Ormai siamo abituati al fatto che in True Blood numerose storie parallele si sviluppino e crescano indipendentemente dall’interesse dello spettatore. Anche questo episodio non fa eccezione, sebbene si stia cercando di avvicinare personaggi ed avvenimenti per ridurre i tempi morti che pur non mancano.
Questo terzo appuntamento con il trash estivo per eccellenza si dimostra in buona forma ma ancora lontano dallo stato di grazia di cui in passato abbiamo potuto godere. Lo scorso anno eravamo alle prese con l’Autorità e la Mitologia più spinta, quella fede in Lilith madre dei vampiri: tutto ciò era in grado di intrattenerci e costruire un tessuto narrativo piuttosto solido. Quest’anno True Blood sembra notevolmente faticare in questa direzione, senza essere ancora in grado di tracciare un percorso ben delineato. Nonostante ciò, però, la serie si lascia guardare senza annoiare – se escludiamo le sempre inutili interazioni con i mannari – e questo è già di per sé un bel merito.
Ovviamente l’interesse principale è ancora catalizzato su due grandi filoni: Billith e Warlow.
Per quanto riguarda il primo, stiamo vivendo insieme al personaggio la sua scoperta dei nuovi poteri, delle nuove e fantasmagoriche capacità che il sangue di Lilith gli ha donato. Dopo le visioni della scorsa settimana, Bill inizia a cedere al fascino e alla seduzione del nuovo potere, alla ricerca immediata di soluzioni per quello che può essere considerato il vero e proprio punto debole dei vampiri: il Sole.
Convinto di non essere più un “semplice” vampiro, Bill fallisce la prova del Sole, prendendo fuoco come ogni altro. Il suo imperativo diventa adesso risolvere questa debolezza e, per farlo, ha bisogno di sangue di Fata. L’incontro-scontro con Sookie ha il pregio di mostrarci quanto distanti siano questi due personaggi: l’idillico amore degli scorsi anni è ad un punto di rottura totale e dopo le reciproche violenze è ben difficile immaginare che possa esserci un epilogo positivo – o almeno così si spera. L’aspetto romantico che aveva caratterizzato gli scorsi due anni viene adesso messo da parte, lasciando spazio a trame di più ampia portata.
Questa differenziazione porta Sookie ad una trama che prende finalmente le distanze da quello a cui la donna è abituata: l’introduzione di Warlow, ancora fisicamente assente sebbene ben centrale come presenza oscura, dona nuova linfa ad un personaggio che fino a poco fa aveva perso completamente smalto. Certo, Sookie era e resta la principessa da salvare da un qualche terribile drago (nonostante i suoi poteri l’abbiano aiutata più e più volte), ma almeno inizia a tessere nuove relazioni. Tra gli esordienti spicca chiaramente la figura di Niall – sul cui attore non mi soffermo per ovvie ragioni – e certamente Ben, l’imperscrutabile Ben. Già dal suo ingresso in scena si era immaginato che non fosse del tutto limpido come personaggio e man mano che gli episodi passano, troviamo sempre più conferme. Dubito fortemente che sia, come altrove suggerito, lo stesso Warlow, perché sarebbe un colpo di scena dei più beceri; certo è che avrà un ruolo importante da giocare ancora nei futuri risvolti.
Desta interesse comprendere ancora cosa stia accadendo a Jason – probabilmente vittima di una umanissima commozione cerebrale – per una nuova prospettiva di storia anche per il fratello della protagonista.
Sebbene questi siano i due argomenti di maggior centralità fino a questo momento, c’è un altro filone di avvenimenti che diverrà decisivo con il passare degli episodi: lo scontro tra i vampiri ed il Governatore. Se su quest’ultimo continua ad esserci ben poco di cui parlare, se non un background personale non dei più originali, sono interessanti le dinamiche che si stanno sviluppando tra i vampiri costretti alla fuga per averne rapito la figlia. Eric continua a muoversi a tentoni, forse per la prima volta davvero in difficoltà e costretto a far affidamento su Ginger (quanto ci mancava!) per potersi rintanare in una bara. Anche qui, l’accento che viene posto sulla necessità per i non morti di dormire durante il giorno sembra voler aprire le porte alla possibilità di una “cura” contro la malattia del Sole. In questa direzione si muove Jessica, sexy adescatrice, e Bill che, avendo scartato Sookie, sembra voler allungare le mani sulle figlie di Andy.
Per il resto, la solita noia o pochezza che contraddistingue questa serie. Le vicende dei lupi mannari, i loro problemi e la liberazione della piccola Emma per mano di Sam: tutto ciò lascia il tempo che trova. Vale lo stesso per la Lega a favore dei vampiri, rapidamente decimata dai lupacchiotti.
Festeggiamo il ritorno di Sarah Newlin che chiaramente lavora al centro di studi del Governatore; il dialogo tra lei e l’ex marito è squisito e riporta un po’ di pepe alle vicende dei personaggi secondari.
L’episodio è buono, su questo non ci sono dubbi. Eppure si percepisce ancora la mancanza di qualcosa di importante, prima di poter affermare con certezza lo stato di salute di questa serie.
Voto: 6 ½
non so, io l’ho trovata di una noia improponibile… cioè, proprio lenta, senza contare che il nonnetto ripete alcuni dei discorsi fatti nella scorsa puntata (la storia del villaggio sterminato, che Sookie è l’obiettivo perché è di sangue reale, ma va beh, lì è perché Sookie è stordita e gliel’ha chiesto per la centesima volta) e insomma, l’ho percepita proprio come un’ora lunghissima e a tratti soporifera..
a parte la scena di Bill. Bill che prende fuoco come un idiota è diventata la mia scena preferita di SEMPRE XD