Dopo aver scoperto finalmente l’identità della nuova Suprema, siamo arrivati all’episodio conclusivo della terza stagione. Così come tutta quest’annata, anche il finale si rivela fortemente al di sotto delle aspettative, sancendo il fallimento di un percorso estremamente accidentato, con buone idee esautorate da un’estetica invadente e gettate ben presto nel calderone della mediocrità.
Basta vedere la lunga sequenza d’apertura pre-sigla per capire che questo episodio non rappresenterà l’insperato ed improvviso cambio di rotta che solo qualche illuso (come me) avrebbe potuto desiderare. La pessima direzione intrapresa quest’anno dalla serie non è riuscita a salvarsi nemmeno in dirittura finale. Escludendo alcune scene tutto sommato apprezzabili, per il resto si è passati da uno noioso America’s Next Top Witch ad un idilliaco e positivissimo finale che riporta tutto laddove era iniziato.
L’interesse primario dell’episodio era chiaramente quello di trovare la nuova Suprema che avrebbe guidato le streghe della congrega (o quelle poche che ne rimangono) ai fasti di un tempo, prima dello sciagurato avvento di Fiona e della sua pessima direzione. Ecco quindi che alla fine la scelta cade sull’outsider Cordelia che, libera dall’oppressione e dai maltrattamenti della madre, può finalmente esprimere tutto il proprio potenziale. La nuova Suprema non è quindi nessuna delle giovani, ma il personaggio perfetto per rimettere tutto in ordine. Con un lieto fine fin troppo evidente e rassicurante (l’unica novità è lo svelamento dell’esistenza delle streghe al mondo, a cui sembrano seguire, però, reazioni piuttosto tranquille), Ryan Murphy chiude un’annata che si è allontanata dagli aspetti più squisitamente horror che avevano caratterizzato le stagioni precedenti e che, soprattutto in Asylum, erano stati grandemente apprezzati.
Certo, Madison e Fiona muoiono, ma l’unica reale vittima dell’episodio sembra essere quella Misty Day che tanto bene aveva fatto sperare all’inizio dell’anno e che così poco è riuscita alla fine a dare; per quanto riguarda Myrtle Snow, invece, sembra totalmente fuori luogo quel suo immolarsi al rogo – tra l’altro subito dopo l’aver detto al mondo dell’esistenza delle streghe – per un eccessivo senso del dovere. Muore così – di nuovo – nella perplessità generale che circonda quest’annata quello che è stato forse il personaggio più interessante della combriccola (ed un applauso a Frances Conroy, troppo spesso sottovalutata).
A proposito di Fiona, colpisce (e nuovamente in senso negativo) la decisione di non aver fatto morire la donna così come “visto” da Cordelia nell’episodio precedente, ma di averla ripresentata per un ultimo confronto con la figlia. Il colloquio tra le due è forse l’unico momento di maggiore interesse della puntata, ma solo perché la Lange è come al solito in stato di grazia; il problema, però, è che all’attrice è stato ricamato intorno un personaggio che in buona sostanza non agisce e che le serve solamente per fare passerella e mostrare la sua bravura di interprete. Tutto questo si ritorce contro una grande professionista che, dopo due personaggi straordinari interpretati negli scorsi anni, è finita in un pantano da cui nemmeno lei è stata in grado di trascinarsi fuori.
Purtroppo sono state troppe le scelte sbagliate di Murphy quest’anno: oltre agli argomenti già più volte ripetuti – mancanza di horror, pessimo sfruttamento di una fuoriclasse come Kathy Bates, svalutazione della morte, assenza di un perno di narrazione centrale, personaggi scialbi e sciatti – si aggiunge anche una evidente parzialità nei confronti di Taissa Farmiga e Evan Peters, entrambi straordinariamente fuori forma. La centralità data ai loro personaggi è inspiegabile anche alla luce della totale inutilità della storyline che li vede coinvolti – Evan Peters ha passato metà stagione e fare lo zombie e l’altra metà a ritenersi il protettore della Coven (uccidendo una Madison incredibilmente docile, di cui nessuno sente e sentirà la mancanza).
Che cosa ci rimarrà di questa stagione? La sensazione di aver assistito a qualcosa di profondamente sbagliato, in un’annata che avrebbe potuto regalarci degli straordinari momenti e che invece è stata una raccolta di insoddisfazione e delusione. Il prossimo anno American Horror Story tornerà ancora una volta, per la sua quarta stagione, l’ultima con Jessica Lange. Non sappiamo ancora di cosa tratterà – se non che sarà ambientata negli anni ’50 – ma l’augurio è che Murphy possa abbandonare la direzione intrapresa quest’anno e dedicarsi nuovamente ad una trama più compiuta rinunciando a qualche virtuosismo di troppo. D’accordo l’estetica – sicuramente d’effetto in questa serie – ma un po’ di sostanza non farebbe male.
Voto episodio: 4
Voto stagione: 4 ½
P.S. L’ultimo episodio ha totalizzato 4.2 milioni di spettatori, stracciando i due finali precedenti, quasi doppiati. Questo non può che essere di per sé un’informazione molto importante: se gli americani dimostrano d’aver apprezzato questa stagione, siamo sicuri che gli autori saranno interessati ad un cambiamento di rotta?
D’accordo su tutto, specie sul plauso alla Conroy, che è stata fantastica quest’anno.
Una cosa che mi ha molto infastidito è stato il fatto che Fiona sia tornata soltanto per morire tra le braccia di Cordelia. Che non fosse morta nella 3×12 era ovvio fin da subito, ma proprio per questo mi sarei aspettata un rientro in scena col botto, magari seguito da un paio di omicidi (soprattutto quello della figlia). Tutta la messinscena della puntata precedente perde senso se poi ci ritroviamo una Fiona arrendevole e morente. La poca incisività dello scambio di battute madre-figlia ha fatto il resto.
