Il 2015 è stato un anno densissimo: in America ormai non è raro sentir parlare di “Peak TV”, a sottolineare come le serie di qualità abbiano raggiunto un numero quasi insostenibile (e potete ancora votarle ai Seriangolo Awards). Ciò non significa che le delusioni e il trash non popolino ancora i nostri schermi, anzi; questo articolo è dedicato proprio a loro, nell’allegra certezza che ci sarà sempre qualcosa di cui lamentarsi alla fine di ogni anno.
10. True Detective (HBO)
La classifica dei Flop 2015 si apre con la serie che quest’anno forse più di tutte ha diviso pubblico e critica, compresa la nostra redazione. Priva della sinergia data dalle firme di Pizzolatto e Fukunaga, la seconda annata di True Detective ha ceduto sotto il peso non solo delle enormi aspettative del pubblico ma anche – forse soprattutto – delle ambizioni del suo autore. La volontà di dare un più ampio respiro alla narrazione si è tradotta infatti in una trama investigativa eccessivamente contorta e confusa, a cui si sono aggiunte caratterizzazioni spesso sopra le righe, con dialoghi pretenziosi e poco incisivi. Tutti elementi che hanno finito col minare la riuscita di questo nuovo ciclo, che, nonostante la cura nella messinscena e alcuni momenti particolarmente riusciti – ad esempio la sequenza dell’orgia di “Church in Ruins” – si è rivelato nulla di più di un noir esteticamente ben confezionato ma poco avvincente, lontano anni luce dai fasti della prima annata che le era valsa il primo posto nella classifica dei migliori drama del 2014.
9. Aquarius (NBC)
Le premesse erano ottime: l’eco dell’ambigua figura di Charles Manson, l’ambientazione nella California di fine anni Sessanta in piena Summer of love, la presenza di un attore di richiamo come David Duchovny. Purtroppo, dopo un pilot convincente, Aquarius non è riuscita a sviluppare un racconto soddisfacente, sia sul piano prettamente narrativo che su quello della caratterizzazione dei personaggi. La figura di Charles Manson, supportata dalla poco convincente interpretazione di Gethin Anthony, risulta appiattita da una scrittura stereotipata, svilendo così le potenzialità espressive di uno dei serial killer più controversi della storia americana. A ciò si aggiunge un intreccio stratificato in molte – forse troppe – sottotrame, che disperdono la storyline principale all’interno di una narrazione di tipo procedurale, costruendo così un racconto frammentato e dal forte sapore di già visto.
8. Glee (FOX)
Come si fa a rovinare un fenomeno mondiale che aveva creato un genere, macinando successi anche fuori dal piccolo schermo? Chiedetelo a Ryan Murphy, creatore di Glee, serie che occupa l’ottava posizione nella nostra classifica dei Flop 2015. Quello che è ormai il modus operandi murphyiano ha portato ad una fine rovinosa in questa sesta stagione, schiacciata da un cast inutilmente numeroso, storyline approssimative e un giro d’affari che dava più importanza al dopo Glee rispetto alla sua effettiva messa in onda; questo ha preso il sopravvento sull’estro creativo dell’autore, che, se agli inizi aveva una storia da raccontare, alla fine aveva solo un prodotto da vendere. Neanche il fanservice, di cui la serie non è mai stata immune, è riuscito a rendere almeno appassionante le ultime puntate, che hanno messo in scena gli schemi tipici della serie ancora e ancora, senza curarsi di una coerenza narrativa con il Glee di oggi e con l’ottimo teen drama di ieri. La stagione è stata un fallimento su tutti i fronti e questa volta, giunti alla conclusione, non ci sarà neanche il tempo per provare a rimediare.
