Homeland – 1×04 Semper I 1


Homeland - 1x04 Semper ICon il quarto episodio di Homeland, comincio davvero a credere che questa sia la serie più bella di questa strana stagione. Non avrei mai pensato che si potesse costruire una spy story intrigante ed avvincente basandosi solo sui personaggi, sulle loro psicologie, sui loro rapporti. Forse perché negli anni passati questo genere è stato per lo più caratterizzato da una spettacolarità esagerata, a scapito di una visione realistica che a questa serie riesce perfettamente.

In questo bell’episodio, veniamo a conoscenza di un altro tassello del passato di Carrie Mathison: la sua relazione con il direttore Estes.

Un colpo di scena, considerato che fino allo scorso episodio abbiamo imparato a conoscerli praticamente come “nemici” (il nostro stupore è lo stesso che manifesta il personaggio dell’analista, evidentemente attratto da lei). Ancora una volta si riconosce la bravura degli sceneggiatori nel voler delineare le caratteristiche e i trascorsi dei vari personaggi poco alla volta. Una scelta rischiosa, ma che qui funziona perché ad ogni episodio viene aggiunto un tassello importante. Per cui non capita mai (o almeno, finora non è mai capitato) che un episodio non contenga almeno uno (se non di più) elemento importante per la scoperta delle personalità che popolano questo mondo pieno di insicurezze e bugie.

In questo episodio accadono anche molte altre cose importanti: Carrie è costretta ad abbandonare a malincuore la sua “missione di voyeur ufficiale” della famiglia Brody. Una nuova pista giunge dai sospetti sulla scia di soldi sporchi spostati attraverso i gioielli e che, in teoria, dovrebbero servire a finanziare un nuovo attacco terroristico sul suolo americano. Facciamo quindi la conoscenza di due misteriosi ed ambigui coniugi, apparentemente una perfetta famigliola, ma evidentemente collegati a filo diretto con le attività di Abu Nazir.

Homeland - 1x04 Semper IMa è ancora presto per capire con che cosa e con chi abbiamo a che fare, anche perché Carrie è ovviamente interessata a restare sul caso Bordy. Il marine in questa puntata sembra decisamente più turbato del solito. La scena in cui lo si vede caricare una pistola per poi sentire a distanza lo sparo mi ha fatto tremare: con un colpo di scena scopriamo che non è accaduto niente all’amico Mike, ma Nick ha invece ucciso il cervo che a suo parere disturbava la quiete del giardino di casa Brody. Una suspance ben costruita e diluita nel tempo dell’episodio che culmina con un sospiro di sollievo: gli autori (e il regista) sono stati bravissimi a farci credere che il caro Nick avesse tutte le intenzioni di far fuori Mike! Ma, evidentemente, siamo ancora lontani dalla risoluzione dei problemi legati al triangolo Nick-Jessica-Mike. Sono però convinto che, se non sa già tutto, Nick abbia decisamente qualche sospetto sulla moglie e l’amico.

Quello che turba di più Jessica (e noi spettatori) è però la tranquillità con cui il marito affronta un’esistenza evidentemente malata: le sue reazioni e le sue mancanze (soprattutto nell’intimità), nonché questa goccia finale dell’uccisione del cervo, tutte azioni per cui una persona normale sentirebbe il bisogno di agire per cambiare qualcosa. Ma Nick, si sa, non è una persona normale: è un sopravvissuto, un veterano con un terribile trauma, nonché un probabile terrorista.

Homeland - 1x04 Semper IL’ennesimo colpo di scena finale azzeccatissimo ed inaspettato finalmente farà incontrare i due protagonisti. Carrie, per un impulso irrefrenabile (guidato dalla sua ossessione per l’indagine…o da qualcos’altro?), si reca al gruppo di sostegno e fa in modo di farsi notare da Brody. I due cominciamo a parlare e dopo un breve scambio di parole sembrano già diventare ottimi amici. Brody si trova evidentemente a proprio agio con la bella agente della CIA, e capiamo che s’incontreranno ancora. Inizia, quindi, l’ennesimo rapporto basato su bugie e sotterfugi: Brody sa che Carrie è un’agente della CIA, ma non sa che sta lavorando proprio su di lui, che lo sta spiando.

La cosa che, però, più mi ha inquietato, è stato quel sorriso finale d Carrie: cosa avrà voluto significare? La semplice contentezza dell’agente nell’aver finalmente trovato un escamotage per stare addosso a Brody? Oppure per Carrie, che spia ogni movimento di Brody da settimane, che conosce ogni sua mossa (divertente la scena iniziale in cui sembra “indirizzare” il marine verso le azioni della quotidianità), che ha imparato a conoscerlo bene, quest’uomo sta cominciando a significare qualcosa di più? Sappiamo che probabilmente Carrie è (a causa del suo lavoro) un’abile doppiogiochista, ma conosciamo altrettanto bene la sua fragilità…

Una spy story ben architettata, piena di dubbi e misteri, che riesce a farti stare incollato alla poltrona per 50 minuti pur non avendo i classici stereotipi da action movie.

Davvero una bella serie!

Voto: 8

 

 

Informazioni su alessala

Scrivo, leggo, faccio film e video. Suono quando capita, ma solo per me stesso e per la gioia del muro. Scrivo recensioni. Scrivo i cavoli miei in un blog. Ogni tanto lavoricchio. Sogno in grande ma resto piccolo.


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