Homeland – 2×12 The Choice 8


Homeland - 2x12 The ChoiceLa prima stagione di Homeland ha soddisfatto pubblico e critica riuscendo a raccontare e concludere una storia appassionante in un modo che, per molti versi, poteva sembrare definitivo. Forse anche nella stessa mente degli autori non era ben definito un piano per il seguito: se non proprio un tracollo, il calo era un rischio reale.

Giunti alla fine di questo pazzo viaggio possiamo finalmente acclamare la bravura del team che ha lavorato a questo prodotto, capace di mescolare le carte in tavola, regalandoci la giusta tensione e i colpi di scena degni dei migliori thriller a sfondo spionistico; ha fatto tutto questo senza mai smettere di scrivere i suoi personaggi, calandoli in un turbine di eventi che, pur sovrastandoli nella finzione, mette in luce la loro personalità, non tradendo mai l’essenza di grande drama che costituisce il cuore di Homeland.

Homeland - 2x12 The ChoicePoche serie tv, infatti, possono permettersi il lusso di giocare con lo spettatore, richiedendogli una sospensione dell’incredulità a livelli quasi impossibili senza però prenderlo mai in giro. Tutto l’improbabile è giustificato dalla messa in scena di una storia degna di essere raccontata, una storia d’amore appassionante, tormentata dai grandi drammi della vita (gli orrori della guerra, quelli della mente umana, la rabbia dettata dalla vendetta e la sete di potere). Molti si dividono nel cercare di etichettare Homeland all’interno di un genere ben definito, non riconoscendo l’importanza fondamentale del tema che, a mio modestissimo avviso, ne costituisce l’anima, senza il quale non resterebbe altro che un guscio vuoto: l’amore tra Carrie e Brody.

La bipolare agente della CIA e il pluridisgraziato marine hanno una cosa in comune: sono soli, unici detentori di una verità individuale praticamente incomprensibile al resto del mondo. Carrie con la sua ossessione che la porta a infrangere qualsiasi regola pur di difendere la patria dalla ferocia e dall’orrore del terrorismo; Brody, spaccato irreversibilmente nel profondo, pronto a farsi esplodere in una stanza anch’egli per proteggere la patria, costretto ora a convivere con quel mostro che non solo ha rischiato di essere, ma forse è realmente stato.

Gli ultimi, intensi, 60 minuti della stagione disegnano una linea piena di picchi per quanto riguarda la gestione della tensione, un elettrocardiogramma irregolare che esplode (in tutti i sensi) sul finale, palleggiando lo spettatore in un vortice di emozioni multicolor: dalla paura al dubbio, dalla sorpresa alla commozione.


I really have a second chance.

Homeland - 2x12 The ChoiceTorniamo alla baita, teatro di uno tra gli episodi più belli della prima stagione (The Weekend) e culla del sentimento che lega i due protagonisti.

Stavolta però non ci sono doppi giochi, sospetti e bugie nel rapporto. Carrie e Brody possono finalmente parlarsi a cuore aperto, con la possibilità di guardare al futuro. Il ritorno al posto di guida delle proprie vite e del proprio destino è un bene che entrambi hanno sudato per poterlo riottenere, sfiorando il baratro più volte. La contentezza traspare dai volti dei protagonisti, che non possono smettere di sorridere guardandosi, impegnati a cucinare, raccogliere legna e sorseggiare vino davanti al caminetto acceso: una normalità che sembrava perduta e che adesso è quanto di più prezioso possano desiderare.

Il dialogo tra i due sul divano è uno dei momenti più toccanti dell’episodio. Già, perché non possiamo dimenticare (noi quanto Carrie) quanto sia fragile questo equilibrio. La tensione che permea queste scene apparentemente tranquille non è dovuta (soltanto) al fatto di sapere che Quinn è lì fuori aspettando l’occasione buona per far fuori Brody (e ci torneremo tra poco), quanto allo straniamento che noi spettatori proviamo nel vederli insieme, felici. Qualcosa proprio non torna, come se la sfiducia e il sospetto tra i due costituissero la linfa stessa del fascino del loro rapporto, almeno narrativamente parlando. Ed è proprio questa la forza del dialogo, che vede uno spostamento degli equilibri tra i due: non è più Carrie l’inseguitrice e proprio da lei invece partono tutti i (più che legittimi) dubbi sul futuro di questa relazione; lei è innamorata di Brody, e sarebbe pronta a lasciare il suo lavoro per lui. Quello che la frena è la paura: può davvero fidarsi di lui dopo tutto quello che hanno passato? E’ questa una delle scelte che si compiono in questo episodio.


