Chi ha sempre rimproverato Boardwalk Empire di eccessiva lentezza e scarsa dinamica (a livello di azione, non certo di trama) dovrà vedersi almeno un paio di volte questa Two Imposters, probabilmente uno degli episodi più adrenalinici della creatura di Terence Winter. 60 minuti semplicemente perfetti, che danno libero sfogo alle tensioni accumulate nei primi dieci episodi. Chapeau.
“I’m not leaving, this is my town”
L’episodio si rivela subito fresco e palpitante, la macchina da guerra di entrambi gli schieramenti si è messa in moto con la massima celerità. Il fronte di Nucky è sempre apparso come quello più esposto, visti anche gli illustri rifiuti dagli alleati storici. Non c’è tempo nemmeno di ricordare la scomparsa di Owen che la minaccia arriva a colpi di shotgun, con i primissimi secondi già in medias res, senza nessun tipo di introduzione o impostazione del mood della puntata. L’estetica dell’episodio rimanda ai classici gangster movies, con sparatorie, inseguimenti e sconvolgimenti gerarchici sul territorio. Vedere Nucky imbracciare fucili con tale violenza è quasi una novità, ma l’istinto di conservazione, a questo punto della faida, spinge forte e prevale su tutto.
Davvero impressionante il ritmo imposto all’evolversi della situazione ad Atlantic City, e molti i cambiamenti con cui, per la prima volta dopo molto tempo, dovremo fare i conti. Gyp è in città, dopo aver preso controllo del bordello di Gillian. Margaret è ora veramente lontana dal marito; probabilmente sapremo dove nel prossimo episodio. Richard Harrow è cacciato dal bordello, colpevole di aver auspicato una vita migliore per Tommy. A tal proposito, come interpretare le inquadrature prolungate all’arsenale del soldato? Troverà forse un modo per dare il suo apporto nel conflitto, magari (di nuovo) tra le fila di Nucky?
La stabilità costruita nel corso di intere stagioni, a partire dal nucleo familiare del protagonista, è stata smontata con cura. Le carte si stanno sapientemente rimescolando, dando importanza essenzialmente a due temi: riconoscenza e fedeltà. Se la seconda è spesso frutto di un accordo economico (fino all’arrivo di un miglior offerente), è la prima a manifestarsi fra Enoch e Eddie. L’inversione è tutta qua: il gangster abituato a ricevere atti di riconoscenza da chiunque, per una volta passa dall’altra parte –e cosa più importante- ci resta volontariamente. La mission di Nucky di salvare il tuttofare può apparire non così scontata. Avrebbe potuto lasciarlo indietro per velocizzare la fuga. Si tratta invece di una sorta di ringraziamento, di tributo a una pluriennale fiducia (sottostimata dal capo, che ha spesso trattato Eddie come un incapace). La nuova e disinteressata empatia per le sorti del tedesco restituisce speranza a un personaggio in cerca, fra le altre cose, di redenzione. E, per lo spettatore solidale all’uomo in fuga, è confortante saperlo ancora capace di non perdere di vista i rapporti umani che contano.
Durante tutta la terza stagione la classica dicotomia preda-predatore ha avuto contorni relativi, con Nucky inizialmente predatore e ora, clamorosamente, preda. Rosetti, che simbolicamente va a chiudere il cerchio -riprendendosi il cane lasciato alla famiglia Thompson-, è rapidamente passato al ruolo di cacciatore. Aspetto sottolineato anche dalla sua tendenza ad appropriarsi dei feticci della preda, in attesa di catturarla (la scrivania per esempio). L’elemento eccitante in tutto questo è che i due ruoli sono continuamente destinati ad invertirsi, finché uno dei due non prevarrà sull’altro, dimostrandosi il “maschio alfa di Atlantic City”.
