Broadchurch – 2×01 Episode 2.1 5


Broadchurch – 2x01 Episode 2.1Dopo quasi due anni di attesa, Broadchurch torna sul piccolo schermo con una premiere magistrale, che imposta il racconto in maniera molto convincente, tenendo testa alle alte aspettative derivate da una prima stagione vicina alla perfezione.

Chibnall ha compiuto, in fase di scrittura, la scelta più coraggiosa ma anche più sensata e in linea con il carattere della serie, che ha da sempre trovato il suo vero punto di forza nell’analisi dei personaggi: l’autore decide infatti di non ripartire da zero con un nuovo caso – cosa che sarebbe stata fattibile con un adeguato salto temporale –, bensì di far germogliare il racconto a partire da ciò che ha seminato, seppur inconsapevolmente, nel corso della precedente annata. Ciò gli permette di dar vita ai due filoni narrativi che costituiranno l’ossatura della stagione e che risultano incredibilmente coesi con il passato, evitando così quella fastidiosa sensazione di reset che un nuova indagine avrebbe al contrario suscitato.

Not guilty.

Broadchurch – 2x01 Episode 2.1Sono passati solo sette mesi dalla risoluzione dell’omicidio di Danny e quella che ci viene mostrata è una comunità che ha investito l’ammissione di colpevolezza di Joe di fronte al giudice di un enorme potere catartico. Le sue parole costituiscono in questo senso l’apice di un crescendo di tensione che ci accompagna lungo tutta la sequenza d’apertura, per poi abbattersi come un fulmine a ciel sereno sullo spettatore e sui presenti con una potenza inaudita, provocando shock, incredulità, rabbia e dolore. Broadchurch, scegliendo di impostare una parte importante del racconto sulle vicende del processo, continua il suo lento ma deciso percorso di superamento dei topoi del genere crime, scardinandoli dall’interno. Ibridandosi con il legal drama, lo show va oltre la scoperta e l’arresto dell’assassino, vere e proprie colonne d’Ercole del whodunit, con l’intento di sviscerarne le conseguenze sia in termini umani che giudiziari. Quello che per un classico giallo avrebbe costituito la fine, per Broadchurch diviene un nuovo punto di partenza: “The End Is Where It Begins”, come recitava la campagna promozionale dello show. A conferma dell’importanza di questa storyline, proprio le figure degli avvocati rappresentano la più consistente new entry di questa stagione. Sharon e Abby costituiscono, sia per i protagonisti che per lo spettatore, una presenza volutamente estranea e disturbante, atta a incarnare un punto di vista esterno, non coinvolto emotivamente nelle vicende. Per ora invece il personaggio di Jocelyn (interpretato dall’ottima Charlotte Rampling), con il suo mix di abilità e ritrosia, risulta abbastanza stereotipato, ma senza dubbio riuscirà ad acquisire maggiore spessore nel corso degli episodi.

I sort of need your help.

Broadchurch – 2x01 Episode 2.1A completare le nuove entrate troviamo Claire, che scopriamo essere la testimone chiave del caso Sandbrook, nonché il vero motivo dell’arrivo di Hardy a Broadchurch: anche qui Chibnall mostra una grande abilità nel rielaborare e ampliare quella che potremmo definire la mitologia della serie, prendendo un elemento inizialmente introdotto per dare spessore al personaggio di Alec ed elevandolo a vera e propria storyline crime della stagione. Quello vissuto da Hardy fin dalla prima annata è un vero e proprio ritorno degli spettri del passato, che in questo episodio assume però significati inediti. Alla dimensione figurata derivante dalla somiglianza dei due casi, che si fa sempre più forte in seguito alla menzione di alcune dicrepanze da parte di Abby, si aggiunge infatti quella letterale, incarnata da Lee Ashworth, principale sospettato dell’omicidio di Sandbrook ed emblema del fallimento del detective. Ciò senza dubbio metterà a dura prova Hardy, a conferma della volontà di mettere il caso al servizio di un’indagine umana e introspettiva che coinvolge innanzitutto la figura del detective (lo stesso ovviamente vale anche per Miller), secondo una direzione già intrapresa da altri crime di nuova generazione come The Killing, con cui Broadchurch mostra più di una somiglianza. Non a caso le interazioni tra i due protagonisti costituiscono, come sempre, alcuni dei momenti più riusciti della puntata, in grado di tratteggiare un rapporto toccante e credibile, oltre che di allentare la tensione che permea l’episodio.

How is this my life now?