7. Fear The Walking Dead (AMC)
L’annuncio di uno spin-off di The Walking Dead aveva suscitato sentimenti opposti: c’era chi pensava che un cambio di location e personaggi avrebbe generato una serie migliore di quella da cui era tratta, c’era però anche chi era fermamente convinto che i difetti congeniti della serie madre si sarebbero inevitabilmente diffusi come un virus nella struttura narrativa di Fear The Walking Dead. Inutile dire che quest’ultimo scenario è quello che si è effettivamente realizzato. Nonostante i soli sei episodi a disposizione, Kirkman ed Erickson non sono riusciti a calibrare il ritmo e la sceneggiatura di questa prima stagione, accelerando e rallentando la narrazione senza un piano ben delineato; il risultato è stato l’aver tralasciato tutti gli elementi interessanti riguardanti lo scoppio dell’epidemia e il raggiungimento di uno status quo narrativo troppo simile a quello in cui si trovano i protagonisti di TWD. La nuova macchina d’ascolti della AMC non ha lasciato solo ombre dietro di sé, ma se i pochissimi spunti originali non verranno valorizzati nella già confermata seconda stagione, si prospetta una scalata vertiginosa verso il podio di questa classifica nel 2016.
6. Falling Skies (TNT)
Cinque anni di Seriangolo, cinque anni di Falling Skies. Fin dal nostro primo anno, la serie di Steven Spielberg è stata una presenza fissa della nostra classifica e non poteva che figurare anche adesso che la serie si è conclusa. Parlare male di uno degli show più brutti degli ultimi anni sarebbe come sparare sulla croce rossa, per cui noi invece ne diremo un gran bene, ricordandolo per quello che era: una serie che è riuscita ad essere talmente trash da creare comunque un proprio fandom, che di settimana in settimana non è stato capace di staccarsi dalle gesta di colui che, nel corso degli anni, è diventato per tutti il “Divino” Tom Mason. Meglio di Captain America e di tutta la Marvel messa insieme, Mason è l’eroe a stelle e strisce simbolo della supremazia del proprio paese, che, tra viaggi interstellari e forza moralizzatrice, combatte l’ultima battaglia contro l’invasore alieno, in quella che, quest’anno più che mai, si è trasformata in una sorta di parodia involontaria di “Independence Day”. All Hail Tom Mason.
5. Under the Dome (CBS)
Anche quest’anno è proseguito l’impegno degli autori di Under the Dome nello sfigurare l’opera di Stephen King. Se già le prime due stagioni erano state un disastro da ogni punto di vista, questa terza annata ha confermato il trend della serie, che non a caso è di nuovo tra i nostri Flop. Ormai non ci si stupisce più delle trovate ridicole per rivitalizzare la storia (ve lo ricordate l’Uovo Fluorescente?) e continuiamo a chiederci come certi attori possano ancora essere degni di questo nome, ma soprattutto come altri di ben diverso lignaggio possano accettare certi ruoli (ti fischiano le orecchie, Dean Norris?). Il pubblico ha però finalmente capito l’antifona: la CBS infatti a causa dei bassi ascolti ha cancellato la serie, che si è chiusa lo scorso settembre. Ultima apparizione anche tra i nostri Flop, dunque.
4. The Slap US (NBC)
Il remake americano della miniserie australiana The Slap (tratta dal romanzo di Christos Tsiolkas) aveva tutte le carte in regola per essere un progetto interessante: per la qualità del progetto di partenza – vincitore di 5 AACTA awards nel 2012 – con cui il remake condivide la produzione, ma anche per la solidità del cast che comprende Uma Thurman, Peter Sarsgaard, Zachary Quinto, Melissa George (anche nel cast originale, nello stesso ruolo) e Thandie Newton. Purtroppo, The Slap US si è rivelato non molto di più di un compitino ben confezionato, in cui l’adattamento alla way of life americana e soprattutto al politicamente corretto mina alla base i contenuti che facevano dell’originale un prodotto sincero e crudele. Lo show si guadagna quindi il quarto posto della nostra classifica perché, nel voler inseguire i gusti del grande pubblico (target del network), perde per strada tutte le buone qualità dell’originale: si giunge quindi ad una trama semplificata che si focalizza non tanto sui personaggi e sulle emozioni quanto sugli eventi in sé, con una seconda parte legal che non aggiunge qualità e significato ma semplicemente annoia.
