Ad una puntata di distanza dal finale di stagione, Californication continua a mescolare le carte in gioco e non lascia intravedere quasi nulla di ciò che accadrà nell’ultimo episodio. I recenti cambiamenti hanno fatto bene a tutti i personaggi, rendendoli più interessanti sotto molti punti di vista, e migliorando anche il lungamente criticato Charlie, che sta recuperando posizioni.
Perverts&Whores
Il finale della puntata precedente ci aveva lasciato con un grosso interrogativo: il litigio tra Hank ed il suo agente è “temporaneo” o è una rottura vera e propria?
Sin dalle prime scene capiamo che Hank sta facendo sul serio, nonostante i modi un po’ immaturi in cui li dimostra. Questo porta Charlie, come previsto, ad avere un peso nella trama maggiore di quanto avuto finora, distogliendolo dalle stomachevoli situazioni che l’avevano ridotto quasi all’inutilità. Di una certa rilevanza, seppur prevedibilissima, è anche la situazione che gira intorno al tradimento di Lizzie ed al parallelismo con ciò che è successo qualche settimana fa ad Hank con Bates e Karen.
Nel frattempo lo scrittore si guarda intorno per cercare un sostituto di Charlie e, durante l’incontro con un possibile nuovo agente, si ritrova davanti una vecchia conoscenza: Trixie. L’utilità del suo ritorno non è subito chiara, ma è un punto abbastanza importante, in ottica futura, di questo episodio. La situazione di contorno è solo un espediente narrativo per mostrarci i due punti focali di quest’incontro, ossia la riflessione (ed in un certo senso la resa) di Hank sul destino che lo tiene separato da Karen e la “previsione” di Trixie su un futuro insieme, quando entrambi saranno liberi. Volendo essere ottimisti, credo che la frase con cui la prostituta si congeda da Hank possa riservarci qualche sorpresa per quanto riguarda il finale dell’intero show, ma più probabilmente servirà semplicemente ad “allungare il brodo” per la prossima stagione, recentemente confermata da Showtime. In fin dei conti, Californication è stata raramente davvero imprevedibile, quindi ci sono ben pochi motivi per pensare ad un finale diverso da quello di Hank e Karen che vissero felici e contenti.
Voto episodio: 7
The Party
Bates torna a casa tentando la via della sobrietà ed il suo tutor, Gabriel, lo convince a cacciare di casa Hank, che decide di tornare a New York. È proprio questo suo intento di lasciare la città a dare a Charlie l’idea di organizzare un piccolo party d’addio, riunendo i protagonisti della stagione. Mettere tutti insieme nella stessa casa porta a galla i conflitti e le tensioni accumulatesi col progredire degli eventi, ed in più mette Hank a confronto col “vecchio sé” facendo risaltare, una volta di più, quanto la sua crescita sia stata profonda ed evidente. Le due situazioni in cui si sente quasi dire “parli proprio tu, che hai sempre fatto i miei stessi errori?” sono la prova più lampante di come sia cambiato. Non solo Hank, però, affronta i suoi problemi: Stu e Marcy hanno una discussione abbastanza accesa, Charlie e Lizzie si prendono una pausa e con tutta probabilità Tyler dovrà affrontare, oltre a Becca, anche un inferocito Samurai Apocalypse. Il punto interrogativo più grosso riguarda Karen, perché ciò che le succederà nel finale è oscuro: non si sa ancora se scoprirà i due tradimenti di Bates e come reagirà se dovesse scoprirli, o se questa verità verrà a galla solo nella prossima stagione. La puntata è ovviamente di transizione, ma è una transizione ben strutturata ed a tratti molto intensa, capace di incuriosire e stuzzicare allo stesso tempo. Davvero un’ottima presentazione per il finale di una stagione partita molto sotto tono e decollata col passare del tempo.
Voto episodio: 8