American Horror Story – 1×12 Afterbirth 1


American Horror Story - 1x12 AfterbirthUno dei modi migliori per festeggiare le celebrazioni correnti, pagane e non, è quello di godersi le degenerazioni finali della Casa infestata seriale per eccellenza. Tra spettri con questioni irrisolte, psychos, alberi di natale e inquilini usa e getta, arriva al termine la prima stagione di una delle rivelazioni del 2011.

L’episodio finale rispetta a singhiozzi il tenore della serie, crollando solo ogni tanto in sequenze più lente, atte a spiegare cose o allungare inutilmente la tensione, fino ad annacquarla. Tanto che le aspettative per un finale col botto sono in parte deluse.

Il flashback iniziale carpisce il movente scatenante della serie stessa: una famiglia in declino decide di cambiare habitat come per risolvere magicamente le tensioni interne. Inutile ribadire che l’American Dream, fatto di status symbol e famigliole da pubblicità, avrà tutt’altra progressione.

Alcuni dei segmenti più interessanti, infatti, riguardano proprio la riunione di codesta famiglia nel segno della soprannaturalità. American Horror Story - 1x12 AfterbirthDivisi nella vita, i tre Harmon si ritrovano coesi solo in forma di spettro. Il loro amore di famiglia si scatena fin troppo tardi: nella confusione ectoplasmica delle puntate precedenti ciò è risultato impossibile, ma la noia di Nora nel trattare il neonato (evidentemente rimasta bloccata nel suo ultimo pensiero prima del decesso), lo scampato suicidio di Ben e il conseguente omicidio provvidenziale da parte della docile Hayden risultano fattori definitivi per la reunion conclusiva della famiglia protagonista, consumata a tarallucci e vino di fronte ad un albero di Natale. La loro ritrovata complicità, però, non rimane fine a se stessa, ma si risveglia in azione benefica nei confronti dei nuovi inquilini.

Un altro nucleo familiare, che sembra uscito da una soap opera sudamericana, rischia di ripetere in tutto e per tutto i passi degli Harmon. Così la fazione dei “fantasmi benevoli” della casa passa all’attacco, riuscendo con successo ad allontanare (e soprattutto salvare) i nuovi malcapitati. La sequenza dell’infestazione è una delle più ironiche di tutta la stagione, esagerata e con i leit motiv personali (Tate geloso, coppia Harmon in continuo litigio, Moira come esca, Rubber Man) portati all’eccesso. Così questa nuova parabola orrorifica familiare viene sintetizzata nel giro di poche scene, che analizzano in soggettiva l’altro lato di un’infestazione, grazie alla messa in secondo piano dei vivi e alla rivalsa delle anime perdute che conservano sentimenti più umani, mentre gli altri, divorati da rabbia e mancanze di vario genere, rimangono in disparte.

Qualche caduta di stile è presente nell’episodio, soprattutto nella scena di chiarimento finale tra Tate e Ben, che va ad aggiungersi a quel sacco della spazzatura stagionale fatto di scene noiose o intrise di spiegoni. Tate è un mostro, si sa già, e questo confronto finale non aggiunge granché se non una volontà da parte del ragazzo di raggirare nuovamente chi gli sta intorno, pur di non restare da solo per l’eternità (e l’ennesima prova che Dylan McDermott dovrebbe recitare solo in parodie e sit-com). E’ una sorta di chiosa per segnare il distacco definitivo tra alcuni fantasmi della casa – arricchitasi così tanto da creare gruppi di persone distinti – e creare un senso indefinito di ricerca eterna della serenità.

Ci rimane la rinata Constance, che recupera il suo nipote luciferino abbozzando una storia credibile da dare in pasto alla polizia: Violet è scappata con lui. I minuti più coinvolgenti, e interpretati con vezzo istrionico irraggiungibile dagli altri attori della serie, vedono Constance ritornare a farsi bella dopo mesi di isolamento. American Horror Story - 1x12 AfterbirthDiventata nuova madre, Constance rende costruttive tutte le sue esperienze malate per l’educazione di un giovane mostro. A differenza di Vivien, lei è la Rosemary perfetta per trattare con il giovane Tate Jr, punto d’arrivo di tutti quegli archetipi horror che vedono bambini perversi giocare col sangue (tanto per fare un esempio: Michael Myers di HalloweenJohn Carpenter, da cui prende pure il nome). La questione dell’Anticristo alla fine risulta, per fortuna, un po’ buttata lì per far chiasso e mantenere connessioni col Genere. La conclusione reale è palpabile: vede un bambino problematico in crescita, più che un mostriciattolo con gli zoccoli che millanta piani apocalittici. Meglio così.

La Monster House ci lascia dunque con una conclusione piuttosto in positivo: nonostante le morti avvenute e quelle in procinto di, le famiglie sono riunite, i cattivi propositi sedati e la serie può considerarsi risolta, con pochi buchi e insoddisfazioni diradate – lasciando pure un senso di disturbo nel sapere che l’ibrido umano/fantasma sociopatico se ne andrà in giro a fare chissà cosa, come il genere richiede.

L’anno prossimo American Horror Story tornerà con una nuova location, un nuovo cast (anche se alcuni attori di questa stagione torneranno ad interpretare nuovi personaggi) e soprattutto un nuovo archetipo da Antologia dell’orrore: non so voi ma io, data la carrellata finale, tifo per una stagione sullo Slasher.

Voto episodio: 7 ½ 

Voto stagione: 8 ½ 

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Un commento su “American Horror Story – 1×12 Afterbirth

  • MarkMay

    allora il mio commento sul finale di stagione è cambiato radicalmente dopo aver scoperto ciò che voi avete scritto nelle ultime 4 righe.
    se a puntata finita ero rimasto un pò deluso dal fatto che non venissero lasciati aperti spunti per continuare a seguire la seconda stagione (scusatemi,sono un fan di lost,amo essere torturato con cliffhanger paurosi ed ho goduto nel non saper nulla,almeno nelle prime puntate,di quella maledetta casa xD) e mi aveva sorpreso questo rivelare praticamente tutti i segreti della casa già nelle prime 10 puntate,la scoperta di una serie autoconclusiva che si rinnova ogni stagione mi intriga,anche perchè giustamente questo telefilm si chiama horror story,e sarà fantastico vedere cosa tratteranno nelle prossime stagioni (pensate a quanto il termine horror sia variegato e comprenda diversissime tipologie ed aggiungetegli ryan murphy e brad falchuk,secondo me sono garanzia di altissimo livello).
    Certamente è una scelta rischiosa,ma proprio per questo li ammiro ancora di più.