3. Heroes Reborn (NBC)
Sarebbe dovuto essere l’anno del riscatto: dopo cinque anni di sospensione, Tim Kring è tornato di nuovo alla guida di Heroes – per l’occasione ribattezzata Heroes Reborn – con l’obiettivo dichiarato di riportare in vita una delle serie di maggior successo degli anni scorsi, capofila del genere supereroistico moderno in tv. Il risultato è stato un disastro assoluto, con una scrittura insensata ed una trama che, tra viaggi nello spazio e nel tempo, ha rapidamente perso il proprio filo logico, impantanandosi in vicende troppo meccaniche per riuscire ad affascinare. A peggiorare la situazione, poi, un cast non all’altezza: non solo i nuovi ingressi sono stati, nella maggior parte dei casi, davvero infelici, ma a farne le spese è stato soprattutto il ricordo delle vecchie glorie, alcune delle quali del tutto private del fascino di cui si erano rivestite nelle pur tutt’altro che perfette stagioni finali. Heroes Reborn si guadagna il gradino basso del podio meno ambito della serialità: quando si dice una scommessa vergognosamente persa.
2. The Bastard Executioner (FX)
I reduci di Sons of Anarchy avevano grandi aspettative per questo nuovo progetto di Kurt Sutter, un’idea ambiziosa che già alle prime notizie aveva fatto salire un più che giustificato hype. E, intendiamoci, l’idea di base poteva anche essere buona: il problema è stato tutto il resto. Passando da effetti speciali discutibili a storyline di scarso interesse, da dialoghi spesso scontati e con poco mordente a un protagonista dallo sguardo sempre uguale in amore come in battaglia, The Bastard Executioner si è trascinata stancamente fino alla conclusione, portando la rete e lo stesso autore a porre fine alla serie. Sorprendentemente non è stato Stephen Moyer il problema principale, come molti legittimamente si aspettavano, bensì tutto ciò che gli girava attorno: la delusione è stata cocente, soprattutto avendo la consapevolezza delle capacità di Sutter, e il secondo posto in questa nostra classifica è stato quasi scontato.
1. Wayward Pines (FOX)
In cima alla nostra classifica dei Flop si trova Wayward Pines, un altro prodotto pubblicizzato come “il nuovo questo” e “il nuovo quello”, ma che ha avuto una scrittura degna degli sceneggiatori di Terra Nova. Se la storia era addirittura partita con un piglio interessante, arrivando a qualche colpo di scena degno di nota, da metà stagione in poi si susseguono cose talmente assurde (condite da una recitazione al limite del ridicolo, come quella di Matt Dillon) da arrivare alla fine ad un un gigantesco WTF, che si riflette sul volto degli stessi spettatori. Pensavamo che fosse finita lì, con un sospiro di sollievo: è invece notizia di poche settimane fa che la serie avrà una seconda stagione. Non sappiamo se essere disperati per il mondo seriale o divertiti, immaginandoci quali altre castronerie gli autori si possano inventare.
Anche se spero in una buona riuscita di questa seconda stagione, puntando sul figlio di Matt Dillon per 10 puntate potranno arrivare ad insediare la leadership di Terra Nova( insediarla e basta ovviamente, il gioiello di Spielberg è ormai leggenda inarrivabile).
Mi fa strano vedere TD2 in questa classifica, in mezzo a robaccia. Suppongo che stia lì a causa di una decisione della Redazione tutta, perché io ricordo ancora la bellissima recensione del finale fatta da Attilio Palmieri, con la quale ero totalmente d’accordo. Io ho amato molto la stagione 2, ma mi rendo anche conto del fatto che non sia per tutti, ancor più della stagione 1, che in un certo senso era più “facile” e immediata.
