Non ho parole. Non mi sono ancora ripreso dallo sconvolgimento emotivo della settimana scorsa, che Homeland ritorna con un’altra puntata coi fiocchi, e con l’ennesimo colpo di scena che non può che rendere ancora una volta snervante l’attesa per il prossimo episodio. Anche se i toni sono decisamente più tranquilli rispetto alla 1×07, questa puntata ci trascina ancora una volta in un’intricata rete di complotti, mezze verità, personaggi memorabili e continui pugni nello stomaco.
Ci eravamo lasciati con la scoperta che Tom Walker non è affatto morto, come ci avevano fatto credere gli sceneggiatori fin dal primo episodio. Del resto lo stesso Nick Brody era convinto di averlo ucciso, e la settimana scorsa l’aveva addirittura rivelato a Carrie Mathison, dopo una giornata d’amore e di sesso rivelatasi, anche qui, un’astuta mossa doppiogiochista dell’agente della CIA (o forse no?). Ci troviamo quindi di fronte non solo alla scoperta che non è affatto Brody il terrorista che Carrie sta cercando dalla prima puntata (ma anche qui, le cose non sono come sembrano, e ci arriveremo), ma anche al fatto che il più insospettabile degli insospettabili, proprio perché creduto morto e sepolto, è in realtà l’uomo da ricercare.
Si apre quindi una spasmodica caccia all’uomo che non può che risultare fallimentare, in quanto non solo i vari protagonisti devono confrontarsi con il problema di dare la caccia al fantasma, ma sono anche presi dai loro infiniti problemi personali.
Se da un lato la famiglia Brody sembra a poco a poco ritrovare una certa serenità, dall’altro la bella e problematica agente della CIA deve fare i conti con le sue scelte più recenti. A poco a poco scopriamo che, in realtà, forse quello che ha combinato con Brody è stato tutt’altro che un puro espediente spionistico, che forse veramente lei provava qualcosa per lui. Ma chi sa dare una risposta adesso? Ormai stiamo imparando a conoscere Carrie, sappiamo dei suoi problemi e della sua instabilità. E capiamo che probabilmente nemmeno lei sa esattamente come la pensa. Che si sia trattata di una mossa per estorcere al Marine delle informazioni preziose (missione tra l’altro compiuta) lo abbiamo capito. Che cosa provi veramente nei confronti di Brody, no.
La vicenda della famiglia Walker, con la moglie del soldato che, credendo il marito morto, si è rifatta una vita e si è risposata (al contrario di Jessica, che ha “resistito per sei anni”, dopo di che ha capitolato: qui gli autori sembrano voler in effetti stare dalla sua parte, come del resto dimostra il perdono di Brody), non fa che mettere in crisi Carrie. Vedere l’amore profondo che questa donna prova ancora nei confronti di un fantasma, la speranza riposta nella sua salvezza, nel non credere al suo decesso, sommato alla già situazione precaria, ai suoi sentimenti contrastanti affiorati nel weekend passato con Brody, rendono Carrie ancora più dubbiosa e fragile. “Sono destinata a rimanere sola?”, chiede infine a Saul, un altro personaggio che, in effetti, non se la sta passando bene in quanto a sentimenti (dopo tanto discorrere, la compagna l’ha lasciato ed è partita).
Due personaggi, Saul e Carrie, che sono quindi impossibilitati a compiere per bene il loro lavoro (che usano spesso come diversivo, come ancora di salvezza dai pensieri e dalle preoccupazioni), in quanto le loro vite private sono nel caso più totale. Se non altro, abbiamo la magra consolazione di vedere la solidarietà tra questi due personaggi: dopo il terribile litigio di qualche settimana fa (forse risolto in maniera troppo semplicistica), notare la loro vicinanza, il loro legame, creato forse più dal fatto di vivere in una condizione di solitudine che dalla condivisione di un lavoro difficile, non può che essere una seppur magra e debole consolazione.
Che dire invece di Nick Brody? Dopo averlo considerato il diavolo per sette episodi, nello scorso episodio abbiamo avuto modo di rivalutarlo. Ai nostri occhi, il Marine si è completamente trasformato, da lupo cattivo a pecorella smarrita. I nostri “sensi di colpa” nei confronti di questo personaggio sono amplificati dalle vicende di questo episodio, che vedono prima il capofamiglia perdonare la moglie Jessica del tradimento (e sicuramente il raggiro di Carrie ha fatto la sua buona parte in questa decisione), e poi un’uscita “galante” dei coniugi Brody che finisce con una reunion familiare molto dolce. Quello che accade ai Brody, l’equilibrio che si sta creando tra i vari membri della famiglia, controbilancia il caso delle vite di Carrie e Saul. Alla fine, nel vediamo il risultato: Carrie, forse un po’ più sicura dei suoi sentimenti, non potrà che rendersi conto del fatto che l’amore di Nick appartiene ad un’altra (veramente angosciante, questo triangolo … o è un quadrato?).
Eccoci quindi arrivati, dopo tanti colpi di scena e stravolgimenti, ad una certa stabilità … un momento! Che cosa significa quel finale? Un altro colpo di scena? Ma come si fa ad essere certi di una cosa in questa serie? Quando sembra tutto chiaro, improvvisamente arriva l’ennesimo calcio nello stomaco che ti costringe a rivalutare tutto quanto!
Il mio parere? Bè, un po’ lo immaginavo che Brody in qualche modo avesse avuto veramente dei contatti con Abu Nazir (moltissimi indizi, nei precedenti episodi, erano troppo equivoci per non essere presi sul serio). A questo punto, però, bisogna capire che tipo di contatti sono. Possibile che Brody sia “solamente” un informatore, tra l’altro con poca conoscenza dei piani del terrorista? Del resto non ha mentito (almeno, non in parte), era veramente convinto di aver ucciso Walker (o almeno, questo traspare dai dialoghi finali). E quindi? Quindi niente, bisogna di nuovo attendere il prossimo episodio.
E del resto, Homeland è questo: una serie dove le sicurezze non esistono, dove i personaggi non sono quello che sembrano e dove le cose anche più banali possono trasformarsi in eventi terrificanti.
Straordinario.
Voto: 8 ½
d’accordo praticamente su tutto.
una considerazione: guardando questa puntata, mi sembra che il legame tra Carrie e Saul non sia solo dovuto ai casini nelle loro vite, ma piuttosto ad un profondo rapporto padre/figlia instaurato negli anni (me lo fa pensare soprattutto l’abbraccio, molto affettuoso). questo spiegherebbe anche perchè Saul, negli episodi passati, non ci mette molto a perdonare Carrie: ai figli si perdona sempre tutto 🙂
Sono d’accordo con te. Sicuramente ne hanno passate parecchie insieme. In effetti è una cosa talmente “scontata” che non l’ho notata nella recensione, ma si capisce molto bene direi. Ottima osservazione 🙂
Veramente straordinaria l’incertezza che pervade questa serie TV, meravigliosa, spero arrivi presto in Italia!!!