Con Surprise, Motherfucker! si chiude la penultima stagione di Dexter: un’annata che è stata per certi versi ancora altalenante dal punto di vista della credibilità (soprattutto nei piccoli particolari) ma che è sicuramente stata di alto livello, anche senza fare il rapporto con l’anno precedente. E, come al solito, i finali di stagione ci regalano un momento di profondo sconvolgimento.
Partiamo dunque da un particolare tecnico dell’episodio, e cioè l’uso dei flashback che si erano visti molto poco nelle scorse stagioni. Molte volte questo espediente narrativo viene usato solo nei momenti topici (la morte oppure l’abbandono amoroso), mentre qui viene usato alla perfezione durante tutto l’arco della puntata.
Far rivedere Doakes dopo 5 anni ha di certo un effetto malinconico, ma sottolinea anche come Dexter sia profondamente cambiato da allora, diventando al tempo stesso molto più cinico e molto meno attento a quello che fa.
A parte questo, le protagoniste assolute di questa puntata e di questa stagione sono sicuramente tre donne: Debra, Hannah e Maria LaGuerta.
Debra ha degli scambi di battute molto serrati e significativi con le altre due, soprattutto con la bionda prigioniera in tribunale. Deb viene messa con le spalle al muro dalla sua nemesi, e il discorso di Hannah sull’ipocrisia non fa assolutamente una piega: perché Deb fa degli sforzi così immani per incastrare lei, mentre sa cosa fa Dexter e non solo non lo denuncia, ma lo aiuta pure? Gli autori sono stati molto bravi, col senno di poi, a inserire la cotta amorosa di Deb per il fratellastro: come abbiamo visto quest’anno la cosa non si è trasformata in un ripiego squallido, ma ha avuto un suo preciso perché. Deb è evidentemente innamorata di Dexter, se no non si spiegherebbe quello che ha fatto per tutta questa stagione, dopo lo scioccante finale della scorsa.
Deb ha quindi evidentemente sbagliato, ma la bellezza di questa serie sta proprio qui: sono sette anni che anche Dexter uccide gente (seppur cattiva), ma andrebbe comunque condannato dall’opinione pubblica, eppure, tutti tifiamo per lui. Così come anche nel match Debra vs LaGuerta: è illogico fare il tifo per una poliziotta che copre un serial killer e non per una detective che ha finalmente avuto l’intuizione giusta. Eppure, quanti di voi hanno tifato per la latino-americana? Nessuno, credo.
Arriviamo quindi al finale di puntata e di stagione, dove ci sarebbe da scrivere un trattato di psicologia, altro che una recensione.
Partiamo da Hannah: avevamo detto qualche tempo fa che questo personaggio sarebbe potuto essere la donna definitiva per Dexter, e in un certo senso potrebbe benissimo esserlo ancora. Con una mossa astuta evade dalla custodia e va a posizionare un fiore (d’avvertimento?) davanti alla porta di Dexter. Hannah è quindi la prima amante del killer (ad eccezione di Rita) che non scompare o muore al termine di una stagione. Le piste sono tutte aperte: Hannah potrebbe ricomparire solo nel primo episodio per poi essere uccisa o andarsene, oppure diventare l’ultimo, definitivo villain di questa serie. Sarebbe un’opzione affascinante e del tutto in linea con il personaggio: adesso la sua vendetta non si scaglierebbe solo contro Dexter, ma anche contro Debra.
A parte Hannah, è il triangolo che si consuma nel container al porto che fa raggiungere lo zenit alla puntata e all’intera stagione. Anche per Debra quindi l’episodio che forse la farà crollare psicologicamente per il resto della sua vita avviene in un container, proprio come il suo fratellastro; ed è ancora così anche per Dexter, che vede davanti ai suoi occhi Debra diventare come lui. La tensione del momento è assolutamente altissima, e il tutto viene condito dall’ottima recitazione di Jennifer Carpenter: l’attrice negli anni ha dato una sfumatura molto variegata al personaggio di Debra, rendendolo talmente fragile che quest’ultima scelta che compie potrebbe davvero essere la goccia che fa traboccare il vaso.
A parte l’aspetto psicologico, c’è da capire anche quello più pratico: se prima Debra andava considerata come una specie di complice di Dexter (gli chiede addirittura di uccidere una persona!), ora lo è a tutti gli effetti. A questo punto, Deb e il fratello sono una coppia consolidata: non solo perché lei è evidentemente innamorata – solo una pazza o innamorata avrebbe fatto quelle cose per un killer – ma perché adesso sono uniti anche nel sangue.
La situazione si fa veramente interessante, contando anche la posizione di rilievo che copre Debra all’interno della polizia. La stagione si chiude quindi con una bella metafora sull’anno nuovo che aspetta i due e la nuova – ultima – stagione che aspetta noi: sarà un nuovo inizio o l’inizio della fine? Ai posteri l’ardua sentenza.
Questa settima stagione ha sicuramente registrato degli ottimi passi in avanti rispetto alla precedente – anche se a me personalmente non era dispiaciuta, consapevole comunque del fatto che è stata forse la meno bella delle sette – anche se ci sono anche delle carenze strutturali, soprattutto la cura dei piccoli dettagli. Un esempio su tutti è quando LaGuerta riceve la telefonata dal porto: perché andarci da sola e non chiamare rinforzi?
Tutto sommato, però, la stagione è stata bella, con dei picchi di qualità quando sullo schermo compariva il fu Isaac Sirko: anche in questo caso, sembra che quella storyline appartenga ad un’altra stagione. Gli autori danno l’impressione di aver pensato perfettamente al percorso di Debra e Dexter, ma che non sia interessato loro più di tanto il contorno, anche se avevano costruito un personaggio niente male. Altro punto di domanda sono tutti i personaggi secondari: a parte Batista con il suo l’happy ending (momentaneo), Masuka e Quinn sono stati praticamente dei comprimari, con il grave caso del secondo che si è visto risolvere la sua situazione nella magica bolla di sapone che scoppia fin troppo spesso nei finali di Dexter.
Detto questo, la puntata è stata sicuramente di livello, così come l’intera stagione. Ci vediamo il prossimo settembre, con la speranza di assistere ad un finale di serie degno per un personaggio che, volenti o nolenti, è entrato di diritto nella storia della televisione.
Voto episodio: 8
Voto stagione: 7½
sicuramente è stato un buon finale (anche se ho trovato particolarmente orrende le musiche di sottofondo, quando Hannah è arrivata in ospedale sembrava una puntata di E.R. dei tempi d’oro, non molto azzeccata come scelta) però continuo a non capire come diavolo abbiano strutturato questa stagione – inutile dire che Sirko è stato uno dei villain migliori e quello trattato peggio in assoluto, ancora non me ne faccio una ragione.
Spero anch’io che Hannah torni nella prossima stagione, se non altro per non farla diventare l’ennesima comparsa nella vita di Dexter, che tra l’altro in questa stagione non mi ha fatto proprio impazzire. Tutta la vicenda del Dark Passenger che c’è e non c’è, indipendentemente da come la si pensi a riguardo, è stata trattata con fretta e superficialità, e c’era bisogno di ben altro.
Ottima la Carpenter, il personaggio di Debra è stato quello meglio approfondito ed è un bene. Ora bisognerà capire come questa svolta nel suo personaggio verrà affrontata nella prossima stagione.. speriamo in bene.