La perdita totale di influenza e potere per il protagonista va di pari passo con le perdite umane. Nucky ha perso la moglie e i figli, l’appoggio di Owen, il commercio di whiskey, il controllo di AC e i contatti con New York. La disperazione lo assale giusto il tempo di rimettersi in piedi e stabilire un ordine di priorità umane: Eddie, Chalky, Eli. E se Chalky si dimostra un valido appoggio, basato sulla prospettiva di business futuri, è Eli la vera la causa di un finale di puntata mozzafiato, con la venuta quasi evangelica di un vitaminizzato Al Capone. L’asse Thompson-Capone saprà sicuramente giocare le sue carte contro Masseria, proprio ora che Lucky Luciano è stato arrestato.
Le aspettative per il Season Finale di domenica sono quindi altissime. Anche perché si tratterà dell’ennesimo prodotto targato Winter/Van Patten: una garanzia.
Voto: 9 ½
due sole parole: sto male
Oggi giorno in tv ci sono tantissime serie tv degne di nota e di ottima fattura, in primis probabilmente breaking bad no? è un telefilm bellissimo pieno di qualità, mad man un altro, dexter (le prime stagioni), poi ci sono quelle serie già concluse come I Soprano che hanno cambiato per sempre il modo delle serie, basti vedere the wire dico bene?
Tutte queste serie, ne sono convinto, sono ora inferiore a Boardwalk Empire, insomma non so neanche come dirlo: la perfezione.
La sue perfezione è stata spesso confusa per noia dai profani, ma se invece di annoiarsi avessero magari resistito un attimo e si fossero immersi per bene ad AC sarebbero arrivati a vedere questa 3×11 che è il risultato di tre anni di tensioni tra i personaggi!
p.s. commento all’episodio: prendendo per “quasi sicuro” che gyp farà una brutta fine (tocchiamo ferro) è curioso come la casa del commodoro di stagione in stagione sia dimora degli sconfitti
vorrei anche far notare come nonostante sia la serie più bella che ci recensite (ottimamente direi, è sempre una delizia leggervi) sia anche quella più povera di commenti, segno di come questa serie possa in realtà essere apprezzata a pieno da pochi.
Concordo su tutta la linea. Devo dire che personalmente l’adrenalina vissuta in questo episodio raramente l’ho provata in serie più “accattivanti” (virgolette d’obbligo). Segno della qualità monumentale di un prodotto che credo e spero potremo vedere per molti anni ancora. HBO è davvero la mecca per un certo tipo di narrativa (mi viene in mente anche The Newsroom, che per quanto retorico e autoreferenziale è davvero un’altra piccola perla).
Amo Boardwalk Empire, amo HBO.
Due parole: un capolavoro.
Se c’è una cosa infatti che gli americani sanno fare bene è la televisione, pensateci bene. Ma noi italiani, in totale controtendenza, queste serie le mandano in onda alle 2 del pomeriggio, o alle 2 di notte orari in cui nessuno guarda la tv. Insomma trasmettono uno tra i prodotti televisivi di maggior qualità della storia e loro non lo pubblicizzano nemmeno. BE, The Wire, I soprano vanno tutte in onda su rai 4 e se non glielo dicessi io ai miei amici non lo saprebbero nemmeno cristo!
Scrivo prima di tutto per farvi i complimenti per le recensioni.
Volevo dire che questo show è sicuramente quello che mi stà dando più gratificazioni, questa puntata in particolare mi ha tenuto sempre col fiato sospeso.
Spero di vedere Richard al fianco di Nucky, è la figura che meglio potrebbe colmare il vuoto lasciato da Owen, anche se Eli dopo la vacanza dietro le sbarre lo vedo completamente cambiato, in meglio.
Gyp, qualunque fine faccia, è stato un personaggio che difficilmente dimenticherò, con tutte le sue facce schifate o la sua irascibilità. Mi ha fatto morire dal ridere anche nelle situazioni più improbabili.
Sul piano umano Chalky un gigante.
Che dire, mi ritengo fortunato ad aver seguito questa serie.
A presto!! grazie ancora per le rece.