Glee continua la sua marcia verso la fine di questa stagione attraverso episodi piuttosto traballanti, tra esibizioni musicali più che sufficienti ed un’evoluzione dei personaggi ridicola. I difetti strutturali della serie non solo non vengono arginati, ma in alcuni casi sono persino acuiti.
Il nodo della questione è proprio l’incapacità (o la non volontà) autoriale di sistemare tutti gli elementi deboli di quest’annata: Lima continua a non suscitare grande interesse – né un vasto approfondimento – e New York continua ad essere il motore della serie, ora arricchita anche dall’arrivo di Santana. Il risultato rimane lo stesso: tanto buone le intenzioni, tanto pessime le esecuzioni. Quel che si percepisce nettamente è la perdita della capacità di raccontare gli adolescenti: optando per un tenore più strettamente romantico, i personaggi sono tutti, chi in un modo e chi in un altro, chiusi all’interno di dinamiche di coppia, ignorando totalmente ogni spunto di crescita personale.
4×15 Girls (and Boys) on Film
Per celebrare la canzone numero 500, Glee si affida alle grandi musiche dei film, reinterpretandole ed in qualche caso persino valorizzandole. Se sul fronte musicale c’è ben poco da lamentarsi – mai come in questo appuntamento abbiamo un buon mix di canzoni – per quanto riguarda la trama siamo ancora ad un livello non sufficiente.
Se già il triangolo Marley-Ryder-Jake non era particolarmente appassionante negli scorsi episodi, in questo le cose certamente non migliorano, trovando esiti piuttosto scontati. D’altronde Glee nasce con il celebre triangolo Rachel-Finn-Quinn ed una sua riproposizione lascia davvero il tempo che trova. Dovrebbe suscitare più interesse quanto accade alla coppia Will-Emma, ma la loro situazione è così poco mutata in quattro anni che la volontà di ricominciare sembra una presa in giro bella e buona. La decisione di Emma è sicuramente stata d’effetto – come può sempre esserlo il lasciare qualcuno all’altare – ma la loro volontà di conoscersi di nuovo a piccoli passi fa soltanto cadere le braccia e ci riporta numerosi passi indietro.
Era solo questione di tempo prima che Finn rivelasse a Will di aver baciato Emma. Se già quell’azione non aveva avuto alcun senso, la rivelazione del ragazzo serve solamente a liberarsi dal peso sulla coscienza, ma non ci permette certo di giudicarlo positivamente. Più che altro Finn continua a muoversi tra azioni sensate ed efficaci e momenti di idiozia o di impulsività estrema; se lo si era infatti apprezzato nel modo di porsi, convinto, con Rachel, adesso è regredito nuovamente.
Migliore la situazione a New York, con Santana che la fa certamente da padrona. Il suo astio nei confronti di Brody è funzionale ad instillare il dubbio in Rachel sulla persona con la quale convive. Certo, i suoi metodi sono assurdi – e divertenti – ma la sua presenza mette un po’ di pepe alle vicissitudini newyorkesi. Di grande impatto la scena che divide con Rachel sulla possibilità che la ragazza sia incinta: è in momenti come questi che esce fuori il meglio di questo personaggio che, nonostante sia sempre sopra le righe, sa perfettamente tornare nei binari quando ce n’è bisogno.
Per il resto l’episodio scivola via senza particolari sussulti.
Voto: 5
4×16 Feud
Partendo dal deteriorarsi del rapporto tra Finn e Will, con quest’ultimo che si comporta come un adolescente di quelli stupidi, il tema dell’episodio riguarda le faide. Non importa, quindi, in che modo farle partire: Santana è la grande nemesi di Brody e Ryder scopre solo ora di non accettare Wade come donna nonostante ormai stiano nella stessa “classe” da mesi ed abbiano anche partecipato alle regionali con Unique; ma si sa, Glee certo non brilla per coerenza interna. Più divertente, ma certo non particolarmente brillante, è l’opposizione tra Sue e Blaine, che ci restituisce una Sue come non si vedeva da tempo.
L’episodio è tutto sommato decente, ma non appassiona né per le vicende narrate né per eventuali guizzi creativi degni di nota.
Santana è sempre più convinta che Brody nasconda qualcosa e, per accettarsene, accetta anche il ritrovarsi contro sia Kurt che Rachel. La naturale “cattiveria” di Santana viene qui piegata a favore di un obiettivo positivo, come non sempre questo personaggio ci aveva abituato; con questo suo ritrovato spirito d’amicizia, la ragazza va avanti come un treno fino all’epilogo in cui riesce a scoprire il grande segreto di Brody – il quale, per pagarsi la scuola, si prostituisce. A questo punto, e considerando anche che le prende da Finn, Brody è stato a tutti gli effetti smontato. Così come avviene per Kurt e Blaine, gli scrittori non si impegnano nemmeno un po’ nel farci credere che Finn e Rachel non torneranno insieme: le due coppie si riformeranno, è evidente, ed è solo questione di tempo, tanto più se ci aggiungiamo che la possibilità che Rachel fosse incinta è stata eliminata in brevissimo tempo e quella che poteva essere una situazione prorompente è stata rapidamente neutralizzata.
Questo è un peccato perché, di nuovo, si preferisce chiudere i personaggi nelle dinamiche di coppia, senza dare loro modo di muoversi al di fuori di tali situazioni. Kurt e Rachel continuano ad essere definiti dalla persona con cui stanno, con i loro amori storici, e non c’è il coraggio necessario per farli camminare sulle proprie gambe.
Lima è come al solito noiosa, forse anche più del solito. Lo scontro da Finn e Will raggiunge dei momenti di puro delirio con il loro “litigio” in musica: i due se la cantano di santa ragione, ma il perdono non è ancora stato concesso. Forse Will vuole cantare qualche altra canzone che lo faccia sembrare un ragazzino invecchiato precocemente. Il resto è semplice ed inutile.
Glee quindi continua, senza sosta, nella propria mediocrità. A fronte di momenti tutto sommati interessanti, tutto il resto è noia e non sense; ma tanto ormai ci siamo abituati.
Voto: 5+