I’m the guy who kills the bad guys.

Homeland - 2x12 The ChoiceL’altra scelta riguarda Quinn, il “pulitore” della CIA con l’incarico top secret di uccidere il congressman, personaggio particolarmente scomodo per Estes.
Quinn ci va davvero vicino, ma non finisce il lavoro. Lo ritroviamo invece nella camera da letto del capo, pistola alla mano, dove si svolge lo scambio più WTF della puntata: il bel giovanotto non solo informa David di non aver alcuna intenzione di uccidere Brody, ma arriva addirittura a minacciarlo, come se si trattasse di qualcosa di personale. Ora, i casi sono due: o Quinn è davvero un gran bravo ragazzo, che uccide di mestiere, sì, ma ha il cuore tenero (e forse la bella Carrie c’entra qualcosa) e non vuole sporcarsi le mani per qualcosa che non ritiene giusto, oppure c’è qualcos’altro sotto.
Non so per quale delle due opzioni propendere e sinceramente non mi importa molto adesso: è probabile che ritroveremo Quinn la prossima stagione e mi auguro che non mancheranno le occasioni per approfondire questo personaggio, a mio avviso molto interessante. In ogni caso, il risultato è che David “cambia idea” senza troppo clamore, e si precipita a liberare Saul, rinchiuso da tre giorni nelle segrete di Langley.


You can keep taking care of them, if you want.

Homeland - 2x12 The ChoiceMentre Carrie riflette sul futuro, Nicholas decide di incontrare Mike e mettere le cose apposto con un paio di birre. Finalmente si è reso conto di quanto il suo amico fosse stato importante per Jess e i figli durante la sua lunga assenza, oppure ritiene conveniente al momento la sua presenza per scaricarsi la coscienza e sapere che la famiglia è sistemata, mentre lui può ripartire con la sua vita insieme al grande amore.

La conversazione con Dana è però il momento decisamente più importante sul versante family, immagino anche ai fini degli sviluppi per la prossima stagione. Dopo essersi trasformata in un’adolescente insopportabile nelle ultime puntate (non che non ne avesse motivo, intendiamoci), Dana rimane a casa per poter parlare in privato col padre: a differenza di Jess, che avrebbe potuto sapere la verità ma ha preferito non farlo, Dana vuole sapere. Forse la ragazzina si aspettava un’altra risposta, forse avrebbe preferito una bugia, perché ora sa cosa aveva intenzione di fare suo padre. Una volta stato un terrorista, si può davvero tornare indietro?


He’s a man who put on a suicide vest, Carrie. That’s who he is, that’s who he always will be.

Homeland - 2x12 The ChoiceSecondo Saul (altro protagonista della puntata) non si può. Quello che il mentore dice alla sua pupilla può suonare disilluso, anche un po’ cattivo forse, ma senza dubbio centra il punto fondamentale della questione: Carrie non dovrebbe neanche pensare alla possibilità di continuare la relazione con Brody, la persona che le ha fatto mettere in discussione il bene più prezioso per l’agente, ossia la fiducia di sé, oltre ad averle fatto tentare il suicidio. Ma soprattutto Brody è un uomo pericoloso, bugiardo e manipolatore. You’re the smartest and the dumbest fucking person I’ve ever known. Questa frase riassume alla perfezione il giudizio di Saul sulla questione, probabilmente condiviso anche da molti di noi.

Il consiglio di Saul invece sembra essere la spinta che Carrie aspettava per prendere la sua decisione. Quello che avviene da adesso in poi è una vera e propria lezione di tv su come si costruisce un colpo di scena.

Il montaggio alternato dei funerali di Walden e Nazir, i due cattivi che rappresentano il peggio di entrambi i fronti, è una premessa perfetta per la bomba che sta per scoppiare. Noi spettatori siamo stati “distratti” insieme ai protagonisti, nonostante tutto nell’aria suggerisse che qualcosa di grosso stava per succedere.

Homeland - 2x12 The ChoiceAdesso tutto cambia, l’attentato temuto per 11 episodi e mezzo ha luogo proprio quando nessuno se lo aspettava, neanche la zelante Carrie. Tornano i sospetti su Nick, incastrato o colpevole? I dubbi di Carrie sono anche i nostri, ma lei si fa convincere facilmente. In ogni caso, a quel punto non c’è altro da fare se non scappare.