Altro punto debole, in questo caso dell’intera stagione, è la sciatteria con cui Murphy ha trattato la questione “poteri”. La morte, inspiegabile, di Madison è solo l’ultimo esempio di una serie di situazioni insensate. Una volta sono potentissime, un’altra si fanno uccidere (tanto poi ritornano sempre in vita) senza problemi. Tutto questo ha contribuito a rendere Coven una stagione debolissima, e soprattutto un’occasione sprecata come poche.
che poi, Madison non era diventata immortale come Kyle?
Il finale di questa stagione rappresenta esattamente tutto quello che non ha funzionato in Coven: mancanza di una linea narrativa, sottoutilizzo dei personaggi (io quasi speravo che Fiona uccidesse Cordelia, almeno avrebbe avuto senso, invece…), battute scritte coi piedi (vogliamo parlare delle frasi delle ragazze quando tornano dall’inferno?), azioni senza senso e messe lì solo per fare scena (la già citata idiozia di far morire Madison per mano di Kyle).
Che questa stagione sia piaciuta oltreoceano non mi stupisce, l’attenzione all’aspetto più teen e da showbiz ha sempre mietuto parecchie vittime tra gli americani. Che lo facessero pure, ma allora che non lo chiamino più Horror perché questo di horror non ha avuto assolutamente nulla – in realtà non ha avuto niente di degno, se penso a quante storyline inutili hanno aperto.. alcune le avevo persino rimosse, tipo il vicino di casa XD comunque è la summa di ciò che NON bisogna fare quando si scrive una serie tv, c’è poco da aggiungere.
Finale che credo non abbia entusiasmato NESSUNO (almeno tra quelli che avevano visto anche le altre 2 stagioni). C’è da dire che AHS è sempre stato molto bravo ad indirizzarci verso una storia ed a lasciarsi un pò andare nella parte finale (anche le prime 2 stagioni avevano avuto dei finali quantomeno controversi), però qua abbiamo veramente esagerato; senza rinominare tutti i difetti descritti in questa e nelle precedenti recensioni io credo che la mancanza di un filone PRECISO e di una storia principale precisa sia stata la più grande pecca… Se ci fate caso nelle prime 4/5 puntate l’obiettivo della serie più che la suprema sembrava essere lo scontro fra le streghe e le stregone voodoo, poi queste si sono unite e l’intenzione sembrava quella di far scontrare loro con i cacciatori delle streghe per poi tornare all’elezione della nuova suprema. Qualcuno mi vuole quindi spiegare a cosa son serviti questi 13 episodi???? a raccontare di come le streghe si son liberate di Fiona per ridare nuova linfa vitale alla Coven??? L’avrei accettato se tutto ciò avesse indirizzato verso questo esito, ma la morte di Fiona è sembrata quasi casuale. Io non ho parole, peccato veramente perché la prima parte di stagione era veramente promettente, ma forse volevano portasi dietro nella “nuova” creatura di Murphy i fan rimasti orfani di Glee.
Che volessero portarsi dietro un po’ di pubblico teen e allegerire il tono della serie dopo il fallimento (sul piano di ascolti, si intende) dell'”esperimento” di Asylum, credo fosse nelle intenzioni fin dall’inizio. Però come dice xfaith, togliessero Horror dal titolo a questo punto. E purtroppo, dalle dichiarazioni di Murphy, sembra proprio che proseguiranno sugli stessi toni anche il prossimo anno.
A me non infastidisce tanto il moltiplicarsi delle storyline e il cambio continuo di direzione, entrambi c’erano anche in Asylum (dove all’inizio la protagonista sembrava Suor Jude e poi, in realtà, sul finale è diventata Lana Banana). Il problema è che non hanno un senso, non hanno coerenza, non hanno un minimo comune denominatore. Le scene assurde già le avete elencate, ma piace citare anche quella sottospecie di videoclip iniziale, in cui il playback è talmente fuori sincrono che neanche Canzonissima negli Anni Sessanta. Della serie: Aridatece “The Name Game”.
Arrivo tardi, lo so. ma arrivare in fondo a questa puntata è stato verameeente difficile! poco da aggiungere alla recensione e ai commenti: questa stagione è stata a dir poco deludente, pessima in dirittura d’arrivo. bah murphy ha davvero esagerato a sto giro e capisco che ci fosse poco da recuperare con il solo finale, ma buttare il tutto in una casciara buonista è il peggio del peggio del peggio.
per l’anno prossimo mi aspetto MINIMO un crossover con glee: tipo la versione finto/fintissimo horror di un liceo ammerigano mentre fanno musical improponibili a ripetizione. così lo facciamo noi spettatori (ammesso che rimarremo tali) un giro all’inferno e probabilmente non torneremo mai più indietro – e finiremo tutti come misty!
e a questo proposito mi aggancio ad xfaith: American Story mi pare più che sufficiente come titolo; al massimo aggiungerei un high school nel mezzo, così vedi le fan dei one direction come corrono a rimpolpare il rating d’ascolto! e per gli anni a venire potremmo inventare un American Hospital Story (chiaro incrocio con Grey’s Anatomy) o American Following Story (chiaramente con protagonista una certa sgangherata setta appena tornata in tv) e via dicendo. forse dovrei far sapere a Murphy che ho un sacco di idee!
Avete ragione, una stagione sprecata!
Peccato, perchè il tema delle streghe poteva anche essere interessante, invece è andata proprio male male.