Infatti TD2 in mezzo alla vera “monnezza” è qualcosa difficile da digerire….
Posso capire , fino ad un certo punto , chi sia rimasto “deluso” ma da qui a considerarlo un flop….ce ne passa !
Ad ogni modo sono abbastanza d’accordo con il resto ! Di certo invertirei The Bastard Executioner con Fear The Walking Cagata. Ma la The Walikng cagata “madre”non c’è in classifica ?
Under the dome cancellato….come Hannibal! Ringraziamo il cielo per averci liberato del primo, piangiamo per aver perso il secondo. Ma come è possibile lo stesso trattamento? Non me ne capacito
Ciao Teresa, fa piacere essere ricordati per una recensione che ha comportato così tanto lavoro. Si tratta forse del pezzo più difficile da scrivere, sia per la complessità della materia tratta sia per quanto questa sia riuscita a polarizzare pubblico e critica, come ricorda giustamente Simona nella minirecensione qui sopra.
Ti confermo che queste classifiche sono il risultato di confronti tutt’altro che banali tra tutti i membri della redazione e segnatamente a True Detective, come potrai ricordare, una buona parta degli autori di Seriangolo ha espresso una lettura molto diversa dalla mia, ancorché legttima.
Essere in tanti e con sensibilità così diverse arricchisce tutti e se il prezzo da pagare è vedere una serie che si è amato tanto finire nei flop a colpi di maggioranza, poco male. Quanto a me non vedo l’ora di avere il tempo di fare un rewatch di True Detective 2 e rileggermi a distanza di mesi e a mente fredda.
Ciao Attilio, la tua recensione la ricordo molto bene, perché è una delle migliori che mi sia capitato di leggere. E non perché il tuo giudizio finale sulla serie fosse uguale al mio, ma perché sei riuscito a spiegare alla perfezione cosa sia “l’oggetto” TD2, e questa è una cosa in cui buona parte dei critici, anche molto titolati, ha fallito. Io credo che con serie del genere questo sia il miglior approccio possibile, quando si tratta di recensirle.
Ecco, secondo me buona parte di quei critici titolati (molti americani) non hanno il background letterario o cinematografico necessario per fare un lavoro del genere.
Comunque, in misura minore, qualcosa del genere era già successa con TD1, quando molte persone sono rimaste deluse dal finale, perché non avevano ancora capito di stare guardando una rielaborazione del noir, un genere un po’ messo in disparte ai giorni nostri.
Con TD2 Pizzolatto si è spinto ancora più avanti, e questo per me è un merito, anche se come ho detto la sua serie non è per tutti.
Onestamente, io spero che non si lasci influenzare dalle critiche, e che con TD3 continui su questa strada. Sono molto curiosa.
Vedere True Detective 2 tra i 10 flop del 2015, con “millemila” (come diceva l’ingegner Cane) serie ignobili in circolazione è un po’ come quando ti dicono che esiste Babbo Natale ma tu sai già che non è vero.
Per il resto, cocente delusione quella di Kurt Sutter e il suo boia… mi è bastato il pilot.
TD2 nei flop c’entra nulla .
Personalmente pure Aquarius non mi e’ dispiaciuto.
Inserire TD2 tra le “delusioni e i trash che popolano i nostri schermi” è un clamoroso autogoal, a mio giudizio. Come se fosse stato segnalato “The knick” o “Fargo” tra le serie peggiori. Ma forse è solo un modo per attirare i commenti che, in generale, non abbondano…
Ma un posticino per The Whispers non si trova? Nessuno ne ha mai sentito parlare, né Seriangolo l’ha mai recensita, forse ho fatto un brutto sogno, non è mai esistita…
Tanto per dirne uno, fra i molti che si potrebbero ricordare, Heaven’s Gate di Michael Cimino, uscito all’inizio degli anni ’80 fu un grande flop, di pubblico e di critica, ma oggi è giustamente considerato un capolavoro, un grande film ispirato, a cui le molte imperfezioni hanno dato un’aura magica. Questo per dire che, se interpreto bene le intenzioni della Redazione, “flop” non è sinonimo di brutto, sbagliato, inguardabile, ma appunto di un evento artistico che non è andato come ci si sarebbe aspettati, che ha avuto un’accoglienza negativa, che non ha centrato il bersaglio, che è fuori da tutti i riconoscimenti ufficiali. Come True Detective 2, appunto.
