Nella prima metà di questa seconda stagione, Transparent è diventato uno show ancora più ambizioso rispetto a come si era presentato durante la prima annata; Jill Solloway è riuscita a rendere sempre più autonoma e complessa ogni singola storyline dedicata ai protagonisti della serie, sottraendo centralità narrativa al personaggio di Maura.
I conflitti all’interno del nucleo famigliare si sono progressivamente amplificati andando a condizionare la vita privata di ogni singolo componente, che vive in maniera conflittuale il rapporto con i propri genitori; i disagi e le problematiche nella vita dei figli hanno iniziato ad essere associate all’influenza e al controllo che hanno provato ad esercitare Shelly e Maura nel corso degli anni. I membri della famiglia Pfefferman, oltre a trovare delle difficoltà nel mantenere un equilibrio nelle loro relazioni, continuano a ricercare un modo per definire con pienezza la loro sessualità, in particolare da quando il padre Mort ha iniziato a presentarsi in pubblico come Maura.
Maura ha ancora bisogno di delimitare la propria individualità, sia in relazione della società che verso la sua stessa famiglia, che continua ad avere delle reazioni talvolta non comprensive nei confronti del suo cambiamento. La definizione della sua nuova vita deve essere completamente controllata da lei stessa e non ammette alcuna interferenza: per questo Maura finisce per allontanarsi da ogni situazione che la possa far sentire legata emotivamente e fisicamente, rifiutando di essere condizionata nel suo processo di cambiamento. Maura decide di distaccarsi prima dalla sua ex moglie Shelly e poi dall’amica Davina, non riuscendo ancora a trovare una propria stabilità, ma mantenendo la convinzione di dover mantenere un rapporto diretto con il proprio vissuto. Quando una delle decisioni nascoste del suo passato ritorna a galla – nel momento in cui sceglie di rilevare a suo figlio Josh di aver sempre saputo dell’esistenza di Colton – emerge la capacità degli autori di costruire un personaggio le cui azioni finiscono sempre di più per esercitare la propria influenza negativa nei confronti della vita dei figli.
Il percorso a tappe intrapreso da Josh per diventare un marito e un buon padre di famiglia si interrompe bruscamente in questo drammatico trittico di episodi, in cui alcuni avvenimenti minano la stabilità famigliare a cui l’uomo ambiva. L’allontanamento di Colton è all’origine di un processo di perdita di fiducia nelle sue capacità di essere padre, che viene ulteriormente aggravato nel momento in cui Raquel scopre di aver perso suo figlio. Il crollo emotivo di Josh causa l’allontanamento della sua promessa sposa e rende ancora più forte la rabbia e il disagio nei confronti del padre, che ritiene in parte responsabile per i suoi numerosi fallimenti. La sensazione di vuoto che tenta di colmare in maniera disperata e irrazionale nel finale di “The Book of Life” non è altro che uno sfogo scomposto causato anche dalle parole di Maura, che cerca di controllarne lo stato emotivo durante la cena per lo yom kippur . Il percorso e la crescita di Josh, da uomo single a padre di famiglia, è stato totalmente compromesso nelle ultime puntate e sarà interessante capire come verrà gestita questa sua nuova fase, in cui sembra aver perso tutte le persone su cui voleva costruire il proprio nucleo famigliare.
Per Ali, la figlia più giovane e immatura delle tre, le riunioni famigliari sono diventate delle occasioni per mostrare il suo cambiamento: una chance per far accettare ai genitori la nuova dimensione sessuale e l’entusiasmo nei confronti dell’esperienza universitaria. Il rapporto con Syd la sta aiutando ad accettare con equilibrio l’enorme cambiamento su cui dovrà ridefinire la sua identità, facendole incanalare le sue energie in una relazione positiva, in grado di farle capire in maniera più complessa e reale le dimensioni del mutamento in corso. Il confronto con sua sorella Sarah in “Mee-Maw” è sintomatico delle difficoltà delle due protagoniste nel tentativo di decodificare le numerose domande che si sono poste nei confronti della loro identità sessuale. A differenza della sorella, Sarah è in una fase tragica della sua esistenza, dove ha rinunciato a due relazioni molto importanti e sta cercando di capire in maniera confusa cosa vuole dal suo futuro. È una donna che continua ad essere scissa tra il desiderio di chiudere con gli errori commessi nel passato e la pulsione che la spinge a mettere continuamente a repentaglio la sua stessa stabilità: una maniaca del controllo che non riesce a smettere di prendere decisioni che mettono in disordine la sua vita, senza capire quali possano essere le scelte che potrebbero farla riappacificare con le persone che ha deluso.
Transparent, in questa seconda stagione, si è ormai trasformata in una serie corale, in cui viene approfondito il percorso di tutti i protagonisti in maniera complessa e minuziosa. Gli autori della serie non rinunciano a stravolgere le aspettative degli spettatori e a modificare la direzione delle storyline in maniera imprevedibile ma coerente con l’evoluzione di ogni singolo character messo in scena. L’intero apparato produttivo è da supporto a una scrittura coraggiosa e ambiziosa, in grado di tratteggiare le singole vicende di tutti i membri della famiglia Pfefferman seguendo diverse traiettorie completamente diverse tra loro.
Voto 2×05: 8,5
Voto 2×06: 8
Voto 2×07: 8