I colpi di scena non sono finiti però: proprio mentre tutti noi ci stiamo arrovellando su quello che è appena successo, mentre si parla di oltre 200 morti e i nostri protagonisti attuano il piano d’emergenza di Carrie, a casa Brody la famiglia assiste alla perquisizione dell’FBI. E’ qui che la tv passa il famoso video della confessione di Nick, che sembrerebbe trasmesso da tv arabe da parte di Al Quaeda. Qualcuno ha incastrato davvero Brody, o forse no.

I dubbi rimangono, mentre Carrie decide di tornare e lasciar andare Brody, decisa a fare il suo lavoro con l’obiettivo, stavolta, di scagionarlo. Sì, perché se nella prima stagione Carrie cerca di provare la (reale) colpevolezza del marine, la terza sarà un vero e proprio capovolgimento. Neanche noi, infatti, possiamo davvero essere certi di come siano andate le cose. Di chi possiamo fidarci? Gli autori decidono di torturarci ancora per quasi un anno prima di poter far luce sulle tante domande aperte.

Ora possiamo sbizzarrirci con le teorie, cercando indizi per la colpevolezza di uno piuttosto che dell’altro, ma da qualsiasi verso la si giri l’obiettivo è stato centrato. Potremmo parlare anche delle forzature che non mancano nemmeno stavolta, ma, come dicevo all’inizio, la sospensione dell’incredulità funziona quando si raggiungono risultati del genere.

Homeland - 2x12 The ChoiceQuesto The Choice è un finale sbalorditivo, imperniato sulla tensione per la sua intera durata, carico di adrenalina negli ultimi 20 minuti. Adesso Saul è a capo della CIA, Estes è morto (insieme, tra gli altri al povero Finn e a Galvez), Brody è in fuga (ricercato numero 1 non solo dagli USA suppongo) e Carrie ha una nuova missione da compiere.

Homeland ci saluta col sorriso di Saul, felice di rivedere Carrie in carne e ossa mentre prega in ebraico in mezzo alle vittime dell’attentato. Un sorriso che vale più di mille parole, commovente e speranzoso, come siamo tutti noi, aspettando settembre 2013, che non arriverà mai abbastanza velocemente.


Voto episodio: 9

Voto stagione: 8.5

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8 commenti su “Homeland – 2×12 The Choice

  • MarkMay

    recensione da applausi. 2 considerazioni, 1 su Quinn e l’altra sull’attentato… Anche io ho trovato il dialogo Quinn-Estes molto WTF, anche perchè la combutta contro Brody non parte e soprattutto non si chiude con solo loro 2, ma coinvolge anche il capo della missione clandestina (mi sembra che si chiami Dar Adel o una cosa simile xD), il che fa presupporre che se Quinn potrebbe permettersi di mettersi contro Estes di certo farebbe più fatica con il suo capo, per cui (nonostante la morte di Estes) è praticamente scontato un riutilizzo del personaggio nella terza serie (che tra l’altro ha altri tantissimi spunti narrativi: utilizzerà Carrie per arrivare a ri-prendere Brody oppure la aiuterà nel cercare di dimostrare la sua innocenza???).
    L’altra considerazione la faccio sull’attentato: non cercherei sotterfugi,misteri o complotti; il fatto semplicissimo è che i terroristi hanno utilizzato il video di Brody per colpire gli Stati Uniti, non vi è altra spiegazione; poi possiamo parlare del perchè e del per come, ma penso sia chiaro il fatto che dopo la morte di Nazir i terroristi hanno visto in Brody SOLO una minaccia (a meno che la cattura di Nazir fosse voluta da Nazir e Brody stesso,ma la troverei talmente forzata come cosa che mi sento di escluderla al 100%).
    Per il resto sono completamente d’accordo con la recensione, dal rapporto Brody/Carrie, agli inaspettati colpi di scena di questo episodio (un plauso a chi ha montato i trailer per il season finale: ci hanno fatto credere che la puntata si sarebbe sviluppata su Quinn che cerca di minare il rapporto Brody/Carrie, spiazzandoci completamente su quello che sarebbe successo realmente, CAPOLAVORO TATTICO da incorniciare), ai dialoghi e tutto fino al sorriso finale di Saul che chiude in maniera semplicemente perfetta una puntata semplicemente stupenda di una serie semplicemente magnifica, non ci sono altre parole…

     
  • firefly

    Recensione bellissima. Profondamente in accordo soprattutto sulle considerazioni del rapporto Carrie/Brody, e che questo sia il motore della serie. A costo di essere accusata di “blasfemia” dai cultori cinefili nella scena finale quel “goodbye love” mi ha rimandato a “Casablanca”……. solo che qui è lui che parte e lei che resta!!!