Si può pensare male, malissimo – io sono fra i tanti che ne pensano male – della critica ufficiale, delle lobby e degli inconfessabili interessi, ma andatelo a dire a quelli del mestiere se non fanno piacere critiche benevole e premi ufficialissimi e insegne vittoriose …
Tutto ciò premesso mi sembra strano tanto stupore a vedere incluso in questo articolo proprio il da molti amatissimo TD2, che invece è l’esempio più eclatante di un flop non annunciato. Ha molto diviso critica e pubblico ma, insomma, sarebbe stupido ignorare che ha catalizzato una caterva di critiche negative, è stato sbeffeggiato ovunque, persino alla cerimonia di premiazione degli Emmy, nei principali show televisivi americani e così via dicendo. Ingiusto? Può dispiacere? Certo, però è andata proprio così. E’ un flop e bene ha fatto la Redazione a includerlo in questo sfiziosissimo post.
Ciò detto, io non ho amato TD2, l’ho detto là dove se ne parlava e vorrei solo che la mia semplice opinione fosse rispettata in quanto semplice opinione e non oltraggio agli dei o offesa personale. Evitiamo di essere patetici.
Considerando gli altri 9 titoli, flop in questa sede significa “robaccia” (perché purtroppo anche quella di Sutter è stata robaccia).
Condivido il tuo discorso sul presente della critica: il fatto è che nessuno ricorda chi scriveva male del film di Cimino, quindi la maggior parte dei critici si è riciclata con “l’ho sempre detto io che era un capolavoro” (cosa che comunque non è).
La cosa divertente, sarà scoprire grazie a Google chi aveva detto male di TD2 quando fra 10 anni avranno tutti saltato il fosso e saranno lì a scriverne le migliori cose. 😉
Il pubblico si è diviso equamente (anzi, in termini percentuali, più del 50% ha dato giudizi positivi) e la questione delle “aspettative” è sempre fuorviante. Non so se segui il football, ma se mi aspetto che l’Italia vinca i prossimi Europei, chi sbaglia sono io, non l’Italia di Conte…
Sì, sono d’accordo con te sul fatto che la compagnia sia troppo eterogenea e tendente all’orrido, ma non sono così esperta e paziente da poter formulare opinioni su cose che non seguo e un paio non so neanche che cosa siano. Penso che ci siano delle assenze, come dire, più normali che pure avrebbero fatto discutere e bisticciare (ha ragione Writer…), per esempio io avrei incluso in questa lista di “non do quel che prometto” The Affair 2 o The Good Wife 7, due serie che seguo e che non mi dispiacciono affatto ma che hanno chiuso o vanno chiudendo piene di difetti e magagne.
Sul calcio no, proprio non so che dire, mi fido ciecamente di te.
Tralasciando ogni altra considerazione, mi chiedo come possa una serie essere inclusa contemporaneamente tra le migliori miniserie del 2015 e tra i maggiori 10 flop dell’anno. Va bene che la redazione non è un monolite, ma qui ci troviamo ai limiti della sindrome dissociativa… 🙂
Ciao Writer
awards e classifiche di redazione sono, e da sempre sul nostro sito, due cose ben distinte: in un caso offriamo delle nomination da far votare ai nostri utenti, nell’altro stiliamo delle classifiche che esprimono il gusto della nostra redazione. Proprio perché True detective ha diviso così tanto, sarebbe stato sciocco da parte nostra non permettere agli utenti di votarlo; per questo motivo, quindi, è possibile trovarlo sia tra i candidati come miglior miniserie che tra i nostri flop 2015, senza che questo risulti in contraddizione o – e mi auguro davvero fosse una provocazione fine a se stessa – per aumentare il numero dei commenti. Del resto basta leggere le nostre recensioni di questa stagione per toccare con mano la divisione interna alla nostra redazione: non vedo come questo risultato possa poi stupire così tanto.
