Dopo tre lunghe settimane di pausa torna Person of Interest, con una puntata che si impegna su più fronti e porta avanti la trama orizzontale in maniera decisa e senza lasciare niente al caso. Questa Trojan Horse infatti può senza dubbio definirsi una delle puntate più dense di contenuti dell’intera stagione.
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Ma partiamo dall’irrilevant case della settimana, che poi tanto irrilevant non sarà affatto. Person of interest della settimana è infatti tale Monica Jacobs, dirigente di un’importante compagnia di telecomunicazioni e astro nascente del mondo tecnologico. Il suo è un personaggio come sempre ben studiato e non può non colpire la grande affinità che si crea con il nostro Finch. La sua azienda si è venduta ai cinesi, permettendogli così di spiare l’intera nazione americana. Ecco che i pezzi del nostro puzzle vanno componendosi e possiamo collegare tutto ciò al virus inserito da Kara prima di morire. L’utilizzo del caso settimanale per ricondurci ad una delle sottotrame più intriganti di questa stagione rappresenta una scelta perfettamente riuscita. Infatti questa storyline è ancora coperta da un alone di mistero che ci portiamo avanti da mesi. Perché vogliono colpire la Machine? Chi è il vero mandatario di questa missione? Domande a cui non riusciamo ancora a dare una risposta, ma l’avanzamento lento di questa trama non fa altro che aumentare l’hype intorno alla serie di settimana in settimana, riuscendo a non stancare lo spettatore, ma anzi a incuriosirlo e a intrigarlo sempre di più. Ben fatto.
Non finisce qui però. Infatti se la trama del virus va avanti con sapiente lentezza, viaggia spedita quella che riguarda l’HR e il caro Elias. La scena della partita a scacchi tra lui e Finch è di assoluta bellezza. Il loro dialogo segna il momento qualitativamente migliore della puntata. “I might have a few moves left” dice Elias, in una stupenda metafora tra il mondo degli scacchi e le vicende che lo riguardano. Metafora quanto mai calzante quella proposta dagli autori: come in una grande scacchiera, infatti, i pezzi in questione si muovono lentamente per raggiungere il loro fine e cercare di ottenere la vittoria finale. Quello degli scacchi è un simbolismo che, seppur non originalissimo, riesce a rendere perfettamente l’idea di quello a cui stiamo andando incontro. Una lode va fatta al personaggio di Elias che, pur penalizzato da un minutaggio limitato (per ora), è stato costruito con grande minuzia e particolarità, dotato di una sensibilità non comune per un villain come lui.
A ciò si collega tutto il filone riguardante l’HR, altro protagonista di puntata. A farne le spese è stavolta il detective Beecher, eliminato perché troppo curioso riguardo all’omicidio di Symanzki. Anche qui bisogna sicuramente rendere merito al lavoro degli autori, che sono riusciti a rendere interessante anche la parte che forse poteva esserlo di meno. Infatti la storia tra la Carter e Beecher, che inizialmente non sembrava suscitare grande scalpore, è diventata ora portante nella costruzione del racconto, e siamo certi che la sua morte non lascerà la detective indifferente. Anzi, si inasprirà lo scontro con il lato corrotto della polizia newyorkese, creando così nuovi conflitti e nuovi importanti sviluppi nelle prossime puntate.
Per un Beecher che va c’è una Shaw che torna. Quella che si può definire come la versione femminile di Reese, infatti, segna un altro mattoncino importantissimo nella costruzione di questo episodio. Il suo ritorno muove lentamente anche un’altra sottotrama: “You think I need a hobby, Harold? I think I just found one.” L’agente Shaw si lancia così nella caccia a Root, rifiutandosi di nuovo di entrare nella squadra degli irrilevant case con Finch e Reese. Il suo costante rifiuto segna la sua grande differenza con Reese. I due infatti, per quanto simili possano sembrare, sono mossi da sentimenti diversi. La donna, a differenza di John, è spinta unicamente dallo spirito di vendetta per quello è successo a lei e al suo partner, e non è ancora interessata all’offerta fattale da Harold. Quello di Shaw è un personaggio ancora in fase di costruzione, ma le premesse create sono delle migliori e la sensazione è che presto potremo far affidamente su un altro character di assoluto valore.
Una considerazione va infine fatta su Reese. Con il passare delle puntate accresce la sensazione che il suo personaggio stia scadendo un po’. Il suo utilizzo è sempre più legato a scene puramente action mentre l’introspezione del personaggio sembra essersi fermata molte puntate fa. La scelta di puntare su Finch come fulcro della stagione sta pagando in termini di qualità del prodotto, ma non significa che un personaggio finora ben sviluppato come quello del nostro man in a suite debba essere messo in ombra e rilegato ad un ruolo da bodyguard. Un trend questo che, se confermato, potrebbe portare in futuro ad uno squilibrio nei ruoli dei nostri due protagonisti.
In conclusione, Person of Interest ci ha regalato un’altra puntata con i fiocchi. Raramente ci capita di trovarci di fronte a qualcosa di così ben strutturato. Ogni volta che inizia la puntata si ha come la sensazione che qualcosa di grosso possa accadere e puntualmente le aspettative dello spettatore non vengono deluse, poiché andrà incontro a quaranta minuti densi di avvenimenti e di significati. La serie continua così ad offrire dei piccoli capolavori al proprio pubblico, segnalandosi come uno degli esperimenti meglio riusciti degli ultimi anni.
Voto: 8,5
Puntata eccellente sotto tutti i punti di vista.
Recensione perfetta.
Concordo su tutto anche sulla preoccupazione per ilruolo di reese.
Mi sbilancio e dico che Person of interest è la migliore novita dell’ultimo biennio.
Chi non l’ha vista ancora la recuperi immediatly!!
Altro ottimo episodio dopo la battuta d arresto che era stata la 2×18 , che oltre a reinserire l HR nel fulcro della nostra storia aveva fatto ben poco . Bellissima recensione anche se Reese lo vedo come un personaggio di cui è stato detto più o meno tutto tra la prima stagione e i primi episodi della seconda e ora è chiaro che ci si concentra su Finch .
Soltanto su una piccola cosa ha sorvolato la recensione , quel timer che continua a scorrere , ottima anche la morte di Beecher e il ritorno di Elias , in particolare su quest ultimo la serie ti fa vedere come anche se alcune cose per un pò di tempo non si vedono ciò non vuol dire che si siano fermate , tutto scorre . Meno riuscito secondo me il ritorno di Shaw . Ottimo episodio , la storia di complica parecchio .