     
  • Penny Lane

    Grazie a entrambi 🙂

    MarkMay, nella recensione ho preferito non esprimere compiutamente teorie personali su quello che è successo. Comunque anch’io sono quasi convinta che Brody sia stato incastrato dai terroristi, se avesse anche solo saputo dell’attacco tutto il suo comportamento prima non combacerebbe col personaggio. La talpa, Saul, Quinn rimangono punti di domanda aperti, ma tendo a credere (o forse lo spero soltanto) che Saul non c’entri nulla.

    Firefly, prima di tutto complimenti per il nick 😀 concordo con te sulla scena d’addio di Carrie e Brody, davvero commovente; Casablanca è un paragone illustre ma ne capisco il senso!

     
  • MarkMay

    Sono stato io per primo ad indicare Saul come elemento sospetto (soprattutto per quanto mostrato nella prima stagione), ma credo proprio che con gli avvenimenti di questa seconda stagione sia un’ipotesi da escludere e questo finale di stagione ci ha lasciato 2 certezze sulla quale basare il futuro: l’amore di Carrie e Brody (con la conseguenza che Brody,nonostante musulmano, sia estraneo alle attività terroristiche) e la totale purezza e solidità di Saul… Credo quindi che d’ora in avanti il ruolo doppiogiochista che prima aveva Brody lo avrà all’inizio Carrie mentre dopo verrà preso da Quinn. Credo che sui protagonisti principali non ci siano più dubbi da dissipare…

     
  • Stefano Amato

    Era dai tempi di E.R. che non mi emozionavo tanto per una serie.
    In un intervento precedente mi sono già dilungato sui motivi per cui questo, per me, è il miglior prodotto in circolazione in questo momento. Pochi i punti deboli e solo uno, a mio avviso, degno di nota: la storia della talpa. Dall’episodio della lama da rasoio, passando per il massacro nel negozio del sarto, la CIA sa che c’è una talpa attiva e efficace che permette ai terroristi di essere sempre un passo avanti con terribili consegeuenze. Nel corso delle due stagioni, l’attenzione che l’agenzia ha riservato alla ricerca della pericolosa talpa è zero. La serie ci ha mostrato i servizi segreti impgnati nelle proprie attività e inquinati da questioni personali, ma senza mai dedicare un solo minuto alla ricerca della talpa. Le operazioni si sono sempre svolte senza considerare che c’è qualcuno che, dall’interno, lavora contro.
    I riferimenti a questa problematica avvengono sempre dopo l’esplosione di turno, ma fino a quel momento si è lavorato in serenità, come dimenticandosi di questo elefante nella stanza.
    Detto questo, condivido completamente con la recensione: certi livelli di sospensione di incredulità sono accettabili quando il risultato e l’intrattenimento raggiungono le vette che Homeland ci sta regalando.
    Personalmente, io ancora nutro un po’ di dubbi su Saul.

     
  • xfaith84

    la puntata finale è stata senza dubbio molto bella, ma ci sono un paio di questioni su cui è difficile chiudere un occhio.
    quella di Quinn è la più importante: le ultime puntate si son basate proprio su questo rischio e puf, in una puntata svanisce perché “Quinn c’ha un’anima”. Tutto molto bello eh, ma anche un po’ troppo rapido e soprattutto un po’ “facile” a livello di trama.

    Poi c’è Estes, che un tempo era solo stronzo, che poi è diventato malefico, che poi si è ricreduto, che poi è morto: credo meritasse un filo più di approfondimento. Senza contare che poi la decisione di far fuori Brody non poteva far capo solo a lui, quindi ripeto, la facilità con cui la questione è stata tolta di mezzo mi fa dubitare dell’esigenza di infilarcela in prima istanza.

    Insomma, io amo questa serie e adoro il modo in cui vengono trattati Carrie e Brody, però non credo che in nome di questo si possano fare errori di questo tipo… un minimo di attenzione in più agli altri personaggi non avrebbe fatto male.

    Ah, e il sorrisone di Saul ce l’ho stampato in faccia ogni volta che lo vedo =)

     
  • alan

    soul ha fornito la lametta nella prima stagione al prigioniero durante l’interrogatorio…. ha fornito gli occhiali alla terrorista durante la seconda stagione , ha cercato in tutti i modi di evitare l’uccisione di Brody che poi gli tornava utile come capro espiatorio e ha fatto riutilizzare la video-confessione per incolparlo …. io non ho dubbi su chi sia il cattivone manovratore che ora è anche a capo della cia