Tranquillo, nessuna sindrome dissociativa: solo rispetto per quegli utenti che, indipendentemente dal nostro parere, vogliono votare una miniserie che nel bene e nel male è stata comunque importante in questo anno seriale.
Quindi, seguendo il tuo ragionamento, per la redazione TD 2 è meritevole di essere inserita tra le maggiori delusioni e le “serie trash che popolano i teleschermi” insieme a robaccia come Wayward Pines o “fear the walking dead”, mentre, nelle classifiche da far votare agli utenti(sempre elaborata da voi, sulla scorta, immagino di valutazioni approfondite), come migliore miniserie del 2015, è meritevole di essere inserita in un elenco che include “Fargo”, “the Knick” o “Show me a hero”, tre eccellenze della serialità. Il criterio per inserire una fiction tra le migliori dovrebbe essere la qualità della proposta e non le divisioni che può aver provocato tra i fan e il pubblico. Altrimenti “the walking dead” dovrebbe essere iscritta d’ufficio tra le migliori fiction di questo ultimo lustro, visto che ha generato una polarizzazione piuttosto feroce delle valutazioni.
Mi pare di averti già risposto su ogni punto, comunque se ne hai bisogno approfondisco. Innanzitutto i Flop considerano le delusioni E le serie trash (l’abbiamo scritto anche nell’introduzione). Questo perché riuniamo nei Flop ciò che consideriamo deludente sotto diversi punti di vista, e in questo sì, rientrano entrambe le categorie. È chiaro che tu non sia d’accordo, e questo è più che legittimo: è meno legittimo che tu dica che lo facciamo solo per avere commenti o per altri discutibili motivi. Francamente, il lavoro che facciamo ogni anno sia per gli award che per le classifiche (un lavoro che dura più di un mese di decisioni più che sofferte) non se lo merita.
Sulla questione della presenza di True Detective sia qui che negli award ti ho già risposto e continuo a non considerarla (né io, né il resto della redazione) una contraddizione; mi dispiace che tu non riesca a vederla in questo modo, ma questi sono e rimangono i nostri criteri, che, lo ribadisco a scanso di equivoci, sono diversi tra award e classifiche. La questione TWD è chiaramente una tua opinione, nel nostro caso la serie (dovendo per di più entrare nella categoria drama, dove la competizione è molto più alta che nelle miniserie) non ce l’ha fatta. Tutto qui.
Ripeto: la presenza al DECIMO (non al primo) posto di True Detective nella classifica di Flop di una Redazione che è stata abbastanza chiara durante la stagione sulla sua divisione interna non dovrebbe causare tutto questo stupore. Allo stesso modo, rispettiamo abbastanza i nostri utenti da inserire la serie negli award per dare la possibilità a chi l’ha apprezzata di votarla, partendo dal presupposto che il nostro giudizio personale non abbia valenza universale.
un’AURA magica
Sono commosso. Dev’essere da più di un anno che non mi capita di vederlo scritto correttamente.
Ci siete andati giustamente pesanti quest’anno.
Sono daccordissimo davvero su tutto (anche se alcune non le ho viste). Felice che abbiate inserito true detective, perchè nonostante non mi sia dispiaciuto diciamo che la differenza fra attese e realtà dei fatti è stata enorme, differenza fra impatto stagione 1 e impatto stagione 2 enorme quindi giusto che sia finita nella classifica.
Per le stesse ragioni porrei Bastard Executioner al primo posto.
