Ciò che lascia sempre e comunque soddisfatti in Boardwalk Empire è l’ampiezza dei temi trattati e la serietà e profondità con cui vengono affrontati argomenti che di solito non trovi in crime story come questa: ricorda molto il miglior Scorsese questo episodio, nonostante sia sotto tono, meno esplosivo rispetto ai due precedenti.
L’età della ragione nella religione cattolico-romana, ha inizio all’incirca verso i sette anni e consiste nella capacità di discernere il bene e il male, ciò che è giusto da quello che non lo è.
Ecco il perché del ministero della confessione: siccome l’uomo pecca in continuazione, la confessione permette di riappacificarci con Dio, di dimostrare la buona volontà a migliorare confessando i nostri errori. Con questa premessa parte il nuovo episodio di Boardwalk Empire, incentrato sul peccato e la sua espiazione, sulla fede e su come il senso di colpa può arrugginirci l’anima. “Ogni essere umano commette dei peccati. Ce la mettiamo tutta ma facciamo comunque degli errori. Quindi, come possiamo evitare le fiamme dell’inferno se continuiamo a peccare?”
Con queste parole il parroco si rivolge al piccolo Teddy all’inizio dell’episodio, e con questa “dichiarazione tematica” entriamo subito nel mood dell’episodio, che vedrà lo scontro e il confronto di diversi modi di affrontare la fede e il rimorso, di concepire la fede e il perdono.
Se chi dovrebbe confessarsi è il figlio di Margaret, Teddy, nel corso dell’episodio vediamo le confessioni di molti personaggi, da Nelson Van Alden a Margaret stessa.
Le parole pronunciate dal prete a Teddy sembrano particolarmente valide per l’agente Van Alden, alle prese con la redenzione dal peccato. La storyline di Nelson dopo un buon inizio in questa seconda stagione si era leggermente intorpidita e non riusciva ad avere quella spinta che hanno tutti gli altri subplot. La messa incinta e relativa reclusione di Lucy erano una bella spinta drammaturgica considerando che l’agente Van Alden ha servito gran parte della sua vita alla fede integerrima e ora, mentre combatte ancora il crimine, ritrovarsi con un figlio nato da una prostituta diciamo che non è cosa da poco. Dopo la confessione al telefono, dove l’agente cerca di redimersi ( sembra proprio un confessionale, la cabina da cui parla Nelson) e spiega alla moglie che ciò che ha fatto l’ha fatto per amore, questa sottotrama rischia di diventare una delle più interessanti. Di incredibile impatto, oserei dire da pelle d’oca, la nascita del bambino con Lucy costretta a fare tutto da sola, senza nessuno che la aiuti. Una situazione veramente ai limiti dell’umanità, che rende molto bene cosa voglia dire non essere accettati e non poter mostrare ciò che si è.
Ora che il figlio è nato e la moglie Rose è venuta a sapere tutto, cosa succederà? Quali prospettive ha davanti a sé Nelson?
Margaret invece, spronata dal parroco a confessarsi per dare il buon esempio al figlio, al momento della confessione rivela di provare attrazione per il giovane Owen, l’irlandese assoldato da Nucky che ha una relazione con una delle domestiche di Margaret, fornendo agli sceneggiatori infinite possibilità su come giocarsi questo triangolo amoroso, attraverso azioni di gelosia o di vendetta. Margaret non rivela nulla riguardo le attività di Nucky, facendoci pensare che ormai la timida e fedele Margaret della prima stagione, quella donna che si batteva accorata contro la proliferazione dell’alcol, sia ormai un lontano ricordo.
Chi invece non confessa di sua spontanea volontà è il giovane ebreo visto da Jimmy nella prima parte dell’episodio uscire con Nucky e Waxey. Era stato preso a Philadelphia come loro uomo, ma si è venduto come spia lavorando per Waxey Gordon. Catturato da Manny il Macellaio, questi confessa tutto e rivela del carico che arriverà quella notte stessa ad Atlantic City. La sempiterna lotta tra Enoch e Jimmy continua: in una scena che ci ricorda il pilot di Boardwalk Empire, Jimmy blocca il carico destinato a Chalky e vede che alla sua guida c’è il vecchio compare Lucky Luciano. I due si accordano e Jimmy fa passare il carico a patto che i due si incontrino per discutere su come incastrare Nucky e su come mettere le mani sul mercato dell’eroina.
Divertente notare l’accostamento dei due modi agli antipodi di come trattare i traditori: da una parte dissanguati a testa in giù, nel caso di Luciano con una stretta di mano e accordi futuri. Dipende sempre da chi ti conviene salvare, è un gioco duro quello del potere, come sa bene Nucky.
Il caso di Nucky per broglio elettorale è passato a livello federale e quindi l’appoggio di Daugherty finalmente dovrebbe avere il suo peso sennonché Daugherty si trova con le mani legate per via di un senatore che lo minaccia di aprire indagini riguardo alcuni scheletri nell’armadio di Daugherty (l’uso di fondi destinati ai veterani): il senatore non farà nulla se verrà affidato al caso di Nucky un procuratore ben più duro e accorato alla causa, rendendo quindi più difficile la sua libertà a breve termine. La partita tra Jimmy e Nucky è quindi ora a vantaggio di Jimmy: ma per quanto? Se nella Bibbia si dice “chi non ha peccato scagli la prima pietra”, qui sembra proprio l’opposto: gioca solo chi ha peccato, chi è sporco, sordido e sa fare delle situazioni un’opportunità per dominare quell’impero che tutti bramano, il “Boardwalk Empire”.
Voto 7,5
