Community – 3×20-21-22 Season Finale 2


Community - 3x20-21-22 Season FinaleNon si può non cominciare dalla notizia più importante della settimana: la Sony, proprietaria di Community, con un comunicato stampa ha dichiarato che Dan Harmon non sarà più lo showrunner della serie. La notizia ha fatto preoccupare i fan e arrabbiare Harmon che ha scritto un post su Tumblr al vetriolo dichiarando che dalla prossima stagione la sua serie non sarà più la stessa.

3×20 “Digital Estate Planning”

Il triplo finale di Community si apre con un episodio interlocutorio che bada poco alla trama orizzontale, mai come in questa stagione così sviluppata. Siamo di fronte al più classico dei filler (se questa definizione ha ancora un senso per le comedy), ma, come vedremo, tra i più vivaci e innovativi dell’intera serie. Forse proprio perché liberi di non rispettare le esigenze drammatiche del running plot, la scelta è quella di dare libero sfogo alle possibilità intertestuali della serie, offrendo un esempio, radicale nella sua attuazione, di ibridazione tra il linguaggio audiovisivo e quello dei videogame.

Come accade sovente in medium di ogni sorta, quando si decide di non avanzare sul territorio della narrazione si vira su quello dell’introspezione, anche quando il focus principale non è questo, ma la pura e più vibrante azione. In questo caso vi è il ripescaggio puramente strumentale (quasi un MacGuffin hitchcockiano) del rapporto tra Pierce e il padre, che, integrato con la presenza di una guest star d’eccezione, lo straordinario Giancarlo Esposito (Breaking Bad docet), contribuisce a dare il via all’episodio. In palio c’è l’eredità del padre di Pierce e a contendersela sono quest’ultimo, supportato dal suo gruppo, e Gilbert Lawson, uomo di colore, che si scoprirà essere fratellastro di Pierce. La gara dà il via al videogioco e all’episodio. Come è già accaduto in passato – indimenticabile è “Abed’s Incontrollable Christmas”, undicesimo episodio della seconda stagione, nonché eccellente filler tutto girato in stop-motion – anche la sigla si conforma alla natura ibrida della puntata riprendendo l’estetica a due dimensioni e riducendo la colonna sonora a suoni riprodotti da un sintetizzatore, analoghi a quelli dei videogiochi ad 8 bit.

Community - 3x20-21-22 Season FinaleCome da copione in queste situazioni vi è il ritrovamento del già noto, proposto attraverso un’esemplare mutazione del linguaggio audiovisivo in quello videoludico: le prime apparizioni dei personaggi/avatar sono dei veri e propri stacchetti in cui ciascuno di loro presenta il proprio punto di vista rispetto alla nuova condizione ambientale, con le proprie peculiarità e le proprie ossessioni.

Costanti come le personalità dei personaggi e l’importanza del gruppo sono però solo gli strumenti, i linguaggi con cui Community è solita parlare in secondo grado: in questo caso si tratta del rapporto tra reale e virtuale, tra capacità concrete e potenziali ed in particolare delle possibilità manipolatorie offerte dalla realtà aumentata, tracimando nell’analisi del suo personaggio più rappresentativo, Abed, che a fine partita con una chiavetta usb ruba i dati salvati per poter continuare a vivere la sua “realtà” preferita.

Voto: 9

3×21 “The First Chang Dinasty”

Dopo un episodio a sé stante, indipendente anche stilisticamente, Community ritorna sui propri passi, ritrova il percorso che aveva abbandonato, non dimenticandosi del rapimento del preside Pelton, e della “ascesa al potere” di Chang con il suo baby-esercito. Il riferimento culturale dell’episodio è il classico topos dell’assalto al palazzo, della missione segreta, realizzato con modalità di messa in scena aventi un referente ancora più specifico: Ocean’s Eleven (che viene anche citato). L’episodio si apre con una pubblicità di propaganda del college, nel più classico degli spot di regime, con tanto di richiamo ad una nuova era del college, successiva all’espulsione dei “Greendale Seven”; senza di loro le iscrizioni sono aumentate e persino la retta è divenuta più accessibile, tutto grazie al leader incontrastato, colui che ha reso possibile tutto questo: Chang. Anche la regia (in questo caso firmata da Tristram Shapeero) si adatta al riferimento stilistico attraverso un montaggio serrato con l’appaiamento di linee temporali coincidenti.

Community - 3x20-21-22 Season FinaleIl montaggio parallelo è l’espediente per rappresentare la perizia del piano e le sue caratteristiche specifiche: naturalmente i risvolti sono tutti esilaranti e i camuffamenti dei protagonisti hanno sempre la risata come obiettivo ultimo. In particolare spicca quello di Troy e Abed che, occupandosi dei condotti di areazione, si mascherano da due tecnici baffuti che pescano a piene mani da un’icona, prima letteraria e poi audiovisiva impressa nell’immaginario collettivo. Il referente più anziano sono Tweedledum e Tweedledee (tradotti in italiano come Pincopanco e Pancopinco), personaggi di fantasia di una filastrocca inglese per bambini e poi ripresi da Lewis Carroll nel suo romanzo Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò; oltre al riferimento visivo dell’adattamento della Disney, vi è un altro referente, forse ancora più vicino, ancora più aderente ai personaggi interpretati da Troy e Abed, sia quanto a somiglianza estetica che quanto a bizzarria dei personaggi: questi sono i meccanici gemelli di The Straight Story – noto in Italia come Una storia vera – film di David Lynch del 2002.