Inserirei di certo anche the walking dead e minority report fra i flop senza dimentica re Supergirl e Zoooooooooo 🙂
Come al solito complimenti per l’articolo.
Nella classifica vedo parecchie cose che ho abbandonato dopo il primo episodio (Wayward Pines, Aquarius, The Bastard Executioner e Falling Skies), altre che non guarderei neanche se mi pagassero (Glee), e infine due serie che ho seguito/seguo pur vergognandomene profondamente (Under the Dome, Heroes Reborn).
Avrei posizionato più in alto in classifica Fear the Walking Dead insieme alla serie madre.
Non concordo su The Slap US, che a me è piaciuta molto, però non ho visto ancora l’originale, quindi non posso fare confronti.
Argomento True Detective: a me non è piaciuta né la prima né la seconda stagione, però da quello che ho letto in giro le critiche sono state parecchie, quindi la sua presenza ci sta tutta.
Di serie veramente orribili ce ne sono a bizzeffe, ma per me i veri flop sono quelle acclamate che alla fine si sono rivelate delle grandi delusioni, quindi nella mia personalissima classifica ci sono: Better Call Saul, Daredevil, Crazy Ex-Girlfriend, Bosch, Empire, Unbreakable Kimmy Schmidt (ma davvero è piaciuta così tanto?), Wet Hot American Summer e Narcos.
Sono ben consapevole di aver inserito molti telefilm che faranno parte dei Top del 2015, e, ripeto, non ho inserito le serie che mi hanno fatto sanguinare gli occhi alla Under the Dome, ma quelle che aspettavo con una certa trepidazione e invece mi hanno provocato più di uno sbadiglio e che ho seguito con poca voglia.
Minchia e le serie Flop sarebbero queste : Better Call Saul, Daredevil, Empire, Narcos ? Per carità non sono capolavori ma poi leggo che ti è piaciuto The Slap US …..e allora te la do vinta a tavolino 🙂
Io ho ampiamente giustificato cosa intendo con flop, se contesti il mio gusto non posso farci niente.
Buona vita!
Probabilmente mi è sfuggita l’argomentazione oppure era ” ma quelle che aspettavo con una certa trepidazione e invece mi hanno provocato più di uno sbadiglio e che ho seguito con poca voglia” ?
Boh comunque buona vita anche a te 🙂
Trovo le tue argomentazioni davvero belle. Allora, delle serie che hai nominato ho visto: Better Call Saul, che ha avuto un crescendo qualitativo per tutto l’arco della stagione, a mio parere (prima non convinceva molto neppure me, ma più andavo avanti, più mi conquistava, fino a quegli ultimi due meravigliosi episodi); Daredevil l’ho trovato godibile, ma tremendamente sopravvalutato: Fisk e la sua storia stereotipatissimi, sceneggiatura, a volte, da lacrimare sangue, ma il tutto bilanciato con, tutto sommato, un bel cast e grandi effetti speciali, regia e scene di combattimento (sufficiente per poco, insomma); Crazy Ex-Girlfriend l’ho ADORATO, ma la prima volta che ho aperto il pilot, avevo già chiuso, quasi schifato, chiedendomi per quale ragione avesse quasi 80 su Metacritic (anche se già rabbrividisco a ripensare a quel 70 di Quantico, mamma mia), ma per caso ho ripreso in mano a serie ed è davvero bellissima, secondo me; il resto è ancora tutto da vedere, eccezion fatta per Unbreakable Kimmy Schimdt che, guarda caso, ho iniziato proprio ieri con le prime due puntate e, sì, davvero: perché sembra piacere a tutti? Finora l’unica cosa – abbastanza – positiva che riscontro è Ellie Kemper. In questi giorni, con l’andare avanti, vedrò se migliora, ma per ora è proprio meh. Da un’idea così originale, un prodotto così serializzato. E questo mi fa pensare che forse non riuscirei neanche a godermi 30 Rock, creato dalla stessa autrice di UKS, acclamato anch’esso dalla critica e già sulla mia lista. Ok, ho finito, scusa per la lunghezza 🙂 ciao!
