gli articoli devono presentarsi sempre bene e guai a voi se allineate tutto su un lato - come questo form costringe a fare. Si dice che non abbia più una vita sociale, ma il suo migliore amico Dexter Morgan, il suo amante Don Draper e i suoi colleghi di lavoro Walter White e Jesse Pinkman smentiscono categoricamente queste affermazioni.


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5 commenti su “Dexter – 6×04 A horse of a different color

  • Marco

    Concordo pienamente sul discorso macchinetta del caffè. qui se non si sta attenti si finisce per fare un patto con Dio anche pagando la spesa alla cassa del supermercato 🙂

    Sbaglio o questo è stato il primo episodio in cui Dex non uccide nessuno?

     
  • Joy Black

    Non avevo pensato che Adama…ehm…volevo dire Gellar potesse essere solo un personaggio creato dalla mente del ragazzo. L’ipotesi è molto suggestiva.

     
  • Claudio

    Molto bella l’ipotesi su Gellar! 😉

    Personalmente adoro il personaggio di Brother Sam…una buona intepretazione di Mos Def (che già avevo apprezzato in Be Kind Rewind).

    Spero di leggere presto le recensioni delle nuove puntate.

    Bel sito! 🙂