Broadchurch – 2x01 Episode 2.1Nonostante i plot twist e l’introduzione di nuovi personaggi e storyline, Broadchurch non rinuncia a momenti più introspettivi, confermando l’altissima qualità di scrittura e recitazione che caratterizza lo show. L’episodio alterna impeccabilmente sequenze più intimiste, in cui i sentimenti dei protagonisti vengono mostrati nella loro dimessa quotidianità, ad altre in cui invece esplodono con tutta la loro forza, colpendo allo stomaco lo spettatore: pensiamo ad esempio alla commovente delicatezza con cui viene descritto il rapporto tra Mark e Tom, oppure allo struggente realismo della confessione di Ellie durante la seduta dalla psicologa. Broadchurch continua a rifuggere qualsiasi tipo di deriva buonista, indugiando sui sentimenti più meschini e irrazionali dei suoi personaggi non per giudicarli, ma in quanto costituiscono ciò che li rende più umani: il terrore e l’egoismo di Joe, l’odio di Beth verso Ellie e i pensieri violenti di quest’ultima nei confronti del marito possono essere inquadrati in questo orizzonte interpretativo che rifiuta le etichette di buono e cattivo in nome di un racconto più complesso e sfumato.

Broadchurch – 2x01 Episode 2.1Non si può infine non citare l’eccellenza del comparto tecnico: regia e fotografia continuano a sfruttare al meglio gli stupendi scenari del Dorset e l’ottimo cast a disposizione, lavorando inoltre sulla resa dei flashback, che acquistano fin da subito una propria personalità. La menzione d’onore va però alle straordinarie musiche del compositore islandese Ólafur Arnalds: vere e proprie coprotagoniste dell’episodio, si sono rivelate fondamentali nella costruzione dell’altissimo livello di pathos che permea le sequenze iniziali (il tribunale) e conclusive (il cimitero). Ed è proprio la scena finale, con la sua enorme portata emotiva, a racchiudere icasticamente in sé, tramite la riesumazione del corpo di Danny e la ricomparsa di Lee, tutto il senso di ciò a cui abbiamo appena assistito e di quello che verrà: un eterno ritorno testuale e metaforico che trasforma la fine nel migliore degli inizi.

Voto: 8/9

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5 commenti su “Broadchurch – 2×01 Episode 2.1

  • winston smith

    Avete mai notato come regia e in particolare fotografia sono mediamente molto più curate nelle serie britanniche rispetto a quelle americane? Dipenderà dal numero minore di episodi per stagione?
    Inoltre, sono completamente d’accordo con Simona che etichetta la colonna sonora come co-protagonista dell’episodio: il modo in cui è utilizzata, specialmente nella prima parte di puntata, per accumulare tensione fino al fragoroso “Not guilty” di Joe è magistrale. Siamo ai livelli di Mizumono di Hannibal, in cui la prima mezz’ora dell’episodio aveva come sottofondo costante e quasi impercettibile un ticchettio d’orologio che rimandava metaforicamente all’ineluttabilità della battaglia finale.

    Complessivamente, sono entusiasta di questa svolta strutturale che ha il lato “legal” come perno nel presente e il lato “crime” come perno nel passato del drama. E Tennant sbarbato e accigliato a fine episodio mi ha fatto cadere la mascella: anziché ricorrere a make-up ridicoli e inutili, hanno semplicemente dato un look pulito al personaggio per ringiovanirlo e, come accade nel 90% dei casi, il risultato è stato pienamente ottenuto. Sono tocchi di classe come questo che, per me, fanno di Broadchurch uno dei migliori gialli televisivi che abbia mai visto. Hype a mille per il prosieguo.

     
  • Attilio Palmieri

    Broadchurch si conferma una serie di grandissima fattura che al posto di correre sugli stessi binari della meravigliosa prima stagione decide di rischiare e raddoppiare le piste narrative. Lo fa con coraggio ma anche con capacità e consapevolezza, affiancando al perfetto cast del passato novità di grande spessore come Charlotte Rampling (che frantuma lo schermo a ogni sguardo) e James D’Arcy (Those Who Kill e Agent Carter).

     
  • Michele

    Bella recensione!
    Io sono rimasto sorpreso dalla scelta degli auturi e all’inizio ho trovato forzata la nuova storyline di Hardy e della testimone da proteggere. Leggendo la recensione devo dire, però, che ho cambiato idea. In effetti non era fa ile dare un’evoluzione a una serie che si era conclusa in maniera abbastanza convincente.
    Ci sono riusciti!
    È così sono contento di ritrovare tutta la troupe e la città. 🙂