Ciao Filippo,
grazie per aver condiviso con me i tuoi pareri che condivido in gran parte.
Su UKS, migliora un pochino andando avanti (segnalo la bella performance di un sempre meraviglioso Jon Hamm), ma non abbastanza.
A presto!
Figurati, discutere civilmente di opinioni contrastanti o meno è davvero una cosa che mi piace molto! 🙂
A presto sisi 🙂
Per fortuna, non mi sono avvicinato a nessuna di queste serie. True Detective ha iniziato la sua seconda stagione il giorno in cui sono partito per il mare questa estate, e le ripetute critiche negative mi hanno convinto a lasciar perdere. Devo però ammettere che le numerose difese che recensori e utenti stanno lanciando nei confronti di essa mi stanno facendo rivalutare la mia decisione. Vedrò se e quando recuperarla. Per il resto, avrei aggiunto Quantico, di cui ancora mi vergogno a dire in giro di aver visto otto episodi. Una cosa orribile, catastrofica. Una presa in giro a tutti e tutto e la cosa peggiore è vedere i teenager americani andarne pazzi. Penso che sia una delle cose più brutte che abbia visto sul piccolo schermo.
Federica, penso che una classifica che delimiti a numero di 10 le serie flop dell’anno (dando l’idea che le altre sono dall’11° posto a salire in modalità random) che contiene TD2 in uno qualsiasi di quei 10 posti crea stupore.
A meno che il giudizio sia «ho visto la prima stagione, che figata, la seconda invece non è come la prima»: perché in questo caso va bene, ma allora diciamolo prima che così non si perde tempo nemmeno ad argomentare la sorpresa.
Perché vedi, la questione è molto semplice: si tratta di rispetto (nei vostri confronti, specifico); quindi, rispettando la competenza e l’impegno della redazione, l’unica domanda possibile guardando il “flop10” è «ma come diavolo vi viene in mente di mettere TD2 nei 10 – non 50 o 100, ma 10! – flop del 2015?».
Poi qualsiasi vostra risposta va bene eh, argomentata o meno, perché alla fine la classifica la fate voi e per quanto mi riguarda pure al 1° posto dei flop potete metterla. Non è che si offende qualcuno (men che meno Pizzolatto che è pagato a peso d’oro per scrivere – buon per lui – la terza stagione che arriverà agli inizi del 2017).
A parte TD2, condivido in toto la classifica da voi stilata.
Data la vostra grande esperienza in materia di serie televisive vorrei però chiedervi un opinione:
per la scelta di molti film mi baso sulle recensioni del famoso sito rottentometoes e diciamo che più o meno mi ritrovo con loro, ma sulle serie televisive invece non ci siamo proprio, come mai questa disparità di vedute?
P.S. Ovviamente il mio sito di riferimento siete voi, ma non recensendo tutte le serie devo trovare anche un’alternativa 🙂
Non sono d’accordo su TD2, i due capitoli sono due mondi a parte, ognuno con un suo mood. Il primo è surreale, visionario, lisergico. Il secondo è iperreale, serrato, schizzato. Entrambi hanno momenti di sospensione come epifanie dell’ineluttabilità, una sorta di sciamanesimo rivelatore che mette in pace le coscienze al di là del bene e del male di nietzschiana memoria. Per fare un accostamento registico, nel primo ci vedo un Demme, nel secondo un Mann, non a caso affini ma paralleli.
Pogo, Bernardo e Luca, c’è una frangia “ribelle” di Seriangolo – composta essenzialmente da due persone, ma molto determinate – che apprezza questi vostri commenti e condivide, purtroppo o per fortuna la nostra è una democrazia (almeno quando si tratta di classifiche di fine anno) e la maggioranza non ha apprezzato, ahimé!