Community, si sa, è un frullatore di icone, le conosce, le assume, le metabolizza e le ripresenta, anche in questo caso con grande intelligenza, tappezzando il college sotto il regime di Chang di manifesti che in tutto e per tutto ricordano quelli della propaganda staliniana. Non si tratta però di alcun messaggio politico (se si fa eccezione del parallelo che verrà fatto qualche minuto più tardi tra Troy e Obama rispetto alle seconde chance), ma di una volontà puramente ludica di giocare con l’immaginario, di riportare a galla nozioni e immagini sepolte nella memoria, sedimentate con gli anni: tutto è figlio di un’immaginazione infantile in cui le bombe e i razzi sono giocattoli così come le forbici e gli eserciti sono composti da bambini, in un universo finzionale in cui attraverso un televisore obsoleto si possono osservare le registrazioni di telecamere a circuito chiuso.

Risolta la vicenda della dittatura militare di Chang con uno scontro finale che cita Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma, si arriva al termine con l’abbandono di Troy che lascia presagire un finale amaro, improntato sulla separazione e sulla perdita.

Voto: 8

3×22 “Introduction to Finality”

Diciamolo subito: si tratta di un finale deludente. Dopo due episodi straordinari come originalità, inventiva, trovate comiche e risvolti drammatici, il tanto atteso season finale è ben al di sotto delle aspettative. L’episodio gira attorno a tre nuclei narrativi paralleli: Britta che tenta di psicanalizzare un Abed affranto per la perdita del suo migliore amico; Troy che, trasferitosi all’Air Conditioning Repair School, sente la mancanza dei suoi compagni; Shirley e Pierce che mettono in piedi uno scontro giudiziario rappresentati da Jeff e Alan (l’acerrimo nemico di un tempo) attorno all’apertura di un negozio di panini che dovrebbe subentrare all’uscente Subway. La sezione dedicata ad Abed e Britta sarebbe forse quella più interessante, se non le venisse dedicato pochissimo spazio; la vicenda di Troy, eccetto qualche divertente scambio con John Goodman, è troppo isolata; mentre l’ultima, che inevitabilmente vede Jeff protagonista, sembra l’ennesima riedizione della messa in scena del tribunale a cui si è assistito già tante volte nel corso della serie. Unica cosa davvero divertente è il passaggio al lato oscuro di Abed che diviene Evil Abed, individuo perfido e dotato di rilevatore di oscurità, con l’obiettivo di aumentarne il tasso.

Community - 3x20-21-22 Season FinaleL’episodio termina, come spesso accade ai finali di stagione, con un montaggio musicale che permette di riprendere tutti i personaggi, riallacciare le storie e preparare il terreno per altre. Dagli spunti offerti sembra nascere qualcosa tra Troy e Britta, apprendiamo che “Stelline” non è morto ed è pronto a tornare, e che Chang potrebbe essere sul punto di preparare una vendetta.

Abed, per l’arrivo di Britta, è costretto ad eliminare il suo Dreamatorium, salvo poi ricostruirlo sottoforma di cabina di cartone nella quale poter sognare ancora. E non è un caso se quando entra nella cabina sprigiona una luce accecante che lascia solamente una scritta nero su bianco, preceduta di un hashtag, una frase più volte citata da Abed e slogan d’augurio per eccellenza delle serie tv.

Voto: 6,5

Voto stagione: 7,5

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Informazioni su Attilio Palmieri

Di nascita (e fede) partenopea, si diploma nel 2007 con una tesina su Ecce Bombo e l'incomunicabilità, senza però alcun riferimento ad Alvaro Rissa. Alla fine dello stesso anno, sull'onda di una fervida passione per il cinema e una cronica cinefilia, si trasferisce a Torino per studiare al DAMS. La New Hollywood prima e la serialità americana poi caratterizzano la laurea triennale e magistrale. Attualmente dottorando all'Università di Bologna, cerca di far diventare un lavoro la sua dipendenza incurabile dalle serie televisive, soprattutto americane e britanniche. Pensa che, oggetti mediali a parte, il tè, il whisky e il Napoli siano le "cose per cui vale la pena vivere".


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2 commenti su “Community – 3×20-21-22 Season Finale

  • DavoTGM

    Bellissima l’analisi delle citazioni nel momento in cui Troy&Abed si travestono. Dici che sono superficiale se a prima vista mi hanno subito ricordato Mario e Luigi? 🙂 In fondo vanno a fare più gli idraulici che i meccanici!